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Montecassiano
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0735/782205
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06/636991
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06/66015523
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0761/344621
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0775/888011
nund i
i I i
Anno nuovo, MC nuova
Millenovecentonovantanove, l'ultimo prima del duemila,
il penultimo del millennio: il diciannovesimo anno di
MCmicrocomputer che, nata nel 1981, in settembre
compirà diciotto anni, E a settembre saremo veramente
ad un passo dal duemila. Sembrava tanto lontano, fino
a poco tempo fa: complice l'Euro, complice il problema
della data nei computer, complice il giubileo, ora il due¬
mila è imminente e quasi ci proietta nella fantascienza.
Quasi quasi viene istintivo scriverlo con la "D" maiu¬
scola.
All'appuntamento con il nuovo anno MCmicrocomputer
si presenta con una veste rinnovata, adeguata ai tempi
e alle richieste del pubblico e del mercato. Come al soli¬
to niente rivoluzioni, niente sconvolgimenti, ma le varia¬
zioni ci sono e sono significative. Sia dagli orientamenti
generali del mercato, sia dalle inchieste e dai "focus”
sui lettori che abbiamo organizzato, è emersa la richie¬
sta di una rivista più agile, meno impegnativa da legge¬
re; senza, ovviamente, una diminuzione di approfondi¬
mento dei contenuti una rivista alleggerita, ma assolu¬
tamente non una rivista impoverita. E' quello che ci ave¬
te chiesto, anche con le vostre lettere, e che abbiamo
quindi cercato di realizzare.
Cominciamo dalla copertina e, innanzi tutto, dal prezzo,
che da novemila lire scende a settemila: in pratica, co¬
me oltre sette anni fa, D'altra parte la situazione econo¬
mica attuale lascia meno disponibilità nelle tasche degli
italiani, ed è opportuno tenerne conto. Abbiamo preferi¬
to diminuire il prezzo piuttosto che uniformarci alla diffu¬
sa tendenza di allegare un CD-ROM (pieno di software
spesso di dubbia utilità e provenienza), ci sembra quasi
uno specchietto per allodole poco indicato per il nostro
pubblico. E di certo non vogliamo diventare una "rivista
spazzatura" Non vogliamo metterci su nessun piedistal¬
lo, ma ci sembra davvero fuori del mondo che le pubbli¬
cazioni di argomento informatico siano oggi un numero
che si dice somigli a centoquaranta...
L'impostazione della copertina come vedete è nuova,
con una "cover story" che questo mese è costituita dal¬
lo speciale sulle schede grafiche acceleratrici 3D, oggi
praticamente indispensabili per chi ha interesse ad otte¬
nere il meglio delle prestazioni grafiche. Serve a chi con
la grafica deve lavorare.. e a chi con la grafica deve gio¬
care, che dal punto di vista dei risultati è la stessa cosa:
per lavoro o per svago, il computer deve correre e fun¬
zionare bene. Lobiettivo è di fornire al lettore gli elemen¬
ti per una scelta ragionata e rispondente alle sue esigen¬
ze, al di là di una serie di numeri più o meno sterile e,
con buona probabilità, scarsamente significativa.
Sempre tornando alle vostre richieste, emerge che c'è
l'interesse per un maggior numero di articoli dedicati al¬
la descrizione e alle prove dei prodotti sia hardware sia
software, anche a confronto fra di loro: a questo propo¬
sito, come appena espresso, manterremo comunque la
nostra impostazione che ritiene i commenti importanti
almeno quanto i dati.
Alcune delle rubriche di MC sono state ridimensionate,
altre hanno lasciato il posto ad argomenti che voi lettori
avete ritenuto generalmente di maggior interesse; natu¬
ralmente rimane fisso il concetto secondo il quale MC¬
microcomputer è una rivista ad ampio spettro, che af¬
fronta l'informatica da un punto di vista globale e sia
operativo sia culturale.
La nostra previsione è di dare vita, in tempi ragionevol¬
mente vicini, a nuove riviste piu specifiche le quali,
sempre nel settore dell'informatica, ne esplorino l una o
l’altra "nicchia" con maggior approfondimento: il pro¬
getto prevede quindi che ad una rivista di interesse ge¬
nerale, come è MCmicrocomputer, se ne affianchino al¬
tre che la completino quasi ad espanderne determinate
sezioni. Tutto questo fa parte del piano di ristrutturazio¬
ne della Technimedia che vi abbiamo annunciato ormai
da qualche mese e che porterà alla separazione operati¬
va delle diverse attività, ormai in fase di attuazione.
Nei prossimi mesi MC continuerà a modificarsi, anche
seguendo le vostre indicazioni e i vostri commenti che,
come al solito, aspettiamo numerosi: è piu che mai il
momento di intervenire. Come al solito difficilmente riu¬
sciremo a rispondere personalmente a ciascuno di voi
ma, come ormai vi abbiamo detto fino all'esasperazio¬
ne, leggiamo tutto e facciamo tesoro di tutto insulti
compresi.
Non posso perdere l'occasione (davvero irripetibile!) di
augurarvi "buon ultimo anno che comincia per 1 "!
io
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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Plug & Pray?
Caro Sig. Marinacct,
nei 35 gradi della toso fine anno di Bue¬
nos Aires, ho appena ricevuto (dicembre) il
numero 187 (settembre) di MC Chissà
forse per via dello spinto natalizio, chissà
per il calore, ho deciso di prendere in mano
carta e penna (sic!) e rispondere alla do¬
manda del suo Editoriale del numero in
questione
Pero, prima di passare al punto voglio
riprendere il fascicolo e sottolineare la dif¬
ferenza fra la data di edizione e quella di ar¬
rivo Già in precedenza ho dovuto scrivere
varie volte all'ufficio abbonamenti non ho
mai ricevuto risposta perù si numeri che
via via le poste intercontinentali si erano fa¬
gocitati Adesso perù non so se questo mi
È giunto dopo i miei accorati appelli, o do¬
po un 'normale' ritardo E che succederà
ora riceverò i fascicoli mancanti fino al
191 (con cui scade il mio abbonamento)?
Chi del vostro staff ha letto i miei mes¬
saggi. sa che sono un italiano, ingegnere
elettronico, da 4 anni trasferito in Argentina
dove adesso ha messo su una piccola so¬
cietà (fra parentesi siamo "System integra-
tors" di prodotti d'automazione e no. rappre¬
sentando alcune aziende italiane se a qual¬
cuno interessa.. - fine inserto pubblicitario)
Sebbene la globalizzazione mi permetta di
repenre facilmente le note riviste informati¬
che internazionali, due anni fa sottoscrissi
l'abbonamento a MC per due motivi rima¬
nere in certa misura legato con l'Italia e il
suo mondo 'elettronico ', e continuare a leg¬
gere una rivista per me esemplare sotto
molti aspetti (e non sto a ripeterne i molivi,
basta leggere le lettere di complimenti che
vi giungono). Dico solo, che miei amici e
colleghi argentini sono rimasti anche loro
impressionati dal livello professionale di MC
(tanto che fatico nel farmi restituire le copie
prestate - dicono che ci mettono molto a
tradune gli anicolil).
Ma la bella fiaba ha il suo lato oscuro
sinceramente sono stanco di attendere
con apprensione l’arrivo della rivista e. do
po i due mesi di prammatica, dover scrive¬
re l'ennesima lettera all'ufficio abbona¬
menti (e questo e successo in due anni al¬
meno 4 volte) Pertanto non so se rinno¬
verò I abbonamento per il 1999
Mi ricordo una lettera di qualche anno
fa (se non sbaglio di un ricercatore - o un
missionario - in Africa) che si lamentava
degli stessi problemi l'autore della rispo¬
sta aggiungeva che per voi di MC gli abbo¬
namenti all estero non costituiscono un
guadagno (piu o meno 'ci andate pan") ma
che vi ostinate a mantenerli per dare un
servizio ai lettori L iniziativa e lodevole,
peccato pero che a causa di elementi alie¬
ni. il vostro servizio risulti zoppo
Non so come concludere questa lunga
premessa, salvo con una preghiera, voi
che siete bravi con i test e le statistiche,
fate un po di conti sugli abbonamenti
esteri sottoscritti e la percentuale dei 'nu¬
meri dispersi' segnalati, e vedere se non
sia il caso di cambiare il metodo di spedi¬
zione Non saprei davvero suggerire come,
ma mi sento di dire che nonostante il
prezzo pagato adesso non sia tosso, sarei
disposto ad aggiungere qualche 'euro' in
piu per ricevere la rivista qui all'altro mon¬
do. sicura e puntuale (si sa. un mese o due
è un secolo informaticamente parlando)
Prima che questa lettera finisca nel
’recycle bm~ di turno, riprendo il tema dell'i¬
nizio "prestazioni o affidabilità
Neanch io sono sicuro che la situazione
attuale dell informatica (casalinga, profes¬
sionale, della piccola azienda, e oltre) sia
una evoluzione Come dice lei. lo e dal
punto di vista della potenza di calcolo e dal¬
la diffusione, ma non ceno dell'affldabilita
E se poi i valori di un PC A accessori sem¬
brano sempre piU in discesa, mi piacereb¬
be fare i conti sui costi occulti' telefonate
all'assistenza (quando risponde); collega¬
menti Internet nei vari siti per scaricare
patch o nuovi driver o ripassare le FAQ. la¬
vori approntati in ritardo o incompleti pei
colpa del disco compresso piantato o di un
qualche driver capriccioso, incazzature con
colleglli o familiari, mal di testa e/o fegato
e/o altro per quanto sopra
Per fare un parallelo, rispetto a uno o
due decenni fa. adesso disponiamo di au
tomobih piu comode, belle e accessoriate,
e credo a un prezzo minore (nel senso che
iniezione elettronica, megastereo e clima-
tizzatore sono alla portala di tutti) Ma mi
domando se il popolo di automobilisti sa
rebbe disposto ad accettare un veicolo at¬
tuale certo di un'altra generazione rispetto
a una 127 o una R4 pero se avesse l ana
condizionata che spesso non va ("beh. ba¬
sta spegnerla e riaccenderla sei o sette
volte e poi riparte"), I autoradio che non si
sintonizza o capta da solo esclusivamente
canali yugoslavi ("pero quando funziona ò
una bomba"), l’acceleratore che non ri
sponde e lauto resta ferma fe il tacili me
irò segna 700 km/ora: allora lo lascio raf¬
freddare e tutto toma OK'), e magari anche
I airbag che si attiva da solo, cosi per sport
(immagino a causa di un segmento di me-
continua a pag là
Scrivete a MCmicrocomputer!
Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradiziona
le (Via Carlo Perrier 9, 00157 Roma sia il fax della re
dazione (41892 486) sia l'e-maii all indirizzo mc.po-
Mac-'mnhnk ni Ogni giorno > messaggi vengono girati
alle persone di competenza, per cui vi consigliamo di in¬
dirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a
quella dei singoli redattori che comunque, come al soli
to trovate qui sotto E piu semplice per voi e anche se
sembra strano per noi E' difficile che riusciamo a for¬
nire risposte private (quindi non inviate francobolli o bu¬
ste affrancate); per le e-mail qualche volta succede Voi
provate, basta che non vi offendiate se non vi rispondia¬
mo. Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la
corrispondenza e teniamo nella massima considerazio¬
ne ciò che ci viene segnalato
Comunicazione per i lettori e gli operatori
Technimedia srl in liquidazione
E' in atto una ristrutturazione della nostra società editrice, la Tech-
mmedia. che porterà alla separazione operativa delle diverse linee
di attività.
Per questo motivo la Technimedia ha deliberato la propria messa
in liquidazione volontaria, nominando liquidatore il dottor Filippo
Varazi.
Precisiamo, anche a seguito della circolazione di alcune voci spia¬
cevoli e lesive, che non si tratta di liquidazione coatta, né di am¬
ministrazione controllata ma semplicemente di un atto volontario
e opportuno per motivi tecnici.
La pubblicazione di MCmicrocomputer prosegue regolarmente e
cosi tutti i rapporti in essere (abbonamenti, inserzioni), senza che
sia prevista alcuna interruzione.
Marco Marinacci
16
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
* 4 -
ìj Q DnkknrkoetB
□ r
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l'KOMASH >M
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ISO 9002: naturale suggello
per un'industria che
ha creato un computer
per la qualità della vita.
RINA
o
3
QUACER i
l-
ISO 9002
- .
^Certificazione n. 1298/98J
segue ila pag 16
morìa corrotto, errore 0016EF)
Ovviamente nessun automobilista del
belpaese lo accetterebbe invece il compu-
terista pare di si
E allora non diamo la colpa alle varie In¬
tel e Microsoft che hanno monopolizzato il
mercato con i PC hanno semplicemente
usato una strategia e vinto la loro battaglia
commerciale E neppure ai concorrenti (a
panire da Apple), che invece l 'hanno persa
Ne alle ditte di consulenza grandi e piccole
che speculano sui vari anni 2000 (Y2K) co¬
me prima lo facevano sui virus E nemme¬
no a quelle riviste che campano sulla pub¬
blicità più o meno occulta, e che ora hanno
capito che si vendono bene i consigli per ri¬
solvere i problemi di Windows & C
La colpa invece ce fabbiamo noi utenti
che sopportiamo supinamente. Come da
tempo appare sulle vostre pagine, siamo
degli ignoranti informatici (sia nel senso di
incolti che di maleducati)
La "coscienza del consumatore' e cre¬
sciuta molto negli ultimi anni, anche grazie
allo sforzo delle rispettive associazioni, il
che ha evidentemente apportato benefici
nella qualità delle merci e dei servizi ora in
circolazione Lo stesso dovremmo fare nel¬
l'informatica. di casa e no.
Invece di comprare - per esempio - la
primissima release del nuovo sistema ope¬
rativo a 256 bit o - peggio ■ stare 12 ore
scaricandolo dal sito e meglio aspettare e
usare prodotti consolidati e stabili questo
alla lunga obbligherà i produttori a farli dav¬
vero questi prodotti affidabili e resistenti
senno nessuno glieli compra
Finche il cliente medio di computer non
capirà questo concetto, continueremo con
il 'plug and pray' In ginocchio sulla ghiaia,
per giunta
Un caro saluto per un Felice 1999 ricco
di crescita, successi (e affidabilità) per tutti
voi.
Mano Pieri
P er quanto riguarda gli abbonamenti ha
ragione ma. come lei stesso dice, qua¬
le può essere l'alternativa? Per spedire le
riviste all'estero tra l'altro è necessario af¬
francarle e spedirle, non ci sono forme di
abbonamento postale come per le spedi¬
zioni sul territorio nazionale Bisognerebbe
forse usare un corriere, tipo DHL. il costo
lieviterebbe ovviamente non di qualche Eu¬
ro. ma di parecchi ma si avrebbe un ser¬
vizio come si deve Ci informeremo: per
adesso possiamo solo chiederle di aver ul¬
teriormente pazienza Tra l'altro lei capisce
che i primi ad essere danneggiati da que¬
sta situazione siamo proprio noi
Veniamo al vero oggetto della sua lette¬
ra: sui paralleli fra automobili e computer
sono state inventate addirittura le barzellet¬
te. Famosa e quella dei tre ingegneri (elet¬
tronico, meccanico e informatico) a bordo
18
di un auto che ad un certo punto si ferma
inspiegabilmente. L ingegnere elettronico
tenta di intervenire sulla centralina dell'Inie¬
zione, ma invano: dopo molti tentativi pas¬
sa la mano all'ingegnere meccanico che si
arma di chiavi inglesi ed infila la testa nel
cofano: quando desiste anche lui arriva l'in¬
gegnere informatico che dice 'provo io in¬
nanzi tutto, scendiamo e risaliamo tutti'
C è poco da ridere: è vero che i perso¬
nal computer sono nati per giocare, ma e
ormai vero che. pur con tutto il rispetto per
il gioco, per la maggior parte vengono usati
per impieghi 'seri': nella maggior parte del¬
le aziende il sistema informativo è costitui¬
to da un server e una rete di PC Probabil¬
mente sarebbe stato meglio se non fosse
successo, se i PC si fossero evoluti ma ri¬
manendo PC. e non sostituendosi ai com¬
puter 'veri' Ma questa è la realta e non
possiamo cambiarla ora
Certo, la coscienza del consumatore po¬
trebbe aiutarci a non abboccare all'amo
dell evoluzione a tutti i costi. Personalmen¬
te non faccio la caccia all ultima release,
tutt altro: ma vivo con i piedi per terra e per
forza di cose mi adeguo, per essere com¬
patibile con il resto del mondo o almeno
con coloro con i quali devo essere compa¬
tibile Sono allora "gli altri" che ci spingono
a 'correre"? In un certo senso si. Ma consi¬
deriamo un'altra cosa ancora: se ho già un
computer e un sistema operativo e i miei
programmi, posso decidere di non ade¬
guarmi e di aspettare che i prodotti diventi¬
no 'consolidati e stabili" (in realtà sfrutto le
esperienze di coloro che si sono adeguati
troppo in fretta, peggio per loro. .): ma se il
computer devo acquistarlo? Chiedo il siste¬
ma operativo e il software "non di ultima
versione"? In pratica, i nuovi utenti hanno
per forza di cose i sistemi piu aggiornati. ..
e costringono di fatto i vecchi utenti ad ag¬
giornarsi loro malgrado
lo sono convinto che uno dei problemi,
forse il principale, stia nel fatto che nel¬
l'informatica il settore dell'hobby e quello
del lavoro sono troppo sovrapposti Spes¬
so. quello che è accettabile o addirittura
scontato nel piacere è inaccettabile nel
dovere: pensiamo a quanta fatica siamo
disposti a fare quando andiamo a sciare, e
consideriamo invece di quanta comodità
andiamo in cerca quando, senza voler cer¬
care esempi troppo lontani, ci spostiamo
fra la nostra abitazione ed il posto di lavo¬
ro
E vero, è tutta colpa nostra... perché,
tutto sommato, siamo noi utenti che vo¬
gliamo l'evoluzione (e vogliamo pagarla po¬
co), salvo poi lamentarcene
Marco Marinacci
Motori
PER OGNI OCCASIONE
Egr sig De Masi.
ho letto con molto interesse i suoi arti¬
coli sui motori di ricerca, che mi hanno, ol¬
tre tutto, riportato alla mente le formidabili
corse di Le Mans. ai tempi in cui questa
era la corsa piu importante del mondo, in
diretta competizione con Indianapolis, e le
Ferrari combattevano (e purtroppo perde¬
vano) da grandi con le potentissime Ford
Altri tempi, come dice lei. ma lasciamo
stare le malinconie!
Dicevo che mi ha molto interessato
l'argomento "search engine ''. anche per¬
chè ho visto che, nel frattempo, l'aspetto
dei motori è considerevolmente miglio¬
rato, offrendo un aspetto sempre piu ac¬
cattivante. una certa maggiore velocita e
una serie di servizi accessori, come me¬
teo. ultime notizie (ho saputo dei guai di
Clinton aprendo, una mattina Yahoo), tal
volta interessanti offerte commerciali e.
perche no. oroscopo
Come spesso succede, poi. ci si affe¬
ziona a questo o quel motore in maniera
sovente poco giustificabile, cosi come si
fa con le squadre di calcio E cosi ho adot¬
tato HotBot come mia pagina di partenza,
avendo gradito tra l'altro la pagina ricca di
colore e di effetto visivo gradevole (mi di¬
letto di pittura) Da un po di tempo ho co¬
minciato a provare anche i meta-search
engine. e anche qui sono a chiedere un
suo consìglio: quale pensa possa essere il
migliore 7
Grazie per una risposta
Claudio Normanno
L e Mans e stata un'epoca, ormai tra¬
montata, temo, per sempre e le Ferrari
330P3 e P4. con I loro 400 cavalli fanno
oggi sorridere di fronte alle nostre gran tu¬
rismo perfino piu potenti Lasciamo per¬
dere. come dice lei: 6 stata l'epoca d’oro
delle corse, come si chiamavano, di dura¬
ta. e farle rivivere, purtroppo, non rientra
ne nei miei, ne, credo, nei suoi poteri.
I meta-search engine hanno pregi e di¬
fetti: accanto ai primi, ben evidenti (gene¬
ralmente maggiore disponibilità di risultati)
i secondi (lentezza e farraginosìta d’uso)
sono altrettanto manifesti Lei mi chiede
quale sia il migliore e la domanda non può
avere, ovviamente, risposta, visto che se
davvero ce ne fosse uno. gli altri avrebbe¬
ro chiuso da un pezzo (veda la cosa sotto
un altro aspetto, se l'immagina tutti gli uo¬
mini innamorati della stessa donna?) A li-
contlnua a pag. 20
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gliene un paio, giusto per mantenere cal¬
do l'argomento La prima e Express di
Infoseek, un buon add-in (chiamiamolo
cosi, anche se. in effetti, non è tale) che
ritaglia un poco di posto nel righello
dell’URL dei browser, e permette di otti¬
mizzare al volo ricerche attraverso questo
''mela'’ L’utility si monta con il sistema
cosiddetto "half-in half-from", vale a dire
che si scarica da Infoseek un "primer".
che, lanciato, scarica poi da WWW la par¬
te restante del software
Sinceramente non mi G parso poi una
aggiunta di quelle che non fanno dormire
la notte, ma devo anche confessare di
non averlo usato al limite, quindi non pos¬
so esprimere fondati ed esaurienti giudizi.
A livello, però di motori di ricerca mi sen¬
to di consigliarle una visita a wathUseek
(scritto proprio costi), che, proprio questa
settimana (e la fine di novembre) si ripre¬
sela offrendo un ambiente di lavoro sor¬
prendentemente innovativo e felice.
VathUseek (www wathUseek.com),
nato dall acquisizione del vecchio proget¬
to da parte della Visto (www visto.com)
offre all'utente un ambiente di ricerca do¬
rmito "sensory immersive" In una confe¬
renza stampa del 15 ottobre scorso, l'am¬
biente G stato presentato ad un seleziona¬
to gruppo di operatori in anteprima mon¬
diale a Chicago, e si presenta original¬
mente provvisto di una interfaccia visuale
e sonora di grandissimo livello (per funzio¬
nare abbisogna di ShockWave. scaricabile
dal sito stesso), di un ambiente di meta-
search funzionale e rapido, e, cosa del
tutto originale, offre un potente ambiente
di informazioni personalizzate Si tratta di
una implementazione molto pratica e fun¬
zionale. In pratica, oltre che fruire dei clas¬
sici servizi generalizzati già visti in altri
motori wUs mette a disposizione del sin¬
golo utente un'area di Storage In cui lo
stesso potrà salvare documenti e dati im¬
portanti. gestire un calendario, personale,
organizzare la schedulazione di memoran¬
dum (si pensi solo alla comodità di dispor¬
re di un elenco personale di bookmork e
di indirizzi di e-mail accessibile da qualun¬
que punto del mondo anche se non si ha
appresso II proprio personal
Ancora meglio fa una caratteristica
avanzata del sistema; attraverso un am¬
biente brevettato, il Visto Briefcase,
l'utente può importare e esportare comu¬
nicazioni e dati, e, a collegamento avve¬
nuto, "sincronizzare" i dati aggiornandoli
in tutte le macchine che. collegandosi al
Briefcase, vengono riconosciute come
dello stesso proprietario (ad esempio, un
utente in giro per il mondo può, attraver¬
so Il servizio, depositare, attraverso un
qualunque computer - immaginate un cy-
bercafé - nel suo Case dati che saranno
poi acquisiti automaticamente dal suo
computer di casa o di ufficio). E, attraver¬
so semplicissimi comandi, l'utente Visto
può, in ogni momento, rendere accessibili
ad altri utenti (soci, parenti, componenti di
una organizzazione) dati del suo Case
Il servizio, In ossequio ai più nuovi
trend, è gratuito, e comprende anche un
servizio di e-mail, anch'esso perfettamen¬
te integrato con il Briefcase Si tratta di un
servizio di tipo Web-based. con i suoi di¬
fetti e i suoi, indubbi, vantaggi Per quel
che riguarda II Briefcase, esiste un servi¬
zio "premium', che offre potenzialità e
spazio a disposizione più avanzati e ampi,
a fronte del pagamento di una piccola
somma mensile (circa 10 buck mensili,
neanche poi tanto per una buona segreta
ria).
Cordialmente.
Raffaello De Masi
Dormivo
SONNI TRANQUILLI
Dormivo sonni tranquilli, si fa per dire,
fino alla lettura del suo articolo sul n. 189
di MC che, come spesso succede quan¬
do si apre un testo che tratta di patologie
varie, mi ha subito fatto venire in mente
che potrei essere infettato anch'io sema
saperlo II sintomo da lei evocato ù l atti-
vita dell hard disk quando nessun esegui¬
bile dovrebbe essere attivo ne screen sa-
' ver o altro Ho spesso notato questo fe¬
nomeno in molti sistemi equipaggiati con
Windows 95. sema mai spiegarmene la
ragione e quindi lo davo per 'normale"
Potrebbe chiarirmi se si tratta di segno
sufficiente a diagnosticare un'infezione, o
eventualmente a cosa potrebbe essere
dovuta questa attività "a vuoto" e se c e
un modo per Interrogare il sistema su co¬
sa sta avvenendo in quelle fasi?
La ringrazio.
Silvio Silvestri
C ome ho avuto modo di far notare nella
premessa della prima puntata relativa
alle "patologie", nonostante molte perso¬
ne, con "la capa fresca" e che non hanno
preoccupazioni o cose da fare, si industri-
no a realizzare virus piu o meno pericolosi
(feroce davvero e il CIH, specie nelle ulti
me varianti, che in data prefissata del me¬
se , si scatena cancellando il disco rigido
e eliminando i dati contenuti nel BIOS)
prima di essere certi di essersi beccati un
virus, di tempo e di accertamenti, nella vi¬
ta basata sul carbonio come in quella ba¬
sata sul silicio, ne devono correre tanti
Come ha acutamente fatto notare, e
sufficiente che una persona legga un libro
di patologia per ritrovarsi con tutti i sinto¬
mi di tutte le malattie del mondo, e. man¬
co a dirlo, nella forma piu grave, e ovvia¬
mente la cosa si riflette nella vita delle no¬
stre amate macchine (basta "eggere qual¬
che riga di un De Masi qualsiasi per spa¬
ventarsi e immaginare chissà quali sindro¬
mi) Ritornando a quanto mi racconta oc¬
corre precisare che attività discontinue
dell hard disk, senza altre sintomatologie,
ben raramente equivalgono a infezione
Se i dolori articolari l'infiammazione del
bronchi e le macchie sulle mani significas¬
sero, ogni volta, una infezione da Ebola o
da carbonchio, a quest'ora II genere uma¬
no sarebbe estinto da un pezzo Quelle
attivila che lei vede potrebbero dipendere
da tantissime cose, tutte fortunatamente
senza danni, anzi sovente necessarie, fa¬
centi parte , come sono, della normale at¬
tività del sistema operativo.
Lei dice di notare l'attività in parola an¬
che quando nessun eseguibile ne altre
utility come screen saver o altro sono in
funzione. E invece non e proprio cosi.
Tenga conto che lo stesso sistema opera¬
tivo e un programma sempre in esecuzio¬
ne e, essendo un programma cosiddetto
event-drlven (vale a dire che esegue una
continua scansione dell’ambiente per rea¬
gire acconciamente a "eventi' azioni che
gli pervengono dal mondo esterno o dal¬
l'interno della macchina stessa - anche
con frequenze sostenute) non sta per
cosi dire, mai fermo e si ritrova spesso a
usare I HD per motivi di ordine pratico
Inoltre, in ogni momento, ci sono almeno
altre due o tre applicazioni, generalmente
piece aggiuntive del sistema operativo,
che "girano" anche se e stato disabilitato
praticamente tutto, ad esempio
Rundll.exe o Systray.exe, per citarne qual¬
cuna
Per verificare la veridicità di quanto le
racconto esiste un semplicissimo siste¬
ma. Ctrl-Alt-Del e Windows le mostrerà
quel che "gira" in quel momento nella
mente della nostra macchina Avrà qual
che curiosa sorpresa.
Spero, cosi, di aver fugato i suoi dubbi
Ma se volesse essere proprio tranquillo,
scarichi qualche antivlrus da WWW o da
qualche CD di Shareware (ce ne sono
tanti. c"è solo l'imbarazzo della scelta:
scelga ovviamente i più aggiornati). Molti
pacchetti sono dimostrativi di qualche
settimana, ma anche trascorso questo
periodo quasi mal si rifiutano di continua¬
re il loro lavoro, presentano solo un garba¬
to invito a regolarizzare la nostra posizio¬
ne debitoria, mai peraltro capace di disa¬
strare le nostre finanze.
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di Totocalcio, sia esperti che
dilettanti, La funzione di con¬
trollo delle vincite consente di
conoscere, già durante lo
svolgimento delle partite, il
punteggio totalizzato e la previ¬
sione dell'entità dei premi.
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programma per il gioco del
Lotto. Le funzioni presenti sono:
gestione sistemi, verifica vin¬
cite, gestione estrazioni, gestio¬
ne ritardi e presenze, statistica,
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tima generazione per II Totogol,
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dono cimentarsi con questo
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elaborazione e riduzione, ren¬
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di supporto alle ricevitorie, sia
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ma di gestione del lotto, il pro¬
gramma migliora e potenzia
molte delle funzionalità offerte
dalla versione base.
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Imposta il tipo di gioco e II livello
dell'avversario (il tuo PC) e II
programma creerà l'ambiente
giusto mediante una fedele
rappresentazione della scac¬
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un file per II tuo sito web e
giocare con i tuoi amici collegati
a Internet.
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FINSON TOTOGOL
Oltre ai tradizionali condiziona¬
menti, il programma permette
ai piu esperti di avvalersi delle
Riduzioni, dei Quadri AND e
dello sviluppo di Matrici. La pos¬
sibilità di stampare lo sviluppo
(anche sulle nuove schedine a
6 colonne) rende il programma
veramente completo.
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tacile II programma è in grado
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grado di difficoltà, i tuoi limili, le
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Dal cellulare al portatile senza soluzione
di continuità
Windows CE soluzione egemone
ma non unica per questa fascia
di apparecchi
Il Velo 500 e il Nino 300 Philips.
500 è dotato di slot di espansione per
Miniature Card, ma offre al contempo
la possibilità di utilizzare la scheda PC
Type II da inserire su un modulo opzio¬
nale V-Module per impiegi particolari
come lan wireless, schede Ethernet,
schede VGA, sistemi satellitari GPS e
connettività GSM. Anche Velo 500 è
dotato di registratore audio e databa¬
se.
La confezione di vendita di Velo 500
comprende: Velo Dock, batteria ricari¬
cabile NiMH e adattatore AC.
Arriva il Nino 300
La famiglia Philips con
Windows CE si è arricchita
anche in Europa di Nino 300, un
personal companion di piccole
dimensioni, dotato di touch
screen impiegabile con l'apposi¬
ta penna E' stato creato per la
gestione delle informazioni per¬
sonali (PIMI, la posta elettroni¬
ca, la registrazione dei messag¬
gi e i servizi di informazione. Il
prezzo italiano sarà di lire
899.000.
Philips Nino 300 è dotato di
tutte le applicazioni standard
sviluppate per Windows CE. Tali appli¬
cazioni comprendono Pocket Outlook
(Calendario, Contatti, Attività e Inbox),
Voice Memo, Channel Browser, Note
Taker e Calcolatrice. Tramite i servizi
Windows CE e con la tecnologia
ActiveSync, Nino 300 si sincronizza
velocemente ed automaticamente con
il PC dell'utente e con gli altri stru¬
menti connessi
Philips Nino 300 è dotato di schermo
touch screen da 320x240 pixel, con 16
gradazioni di grigio e retro-illuminazio-
ne. Il processore è un MIPS a 75 MHz
sviluppato da Philips Semiconductors.
Le dimensioni di Philips Nino 300
sono di 13,5x8,5x2 cm, e il suo peso
si aggira sui 200 grammi, batterie
comprese. Nino 300 sarà espandibile
tramite slot di espansione Compact
Flash e ROM Inizialmente verrà com¬
mercializzato in configurazioni da 4
MB di memoria e includerà Nino
Dock, adattatore AC. batteria ricarica¬
bile NiMH e custodia.
Per ulteriori informazioni su Nino
300, è possibile visitare il sito Web
Nino all'indirizzo.
http://www.nino.philips.coiT]
HP vi augura una buona
Jornada
La novità dei palmari HP Jornada è
l'impiego della recente versione
Una raffica di novità assolute o
europee stanno di fatto affermando
il successo dei computer palmari
integrati con il telefonino cellulare.
Tra i tanti annunci proviamo a ripor¬
tare insieme quelli relativi a
Windows CE provenienti da Philips,
Sharp ed HP.
Cogliamo inoltre l'occasione per pre¬
sentare altri due oggetti della stessa
famiglia e delle stesse Case, lo Sharp
PMC e il Nino 300.
Si tratta di due PIM di fascia e carat¬
teristiche diverse, ma comunque simi¬
li a quelle dei modelli maggiori.
Velo 500 riafferma Philips
Philips lancia Velo 500, il PC palmare
di nuova generazione, dotato di siste¬
ma operativo Windows CE 2.0 in ita¬
liano. Velo 500 è l'ultimo nato nella
categoria di prodotti "mobile compu¬
ting" su base Windows CE sviluppati
da Philips.
Se il look estremamente compatto di
Velo 500 ricalca quello del precedente
Velo 1, la nuova versione presenta
funzioni innovative, tra le quali un
touch screen da 640x240 pixel con
scala di grigi a 16 livelli, un modem
incorporato (impiegabile tramite adat¬
tatore opzionale) ancora piu veloce,
con possibilità di inviare e ricevere fax,
e un processore da 75 MHz; la durata
della batteria garantisce un’autonomia
di funzionamento di 5 ore. Velo 500 è
disponibile nella versione da 16 MB.
Per garantire la totale espandibili
del sistema, Philips ha previsto un
duplice standard di espansione: Velo
26
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Professional di Windows CE.
L'azienda lo definisce uno strumento
e-mail friendly, di peso pari a 1,13 kg.
Il Jornada 820 sarà disponibile in
Italia nel primo trimestre del 1999 ad
un prezzo pari a 2 milioni 490 mila lire
IVA esclusa. Con uno schermo full
VGA, è il primo della sua categoria
basato sulla nuova tecnologia Jupiter.
Si caratterizza per l'accensione imme¬
diata con un processore Instant On e
per la durata delle batterie fino a 10
ore. La rapidità di connessione all'e-
mail e al Web è consentita da un
modem a 56 kbps.
La tastiera qwerty garantisce una
facile immissione di dati, mentre il
touch-pad integrato è un valido sosti¬
tuto al tradizionale mouse. Fare pre¬
sentazioni è ugualmente facile, trami¬
te la semplice connessione di un
monitor o di un video proiettore Vga.
Anche per il manager Mis, l'introdu¬
zione di HP Jornada 820 all'interno
dell'azienda è facile ed economico. Le
informazioni sono protette da funzioni
di back up integrate e di ripristino
delle utility, oltre a password per l'ac¬
censione e per il blocco temporaneo
L'assenza di un fragile hard drive e di
altre parti removibili fa si che il prodot¬
to sia affidabile e durevole con rischi
minimi di guasti. Un agente HP
TopTooIs, Dmi compatibile, assicura
una facile integrazione e gestione in
ambiente networking. Inoltre, il siste¬
ma operativo Windows CE fornisce
una eccellente piattaforma per lo svi¬
luppo di applicazioni
Sharp HC, i palmari con la
fotocamera incorporata
Da oggi, grazie ai nuovi computer
palmari Sharp HC-4500 e HC-4100 la
vita lavorativa è più semplice, l'ufficio
si sposta con voi. Viaggi, appuntamen¬
ti e riunioni sono scanditi da ritmi fre¬
netici quale strumento migliore dei
nuovi portatili sui quali poter contare
in ogni momento?
Sharp, infatti, propone sul
mercato due nuov
computer pal¬
mari dotati di
software in
italiano con
applicativi d
Office in versio¬
ne Pocket. Le
dimensioni sono
quelle contenute
di un’agenda tradi¬
zionale (18,6x9,6x2,9
cm), ma HC-4100 e la
versione più completa
HC-4500 forniscono un sup¬
II desktop di Windows
CE In evidenza gli
applicativi della nota
suite di Olllce in ver¬
sione "pocket "
porto tecnologico sino a poco tempo
fa impensabile. Oltre ai normali
Personal Computer palmari HC-4100 e
HC-4500 sono mterfacciabili con i PDA
e gli Organizer Sharp della Serie ZR,
IQ. ZQ5300, ZQ6000, Z8600.
Tornando alla serie 4000, i tasti sono
ampi (1,4 cm), e grazie a sette tast
funzione si accede diretta-
mente ai programm
installati.
Inoltre HC-4500 dispo¬
ne di un ampio e lumino¬
so display con risoluzio¬
ne grafica da 640x240
punti per 256 colori,
mentre il modello HC-
4100 ha 16 toni di grigio.
Entrambi hanno la fun¬
zione Voice-Recorder,
per registrare brevi mes¬
saggi vocali.
Sempre per entrambi,
con l'accessorio opzio¬
nale CE-AG04 è possibi¬
le catturare e trasmette¬
re immagini. CE-AG04 è
a tutti gli effetti una pic¬
cola macchina fotografi¬
ca digitale montata su
scheda PCMCIA, che
offre la possibilità di
riprendere le immagini
con una risoluzione di
640x480 punti a 16,7 milioni di
colori. In questo modo diventa
estremamente semplice fare
delle riprese, elaborare le imma¬
gini con lo speciale software
Image Editor ed inviarle via e-
mail ad un qualsiasi destinata¬
rio.
nsieme all'HC-4500
vengono forniti il
cavo seriale, il
software di comu¬
nicazione con PC su
CD-ROM, il pacco di
batterie ricaricabili e l'a¬
dattatore a rete AC. Con il
modello HC-4100, invece, vengo¬
no forniti il cavo seriale e il software di
comunicazione con PC su CD-ROM,
Tra gli optional disponibili, alla foto¬
camera digitale CE-AG04 si aggiunge
la Docking Station HC-DS01, con
pacco batterie ricaricabili e alimentato-
re.
I prezzi al pubblico sono davve¬
ro interessanti: 999 mila lire oer
l'HC-4100 e 1 milione 750 mila
lire per l'HC-4500.
Dell'accessorio fotografico
non è ancora disponibile il
prezzo.
Sharp anche nei
Communicator
Sharp lancia un eccezionale
prodotto, il nuovo PMC (Perso¬
nal Mobile Communicator) con
tutte le funzioni di un telefono
cellulare GSM e di un organi¬
zer. In pratica si tratta d’un
avversario diretto del Nokia
9)10, e in parte anche del
Philips llium.
Dotato di Pen-Touch per
prendere appunti, può essere
collegato ad Internet per
scambiare messaggi in posta
elettronica. Realizzato in colla¬
borazione con Alcatei, misura
15,7x6,5x2,5 cm, e pesa
solo 250 grammi.
Tra le altre cose può
mandare e ricevere mes¬
saggi SMS sino a 1600
caratteri.
Il kit di vendita compren¬
de telefono, batteria, caricabatteria da
viaggio, manuale in italiano.
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27
• GIOCHI
Immagini nella
nebbia
I moderni giochi, come si sa, sono pieni di
effetti speciali e combinazioni di luci/ombre
e trasparenze in grado di mettere in crisi
schede grafiche commercializzate soltanto
alcuni mesi or sono,
Trust, che segue sempre con molta atten¬
zione il mercato ludico, ha reso disponibili
due schede grafiche di indubbia potenzia¬
lità. Trust Voodoo Dragon e Dragon 2, dota¬
te di chipset 3Dfx e compatibili con
Direct3D Le avanzate funzioni di Alpha
Blending, texture mapping e MIP mappmg,
permettono di ricreare effetti ambientali
come nebbia, foschia e riflessi, in modo
molto realistico. Trust Voodoo Dragon e
dotata di 4 MB di memoria video, mentre la
sorella maggiore di 12 MB può inoltre esse¬
re installata in coppia per raggiungere la
potenza di 24 MB. Trust Voodoo Dragon è
commercializzata ad un prezzo di lire
149.000 IVA esclusa, mentre Dragon 2 di
lire 299.000 IVA esclusa.
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• MONITOR
Da IBM un "piatto"
da 18"
Sull'onda del successo del T55 da 15"
introdotto recentemente, IBM ha presenta¬
to il nuovo monitor TFT a schermo piatto
matrice attiva da 18". Il T85, questo il nome
del nuovo modello, supporta modalità di
visualizzazione SXGA, XGA, VGA e SVGA;
può arrivare a una risoluzione di 1280x1024
pixel a milioni di colori. Disponibile nei colori
bianco perla e nero, è dotato di base stacca¬
bile, inclinabile e rotabile per una migliore
regolazione Due le configurazioni disponibi¬
li. una analogica (T85A) del costo di lire
6.542.000+IVA, con connessioni a 15 pm D
Sub e 13W3, e una digitale (T85D) del costo
di lire 6.308.000, che supporta l'interfaccia
P&D (Plug and Display) basata sullo stan¬
dard VESA (Video Electronics Standard
Association) I monitor T85 possono essere
completati con alcuni accessori come il sup¬
porto da parete, casse audio, touch screen
e interfaccia USB.
Per informazioni:
IBM Personal System Group,
Tel. <02159621
• RETI
Anche NT vede AppleShare
Le reti eterogenee aumentano di giorno
in giorno e ormai trovare dei server
AppleShare o dei Macintosh che condivi¬
dono le proprie risorse all'interno di una
rete aziendale non è piu cosi difficile come
qualche tempo fa.
Per far si che anche macchine Windows
compatibili possano sfruttare queste risor¬
se, Cops Ine. ha a listino già da tempo
COPSTalk, un’estensione del pannello
"Risorse di rete" di Windows
Ora COPSTalk é disponibile anche per
Windows NT, cosi anche gli utilizzatori del
sistema a 32 bit di Microsoft potranno col-
legarsi a server AppleShare IP attraverso il
protocollo AFT-su-IP sia in rete locale che
via Internet. COPSTalk per Windows NT e
disponibile per la valutazione all'indirizzo
Iwww.copstal)-.-com/sott wrl ie/nt/dow ri-
load.html, la versione è completamente
funzionante per 10 giorni.
Per informazioni:
Alias,
Tel <04321 508958,
l m-w.4Has.il
• HARD-DISK
Tanti Gigabyte Ultra ATA/66
Presto disponibile la nuova famiglia di
dischi rigidi Fireball CR di Quantum
La nuova serie è dotata di interfaccia
Ultra ATA/66 e, come le precedenti EL e
EX, dello Shock Protection System
(SPS), una tecnologia Quantum per
aumentare l'affidabilità degli HD
Il formato dei dischi è il classico 3,5" e
le capacità variano da 4,3 a 12,7 GB con
un buffer di 512 KB
L'utilizzo dell'interfaccia Ultra ATA/66,
circa due volte più veloce delle classiche
interfacce, sviluppata dalla stessa
Quantum, la velocità di rotazione di 5400
g/m e il tempo di accesso di 9,5 ms
fanno dei nuovi modelli dei dispositivi
orientati ad un'utenza professionale
Per garantire la massima affidabilita dei
dati, i Fireball CR sono dotati del sistema
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dati a 224 bit double-burst In tempo
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12,7 GB
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MULTIMEDIA
Un biglietto da visita multimediale
La forma è quella di una carta di credito,
ma a guardarla si capisce subito che
deriva da un CD; foro centrale stan- .
dard, classica faccia inferiore
color argento con i riflessi
arcobaleno. Stiamo parlan¬
do della CD-Card di AMP,
società italiana specializzata
in mouse pad. un piccolo
contenitore in grado di
memorizzare 16 MB di dati
in un formato 86x56 mm, Il
funzionamento è quello del
classico CD, dal quale deri¬
va: basta inserirla in un lettore compatibile
mini-CD (più o meno tutti meno quelli slot-
in) Mac o Windows, per veder apparire sul
proprio computer presentazioni, listini, cata¬
loghi ecc. La carta è personalizzabile con
serigrafia ed è disponibile in quantità a par¬
tire da 500 pezzi. Per coloro che non fos¬
sero in grado di fornire i
16 MB di dati,
AMP ha realizzato
un servizio chiavi in
mano in due pac¬
chetti: Advantage.
che prevede la rea¬
lizzazione di 25
schermate con
un'animazione o video di max 25s, Top, per
35 schermate, un video, il logo animato e
l'inserimento di link Internet.
Per informazioni:
AMP,
Tel. <02190361743
hvr/'.y icom 'f/arnTI
28
MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999
• MULTIMEDIA
L'Home Theater
passa per il PC
Una collaborazione con la sua associata
Cambridge SoundWorks ha portato
Creative Labs a presentare una sene di
sistemi completi che permettono ad ogni
utente PC di avere un Home Theater a
costi accessibili I sistemi sono basati su
due prodotti principali: il PC-DVD Encore 5X
di Creative e gli altoparlanti Cambridge
SoundWorks DeskTop Theatre 5 1.
Il primo è un kit completo di lettore DVD.
con velocità 5x per DVD e 32x per i CD¬
ROM, e una scheda di decompressione
video MPEG-2 Dxr2 La scheda permette il
collegamento simultaneo del monitor PC,
fino ad una risoluzione di 1280x1024 pixel,
e di un televisore attraverso la porta S-
Video o composito di cui è dotata: è inoltre
dotata di un'interfaccia per decoder Dolby
Digital con 5.1 canali audio In bundle con il
sistema vengono venduti i titoli Wing
Commander IV di Electronics Arts, caratte¬
rizzato da tracce video DVD e audio Dolby
Digital, e il gioco Claw! DeskTop Theatre
5.1 è l'ideale completamento per PC-DVD
Encore 5X; si tratta infatti di un completo
sistema di altoparlanti realizzato da
Cambridge, una società con grandissima
esperienza nella costruzione di sistemi
audio. E' composto da un amplificatore
multicanale e da cinque+uno altoparlanti
satelliti: due per il canale anteriore, due per
il posteriore, uno per II centrale e un
subwoofer L'amplificatore dispone di un
ingresso Dolby Digital (AC-3) e si avvale
della tecnologia Creative Multi-Speaker
Surround che e in grado di produrre l'effet¬
to surround anche da un segnale mono o
stereo privo della relativa codifica 5.1.
Per informazioni:
Creative Labs,
Tel. 102)8228161
n isma a
Come portare Internet a spasso
Al Comdex di LasVegas. Cyrix ha pre¬
sentato un prototipo del progetto di riferi¬
mento per un dispositivo por¬
tatile in grado di colle-
garsi ad Internet, ed
espletare tutte le fun¬
zioni di browser ed e-
mail, da qualunque posi¬
zione della casa o dell'uf¬
ficio senza il bisogno d
collegamento via cavo
Il piccolo portatile, chia¬
mato WebPAD. è stato svi
luppato dal Conceptual
Products Group di Cyrix ed è
basato sul processore Media-
GX; è composto da una tavo¬
letta delle dimensioni di un foglio di carta
A4, che integra un display LCD touch-
screen da 10", e da una stazione fissa
con funzioni di transceiver.
mouse o altre periferiche; uno slot per
schede PCMCIA o disco
rigido può essere inte¬
grato su richiesta.
Il transceiver, colle¬
gato alla rete o ad un
telefono, permette
all'utente di muo¬
versi in un raggio di
circa 150 metri, la
comunicazione
con tecno-
wireless a
Il progetto di riferi¬
mento sarà disponibile
— pei gli OEM dai primi mesi
del 1999 e conterrà tutto il neces¬
sario per realizzare apparati WebPAD
compatibili.
Il prototipo era equipaggiato con un
display in grado di gestire grafica ad alta
risoluzione a 18 colori, 16 MB di RAM, 8
MB di ROM. microfono ed altoparlanti
incorporati e due porte USB per tastiera.
Per informazioni:
Cyrix,
I r ■ ,I" iiomi-ra-ng/ixenpail/wp I
over htm
• UTILITÀ'
Il 2000 è sempre più vicino
Il nuovo anno, nel quale siamo appena
entrati, ci fa ricordare quanto sia vicino il
2000 e i problemi informatici ad esso col¬
legati. Infatti come molti ormai sapranno,
alla mezzanotte del 31 dicembre 1999
molti chip RTC (Reai Time Clock), non
riconoscendo il nuovo millennio, si riposi-
zioneranno all'anno 0, che in molti casi è il
1980
ta con un chip RTC di nuova generazione
e un BIOS ROM intelligente.
Il software incorporato permette inoltre
il back-up delle informazioni contenute nel
CMOS della scheda madre, in modo da
- poterle ripristinare in caso di errore
senza dover riconfigurare l'intero siste¬
ma
La •Millennium è inoltre provvista di un
antiviius per la protezione del CMO e di
una funzione capace di calibrare automa¬
ticamente la data ogni 0,88 secondi per
una precisione massima
La scheda non risolve comunque i pro¬
blemi derivanti dai software, che debbo¬
no essere aggiornati separatamente.
Lindy Millennium card è disponibile per
sistemi con slot ISA, ovvero per PC
basati su Intel 086, Pentium, Pentium
Pro, MMX, Pentium II, IBM PS/2 model
286
Una delle soluzioni, che in questo
periodo stanno comparendo sul mercato,
ci viene presentata da Lindy si tratta della
Millennium Card, una scheda equipaggia-
Per informazioni:
Lindy,
Tel 1031)272140,
MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999
29
PORTATILI
ThinkPad per le piccole imprese
Una nuova linea di portatili sono stati
presentati da IBM per le piccole e medie
imprese: si tratta del ThinkPad 390, un all-
in-one dalla linea estremamente sottile,
con un nuovo alloggiamento modulare e
innovativi altoparlanti
Tre le configurazioni a disposizione, tutte
contenute in uno chàssis di soli 45 mm, si
va dal Pentium MMX 233 MHz al Pentium
Il a 266 MHz con schermi a matrice attiva
TFT da 12,1" a 14,1".
L'unità a disco parte da 3,2 GB aumenta¬
bile fino a 10,4 GB
La nuova UltraBay FX può contenere
varie periferiche e accessori configurabili
dall'utente, si va dal CD-ROM 10x o 24x.
ad una seconda batteria o ad una seconda
unità disco SMART
La parte audio è garantita da un sistema
audio in/out a 16 bit stereo compatibile
Sound Blaster Pro e 3D e da un
microfono incorporato.
Il nuovo Enhanced Port
Replicator IBM con Advanced
Etherjet garantisce il suppor¬
to per PC Card. Wake on
Lan e NIC; lo stesso Port,
Replicator permette di col-,
legare un monitor ester¬
no, una tastiera e
una stam¬
pante
La serie
ThinkPad 390
supporta Windows
NT Workstation 4 0 e le sue
funzionalità, come la gestione dei
consumi energetici e la possibilità di con¬
trollare manualmente i tempi di spegni¬
mento automatico di display, dischi e CPU
per allungare la durata
della batteria
Il ThinkPad 390 ha un
costo di lire 3.590.000
IVA esclusa e, come tutti i
ThinkPad, ha una garanzia
di un anno comprensiva
della International Warranty
Service di IBM e di tutti i ser¬
vizi gratuiti compresi FAQ,
aggiornamenti software e
upgrade di driver e accesso
all'HelpCentre IBM 24 ore al
giorno per 365 giorni l’anno.
Per informazioni:
IBM Personal Systems Group.
Tel 102159621.
www.pc.ibm.com
• MODEM
56K a basso costo
Il continuo aumentare delle informazioni
multimediali sui siti Internet richiede agli
utenti velocità di connessione sempre più
elevate, per questo 3Com Corporation ha
presentato un nuovo modem con il mar¬
chio US Robotic in standard 56K con
capacità di trasmissione e ricezione fax.
li modem, caratterizzato da un costo
molto basso, è dotato di una memoria
flash che consente agli utenti di aggiorna¬
re il dispositivo scaricando upgrade delle
ROM e nuove funzionalità direttamente
da Internet
Il 3Com US Robotics 56K e in commer¬
cio al prezzo indicativo di lire 214 000 IVA
esclusa e. come tutti i modem 3Com, è
coperto da garanzia illimitata
Per informazioni:
3Com Corporation,
Tel. 102)253011.
iwwvv JCQmH
PERIFERICHE
Arriva il "Cyber N@vigator"
Altri due mouse si vanno ad “
aggiungere alla già nutrita
sene di periferiche plunacces-
soriate disponibili per gli uten¬
ti di Windows, si tratta dei
Pnmax Navigator Pro e Cyber
N@vigator Ambedue le peri¬
feriche sono caratterizzate da
un design ergonomico che
consente un miglior utilizzo
evitando l'affaticamento del
polso e del palmo della mano.
Il piu economico Navigator,
disponibile in versione norma¬
le a lire 39.000 IVA esclusa e USB a lire
45.000 sempre IVA esclusa, e dotato, oltre
che dei due tasti standard, di un comodo
tasto centrale munito di rotellina utilizzabile
- ——* P er scorrere più facilmente
I testi e pagine Internet
Superaccessoriato il Cyber
N@vigator, venduto a lire
I 69 000 IVA esclusa, con la
I bellezza di tre tasti opzionali
I oltre ai due standard e alla
I rotellina
Cyber N@vigator e Prima
Navigator hanno in dotazione
il software MouseSuite 98
che permette di programma¬
re tutta una serie di funzioni
associabili ad ogni tasto
mediante click semplice, doppio o triplo
Per informazioni:
• MONITOR
Anche Aashima passa al piatto
Aashima ha ampliato la sua linea di moni¬
tor presentando un nuovo display LCD II
Trust Pro Visual LCD ha una diagonale di
14,5" con un'area visualizzabile pari a quella
di un 17" tradizionale a tubo catodico. La
risoluzione massima supportata è di
1024x768 dpi con un dot pitch di 0.28 mm
e frequenza tra i 50 e i 90 Hz. La configura¬
zione del monitor è semplificata da un
comodo menu OSD, mentre le capacità
multimediali sono assicurate da due
speaker incorporati. Il display è compatibile
con Windows 98 ed è predisposto per le
funzionalità del nuovo Windows NT5.
Per informazioni:
Aashima Italia.
Tel 1051)6635911
30
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Quando è stata
pentium ||
l’ultima volta che
1A NUOVA GAMMA LIFEBOOK FUJITSU
Per ulteriori informazioni: Fujitsu Italia - tei. 02/26294276
hai ricevuto
proprio
ciò che avevi
chiesto?
I nuovi Lifcbook Fujitsu ti danno sempre
esattamente ciò che chiedi. Qualunque cosa sia.
Qualcosa di estremamente piccolo? Biblo.
il più innovativo: la metà di un normale note¬
book. solo I, I kg di peso, ma con un Processore
Intel® Pentium® con tecnologia MMX ,u da 233
MHz c 3,2 GB di Hard Disk.
Oualcosa di molto economico? 1 modelli
della serie C costano praticamente come un
desktop, ma hanno uno schermo TFT da 12.1"
che ha un'arca di visibilità più ampia di quella di
un monitor standard CRT da 14".
Se poi chiedi qualcosa di leggero, i modelli
della serie L pesano meno di 2 kg.
La serie E con processore Intel* Pentium* Il
è ideale per sostituire un PC desktop, mentre la
serie multimediale X con DVD ti permette di
sprigionare tutta la tua creatività.
In ogni caso, puoi essere certo che. qua¬
lunque modello tu scelga, lavorerà molto e ti
costerà poco perché lutti sono pensati, proget¬
tati e realizzati completamente da Fujitsu.
FUJITSU
PCs • NOTEBOOKS • SERVERS
Intel. Intel Inside e Pentium sono marchi registrati e MMX e un marchio «fi Intel Corporation.
Non tutti i prodotti sono equipaggiati con Processilo Intel Pentium II.
flutti gli altri nomi di prodotto sono marchi registrati dai rispettivi proprietari).
[www.rujitsu-cornputers.cont
• SOFTWARE
di F Fulvio Castellano
Con tre versioni Microsoft lancia nel mondo
SQL Server 7.0
Disponibile per tutte le piattaforme
Windows a 32 bit, nelle versioni
Standard, Enterprise e Desktop,
SQL Server 7.0 è il database per i
sistemi operativi Windows-compati-
bili scalabile, con capacità di data
warehousing e integrazione con
Microsoft Office.
Appena pochi giorni
dopo l'America, Micro¬
soft SQL Server 7 0 è
stato annunciato anche
in Italia nel corso di un
incontro stampa a
Milano, presentato da
Mauro Meanti, Direttore
Generale di Microsoft
Italia
Dunque, un lancio
mondiale 'quasi' in contemporanea del
nuovo prodotto che ha beneficiato del
più esteso programma di beta testing
mai realizzato per un database relazio¬
nale, Lo stesso sta ricevendo dalle
terze parti un supporto senza prece¬
denti e si è classificato miglior prodotto
al recente COMDEX/Fall di Las Vegas,
la più importante manifestazione IT al
mondo.
Più di 300 terze parti (che Meanti pre¬
vede saranno 3 000 a un anno dal lan¬
cio) stanno effettuando dimostrazioni di
applicazioni progettate per SQL Server
7.0 e oltre 13.000 Microsoft Certified
Solution Provider (MCSP) sono pronti a
supportare immediatamente i progetti
di sviluppo e implementazione degli
utenti.
SQL Server 7.0 è la piattaforma piu
semplice per progettare, creare e gesti¬
re soluzioni di data warehousing, por¬
tando le informazioni a tutti i livelli del¬
l'organizzazione in tempo reale. E’ il
database relazionale (RDBMS) a essere
integrato con servizi di 'data transfor-
mation' e OLAP nonché con Microsoft
Repository 2.0
Grazie alla stretta integrazione con le
applicazioni Office 2000 e con i sistemi
Windows, SQL Server 7 0 sarà in grado
di offrire un accesso ai dati indipenden¬
temente da dove risiedono, maggiore
produttività e grande facilità d'uso, uti¬
lizzando le competenze dell'organizza¬
zione e gli investimenti tecnologici esi¬
stenti.
Per la prima volta le aziende saranno
in grado di combinare la semplicità di
programmi come Micro¬
soft Access a Microsoft
Excel con la scalabilità e
l’affidabilità di SQL
Server 7.0. offrendo agli
utenti un totale accesso
alle informazioni
In più di un anno e
mezzo oltre 100 000 siti
hanno sperimentato le
versioni beta di SQL
Server 7.0, facendo di
questo prodotto il
RDBMS più largamente
testato nella storia dei
database relazionali
Dal mese di gennaio '98. quando è
iniziata l'operazione, gli ISV Migration
Lab hanno valutato la compatibilità e le
prestazioni del prodotto per 150 ISV
che coprono i mercati delle soluzioni
ERP. contabilità, customer e document
management, del settore farmaceuti¬
co, della distribuzione e del data
warehousing Microsoft supporta inol¬
tre i laboratori permanenti SAP.
PeopleSoft e Baan di Redmont, che
producono grandi progetti congiunti di
progettazione, sviluppo e testing per
assicurare la piena compatibilità del
database di Microsoft con i principali
sistemi ERP
Microsoft rilascerà una famiglia scala¬
bile di database server per i sistemi
Windows 95/98, Windows NT
Workstation, Windows NT Server e
Windows NT Server Enterprise Edmon
Le tre versioni di Microsoft SQL
Server 7.0 (Standard, Enterprise e
Desktop) sono progettate sulla medesi¬
ma base codice e forniscono agli utenti
una scalabilità applicativa trasparente
dal laptop al cluster SMP
L'edizione Standard si basa sul siste¬
ma operativo Windows NT Server ed è
progettata per attività di workgroup e
applicazioni dipartimentali Include ser¬
vizi completi di replicazione, di 'data
transformation', OLAP Server e la
release 2.0 del Repository per i Meta
Dati.
L'Enterprise Edition si basa su
Windows NT Server Enterprise Edition
ed è progettata per le grandi applicazio¬
ni dipartimentali ed enterprise.
Supporta la Extended Memory
Architecture (EMA), i servizi di cluster,
il partizionamento per i servizi OLAP e
le piattaforme hardware SMP con più
di 4 processori Infine, la Desktop Edi-
tion si basa su Windows 95/98 e Win
NT Workstation
Ottimizzato per singolo desktop o per
piccoli workgroup. e totalmente com¬
patibile con le altre versioni di SQL
Server 7.0 e include la 'merge replica-
tion' per l'utilizzo mobile. E' disponibile
con SQL Server 7 e SQL Server
Enterprise Edition.
Configurazioni e prezzi
SQL Server 7.0 è disponibile nelle
seguenti configurazioni: per sistemi a 5
utenti (lire 3.650 000), per 10 utenti
(lire 5.200.000); e per 25 utenti
(10 200 000 )
L'Enterprise Edition è disponibile per
sistemi a 25 utenti (lire 19 000.000). e
50 utenti (lire 26 500 000)
L'edizione Desktop è parte di SQL
Server 7.0 e SQL Server 7 0 Enterprise
Edmon e non e disponibile separata-
mente
Il suo utilizzo richiede una licenza di
accesso Client per ogni postazione
Infine, Microsoft SQL Internet Con-
nector è una speciale licenza illimitata
di accesso utente pei l'utilizzo in
Internet (lire 7.000 000 per processo¬
re)
Tutti i prezzi s'intendono IVA esclusa.
Per informazioni:
Microsoft.
Tel 1021 703921,
r— -----
32
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
• PERIFERICHE
• SICUREZZA
Ergonomia e
compattezza
Continuando sulla sua strada, quella di for¬
nire ai propri clienti accessori eleganti e di
qualità, Logitech ha presentato una tastiera
con mappatura slit-key (divisione fisica della
tastiera in due zone, una per ogni mano) dal
design elegante ed ergonomico.
NewTouch Compact, questo il suo nome,
comprende tutti i tasti standard, tre "hot
key" per Windows, per i menu contestuali
e il menu di Avvio, alcuni tasti scorciatoia
per Internet e un comodo
poggiapolsi rimo¬
vibile
Con il
software Logitech
Key Commander, in dotazio¬
ne, si possono programmare i dodici tasti
funzione per avere i comandi più comuni
direttamente a portata di dito La caratteri¬
stica più importante rimane comunque l'e¬
strema compattezza, cosa non comune
nelle tastiere ergonomiche. NewTouch
Compact è collegabile alla porta PS/2 o AT
e ha un costo al pubblico di lire 89.000 IVA
esclusa.
Per informazioni:
Logitech Italia,
Tel 103916057661
• PERIFERICHE
Lo ZIP cresce
Iomega ha presentato al Comdex di Las
Vegas il nuovo lettore Zip da 250 MB piena¬
mente compatibile in lettura/scrittura con le
attuali unità da 100 MB
Zip 250 verrà venduto ad un prezzo orien¬
tativo di 199$, mentre i dischi dovrebbero
costare intorno ai 16,65$, per il prezzo in
Italia si dovranno aspettare i primi mesi del
1999 Le attuali unità da 100 MB continue¬
ranno ad essere prodotte e supportate per
permettere ai clienti di avere comunque un
drive che, con 19 milioni di unità vendute,
si è affermato ormai come il nuovo stan¬
dard tra i dispositivi di memorizzazione.
Per informazioni:
tvmv Iomega l.xvtI
Le Smart Card per l'informatica sicura
L'avanzare incontrollabile
dei servizi via rete.
Internet, locale o remota
che sia, propongono gior¬
nalmente il problema della
sicurezza delle transazioni
e dei dati personali circo¬
lanti Una delle soluzioni e
l'utilizzo delle smart card,
speciali carte con micro¬
processore incorporato sul
tipo di quelle usate per i telefonini GSM,
che si stanno sempre più diffondendo
anche tra i servizi finanziari. Per far si che
queste carte possano venir utilizzate anche
in ambiente domestico, per autenticare e
certificare eventuali acquisti via Internet o
altri tipi di transazioni, Bull ha realizzato un
lettore di smart card da collegare alla porta
seriale del proprio PC denominato
SmarTLP3. Il lettore, dalle sembianze di un
■ i iuuou, viene venduto a
ire 100 000 più IVA;
Windows NT5 è già corre¬
dato dei driver per il rico¬
noscimento del dispositi¬
vo, mentre i driver per
Windows 95/98 e NT sono
disponibili gratuitamente
su Internet da Bull,
Un utente equipaggiato
con SmarTLP3 e una
smart card riconosciuta dai servizi in rete,
potrà effettuare transazioni di commercio
elettronico non ripudiabili, apporre la propria
firma elettronica rendendo il documento di
valore documentale, essere abilitato ad
accedere a server o servizi riservati.
Per informazioni:
Bull Italia.
Tel 102193368095
• CASH & CARRY
Dal rivenditore all'utente finale
Conosciuta fino ad oggi come uno dei
maggiori distributori nazionali di prodotti per
l'informatica con i suoi Reseller Point. nego¬
zi cash & carry per i rivenditori, e per la sua
linea di assemblati "Hit", IPS ha recente¬
mente inaugurato a Milano Infoteca
ComputerDome, un nuovo distributore
all'ingrosso per liberi professionisti e azien¬
de. Sugli scaffali di Infoteca Computer-
Dome. dislocata in un'area di 600 mq e
organizzata come un grosso supermercato,
i possessori di Partita IVA potranno trovare
le ultime novità hardware e software e una
lunga sene di accessori Per consigli nella
scelta e nel confronto degli articoli, il cliente
ha a disposizione personale tecnico specia¬
lizzato pronto a rispondere ad ogni doman¬
da e a chiarire ogni dubbio Per accedere ad
Infoteca ComputerDome basta presentarsi
all'ingresso con il certificato di attribuzione
di Partita IVA per ricevere la Card che dàli-
bero ingresso al centro
Per informazioni:
Infoteca ComputerDome,
Tel. 102)61298246
e miWMl!
Trackball o mouse? Marble Mouse!
Unire la comodità del mouse e la funzio¬
nalità di una trackball: quest'obiettivo si è
prefisso la Logitech nel progettare Marble
Mouse. Con un design molto ergonomico,
adatto anche all'uso con la mano sinistra.
Marble Mouse per operare ha bisogno,
come le comuni trackpad, soltanto dello
spazio occupato dalla sua base di appoggio,
ma si impugna come un normale mouse,
con tutti i vantaggi di comodità e controllabi¬
lità che ne derivano La tecnologia di ricono¬
scimento del movimento, sviluppata e bre¬
venata da Logitech, impiega particolari sen¬
sori onici per momtorare lo spostamento di
una sequenza di punti stampati sulla sfera,
illuminati da un raggio laser questo rende il
dispositivo molto più affidabile dei normali
sensori meccanici
Marble Mouse supporta Windows 3 1,
95, 98 o NT, è collegabile all'interfaccia
seriale o PS/2 ed è posta in vendita a
75.000 IVA esclusa.
Per informazioni:
Logitech Italia.
Tel 1039) 6057661
MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999
33
Macromedia Director 7 Shockwave Internet Studio:
author once, publish everywhere
Macromedia ha presentato al grande
pubblico la nuova release di
Director, denominato ora Director 7
Shockwave Internet Studio. La nuova
versione, disponibile immediatamen¬
te per Macintosh e Windows, mette
bene in mostra i muscoli della
software house americana, sempre
più decisa a diventare l'unico punto
di riferimento per lo sviluppo di
applicazioni multimediali sia su CD¬
ROM sia su Internet.
"Crea una volta per pubblicare ovun¬
que"; con questo slogan il 30 novembre
Macromedia Italia ha presentato, con un
road show nelle maggiori citta italia¬
ne, Director 7 Shockwave Internet
Studio, una significativa nuova versio¬
ne di quello che si può definire il
software standard per la realizzazione
di CD-ROM e applicazioni multimedia¬
li su Internet. Dopo una breve presen¬
tazione degli ultimi risultati della
società, che hanno evidenziato come
il fatturato di Macromedia provenga
ormai dal settore Wintel per circa il
75%, e che ormai il 95% dei CD-Rom
sono sviluppati con Director, si è pas¬
sati alla presentazione della nuova
suite composta da Director 7.
Fireworks, per la creazione e la
gestione di grafica per il multimedia, e
Sonic Foundry's Forge XP4 o BIAS
Peak LE, secondo il sistema operati¬
vo. per l'editing audio.
Quello che l'occhio vede
Appena aperta l'applicazione, salta
immediatamente all’occhio un cambia¬
mento radicale: lo Stage è ora, e "final¬
mente" (questa parola è stata pronuncia¬
ta dagli sviluppatori presenti praticamen¬
te ad ogni novità illustrata, chiaro segno
dell'importanza che Macromedia dà ai
suggerimenti provenienti dai suoi clienti),
una finestra separata, facilmente sposta¬
bile anche su un monitor diverso da quel¬
lo principale.
Tra le palette aperte si nota una
"Library Palette" che contiene tutta una
serie di behavior e asset di uso più
comune; si va dai comandi per il control¬
lo di filmati, a quelli per bottoni, da orolo¬
gi analogici e digitali a comandi Internet
La palette è personalizzabi¬
le aggiungendo altri coman¬
di; tutte le routine sono
comunque documentate e
facilmente editabili.
Lo score, la finestra sulla
quale posizionare gli ele¬
menti che contengono il
progetto, ha più di mille
canali disponibili, che si traducono con la
possibilità di utilizzare praticamente infini¬
ti elementi contemporaneamente nel
progetto; lontani ormai i 16 e 32 canali
delle prime versioni II dimostratore a
questo punto inizia ad illustrarci le carat¬
teristiche meno evidenti ma importantis¬
sime per la creazione di prodotti sempre
più attraenti. Iniziamo dalla grafica: i tipi
di file importabili sono saliti a circa 40, e
comprendono praticamente tutti i formati
più diffusi Primizia della versione 7 e il
pieno supporto del formato a 32 bit e
quindi la gestione delle immagini con
alpha channel; i cast grafici che conten¬
gono questo canale possono essere ora
sovrapposti mantenendo inalterate le
caratteristiche di trasparenza decise dal
grafico. La trasparenza, in caso di anima¬
zione di cast sovrapposti, non rallenta
minimamente il play dell'applicazione
Altra novità sono gli effetti applicabili ai
cast member: con un solo comando i
cast, di qualsiasi tipo, compresi filmati e
testo, possono essere ruotati, distorti e
ridimensionati, e questo anche
via Ungo. Nella palette degli stru¬
menti troviamo il nuovo editor
vettoriale, direttamente derivato
da Flash e quindi da Freehand
Bottoni ed altri elementi creati in
questo modo permettono di
risparmiare notevole spazio e di
ridurre le informazioni in caso di
progetti Internet Un sospiro di sollievo e
stato tirato dai presenti quando è stato
annunciato il supporto dei font embed-
ded Ogni famiglia di caratteri può ora
essere convertita in shocked font, inglo¬
bata all'interno del progetto stesso e
gestita via Lmgo. I testi possono
mantenere i formati e l'anti-aliasing
anche in progetti multipiattaforma
senza dovei li convertire in immagi¬
ne. Gli Shock Font sono all'incirca il
75/85% meno ingombranti dei font
TrueType. Sempre per raggiunger
il maggiore risparmio di spazio, l'e-
ditor grafico incorpora ora avanzate
funzioni per il controllo della qualità
e la compressione delle immagini
Quello che il programma¬
tore voleva
La riscrittura completa dell'appli¬
cazione ha portato notevoli benefi¬
ci specialmente al Lmgo, il linguag¬
gio di scripting interno, e alle poten¬
zialità di controllo dei progetti.
Il nuovo Ungo, che rimane comun¬
que pienamente compatibile con le pre¬
cedenti versioni, ha assunto una veste
più professionale con l'arrivo della sintas¬
si a punti Parametri che prima richiede¬
vano vari comandi possono ora essere
inseriti in una singola riga, cosi per cam¬
biare il colore ad un testo basta ora scri¬
vere stagel .mytext.color="red".
La nuova sintassi rende il Lingo più
compatibile con linguaggi come
VisualBasic. Java e JavaScript.
Eliminato finalmente il limite di 32K per
la lunghezza degli script; una nuova
capacità che, unita alla possibilità di
'Hllllli
macromedia*
SHOCKWAVE
34
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Library
Animatori
^ Avori Mouse
^ Avori Mouse
Avori Spsite
p Fo*o« Sprite
/X Move. Rotate arri
Scale
/X Rotale
Conhnuousty
/X Rotale
V? CorVnuously
/X Rotate io Folow
Petti
/X Rotatori (liame
baserii
/X Rotatori
(trmabased)
~ Sprite Tiack
" Mouse
TurritoFixedPoint
.•B TumToward»
lurnTowards
Mouse
B Spnte
La palette dei behavior.
avere ogni comando, script o behavior
colorati in modo diverso, permette allo
sviluppatore un più comodo debugging
del programma. Per i controlli, il più atte¬
so e sospirato è stato sicuramente il link
automatico sui testi: ora, come già facil¬
mente avveniva in HyperCard e in
HTML, ogni parola di un testo può diven¬
tare un bottone senza dover utilizzare
rocamboleschi script di controllo. Il link
può logicamente essere di ogni tipo, dal
richiamo di una pagina HTML, all'esecu¬
zione di uno script Lingo.
L'ottimizzazione del motore di runtime
ha portato infine ad un miglioramento
generale in fase di playback. L'engine,
anch'esso completamente riscritto,
all'avvio viene caricato con tempi minori
ed è ora più veloce e stabile. Chiaro il
beneficio ottenuto dallo sfruttamento
delle routine di Shockwave,
E infine Internet
Già l'introduzione di Shockwave e le
aggiunte apportate al Ungo nelle versioni
precedenti per il pieno supporto di
Internet avevano fatto capire quanto
Macromedia avesse intenzione di impe¬
gnarsi su Internet. Durante il Road Show
è stato più volte sottolineato il fatto che
la software house americana crede mol¬
tissimo nello sviluppo di applicazioni mul¬
timediali in rete e che il continuo sviluppo
di Internet porterà a breve alla morte del
CD-ROM. Naturali quindi i sostanziali
miglioramenti apportati a Director 7 per il
supporto di Internet e tutto ciò che a
Internet si riferisce, Completamente sup¬
portati i protocolli HTTP e HTTPS per il
controllo delle transazioni sicure su
Internet. Per gli sviluppatori sono state
create una serie di behavior che facilitano
le operazioni in rete come funzioni di CGI
Post e la creazione automatica di pro¬
gress bar e barre di stato.
Per la creazione di progetti professionali
è stato aggiunto il supporto per il collega¬
mento e la gestione di più utenti, sarà
molto più semplice quindi realizzare Chat,
giochi multi-utente e gestione di gruppi
di lavoro. Piena la compatibilità con
l'XML, il nuovo standard per il Web sup¬
portato dal W3C, il consorzio che cerca
di standardizzare le procedure Internet,
da Microsoft, da IBM e altre grandi azien¬
de. Sorgenti XML sono importati, gestiti
e mostrati direttamente da Shockwave.
Per chi non volesse realizzare con
Director interi progetti Internet, ma sol¬
tanto alcuni elementi da inserire nelle
proprie pagine HTML, è stata potenziata
la funzione "Save as Java" che dà la pos¬
sibilità di creare Applet certificati "100%
pure Java".
Nella suite viene inoltre distribuito il
Nuovo Shockwave 7, la rinnovata versio¬
Lo Score può contenere oltre 1.000 cast.
ne del famoso plug-in distribuito ormai
con i sistemi operativi e i browser più
famosi. Shockwave installa ora dei com¬
ponenti all'interno della cartella sistema
che permettono l’auto-upgrade del
software e l'integrazione di alcune parti
da Browser diversi.
Conclusioni
Possiamo dire che lo slogan iniziale è
pienamente rispettato: realizzare un pro¬
getto multimediale con Macromedia
Director è oggi un investimento che
paga nel tempo.
Titoli e applicazioni multimediali posso¬
no essere creati su piattaforma
Macintosh o Windows o, se un gruppo
di lavoro, su ambedue le piattaforme
contemporaneamente; il prodotto finito
può essere distribuito su CD-ROM ibrido
o pubblicato su Internet senza il bisogno
di ulteriori rimaneggiamenti.
Per informazioni:
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BARI, COSENZA, PALERMO e
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
35
• INTERNET
di Paolo Cognetti
lanua: una porta sulla rete
Un progetto tutto italiano, che con¬
sente un'introduzione più morbida e
produttiva alla telematica e alle
risorse disponibili sulla grande rete.
Una città virtuale dove ogni cittadino
è partecipe dei contenuti e dello svi¬
luppo.
s
Imbattersi in progetti utili e fanta¬
siosi su Internet è cosa sempre più
comune per i naviganti della madre
delle reti.
Ma scoprire una città virtuale viva
e produttiva, dotata di una base
dati da far invidia alle migliori enci¬
clopedie, con un canale di posta,
Chat e broadcast cifrati e proprietà-
ri, e per di più in italiano fatta da
giovani italiani, non è ceno cosa di
tutti i giorni.
Invece tutto questo esiste, si
chiama lanua ed e visitabile all'indi¬
rizzo Iwww omeigen/ascuuia it|
L'accesso è libero e sfruttarne
tutte le possibilità diventando
"Cittadini di lanua" costa soltanto il
tempo per la registrazione e un
fax!
Emergenza Scuola
Emergenza Scuola è un movi¬
mento nato nel 1993 ad Iglesias.
cittadina sarda, per volontà di un
gruppo di liceali vogliosi di rivolu¬
zionare il sistema formativo italia¬
no.
Le buone intenzioni e la serietà
del gruppo fondatore convinsero
l’allora Vice Presidente di
Confindustria, Ing. Carlo Lombardi
(poi Ministro della Pubblica Istruzione) e
Mons. Arrigo Miglio. Vescovo di
Iglesias. a diventare garanti per
Emergenza Scuola e i suoi progetti
Il primo lavoro fu Emergenza Sulcis.
un progetto di monitoraggio con l'obiet¬
tivo di comprendere le interferenze e le
mancanze di comunicazione tra il
mondo della scuola e la realtà sociale
che la circonda
L'inchiesta, realizzata con cinquemila
questionari distribuiti a studenti, docen¬
ti. presidi, volontari, sindacalisti e uomi¬
ni delle istituzioni della Sardegna, diede
un risultato chiaro: tutti sentivano un
forte bisogno di comunicazione, infor¬
mazione e sinergia tra le diverse realtà.
Il progetto fu allargato con gruppi di
lavoro dislocati nelle zone d'Italia dove
più forte èra il bisogno di innovazione,
dalle periferie degradate di Palermo e
Tonno, a Crotone e Gioia Tauro, e cosi
« ► • i
» n «i •«
nel 1995 venne presentato il primo pro¬
totipo di un sistema basato su tecnolo¬
gie telematiche che creava un terreno
sul quale far incontrare le scuole e le
altre realtà
L'idea di base era quella di creare un
ambiente originale e semplice da utiliz¬
zare. dove ognuno poteva trovare le
informazioni di cui aveva bisogno, dove
si poteva parlare con coetanei o colle¬
glli, dove il mondo sindacale e industria¬
le avrebbe potuto esporre le proprie
ragioni.
Il nome scelto fu "lanua". che in latino
significa "porta", nulla di meglio per rap¬
presentare l'obiettivo attuale, che è
quello di far accedere ogni cittadino a
una grande banca dati di partecipazione
ed ad aprire il mondo della telematica a
tutti, con un sistema gratuito, semplice
ed efficace.
Tra il 1995 e il 1996 decine di profes¬
sori universitari, di esperti in inge¬
gneria informatica ed ergonomia
dell'interfaccia utente, di studenti
delle medie superiori e di psicolo¬
gi. furono coinvolti nella stesura
dell'interfaccia e dell'architettura
del programma.
Dopo un percorso di quattro anni,
durante i quali Emergenza Scuola è
cresciuta diventando, secondo il
decreto legislativo 4/12/97 n 460,
una O.N.L.U.S. (Organizzazione
Non Lucrativa di Utilità Sociale)
organizzata come associazione di
Volontari d'ingegno, lanua è venu¬
to alla luce definitivamente come
lanua Internet Operating System,
composto da un insieme di moduli
che permettono, attraverso l'utiliz¬
zo di Internet come semplice vei¬
colo di comunicazione, quello che
all inizio sembrava solo un sogno.
Oltre sessanta sono le persone
■ impegnate nel progetto tra mge-
” gnen software, grafici e redattori; il
lavoro di queste persone è finan¬
ziato esclusivamente con contribu¬
ti ed erogazioni spontanee e il
risultato è messo a disposizione,
gratuitamente, di tutti i cittadini
lanua Internet Operating
System
lanua IOS è un sistema che parte
da una nuova concezione di archi¬
tettura di programmazione e di
interfaccia utente, che sfrutta Internet
per quello che è realmente: un insieme
di cavi e computer per comunicare.
lanua non si basa su World Wide
Web, HTML o affini, bensì su un
ambiente proprietario che si integra e
completa con il WWW
Il client lanua. disponibile gratuitamen¬
te via Internet, sarà a breve diffuso, in
decine di migliaia di copie, su un CD¬
ROM allegato alle riviste e quotidiani
più famosi.
Il sistema attuale è composto da
moduli per l'accesso a Palamito, la base
36
MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999
-
dati di lanua, al Chat, al servizio
lanua-mail (l-mail); un modulo
browser proprietario permette in
modo semplice e intuitivo la ricer¬
ca e la visualizzazione di informa¬
zioni da WWW.
A breve altri moduli daranno la
possibilità di inviare Short
Message su GSM. di utilizzare
applicazioni standard come Word
ed Excel, direttamente dentro
lanua IOS, di visualizzare contenuti
broadcast.
Punto di forza di lanua IOS è l'in¬
terfaccia grafica e la facilità d'uso;
la navigazione avviene attraverso
l'apertura di porte che di volta in
volta immettono nell'argomento o
nell'ambiente desiderato.
L'apporto di esperti di GUI (Graphic
User Interface) è facilmente verificabile:
tutte le opzioni sono facilmente identifi¬
cabili e raggiungibili La grafica scelta e
le decine di animazioni 3D rendono
l'ambiente molto amichevole ed evitano
di spaventare il neofita.
lanua IOS è stato scritto compieta-
mente all'interno di Emergenza Scuola,
in C e Assembler, i vari moduli messi
insieme con Delphi; Andrea Melas, pre¬
sidente di Emergenza Scuola, ci spiega
la scelta: "Spesso ci chiedono perché
non abbiamo utilizzato pezzi di codice
facilmente reperibili, la risposta è sem¬
plice: lanua deve essere un sistema
gratuito e liberamente distribuibile, non
potevamo quindi rischiare di incappare
in richieste di royalty ecc."
Palamito
Il vero cuore di lanua, Un database
contenente migliaia di informazioni, arti¬
coli e immagini sui temi più disparati;
una vera e propria encicldpedia a dispo¬
sizione di tutti i cittadini.
Internet è composta oggi da piu dì tre¬
cento milioni di pagine HTML e chiun¬
que di noi si sia avventurato in una
ricerca tematica si è trovato con risultati
composti da elenchi infiniti di indirizzi di
riferimento.
Per spiegare il concetto, Andrea
Melas ci porta un piccolo paragone con
il quale svela anche l'origine del nome
"Palamito": "Lanciare una ricerca su
Internet equivale oggi a lanciare una
rete da pesca in mare aperto: si pesca
molto, ma il pesce ottenuto è di molte
razze diverse e difficilmente seleziona¬
bile se non con un lavoro lungo e minu¬
zioso. I pescatori del Mediterraneo, per
ovviare a questo problema, usano uno
strumento composto da due boe o due
pali che sorreggono una fune, alla
quale, in senso ortogonale, sono appe¬
se le lenze; il tipo di lenza e la profon¬
dità di pesca, permettono di pescare
soltanto pesce di un certo tipo. Questo
strumento si chiama appunto Palamita"
Palamito di lanua è una banca dati
costruita prmcipajmente per soddisfare
le esigenze di ricerca dell'utente, è inol¬
tre interattiva e dinamica, il suo conte¬
nuto può essere infatti aggiornato ed
ampliato da qualsiasi cittadino.
L'orgarrizzazione è ad albero i cui rami
principali sono: Scuola, Università,
Lavoro, Istituzioni, Reai Word, Virtual
Word. In Palamito si possono trovare
informazioni sugli argomenti più vari,
dal mondo delle Associazioni alle
Gazzette Ufficiali, dai, percorsi
degli autobus cittadini alla
Rivoluzione Francese
Tutti i documenti soqo continua-
mente aggiornati dagli oltre trénta
redattori, che organizzano le infor¬
mazioni ricevute dai cittadini e le
pubblicano. Il materiale viene
distribuito con la firma dell'autore
che rimane proprietario di ogni
diritto.
L'indice completo di Palamito
risiede sulla macchina dell'utente:
questo permette di realizzare
ricerche molto veloci, anche off-
line, e di collegarsi con il server
soltanto per richiamare i dati sele¬
zionate l'articolo e le relative
immagini vengono visualizzate sul
Client e possono essere registrate
su disco o stampate.
Una cache interna a lanua Client
permette di rivedere gli ultimi arti¬
coli anche dopo aver interrotto il
collegamento.
Ad ogni collegamento l'indice
viene automaticamente aggiornato
con l'ultima versione disponibile.
Una volta effettuata la ricerca su
Palamito, un particolare motore
permette di elencare eventuali
siti WWW contenenti argomenti
simili alla ricerca appena effettua¬
ta; una futura estensione permet¬
terà una ricerca attraverso l'anali¬
si dei testi, con metodi di intelli¬
genza artificiale.
"Palamito è la prima banca dati a tec¬
nologia WYNIWIG (What You Need Is
What You Get): Ciò di cui hai bisogno è
ciò che ottieni".
Tutti gli articoli dì Palamito risiedono
sul server in un formato proprietario
denominato IMF (lanua Multimedia
Format) che permette di memorizzare
testi, immagini e suoni.
Le transazioni tra Client e server sono
cifrate per una maggiore protezione dei
dati e della privacy del cittadino
Il cittadino di lanua
Diventare cittadini di lanua è comple¬
tamente gratuito, l'unica cosa richiesta
è la compilazione di una scheda in
osservanza alla legge 675/96 e l'invio di
una fotocopia del documento di ricono¬
scimento.
Ogni cittadino deve apparire con il pro¬
prio nome e cognome: non. sono
ammessi alias o anonimi, "ognuno deve
essere responsabile di ciò che dice,
pensa e pubblica". .
Come già detto, tutti i cittadini posso¬
no partecipare aH'ampliamento della
"città" e dei suoi contenuti, inviando arti¬
coli o partecipando alle discussioni in I-
chat.
Moltissime le organizzazioni già citta¬
dine che stanno portando avanti il pro¬
getto insieme ad Emergenza Scuola; tra
queste: l'Azione Cattolica Giovani, i
Giovani Metalmeccanici FIM CISL, la
Fondazione Italiana Volontariato,
l'ADICONSUM, il Movimento Volontari
Italiani, il COCIS, la FUCI.
Emergenza Scuola ha avuto il patroci¬
nio del Ministero, della Pubblica
Istruzione, del Ministero per le Pari
Opportunità e del Ministero della
Solidarietà Sociale.
Per informazioni:
lanua,
Iwww. emeraenzascuola. i i
MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999
37
• MONITOR
di Leo Sorge
Schermi piatti, sale la febbre con Philips,
Nokia e Sharp
Incredibile il formato raggiunto dal
colosso giapponese: 42 pollici!
Il Brilliance 151AX inaugura la pre¬
senza del colosso olandese, mentre
in Finlandia aggiornano la linea con
l'800Xi.
Il 1998 è stato il venticinquesimo
anniversario dell'introduzione dei cri¬
stalli liquidi nel mondo dell'elettronica.
Forse non tutti sono al corrente di que¬
sta ricorrenza, e magari neanche del
fatto che il primo produttore mondiale
ad applicare questa tecnologia ai suoi
prodotti è stata la Sharp. Un settore,
quello dei display, che va fortissimo
Quest'anno il mercato mondiale dei
monitor ha già superato gli 85 milioni di
pezzi. Si tratta di un mercato che vede
Philips tra i primi produttori del settore
nel mondo primo in Europa
Aumentano di numero i modelli di
schermi piatti, ma per ora si affiancano
ai tradizionali CRT Le aziende del set¬
tore hanno scelto di usare la stessa
parola, monitor, anche per il nuovo
tipo. In linea di principio si tratta d'una
scelta corretta, dato che l'origine del
temine viene dalla possibilità di control¬
lare (to monitori le operazioni di digita¬
zione mentre vengono svolte, contro
l'uscita su stampa alla fine della digita¬
zione stessa La scelta, comunque,
ingenera una confusione per ora resa
relativa dalla differenza di prezzo tra le
due tipologie. Tornando agli schermi
piatti, tra i tanti annunci degli ultimi
tempi c'è l'ingresso di Philips e l'ag¬
giornamento di Nokia.
Arriva Brilliance 151AX
Philips irrompe sul mercato con il
Brilliance 151AX, un nuovo modello
che mantiene anche il nome della fami¬
glia, Brilliance appunto Oltre alla ridot¬
ta base d'appoggio, il monitor offre
un'eccezionale brillantezza dell'immagi¬
ne, grazie alle sue elevate caratteristi¬
che di luminosità Con questo prodotto,
Philips introduce la tecnologia d'avan¬
guardia Perfect Picture, che consente
pollici. È in grado di prevedere risoluzio¬
ni fino a 1024x768, con refresh rate di
75 Hz. Inoltre, la tecnologia Perfect
Picture offre un display automatico a
tutto schermo con un'eccellente qua¬
lità dell’immagine anche a bassa risolu¬
zione. Il consumo di energia è pari ad
un terzo di quello dei tradizionali moni¬
tor CRT. Il 151AX è predisposto anche
per tutte le applicazioni multimediali,
quali ad esempio videoconferenze e
telefonia tramite PC è infatti dotato di
microfono e altoparlanti stereo
Il Brilliance piatto è dotato di USB bay
integrato per installare una porta di
connessione USB opzionale Ciò rende
il monitor compatibile in modalità
plug&play con tutti i tipi di periferiche
USB, consentendo la connessione
immediata all'interno di un sistema
USB II prezzo al pubblico è indicato in
1 milione 980 mila lire (IVA esclusa).
di ottenere immagini di qualità eccel¬
lente a ogni livello di risoluzione e in
particolare a quelli più bassi. Unica nel
suo genere, la tecnologia Perfect
Picture offre 64 possibilità di regolazio¬
ne, collocandosi molto al di là di tutti i
prodotti a 2 livelli di regolazione attual¬
mente in commercio. Inoltre, Brilliance
151AX è dotato di un rivestimento pro¬
tettivo per lo schermo a cristalli liquidi.
Il monitor a cristalli liquidi Brilliance
151AX risulta molto più riposante per la
vista. Il monitor offre colori brillanti e ad
alto contrasto: è anti-riflesso e anti-sfar-
falllo. Può essere dotato di una prote¬
zione optional in grado di evitare qual¬
siasi danno alla superficie a
cristalli liquidi. Ciò si rivela
particolarmente utile nel
caso di uso in ambienti
pubblici poco protetti.
Inoltre, la possibilità di
regolare il grado di inclina¬
zione e rotazione del
monitor consente di otte¬
nere una posizione ottima¬
le di visione. Dal punto di
vista tecnico, Brilliance
151AX è un monitor TFT-
LCD a matrice attiva con
superficie visibile effettiva di '
15,1 pollici, paragonabile al
tradizionale monitor CRT da 17
Nokia 800Xi passa ai 18"
Dal suo canto Nokia, che già aveva
una sua linea di questo tipo, ha annun¬
ciato Il nuovo LCD 8 OOX 1 , un monitor
piatto da 18,1 pollici basato su tecnolo¬
gia Super TFT. Il modello 8 OOX 1 arricchi¬
sce l'offerta attuale, già composta da
Nokia 500Xa e Nokia 400Xa, rispettiva¬
mente da 15,1 e 14,1 pollici. L'angolo
di visione sia orizzontale che verticale è
di 160 gradi e la risoluzione massima di
280x1024 Come per tutti i monitor
Nokia, l'interfaccia utente di Nokia
800XÌ e semplice e imme¬
diata: le funzioni di
regolazione dell'Imma¬
gine vengono gestite
attraverso la pressione
e rotazione della mano-
, pola NavyTMKey, dagli
. On Screen Menu e
: dalle barre di regolazio-
li ne che guidano l'ope¬
razione.
Il rapporto di contra¬
sto è di 200:1 e la
luminosità di 250
cd/m 2 assicurano unifor¬
mità luminosa e i 16,7
milioni di colori garantisco¬
no immagini con colori ricchi
■V>.
«
J.
38
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
e reali Nokia 8 OOX 1 è plug&play, e sup¬
porta lo standard VESA DDC2B.
Il nuovo LCD di Nokia Display
Products è stato appositamente studia¬
to per rispondere alle specifiche esi¬
genze degli ambienti finanziari come
per esempio le trading e le dealing
room.
Grazie al suo design sottile
(447x83x432 mml e all'estrema flessi¬
bilità del piedistallo, che permette di
spostarlo avanti e indietro con grande
facilità, Nokia 8 OOX 1 si rivela ideale per
aree di lavoro che dispongono di poco
spazio.
Altra caratteristica che rende Nokia
8 OOX 1 un'interessante postazione finan¬
ziaria è il dual input, che permette, ad
esempio, di aggiornarsi sulle ultime
notizie finanziarie e allo stesso tempo
acquistare 0 vendere azioni. Esposto in
anteprima assoluta in occasione di
Smau '98, il monitor Nokia 800XÌ sarà
disponibile nel primo trimestre del
1999
Posto d'onore: Sharp Pale,
LCD da 42"!
Anche Sharp ha presentato uno
schermo piatto di nuova concezione.
La tecnologia PALC (Plasma Addressed
Liquid Crystal) è uno dei risultati con¬
creti degli sforzi spesi ogni anno da
Sharp in ricerca e sviluppo.
Questa rivoluzionaria tecnologia tro¬
verà a breve applicazione in televisori,
grandi schermi, monitor per computer
e in generale tutti i sistemi audio/video
del XXI secolo.
Il sistema PALC utilizza la tecnologia
al plasma che, controllato dai tradizio¬
nali transistor TFT, funziona come inter¬
ruttore elettronico per l'illuminazione
dei cristalli. In particolare, l'impiego del
sistema ASM (Axially Symmetric-ali-
gned Micro-cell-mode) consente di
ottenere un angolo di visuale di almeno
140° sia in orizzontale che in verticale.
Sempre grazie al PALC, la luminosità è
molto alta (400 cd/mq), e il contrasto è
altrettanto elevato ( 100:1 ) anche in
ambienti luminosi con 300 lux.
Le immagini riprodotte dallo schermo
a 42" Sharp sono di sicuro impatto ed
efficacia, con una definizione e brillan¬
tezza mai immaginate prima d'ora.
Per informazioni:
Philips,
Tel . 1021 67521
Nokia,
Tei 1021 95255252
Sharp Electronics Italia.
Tel. 102)895951
Philips, l'USB è d'obbligo anche nei CRT
Anche la gamma Brilliance si amplia, e con
quattro nuovi modelli: nella fascia alta il 107
MP da 17" ed il 109 MP da 19"; nella fascia
alta il 105 MB e il 107 MB, rispettivamente da
15" e 17" I primi due monitor, di alta qualità,
offrono un'immagine caratterizzata da elevata
risoluzione e nitidezza, con il 20 % in più di bril¬
lantezza, mantenendo al contempo un elevato
livello di contrasto. I due modelli Brilliance 107
MP e 109 MP supportano Windows 98, sono
predisposti per il collegamento USB e sono
dotati di sofware per la regolazione dei para-
metn Customax 3.0.
Brilliance 107 MP offre immagini prive di sfarfallio
~ mm ad una risoluzione di 1600x1200 (a 75 Hzl, mentre il
Brilliance 109 MP ha una frequenza orizzontale che raggiunge addirit¬
tura 1 107 kHz, riuscendo ad offrire una risoluzione di 1800x1350 (a 75 Hz), In alternativa,
ad un refresh rate di 85 Hz, si ottiene una risoluzione ergonomica di 1600x1200 dot pitch
dei due modelli di 0,26, in conformità con i piu recenti standard ergonomici ed ambientali
fissati da TCO’95 e da E-2000 (lo standard svizzero per 1 consumi energetici). L'USB Bay
incorporato conferisce al monitor una grande flessibilità e facilità d'uso e rappresenta
senza dubbio una delle più importanti innovazioni nella tecnologia per 1 PC.
I prezzi consigliati al pubblico sono di lire 1.140.000 (IVA esclusa) per il 107 e di lire
1 595.000 (IVA esclusa) per il 109
Citiamo in breve anche la fascia economica, dove - con I nuovi modelli 105 MB e 107
MB - Philips estende la praticità dell'USB anche al mercato più attento al prezzo.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
39
Mr-irir--
■ H- vtf«*
• SOFTWARE
All'insegna del 2000 Microsoft annuncia
Office 2000 Beta 1 e FrontPage 2000
Sarà distribuito in 20.000 copie
Office 2000 Beta 1, in edizione high
end’ Premium, ad altrettanti utenti
per sperimentare le funzionalità del
nuovo prodotto. FrontPage 2000 sarà
il complemento naturale di Office
2000 e sarà più facile creare siti Web
interattivi. Consentirà di lavorare
nello stesso tempo su Internet e sul
desktop.
Una straordinaria antepn- \
ma delle applicazioni Office '
2000 , nate per mettere il
Web al servizio di ogni uten¬
te, è stata effettuata a Milano
da Microsoft nel corso di un
incontro stampa. La nuova
linea Office 2000 sarà disponibile in 5 dif¬
ferenti opzioni, ognuna delle quali inclu¬
derà una serie di tool appositamente
selezionata per diverse tipologie di utente
per semplificare gli acquisti dei consuma¬
tori. Microsoft ha inoltre annunciato
Office 2000 Premium, la versione high-
end che includerà Microsoft FrontPage
2000 , il tool per la creazione e gestione di
siti Web più venduto al mondo, e
Microsoft PhotoDraw 2000, il nuovo
software per la grafica aziendale. In
breve, Office 2000 è la famiglia di
software in grado di trasformare le appli¬
cazioni che transitano aH’interno di un'a¬
zienda in un patrimonio di risorse condivi¬
se a disposizione della produttività indivi¬
duale e di gruppo. Tutti gli applica¬
tivi di Office 2000 supportano in
modo nativo il formato HTML e,
grazie all'integrazione di Office
con FrontPage 2000, è possibile
creare e gestire in modo facile e
flessibile i contenuti Web e par¬
tecipare con efficacia al proces¬
so di condivisione del lavoro.
Le 5 versioni di Office 2000 saran¬
no: Microsoft Office 2000 Premium, che
offre alle aziende una combinazione
impareggiabile di strumenti per condivi¬
dere informazioni via Web, collaborare
sugli stessi documenti via Internet, crea¬
re e gestire siti Web con grafica di alta
qualità. Office 2000 Premium include
Word 2000, Excel 2000. il Client di colla¬
borazione e messaggistica Outlook 2000,
il programma di presentazione grafica
PowerPoint 2000, il database Microsoft
Access 2000, Publisher 2000 per rimpa¬
ginazione aziendale, alcuni strumenti
software specifici per le PMI, FrontPage
2000 e PhotoDraw 2000, che combina
potenti funzionalità di foto-editing e di
disegno in un singolo programma di faci¬
le utilizzo. Microsoft Office 2000
Professional è basata sui punti di forza
della più popolare versione di Office,
viene ampliata con l'inclusione di
Publisher 2000 e di alcuni strumenti
software specifici per PMI Contiene
Word 2000, Excel 2000, Outlook 2000,
PowerPoint 2000, Access 2000,
Publisher 2000. Microsoft Office 2000
Small Business è stata creata apposita¬
mente per soddisfare le esigenze delle
piccole imprese e offre gli strumenti
essenziali per gestire ed effettuare nel
modo piu efficiente ogni operazione
aziendale. Microsoft Office 2000
Standard e stata progettata per le orga¬
nizzazioni le cui esigenze di elaborazione
si limitano alle funzioni di base. Fornisce
Microsoft PhotoDraw 2000: un'unica soluzione per la grafica aziendale
Il nuovo prodotto integra potenti funzioni di foto-editing e disegno in una singola applicazione che consente alle aziende
di prodursi materiale grafico professionale e migliorare documenti stampati, presentazioni e pagine Web.
Contemporaneamente all'annuncio di Microsoft Office 2000 e FrontPage 2000, la società di Ftedmont ha lanciato, sempre all'inse¬
gna del nuovo millennio, PhotoDraw 2000, che permette di raggiungere risultati sorprendenti con risparmi significativi per quanto
riguarda le attività di training e di acquisizione delle costose consulenze grafiche. A differenza dei programmi esistenti, realizzati per
grafici professionisti, PhotoDraw presenta un menu visivo che agevola gli utenti nella scoperta di tutte le funzionalità, sollevandoli
cosi dalla necessità di dover imparare o ricordare complesse terminologie grafiche
Inoltre, in seguito all'inclusione di oltre 20.000 elementi grafici e 300 template, gli utenti possono creare facilmente pulsanti, Ioghi
aziendali e un'ampia gamma di produzioni grafiche. Con PhotoDraw, si possono editare e applicare effetti speciali (piu di 350) e tridi¬
mensionali, a fotografie, illustrazioni, clipart, figure e testi con pochi clic del mouse. Il prodotto aiuta a riutilizzare la grafica per realiz¬
zazioni diverse, come siti Web, presentazioni e materiali stampati: è infatti possibile importare i lavori grafici realizzati con
PhotoDraw in programmi come Microsoft Word, PowerPoint, FrontPage, Publisher e altri ancora. Insomma tutta la grafica per l’a¬
zienda si trova ora in dn unico prodotto.
In sintesi PhotoDraw 2000 offre: un potente 'image editing', Illustrazioni personalizzate o strumenti per disegnare a mano libera e
colorare, effetti "clip art’, un wizard 'save for use' per salvare ogni grafico nel formato piu appropriato, la correzione automatica del¬
l'immagine per la correzione dell'effetto 'occhi rossi' nelle foto, rimuove effetti 'polvere', regola i colori, i contrasti, la luminosità E
ancora esercitazioni on line e 'answer wizard', capacità di stampa 'intelligente, grafica Web che agevola la realizzazione di banner,
pulsanti ed altro; supporto avanzato per macchine fotografiche e scanner digitali. Ampio il supporto a formato di file. PhotoDraw sup¬
porta oltre 20 formati di file grafici, inclusi BMP, JPG, GIF, TIF, PCD, PCX, WMF, EPOS, FPX e CDR
La versione italiana di Microsoft PhotoDraw 2000 sarà disponibile entro il mese di febbraio 1999 e costerà intorno alle
450/500.000 lire.
40
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
tA-iiirr
• INTERNET
0racle8i: il primo Internet
database al mondo
le applicazioni essenziali: Word 2000,
Excel 2000, Outlook 2000 e PowerPoint
2000. Infine, Microsoft Office 2000
Developer è stato progettato per svilup¬
patori che realizzano soluzioni per perso¬
nalizzare, automatizzare e integrare
Microsoft Office. Include Office 2000
Premium, nonché strumenti per creare,
gestire e implementare soluzioni con
Microsoft Office. I gruppi di lavoro che
faranno uso di Office 2000 potranno facil¬
mente creare e pubblicare documenti sul
Web, mentre FrontPage 2000 - il tool di
creazione e gestione di siti Web - per¬
metterà di. gestire integralmente il loro
sito. L'insieme di questi due prodotti rap¬
presenta una soluzione completa per
ogni esigenza di creazione e gestione dei
siti, permette di posizionare gli elementi
sulla pagina esattamente nel punto pre¬
scelto, di utilizzare FrontPage in modo
che siano privilegiati determinati browser
e di impiegare le piu recenti tecnologie
Web, il tutto senza dover programmare.
Con FrontPage 2000...
a) è possibile editare codice HTML e
script conservando l'ordine delle istruzio¬
ni e dei commenti, le maiuscole e gli
spazi bianchi;
b) il Dynamic HTML multi-browser e il
CSS 2.0 possono essere applicati agli
elementi della pagina, si può restringere
l'operatività di tecnologie Web specifiche
in base a browser predefimti o aggiunge¬
re script avanzati a pagine Web;
c) FrontPage 2000 introduce 10 nuovi
'temi' pronti per l'uso tra gli oltre 60 pro¬
gettati per l’utilizzo professionale;
d) è possibile salvare i dati in un databa¬
se inserendoli da un modulo elettronico
all'interno di una pagina HTML oppure
incorporare facilmente query a database
per visualizzare I dati all'interno di pagine
Web senza codice di scripting.
Quattordici nuovi tipi di report consen¬
tono agli utenti di diagnosticare rapida¬
mente e risolvere i problemi nell'intero
sito Web e. Coltre, collaborazione sul
Web, hyperlink automatici e Visual Basic
for Applications 6.0,1 destinatari di Office
2000 beta 1 parteciperanno inoltre al pro¬
gramma beta di FrontPage 2000, previ¬
sto in questi giorni di fine anno ’98.
FrontPage fornisce un singolo eseguibile
in tutti i paesi del mondo, un'interfaccia
utente globale, un editing multilingua, il
supporto roaming e la disponibilità in 15
lingue: brasiliano, cinese tradizionale e
semplificato, danese, olandese, inglese,
finlandese, francese, tedesco, italiano,
giapponese, coreano, norvegese, spa¬
gnolo e svedese. Il prodotto sarà disponi¬
bile nei primi mesi del 1999.
Per informazioni:
Microsoft.
Tel 1021 703921,
bvww.microsott.conVitalti
La nuova piattaforma per sviluppo e
implementazione di applicazioni
mission criticai basate su Internet
supporta nuove funzionalità di ela¬
borazione delle transazioni, data
warehousing, utenza remota e alta
disponibilità.
'The Internet changes Everything’
(Internet cambia tutto): con questa
frase proiettata sul grande schermo de
'La Posteria’ di Milano, Oracle Italia ha
presentato alla stampa l'unico Internet
database oggi disponibile al mondo,
Oracle8i. Ed è primo in tutto. Primo
database Internet ad incorporare Java,
primo JaVa server, 10000+ utenti/ser¬
ver compatibili con qualsiasi program¬
ma Java, prima 'Internet Platform' uni¬
ficata, primo database ad incorporare
NT Webserver, primo database ad
incorporare OfficeSystem. Tutti i dati e
le applicazioni sono memorizzate nel
database
Oracle8i è una piattaforma basata su
Internet che consente la gestione di
qualsiasi tipo di dati da un server cen¬
tralizzato e l'accesso a questi da parte
di qualsiasi Client, attraverso qualsiasi
rete. Orac!e8i è progettato per sfruttare
al meglio i bassi costi operativi di una
struttura basata su Internet e Oracle
stima che questa piattaforma consen¬
tirà costi operativi di circa un decimo
rispetto a una tradizionale architettura
client/server. Oracle8i è il cardine della
piattaforma di Internet computing di
Oracle e comprende Oracle Application
Server 4.0 e strumenti di sviluppo spe¬
cializzati. Questa combinazione di tec¬
nologie consentirà alle aziende di
disporre di una piattaforma informatica
scalabile, affidabile e di costo contenu¬
to. E va dal mobile computing al clu-
stér. Oracle8i ridefinisce la tecnologia
del database declinandola in chiave
Internet, combinando cioè la semplicità
del paradigma Internet con la potenza
del software Oracle. La base di questa
tecnologia si integra con le nuove
caratteristiche di Orac!e8i per indirizza¬
re le esigenze di prestazioni, business
intelligence e accesso costante espres¬
se dagli utenti aziendali.
Oracle ha annunciato tre nuove suite
Internet Platform che consentiranno di
semplificare lo sviluppo e l'implemen-
tazione delle applicazioni sulla piattafor¬
ma Oracle8i. Vediamole. Suite di imple¬
mentazione 'On Oracle 1 : progettata per
l'implementazione semplice e a basso
costo di applicazioni di terze parti, que¬
sta suite comprenderò Oracle8i, Oracle
Application Server e Oracle Developer
Server e sarà resa disponibile ai partner
sotto forma di licenza per singoli utenti;
Suite Enterprise Developer: la soluzio¬
ne Oracle per lo sviluppo basato su
modelli sarà aggiornata per compren¬
dere Oracle8i e nuove versioni di
Oracle Developer e Oracle Designer;
JDeveloper Suite: questa suite com¬
prenderà Oracle8i, Oracle Application
Server e JDeveloper 2.0.
Oracle8i è disponibile ai clienti in
quattro versioni standalone: Oracle8i è
la versione database di base e com¬
prende caratteristiche di base per
buona parte delle applicazioni Windows
NT e UNIX. Oracle8i Enterprise Edition
aggiunge numerose caratteristiche e
opzioni di punta per applicazioni mis¬
sion criticai di OLTP e data warehou¬
sing. Personal Oracle8i è un database
di sviluppo per utenti singoli che sup¬
porta Windows NT. Windows 95 o
Windows 98 e che comprende oggi
tutte le opzioni e le caratteristiche della
versione Enterprise Edition. Infine,
Oracle8i Lite è un database Java per
laptop, computar palmari e PDA in
grado di sincronizzare i dati elaborati da
questi apparecchi con i database azien¬
dali.
Oracle8i e le Internet Platform Suite
di Oracle saranno disponibili inizialmen¬
te per Solaris, seguirà poi la versione
per NT e subito dopo la soluzione UNIX
e Linus. Gli utenti attuali di Oracle7 e
Oracle8 riceveranno un upgrade gratui¬
to a Oracle8i come previsto dai loro
contratti.
Per informazioni:
Oracle Italia,
Tel. 1021249591,
Lwyw-orac/.0
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
41
rVTTTTR
• STRATEGIE
Intel presenta prodotti e strategie
brerebbe ancora maggiore nel
settore PDA/WebTV, più che in
PC e TV. In questa fascia, storica¬
mente trascurata da Intel, adesso
ci sarebbe StringArm, il chip
acquisito insieme alle altre attività
di Digital. Il condizionale e d'obbli-
go. poiché questa famiglia di pro¬
cessori. che nei discorsi dei rap¬
presentanti della mamma dei
Pentium qualche volta viene
omesso, è ritenuto ancora in fase
interlocutoria, quindi non ne e
certo il futuro.
"Intel sta già andando verso le
Internet Appliances". ha detto
Otellim. "Le caratteristiche princi¬
pali di questi nuovi elettrodome¬
stici sono la semplicità d'uso e
l’assoluta assenza di eredità tecni¬
che del passato. Oggi però i per¬
sonal a 500$ sono praticamente la
fascia alta delle Internet Appliances.
quindi Intel è in quel mercato".
Il futuro, però, lascia presagire qual¬
che novità. La nuova roadmap, infatti,
parla chiaro: i chip Intel a 32 bit conti¬
nueranno ad esistere Questa affer¬
mazione, ben chiara nelle illustrazioni
della stessa casa madre, non era per
nulla scontata
In parte si può accostare all'afferma¬
zione ricorrente per la quale ci saranno
marchi diversificati per i diversi settori,
ma è comunque una chiara presa di
posizione. La migrazione ai 64 bit non
sarà quindi assoluta, e chi vuol inten¬
dere. intenda
I responsabili dell'azienda
parlano del Constant
Computing, la convivenza dei
32 e dei 64 bit e il programma
di certificazione italiano.
ovviamente a vano titolo.
Fino al 2015 dovrebbe
essere possibile andare
avanti con la tecnologia
attuale, in modo da rag¬
giungere i chip da 1 miliar¬
do di transistor, Poi si
osserva che nel mondo
oggi ci sono 250 milioni di
computer anche qui ci
stiamo avvicinando ad un
miliardo di elementi.
Il mondo dei PC cresce
molto, ed è impropriamen¬
te comparato a quello dei
televisori. Secondo le
massime società d’indagi¬
ne, però, la crescita sem-
Con una serie di iniziative tenu¬
tesi in varie parti d’Europa, il lea¬
der mondiale dei microprocessori
ha divulgato la sua nuova strate¬
gia mondiale. Al di là di nomi e
proclami, svariate sono le novità
effettive, talvolta condite da qual¬
che sorpresa più o meno velata.
Le questioni più strategiche
sono state esposte da Paul
Otellini, General Manager mondiale
per architetture microprocessori e reti,
nel corso di alcuni incontri con la stam¬
pa. Nel contempo sono state introdot¬
te molte innovazioni per gli assembla¬
tori italiani: la situazione del program¬
ma relativo ci è stata spiegata da Dario
Bucci, responsabile del programma.
Obiettivo 1 miliardo
Nei discorsi dell'azienda di Santa
Clara ricorre più volte la cifra di un
miliardo, consueta per noi italiani, che
pensiamo in lire, ma insolita per chi
ragiona in dollari II traguardo in que¬
stione riguarda transistor e computer
42
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Arriva il Constant Computing
Dopo il Network Computing, che ha
generato una serie di epigoni, anche Intel
ha uno slogan proiettato verso il futuro: è
il Constant Computing
L'osservazione che l'ha generato è la
sostanziale inoperosità dei microproces¬
sori d'oggi, che restano fermi almeno il
90% del tempo a disposizione. Si tratta
d'uno spreco che può essere sfruttato
per tante altre operazioni in background.
Un esempio d’immediata comprensione
è la compressione/decompressione dei
dati, che se attivata su Internet in modo
standard ridurrebbe di almeno il 30% la
necessità di banda passante e Storage
del mercato. Alla compressione si posso¬
no aggiungere tante altre attività analo¬
ghe. quali la ricerca di virus, i controlli di
sicurezza, gli agenti per tecnologie push
e pulì e quant’altro. Intel si sta impegnan¬
do in questa direzione, tracciando una
rotta che - se avesse successo - potreb¬
be rappresentare una nuova rivoluzione.
Certificatevi presso Intel
E dalle strategie di lungo termine pas¬
siamo alla situazione italiana, che per
Intel è contraddistinta da una forte pene¬
trazione nel mercato dei medi produttori.
Nato nell'ottobre 1995, il programma dei
piccoli e medi assemblatori, i cosiddetti
IPI, è arrivato a maturazione. Oggi il
numero di aziende partecipanti supera
quota 1000, e comprende assemblatori
che su base annua partono da 60 pezzi e
giungono anche a 18 mila. La novità più
recente è quella dei prodotti di rete, che
comprende la line Inbusmess, ivi com¬
presa la e-mail Station. Non ne fa parte,
invece, il kit videoconferenza Team-
system, che va solo a rivenditori specia¬
lizzati É‘ poi partito a marzo il program¬
ma di certificazione mandando il System
engineering per avere info su desktop e
networking. Comprende 3 figure: il certi-
fied integration specialist desktop/server,
il certified integration specialist network
e il solution consultant. I primi due sono
per l'implementatore, il terzo è per lo più
prevendita ma con forte expertise. Per
ciascuna certificazione c'è un certo
numero di esami o conoscenza propria o
con acquisto da Intel. Ancora più recente
- è partito ad ottobre - è il programma
autorizzazione che si rivolge all'azienda e
non all'individuo.
Per farne parte servono almeno due
Intel System Engineer che lavorino sotto
lo stesso tetto.
Per informazioni:
Intel Corporation Italia Spa,
Tel 1021575441.
f.uv\v mtei convitaimna
Per Intel il PC fa ormai parte della nostra vita
per lo studio e il divertimento.
Ed è vero!
Un'importante ricerca della Doxa, condotta per conto di Intel Italia, ha dato
risultati sorprendenti: il personal computer è come la televisione ed è prepo¬
tentemente entrato nella nostra vita di tutti i giorni, in ufficio come a casa.
Nell'ultimo quadrimestre il mercato italiano dei computer domestici ha regi¬
strato una crescita tra le più alte in Europa.
di Francesco Fulvio Castellano
Nel corso di una superaffollata conferenza stampa a Milano Intel Corporation
Italia SpA ha reso noti I risultati di una ricerca realizzata nel mese dello scorso
novembre dalla Doxa con l'obiettivo di valutare il grado di diffusione e l'utilizzo del
PC nelle famiglie italiane. Secondo i dati emersi dallo studio/mdagine per l'87%
degli italiani II personal computer fa ormai parte della vita di tutti i giorni come la
televisione e l'84% pensa che il PC sia uno strumento essenziale per tutta la
famiglia In particolare, gli italiani sembrano apprezzare soprattutto le nuove appli¬
cazioni possibili grazie ad Internet e considerano il computer uno strumento
essenziale per lo studio e per il lavoro, (I dati presentati sono stati rilevati per
mezzo di interviste telefoniche fatte nel mese di novembre ‘98 a 1014 adulti
uomini e donne, di 15 anni e oltre, costituenti un campione rappresentativo degli
abbonati al telefono in Italia, 95% degli italiani adulti).
I punti essenziali della ricerca possono essere cosi sintetizzati: a) il 22% degli
italiani ha un PC in casa mentre il 43% usa regolarmente o saltuariamente il com¬
puter (25% almeno una volta alla settimana): b) l'uso del PC è molto più diffuso
tra gli uomini e tra i giovani (hanno usato almeno una volta il PC l'81 % dei giovani
tra i 15 e i 24 anni e il 63% tra i 25 e i 34 anni); c) il 70% dei PC installati nelle
famiglie italiane (che hanno in media quattro anni di vita, naturalmente i PC) ha
una stampante e il 25% ha un modem, d) quasi la metà (45%) degli attuali utenti
usa il PC solo o più spesso sul luogo di lavoro, il 30% a casa, il 14% a scuola e
l’11 % altrove; e) nel corso dell'ultimo anno il 19% degli italiani adulti ha usato CD¬
ROM (6% per motivi di lavoro, 8% per motivi di studio e 9% per altri motivi) e il
13% ha usato almeno una volta Internet (5% per lavoro, 4% per lo studio e 8%
per altri motivi). Sorprendente
Commentando i risultati dello studio, Stefano Spocci, Amministratore Delegato
di Intel Italia, ha sottolineato come secondo la ricerca Doxa i principali utilizzatori
di PC siano giovani professionisti e studenti. "Ciò dimostra che il PC non è più
considerato solo un utile strumento di lavoro ma sta diventando un aiuto essen¬
ziale per stimolare la creatività, offrire nuove possibilità di intrattenimento, di
apprendimento e favorire la comunicazione con amici e familiari sparsi per il
mondo - ha detto Spocci. La potenza di un computer basato su processore
Pentium II e la semplicità d'uso facilitano l'avvicinamento agli strumenti informati¬
ci da parte di un numero sempre crescente di persone".
Questa tendenza è confermata dalla crescita eccezionale registrata negli ultimi
quattro mesi dal mercato 'home' in Italia che secondo Dataquest (nov.'98) è stata
una delle più alte a livello europeo
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999*
43
• ACQUISIZIONE
di F. Fulvio Castellano
145 milioni di dollari e Cisco acquisisce
Selsius Systems
Dopo l'importante accordo con Pace
Micro Technology, produttore euro¬
peo di decoder digitali per trasmis¬
sioni via satellite, la casa di San
José punta ora verso i sistemi PBX
per telefonia ad alta qualità su reti
IP. Luci e ombre su fatturato e utili
'98. Lanciato il Global Networked
Business.
Particolarmente attiva su tutto il fronte
del networking con accordi e acquisizioni,
Cisco Systems ha annunciato nel corso
di una conferenza stampa a Milano l’av¬
venuta acquisizione di Selsius Systems
Ine. di Dallas, Texas, società all'avanguar¬
dia nella fornitura di sistemi PBX per
telefonia high-end su reti IP. Quindi, dopo
l’acquisizione strategica di AIC (American
International Corporation) per la distribu¬
zione di accessi Internet su reti cable,
con un investimento di circa 56 milioni di
dollari e, forte della filosofia 'dalla rivolu¬
zione di Internet alla rivoluzione digitale’,
in seguito al recente accordo siglato con
Pace Micro Technology, il principale pro¬
duttore europeo di apparecchi digitali uti¬
lizzabili per la decodifica di servizi di tra¬
smissione via satellite e via cavo, arriva
ora l'annuncio di un investimento di
Cisco Systems pari a 145 milioni di dollari
per assicurarsi i prodotti della Selsius
Systems Ine. Questa acquisizione è un
ulteriore tassello per la realizzazione della
strategia Cisco che prevede l'integrazio¬
ne di voce, dati, video portando al
mondo dei PBX e degli apparati telefonici
tradizionali una tecnologia aperta e basata
su standard. Questa tecnologia diverrà
componente integrante della quarta fase
di implementazione della strategia
voce/dati/video di Cisco Systems.
Gli apparati telefonici ed il software di
gestione delle chiamate Selsius inizial¬
mente permetterà alle piccole e medie
aziende ed alle sedi distaccate di migrare
il traffico voce sulle reti dati. Cisco esten¬
derà quindi la tecnologia a tutto l'ambien¬
te campus e apporterà, inoltre, migliorie
alla tecnologia per consentire l’imple-
mentazione di applicazioni a valore
aggiunto quali 'cali center' virtuali e 'mes-
saging' unificato Selsius è stata fondata
nel 1997 quale filiale di totale proprietà di
Intercom Ine., che a sua volta è una
società di proprietà di Lagardere SCA,
azienda francese con un fatturato di 11
miliardi di dollari. Dicevamo, nell'introdu¬
zione, delle luci e ombre di Cisco relativa¬
mente ai risultati finanziari del fiscal year
'98, chiuso il 25 luglio scorso. Se l'azien¬
da fattura oggi 8,46 miliardi di dollari, con
una crescita del 31%, e previsioni '99 di
superamento di slancio della soglia dei
dieci miliardi, risultati più che lusinghieri,
Cisco deve cominciare a fare i conti con
la frenata del suo mercato storico, i rou-
ter di fascia alta, e affrontare una fase di
• STRATEGIE
MGE Italia entra nel mercato informatico
La filiale italiana di MGE. secondo produt¬
tore mondiale di sistemi per la protezione di
computer, applicazioni industriali e per tele¬
comunicazioni, ha concluso un accordo di
distribuzione sul mercato informatico con
Datamatic. MGE affianca così al tradizionale
e consolidato mercato elettrico il 'nuovo'
mondo dell’IT.
Datamatic è l’ideatore della catena
Wellcome, negozi in franchising per la ven¬
dita al pubblico di prodotti hardware,
software, di accessori e di prodotti di consu¬
mo. Datamatic, con questa struttura, è un
partner ideale per MGE in quanto permet¬
terà di raggiungere sia il mercato domesti-
co/SOHO che le piccole e medie imprese.
MGE si rivolgerà, quindi, ai rivenditori infor¬
matici attraverso i 10 cash-and-carry di
Datamatic. Tutti i gruppi di continuità di
MGE sono completamente 'plug&play’ con
computer che supportano il nuovo sistema
operativo Windows 98 di Microsoft. Basta
semplicemente collegare un qualunque
UPS a una porta seriale di un PC Windows
98 e, grazie all'emulazione USB, il computer
riconosce l'UPS e si configura automatica¬
transizione: la sfida è riuscire a mantene¬
re la propria vocazione storica, i router,
pur aprendosi ai nuovi mercati della con¬
vergenza voce/dati e degli applicativi, con
un occhio rivolto alle piccole e medie
organizzazioni. Gli anni degli incrementi di
fatturato dell'80% sono ormai finiti. Il sia
pur notevole aumento di fatturato del
31 % di quest'anno rappresenta bene o
male quasi un dimezzamento rispetto al
57% registrato nel '97.
Chiudiamo con il lancio di un 'modello'
di successo: il Global Networked
Business. Il passo con cui evolve il mer¬
cato accelera rapidamente. I cicli di vita
dei prodotti si accorciano. Le decisioni
devono essere prese rapidamente In
questo scenario l'accesso immediato alle
informazioni è essenziale perché un'a¬
zienda possa rimanere competitiva e l'a¬
pertura e la globalizzazione dei mercati ha
generato un altissimo livello di competiti¬
vità. Il modello Global Networked
Business apre l'infrastruttura informativa
di un'azienda a tutte le entità con cui que¬
sta si interfaccia, utilizzando la rete per
ottenere un vantaggio competitivo: GNB
significa ambiente aperto, collaborativo
che supera le tradizionali barriere - fisiche
e geografiche - e consente di avere
accesso ininterrotto alle informazioni, alle
risorse ed al servizi che un'azienda offre
Per informazioni:
Cisco Systems,
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gestione della qualità dell’alimentazione
elettrica. Presentate due nuove prese di
protezione delle apparecchiature: Pulsar CL
e CL+, che permettono di collegare più
apparecchiature alla rete di alimentazione e,
allo stesso tempo, assicurarne la protezione
contro sovraccarichi e cortocircuiti.
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Tei 1039) 65.6051
44
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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News
r umh b di F Fulvio Castellano
Athena 2000 presenta "Merchant System"
per soluzioni Web per le PMI
PMI, per chi non lo sapesse, signifi¬
ca Piccole/Medie Aziende ed è pro¬
prio a loro che si rivolge Athena
(Gruppo Fininvest) per l’offerta di un
servizio sviluppato sulla piattaforma
MCIS 2.0 di Microsoft.
Affiancata dai propri partner Microsoft e
OPS Interactive Marketing (un cali center
di primaria importanza), la società Athena
2000 ha presentato durante una confe¬
renza stampa a Milano il nuovo servizio
'Athena Merchant System', la soluzione
di e-commerce per le PMI, Il servizio, svi¬
luppato sulla piattaforma di commercio
elettronico Microsoft Site Server
Commerce Edition e sulla piattaforma
MCIS (Microsoft Commercial Internet
System), prevede la realizzazione del
merchant (progettazione, realizzazione
grafica e messa Online del sito e realizza¬
zione del catalogo elettronico), servizi di
hosting e la gestione delle transazioni in
modo sicuro e scalabile In seguito ai
recenti accordi con Setefi del Gruppo
Intesa, oltre ai pagamenti off-line tradizio¬
nali saranno disponibili metodi di paga¬
mento online tramite l'utilizzo di un 'Vir¬
tual POS' con carte di credito dei circuiti
Moneta, Visa e MasterCard. L'offerta
sarà inoltre completata da una serie di
servizi post-vendita integrati con il Web
(funzioni di Internet call-center, billing e
delivery). In occasione del lancio di que¬
sto nuovo servizio, Athena 2000 offre ai
propri clienti una soluzione 'entry level' a
10 milioni di lire comprensiva della crea¬
zione del negozio virtuale, dei servizi di
gestione e connessione ad Internet e
delle transazioni online. Vediamo di capi¬
re meglio gli operatori in scena. Athena
2000 è l'ISP (Internet Service Provider)
del Gruppo Fininvest, nata nel '95 come
fornitore di soluzioni globali per aziende
che utilizzano la rete Internet
Quest'anno fatturerà attorno ai 4,5 miliar¬
di di lire, il doppio rispetto al '97 Si tratta
di una società attiva nel mercato Internet,
e-commerce, per risolvere le problemati¬
che delle medie/piccole aziende per
'accedere' su Internet - le quali non
hanno normalmente un cali center all'In¬
terno, per non parlare poi di magazzini di
stoccaggio e smistamento prodotti e/o
altro. Questa è stata l'occasione per
Microsoft per presentare MCIS versione
2.0. E' la piattaforma Internet completa
per i servizi di Web hosting, commercio
elettronico e di rete. La nuova piattafor¬
ma si basa sull'architettura della versione
1.0. Hanno collaborato con Microsoft alla
progettazione di MCIS utenti come MCI,
British Telecom, KPN Telecom, Time
Warner Cable, ComCast, DIGEX,
Telecom Italia e Canal Plus Spain MCIS
2.0 aiuterà le terze parti e i fornitori di ser¬
vizi commerciali online a soddisfare la
crescente domanda di outsourcing per la
gestione di numerose applicazioni azien¬
dali, riducendo nel contempo i costi deri¬
vanti dai servizi di Web hosting. MCIS
2.0 include le seguenti funzionalità
Membership System, Community
Services, Streaming Media Services,
Network Access Support, Web Site
Hosting Services e una piattaforma com¬
pleta per e-commerce, site server 3.0
Commerce Edition. MCIS 2.0 fa parte
della famiglia di prodotti server Microsoft
BackOffice e si basa sul sistema operati¬
vo Microsoft Windows NT Server 4.0
con Microsoft Internet Information
Server 4.0.
Chi è Athena 2000? E' una ISP la cui
'mission' è quella di fornire alle imprese
servizi totali di siti Web su Internet. I ser¬
vizi offerti sono: realizzazione (Internet
Web Farmer), hosting (Internet Web
Center), gestione transazionale e di inter¬
facciamento (Internet Broker Service),
gestione ordini online e fatturazione,
stoccaggio e consegna prodotti
(Fullfillment), gestione post-vendita
(Internet Customer Servizi) Il Virtual POS
è: transazione online sicura per carte di
credito, accordi con Setefi, Virtual shop
come negozio reale, crittografia, SSL E
non poteva mancare, visto che siamo in
casa Fininvest, Italia Uno Team, che sarà
lo store del Merchant System di Athena
Servizi 2000, attraverso Albacom, insom¬
ma come dire tutto fatto in casa, ma
tutto operativamente perfetto.
Per informazioni:
Athena 2000,
Tel. (0391 6859999
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di F. Fulvio Castellano
_
GartnerGroup acquisisce Mentis Corporation
GartnerGroup Ine. ha annunciato l'acquisi¬
zione di Mentis Corporation, la società di
ricerca leader nel mondo nella valutazione di
tecnologie ICT nell'ambito del settore dei
servizi finanziari. L'acquisizione, la cui opera¬
zione era iniziata da tempo, è ora completa¬
ta, ma gli estremi dell'accordo non sono
stati resi noti Con sede a Dtirham, Carolina
del Nord, Mentis Corp. amministra un por¬
tafoglio di ricerche, sia possedute diretta-
mente sia in consorzio con altri, basate su
migliaia di indagini ed interviste ad alti diri¬
genti di istituzioni finanziarie internazionali
ed ai fornitori leader di tecnologie avanzate.
I loro programmi coprono le procedure IT
correnti, le offerte dei concorrenti e le pro¬
blematiche e loro tendenze di quel dato set¬
tore.
Jim Moore, fondatore di Mentis Corp. è
ora diventato Vice Presidente dei Financial
Services di GartnerGroup Ine. Giorgio Zoppi,
Group Vice President GartnerGroup Europe
e Presidente e Amministratore delegato di
GartnerGroup Italia, ha commentato cosi
l'acquisizione: "Questa operazione rafforza
il posizionamento di GartnerGroup nel setto¬
re dei mercati verticali, confermando l'atten¬
zione verso il mercato dei servizi finanziari,
area ad alto potenziale di crescita. "
Per informazioni:
Gartner Group,
ImVw gsnngnMQ
46
MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999
CounterSign ™
Sicurezza con
F-Secure
Anti-Virus
La rivoluzionaria Tecnologia
CounterSign (Ini) è la prima
architettura antivirus multistrato
che esegue analisi simultanee
utilizzando molteplici motori
di scansione e metodi diversi.
Superiorità di F-Secure Anti-Virus:
Installazione e amministrazione centralizzata
Aggiornamenti giornalieri
F-Secure Macro Control permette l'utilizzo di
macro approvate e cancella o disinfetta le
macro sconosciute
F-Secure Anti-Virus per Firewalls controlla i file
prima che vengano trasferiti attraverso la rete
F-Secure Mail Gateway intercetta i virus contenuti
nei messaggi E-mail
F-PROT Professional con la
Controlla la tua
Sicurezza.
Viale Merlano 29,1-43100 Parma,
Tel. 0521/776180, Fa». 0521/77619
ili: into@symbolit.il • http://www.syn
Tecnologia CounterSign(tm) ora
è F-Secure And- Virus.
/ traguardi raggiunti da Data Fellom
Primo motore antivirus euristico,
Primo antivirus con funzioni di
amministrazione di rete, Primo motore
di scansione in tempo reale, La rivoluzio¬
naria Tecnologia CounterSign(tm)
Distributore per l'Italia:
Rìcoaosdmenti ottenuti dalla (etnologia di scansione contenuta in F-Setui • Anti-Vkus SVM
mogozine, May 1997: Best Anti-Virus Virus Bullelin: Winner enti-virus software 1/96 • PC Magatine
May 1996 Review DOS: Winner 8/96 SECURE Computing thè Editor s Choice Computer Bild: Price-
Quality Winner > Virus Research Unii lab Test Success VTC Virus Test Center: Winner 2/97.
DATA FELLOWS http://wwwDataFellows.com/
nR»w»
EVENTI
di F. Fulvio Castellano j
Futurshow 2999 raddoppia e nasce
"Business to Business" Show
portare all'avvio di un canale televisivo
tematico: FuturChannel. Forte del risul¬
tato raggiunto in tempi brevi, Futur¬
show, per la prossima edizione in
calendario da venerdì 9 a lunedi 12 apri¬
le '99 presso la Fiera di Bologna,
annuncia il raddoppio con la nascita di
un secondo salone rigorosamente
riservato alle aziende. Business to
Business. Ancora una volta, la formula
messa a punto da Sabatini Group (che
sigla Futurshow sin dalla nascita), è del
tutto innovativa. Professionisti e opera¬
tori, accreditati di uno speciale 'pass’,
avranno a Business to Business una
E' stata annunciata alla stam¬
pa l'edizione 99 della mostra
“chi non c'è non ci sarà" di
Bologna che si terrà
dal 9 al 12 aprile... 2999, per
dirla con gli organizzatori.
Con la stessa data si terrà la
prima edizione di
Business to Business': le due
mostre occuperanno un’area
di 46.000 mq.
Visitatori del '98: 349.000.
Sembra che mentre tutti
attendono l'anno 2000, Futur¬
show, il salone del futuro che si
svolge annualmente alla Fiera di
Bologna, è già proiettato nel...
Quarto Millennio, si fa per dire.
Stiamo parlando di una manife¬
stazione dedicata ai prodotti e ai
processi della tecnologia che
stanno cambiando il nostro
modo di vivere, forse il più
profondo mai riscontrato nella
storia dell'umanità II successo
di Futurshow. che nella passata
edizione ha registrato 349.000
presenze e ben 1977 giornalisti, nasce
dall'aver colto in tempo la necessità
delle aziende di avere a disposizione
uno spazio fieristico che. è concepito e
strutturato per essere un veicolo di
comunicazione molto forte
Futurshow 2999 sarà infatti una sorta
di set televisivo dal quale andrà in onda
il futuro, ovvero quanto accade all'inter¬
no del salone espositivo. Presentazione
di nuovi prodotti, testimonianze di ospi¬
ti e di visitatori, incontri e interviste. E’
questo il primo passo di un progetto
che dalle opportunità offerte dalle tec¬
nologie di trasmissione satellitare può
panoramica completa di tec¬
nologie, applicazioni e servizi
all'avanguardia per la gestio¬
ne delle attività aziendali.
'Pane per i tuoi denti' è.
invece, lo slogan che accom¬
pagna la pubblicità di lancio
della manifestazione ideata
da Maurizio D'Adda e che
impegnerà un investimento
di 9 miliardi di lire e pianifica¬
ta per apparizioni su stampa
quotidiana e periodica, affis¬
sioni, radio televisione e
mezzi online.
L'immagine pubblicitaria di
quest'anno, che forse nell'i¬
dea degli autori voleva esse¬
re allegorica e allusiva,, è
forte, aggressiva, un po' pro¬
vocatoria.
Il futuro, secondo D'Adda, è
una donna metallica che si
nutre di un hamburger ripie¬
no di tecnologia (technologi-
cal trash, direi). Speriamo che
colpisca e contribuisca a un
dibattito su quale futuro
costruire il futuro.
Durante Futurshow saranno
passati in rassegna i prodotti
dell'IT che entrano nella
nostra vita, sia domestica
che professionale.
Casa, formazione, lavoro,
trasporti, salute, sicurezza,
denaro: sono questi soltanto alcuni
aspetti della quotidianità che saranno
toccati da un fittissimo calendario di
incontri, convegni, workshop, momenti
di spettacolo.
Ritorneremo su questa manifestazio¬
ne poco prima di aprile per aggiornare i
nostri lettori delle ultime novità che
vedremo a Bologna dal 9 al 12.
Per informazioni:
Futurshow.
Ivv’.vn,' il
48
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Compatibile
in qualità " tartina" In una sala pianta
Italia, Ausilio a la Svinola, Germania,
Olanda, Lussemburgo, Belgio, Danimarta,
Franila ot Spangnia
Oltre 2.000 pianto di citta
Oltre 1.000.000 km di strado
' .'/-«r*p^ ^ 1
'Microsoft’ Windows'95/ 98
e Windows NT
Zoom GooSkop 1
Fino a 100 formato intermedio * Ottimlnailono dolio soquonia lino o 20 stazioni
Profilo del voltolo o del pilota • Esclusione di strado o lodo
'W. r-i,
Elonco doi percorsi ottimizzabile • Indicazione dei tipi di strado
Norme di sensi obbligali o strade a senso unico
Ricorca con CAI* località, frazione o via
Oltre 150.000 località registrato
Importazione semplice • Filtro Indirizzi
Visualizzazione diretto dogli indirizzi sulla pianta
Automatica e interattiva
Controllo postale
Suggerimento in caso di indirizzi non univoci)
IO Paesi
Pertorsi professionali
Destrizione del pertorso
Bontà dati totalità
Bontà dati indirizzi
• MANIFESTAZIONI
di Leo Sorge
Omat '98, documento elettronico e firma digitale
La strana coppia sta facendo
convergere un mercato che si
preannuncia ricchissimo.
Grandi aziende e Pubblica
Amministrazione imporranno
un nuovo modo di operare.
Per la convergenza di motivi tec¬
nologici e normativi, nell'ambito
della gestione elettronica del docu¬
mento stanno convergendo molti
mercati importanti. La memorizza¬
zione dei dati, il workflow e la sicu¬
rezza sono quelli che meglio si
identificano, ma altri ne esistono,
per tutte le fasce di utenza
che vanno dal professioni¬
sta alla Pubblica Ammini¬
strazione centrale. Se si è
giunti a questo punto,
però, non è solo per il
messaggio contenuto nel¬
l'idea dell'archiviazione
ottica del documento, che
pure risolve problemi d'in¬
gombro e di consultazio¬
ne Altri fattori critici, che nel
tempo sono andati avanti,
hanno contribuito a dare rilevanza
al documento digitale: la rete, il
workflow, l'interfaccia grafica
La rete locale e geografica ha messo a
disposizione l'infrastruttura per rendere
volatili le parole in formato elettronico,
che quindi - grazie al GED e alla firma
digitale - possono effettivamente esse¬
re trasmesse con la necessaria legge¬
rezza. In questo settore sta festeggian¬
do il decennale Omat, la rassegna pen¬
sata e voluta nel 1988 dalla ITER. Nei
suoi stand si trovano le soluzioni per
tutte le piattaforme, siano
Microsoft, Unix o NetWare:
si passa dal pacchetto
per tutti, ma professiona-
[ le, alla soluzione più
^ impegnativa, si com-
™ prendono le strategie
dei grandi integratori e
le differenze tra una
piattaforma proprietaria
ed una industriale. A
■ questo evento romano
farà seguito il più tradi¬
zionale appuntamento milanese,
che si terrà dal 10 al 12 marzo presso il
Centro Congressi Milanofiori di Assago.
Le risultanze principali del settore
sono state fotografate dalla ricerca
1998 sulla Gestione Elettronica
Documenti m Italia, di Vincenzo
Gambetta e Luciano Cantoni, presenta¬
ta a Roma il 4 Novembre 1998. Stefano
Pigliapoco, vicepresidente del Centro
Studi CESTRID di Pesaro, ha sottolinea¬
to le cinque funzionalità di base di un
sistema avanzato di gestione dei docu¬
menti della Pubblica Amministra¬
zione protocollo informatico,
gestione dei flussi documentali,
gestione dei procedimenti ammi¬
nistrativi, archiviazione su suppor¬
ti ottici ed accesso a dati e docu-
— menti con un browser Web.
fi II documento informatico
Il cammino verso il riconosci¬
mento della validità giuridica del
documento informatico è stato
lungo, ma adesso l'Italia ha una
normativa con qualche vantaggio
su tutti gli altri. Partito con la
legge Bassanim 15 marzo 1997,
n. 59, articolo 15 comma 2, è
giunto alla Deliberazione AIPA 30
luglio 1998, n. 24, e al successivo
Schema di DPCM, pubblicato anche sul
Web dell'AlPA.
Rendendo possibile la condivisione di
informazioni e messaggi, di fatto impo¬
ne un qualche livello di gestione del
flusso dei dati, quindi dell'opera e del¬
l'operosità di ciascuno degli addetti E'
giocoforza andare verso una organizza¬
zione sempre più spinta, che non può
fare a meno del documento originale,
che in formato elettronico viene tra¬
smesso da solo o come fascicolo
Anche in quest'ottica, quindi, è il
documento elettronico stesso a genera¬
re la necessità del workflow, ed è il for¬
mato digitale del documento a fungere
da involontario ma fondamentale orga¬
nizzatore del lavoro.
Per informazioni:
ITER.
Tel 102)283 1161.
L'AIPA DEVE DEFINIRE.
. REGOLE TECNICHE IN MATERIA DI
FORMAZIONE E CONSERVAZIONE
DEI DOCUMENTI INFORMATICI
(ART IH. C 3)
> NORME TECNICHE PER LO SVILUPPO
DEI SISTEMI INFORMATIVI DELLE f
PPAA (ART 211. C II
I Evoluzione del Menalo GED in
I tal ut
IW7 IM cr.n
Mdtf. r** MAI. «V- MAL W9» WT
ti-*.™ «*?» si .«h usate r.os irj?« iws sus
WI*." ««,•'. T5JK 2-VV. 100,451 33.J». 3JS
feriti 2I.9H 2M.I49 UJS 1S1W -V*
TOTAL* 351/M| J1JN 444.7J4 VASM rjH 27.0**
Motivazioni per V adozione di un
sistema di Cil I)
Unti Provvisori
50
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Indice iCOMP 2.0
IL massimo della
tecnologia al
miglior prezzo
HIGHSCREEN
XD SkyMIDI 450 V
Intel' Pentium II processor
450 MHz con 512K cache
Tecnologia BUS a 100 MHz
con Chipset Intel' 440 BX
64 MB 100 MHz SDRAM
Scheda Video ATI XPERT98
RAGE PRO 8 MB con 2x AGP
8 GB Ultra DMA HDD
CD ROM 32X
Scheda Audio PCI 3D Sound
Case ATX MidiTower
Mouse e tastiera Italiana
105 tasti per Windows
Software MS Windows 98
Abbonamento a Italia On Line
fino al 2000 Internet + e-mail
24 ore al giorno
PREZZO IVA INCLUSA
2 . 699 °
000
pentium ||
Vieni in un punto vendita Vobis. Gli indirizz-
sono sulle Pagine Gialle e sulle Pagine Utili
Mondadori alla voce "Personal Computer".
Il catalogo in rete: Iwww . vobi S . i ti
OBIS
La prima catena europea dell'Informatica I MICROCOMPUTER
News
MACINTOSH
• NOTEBOOK
wu
• SOFTWARE
Nome in codice "PI" Xenofex: gli effetti speciali per Photoshop
Si fanno sempre più insistenti le notizie
su quello che sarà il nuovo PowerBook di
fascia bassa di casa Apple.
Il progetto, conosciuto con il nome in
codice "PI", ha scatenato i curiosi di
mezzo mondo e i vari siti di indiscrezioni
fanno a gara per riportare giornalmente
notizie in esclusiva, ma l'operazione iMac ci
deve far ricordare con quale segretezza il
computer era arrivato alla presentazione, e
quante false notizie erano state fatte circo¬
lare per coprire la realtà
Comunque ad oggi vi riportiamo quelle
che dovrebbero essere le specifiche del
nuovo "piccolino"
PI dovrebbe essere basato su processo¬
re G3 a 300 MHz, alcune fonti affermano
che potrebbe essere una versione senza
cache di secondo livello, ma la cosa sareb¬
be improbabile.
Il monitor da 12" a matrice attiva sarà
pilotato da una scheda ATI con 2 MB di
VRAM, per una risoluzione fino a 1024x768
a milioni di colori
Le interfacce a disposizione saranno sicu¬
ramente due USB e quasi sicuramente una
o due FireWire; nessuno parla di una porta
IrDA, montata ormai standard sui nuovi
Macintosh, ma la cosa ci sembra veramen¬
te improbabile, cosi come l'assenza di
alloggiamenti per PCMCIA
Eliminato definitivamente il drive, PI sarà
equipaggiato con un disco ATA-3 IDE da 4
GB e un CD-ROM 20x mentre il lettore
DVD sarà opzionale. Poco si sa delle linee
che potrebbero richiamare quelle tondeg¬
gianti dell'eMate, il fratello maggiore di
Newton andato ormai definitivamente in
pensione, realizzato in materiale traslucido
Alcune fonti assolutamente incontrollate
avrebbero rivelato che Ellison, membro del
consiglio di amministrazione di Apple,
avrebbe detto che i Portatili potrebbero
essere addirittura due: quello appena
descritto si andrebbe a collocare in una
fascia di prezzo tra i 1.500 e i 1 800$, men¬
tre uno più piccolo, simile a Newton,
andrebbe a lottare nella fascia dei palmari
da 500$ Comunque per saperne di più
dovremo aspettare fino alla metà del 1999,
a meno che il buon Steve non ci riservi
qualche sorpresa.
Per informazioni:
Apple Computer.
Tel. (021273261.
frvmv appiè, coni
Pico ha annunciato la disponibilità di
Xenofex 10 di Alien Skin, la software
house realizzatrice del famoso EyeCandy,
un plug-in per Photoshop e compatibili.
Xenofex raggruppa, in un'interfaccia sem¬
plice come consuetudine per Alien Skin, 16
effetti speciali che vanno dal "Lampo", per
disegnare fulmini intorno alla selezione, al
"Terra Arida" che con effetti di chiaro/scuro
simula le crepe sul terreno, dal "Bandiera"
che con un effetto di rendering 3D simula
una bandiera al vento, al "Deterioramento"
che simula un effetto di invecchiamento
organico e sgretolamento. Nell'interfaccia
si hanno a disposizione comandi semplici e
immediati, il cui effetto è valutabile con
un'anteprima in tempo reale modificabile
sia nelle dimensioni che nello zoom. Nel
CD sono presenti oltre 160 configurazioni
predefinite e modificabili per semplificare
ancora di più l'uso del software
Per informazioni:
Pico.
Tel 10522)5 12332,
|WWW pico~i\
• HARDWARE
Come masterizzare con iMac
Allo SMAU aveva presen¬
tato il primo disco rigido
con intefaccia USB ed
ora. sempre prima sul
mercato, annuncia un'u¬
nità laser RW sempre USB
Stiamo parlando di LaCie e del
suo USB CD-RW, un masterizzatore
riscrivibile appositamente studiato per
iMac, con una velocità di scrittura e riscrit¬
tura di 2x, che riesce comodamente a lavo¬
rare con il relativamente basso transfer rate
dell'USB. Ricordiamo che le unità RW pos¬
sono masterizzare normali CD ma
anche speciali CD riscrivibili
più volte e leggibili con
normali lettori multiread
Il LaCie USB CD-RW
sarà disponibile nel
primo quadrimestre del
1999 e conterrà i software DirectCD e
Toast.
Per informazioni:
LaCie, _
|.vvviy \-ir.y i.yiT
• SOFTWARE
GameSprockets dalla tomba alla gloria
Era uno dei progetti decapitati dal vecchio
management, ma al suo ritorno Steve Jobs
lo ha immediatamente rispolverato e rinvi¬
gorito. Stiamo parlando dei GameSpro¬
ckets, una serie di estensioni del sistema
operativo che facilitano il lavoro dei pro¬
grammatori di giochi.
Già da uno dei suoi primi discorsi Jobs
aveva spiegato che era sua intenzione sup¬
portare e invogliare lo sviluppo e il porting
di software ludico su Mac, perché ritiene
questo mercato importantissimo per la dif¬
fusione del personal computer in ambiente
domestico Ecco allora l'uscita della nuova
versione di queste estensioni che sono arri¬
vate alla release 1.5. La nuova suite contie¬
ne: SoundSprocket 1.0 per il supporto del
3D sound su sistemi con due soli altopar¬
lanti; NetSprocket 111 che consente l'abi¬
litazione del multiplayer via rete AppleTalk o
TCP/IP; InputSprocket 1 4, per il supporto
di joystick, volantini, pad ed altre periferi¬
che; e infine il DrawSprocket 1.1,4, che
contiene tutte le istruzioni per facilitare l'ac¬
celerazione grafica, la configurazione del
monitor ed altre funzionalità per la grafica.
La nuova versione dei GameSprocket è
scaricabile all'indirizzo ftp.apple.com/deve-
loper/Games.
Per informazioni:
Apple Computer.
Tel. (021273261,
ivww appiè.coni
52
MCmicrocomputer n. 191 -gennaio 1999
• HARDWARE
"Yosemite'' e "El Capitan"
Quando leggerete queste righe tutto sarà
già ufficiale, in quanto la presentazione dei
nuovi PowerMacintosh avverrà in grande
stile al MacWorld di San Francisco in pro¬
gramma ad inizio gennaio; per ora quelle
che possiamo raccontarvi sono, come al
solito, le indiscrezioni dei vari MaCity
Iwww.macny mi MacProf (www.mac-
prof,corri), Applelnsider (www.applemsi-
der.com) e MacOS Rumors (www.maco-
srumors.com).
Quasi certa la configurazione dell'hardwa-
re Yosemite (nome in codice dei nuovi
PowerMac) dovrebbe essere basato sulle
ultime versioni del G3, con clock da 300 a
400 MHz, per arrivare verso metà anno a
450 e 500 MHz; la scheda sarà a 100 MHz
con cache di 512k e 1 MB ratio 2:1.
La scheda figlia sulla quale è montato il
processore sembrerebbe avere lo stesso
ZIF socket della serie Gossamer (quella
degli attuali PowerMac), questo farebbe
pensare che le schede possano essere
interscambiabili.
Le ROM dovrebbero seguire il disegno
dell’iMac: 1 MB hardware e 3 MB in RAM
caricabili da disco rigido, una configurazio¬
ne che comporterà un immediato aumen¬
to delle prestazioni, al punto che le schede
Yosemite a parità di clock potrebbero esse¬
re all'incirca il 20% piu veloci delle attuali
Gossamer.
Per la RAM saranno presenti 4 slot per
DIMM SDRAM per un totale massimo di 1
GB. L'espandibilità dovrebbe essere garan¬
tita da tre slot PCI a 64 bit 33 MHz compa¬
tibili 16 bit, un quarto slot a 66 MHz sarà
dedicato alla scheda video ATI RAGE
128GL con 16 MB di SGRAM, sulla quale
potrà essere montato optional un decoder
MPEG2 per il DVD.
Sicura la presenza per l'interfacciamento
esterno di due porte USB e un'interfaccia
Ethernet 10/100 Base-T, che dovrebbero
essere affiancate da due FireWire a 400
Mbps e una porta ADB, mantenuta piu per
la compatibilità con i monitor AppleVision
che per le periferiche di input, e una IrDA a
4 Mbps
Niente SCSI quindi, che potrà comunque
essere aggiunta mediante una scheda PCI.
L'hard disk principale sarebbe collegato ad
un'interfaccia UltraDMA da 33 MB/s (com¬
patibile con i poco costosi dischi del
mondo Wintel), mentre CD-ROM e DVD
ad una ATA-3 e saranno rispettivamente un
24x e un 4x.
Una nota particolare per la ventola di raf¬
freddamento: sembrerebbe a velocità
variabile per ridurre al minimo il rumore.
Buio fitto infine per il case, nome in codi¬
ce El Capitan (dal nome di un monolite gra¬
nitico che si innalza per più di mille metri
sulla Yosemite Valley): Jobs avrebbe detto
che se una sola foto o disegno fosse circo¬
lato, molte teste sarebbero cadute! Le uni¬
che notizie a disposizione parlano di linea
innovativa in materiale traslucido blu scuro:
il case sarebbe composto da varie parti col¬
legate tra di loro, parti facilmente sostituibi¬
li con altre e questo aprirebbe un nuovo
mercato di accessori e finiture. La tastiera
USB ricalcherebbe linea e tecnologia con
molle a X di quella dell'iMac, cosi come il
mouse, che avrebbe comunque una forma
più professionale.
Per informazioni:
Apple Computer,
Tel <02)273261.
Iivmv anple con\
• SOFTWARE
Bookcase SE
Di cose strane su Internet ne abbiamo
incontrate veramente molte, ma questa
potrebbe tranquillamente partecipare ad un
eventuale concorso di stravaganza. Di cosa
si tratta? No non è un nuovo Macintosh, né
tantomeno un compatibile o un modello di
un'altra marca. Si tratta solamente di un kit
per trasformare il vostro PowerBook in un
desktop dalla linea sottile e poco ingom¬
brante. Il case che contiene la CPU e il
display è di soli 340x272x70 mm e ricorda,
nel frontale, le linee del mitico Macintosh
SE, mentre il contenitore della tastiera fa
somigliare quest’ultima a
quella dell'iMac. Il kit è
completo di tutte le parti e
delle istruzioni per smonta¬
re il vostro PowerBook in
mille pezzi e rimontarli
dentro i nuovi alloggia¬
menti.
Per informazioni:
uchishiba.co.jp/aboutbc. html
KPT avanti forza 5
MetaCreation ha annunciato
il rilascio della versione 5 dei
famosi Kai’s Power Tools,
set di plug-in da utilizzare con
Photoshop.
KPT 5 mette a disposizione
di illustratori e designer dieci
nuove applicazioni divise in
3D real-time tool, trasforma
zione di particelle e effett
nebbia.
Tutta l’interfaccia è stata ridi-
segnata per permettere agli
artisti di avere un maggiore e
più facile controllo,
I nuovi effetti sono:
ShapeShifter, crea aree e oggetti
con riflessi lenti, luci, riflessi metallo, ecc.;
Orb-it, esplode l'immagine sorgente in
migliaia di sfere con riflessi e luci, utilissi¬
mo per creare bolle di varia densità e gran¬
dezza e distorsioni da acqua; FiberOptix, dà
aH'immagine selezionata un effetto tappe¬
to con le fibre regolabili; Blurrr, una suite
professionale composta da nove effetti
inclusi i classici zoom e spin, tutti hanno il
preview in tempo reale e la precisione dei
64 bit colore; Noize, una
grossa collezione di distur¬
bi, una buona fonte per la
generazione di texture e
altri effetti; RadWarp,
distorce l'immagine e crea
effetti camera come la
''distorsione di barrei";
Smoothie. in grado di puli¬
re maschere e smussarne
i contorni; FraxPlorer, l'en¬
nesimo programma per
calcoli frattali notevolmen¬
te migliorato rispetto ad
altri plug-in; Frax4D, per¬
mette di esplorare frattali
3D e 4D, crea sculture frattali tridimensio¬
nali e le mappa con qualsiasi texture;
FraxFlame, utilizza la grafica frattale per
creare fenomeni naturali come il fuoco.
KPT 5 è disponibile per Macintosh e
Windows.
Per informazioni:
Pico,
Tel. 10522) 512332,
iwvviv.p/co n
MCmicrocomputer n 191 - gennaio 1999
53
• PERIFERICHE
• SISTEMI OPERATIVI
Ecco la iWacom
Ed è già Mac OS 8.5.1
Visto il grosso successo avuto in Giap¬
pone, Wacom ha deciso di commercializ¬
zare anche in Europa la versione USB
della tavoletta PenPartner
PenPartner è una tavoletta con un'area
attiva di 4x5" che utilizza una penna sen¬
sibile alla pressione come puntatore; la
versione USB e caratterizzata dal materia¬
le traslucido e dal colore verde acqua,
linea derivata da quella
deH'iMac, agli utilizzatori
del quale è principal¬
mente dedicata
La penna della
PenPartner è in
grado di rico-
noscere
ben 256
livelli di
pressione,
questo permet¬
te a grafici e dise¬
gnatori di creare tratti
a manolibera con sfumatu¬
re paragonabili a quelle possibili
con normali strumenti da disegno
Questo è facilitato anche dal peso e la
forma ergonomica della penna, che
essendo senza batteria e senza filo per¬
mette un movimento molto naturale
La sensibilità alla pressione e supportata
anche dal lato opposto della penna che
funge da "gomma per cancellare", men¬
tre il piccolo bottone laterale espleta le
funzioni del pulsante del mouse
Tutte le configurazioni sono regolabili
dall'intuitivo Pannello di controllo di cui la
PenPartner è dotata.
Per informazioni:
Wacom.
• SCHEDE GRAFICHE
Sta diventando ormai consuetudine per
molte società rilasciare, a pochi giorni dal¬
l'uscita di una nuova versione di software,
un upgrade che corregga gli ultimi errori
sfuggiti ai beta-tester e scoperti dagli uten¬
ti A questa consuetudine negli ultimi tempi
non sembra sfuggire neanche la Apple, che
come già successo con il System 7 6 e
l'8 0 ha messo a disposizione sul suo sito
un bugfix per l'ultimo nato 8 5
Alcune delle correzioni sono documentate
nel file Read Me che accompagna l'aggior¬
namento, altre no, ma il perentorio consi¬
glio da parte di Apple, per chiunque stia
usando il nuovo Mac OS, di utilizzare l'ag¬
giornamento, fa pensare che i problemi
risolti siano molto importanti
Si inizia da Sherlock che è ora in versione
2.02 e si vedono risolti i problemi di ingres¬
so ad Internet attraverso dei proxy firewall
e l'aggiunta di nuovi plug-in per ricerche su
AmazonBook. AmazonMusic, Apple.com,
BarnesandNoble, CNN. DirectHit,
GoTo.com, LookSmart, MacGuide e Yahoo
• ACCESSORI
I problemi di AppleScnpt quando era a
corto di memoria sono stati risolti con la
versione 1.3.4. DriveSetup 1.6 2 risolve
molti problemi con la formattazione e la
partizione dei dischi e con il formato stan¬
dard dell’HFS. Probabilmente, anche se
non è mai stato riconosciuto ufficialmente,
è stato risolto anche il bug che, in alcuni
casi molto particolari, faceva perdere com¬
pletamente il contenuto dell'HD all'installa¬
zione dell'8.5. Per gli utenti di FileMaker e
non solo corretti i problemi che bloccavano
il sistema in presenza di continui accessi
I/O asincroni al disco rigido. Eliminati l'erro¬
re sulla gestione dell’ADB che non permet¬
teva a molte protezioni hardware di lavorare
correttamente. L'aggiornamento è scarica-
bile direttamente dal sito ufficiale di Apple
anche in italiano.
Per informazioni:
Apple Computer,
Tel . 102)273261.
1,-. ■' ■ ■ "l
e arrivò l'iGatto che mangiò l'iTopo
Una delle note negative
da tutti riscontrata nell'
so di iMac è stata la diffi¬
coltà nell'impugnare e
controllare il piccolo
mouse, studiato dagli
ingegneri di Cupertlno
con un occhio più al
design che all'ergo¬
nomia.
Ma, come al solito, nato
blema trovata la soluzione senza
dover comprare un nuovo
mouse ecco iCatch, un piccolo
accessorio che "mangia" la
tondeggiante periferica trasfor¬
mandola m un più professionale
e utilizzabile mouse
MacMagic: il Banshee per Macintosh Finalmente TiFloppy
Assumendo un ruolo sempre più rilevante
nella commercializzazione di schede accele¬
ratoci video per Macintosh, Village Tronic ha
presentato MacMagic, la prima scheda che
mette a disposizione degli utenti Macintosh
la potenza del Chip Banshee di 3DFX.
Il chip Banshee offre le piu avanzate
potenzialità per l'accelerazione grafica 3D e
2D con un'architettura hardware a 128 bit e
un clock di 250 MHz E’ dotata di 16 MB di
SG-RAM e supporta una risoluzione di
1280x1024 pixel a 16 bit di profondità colo¬
re e un refresh di 120 Hz ed è fornita con il
software MacMagic Tweaker con il quale è
possibile modificare tutti i parametri della
scheda registrandone le preferenze per
ogni diverso gioco. La scheda può essere
espansa con i moduli MacPablo e MacPalo-
ma che forniscono rispettivamente funzioni
di video out e video in,
Per informazioni:
Turnover,
Reai Time Trading ha presentato un
floppy USB immediatamente disponibile
per essere collegato all'iMac
USB FDD è costruito interamente con
plastica traslucida blu. perfettamente in
sintonia con il computer Apple, può leg¬
gere floppy da 3" 1/4 da 1.44 MB Mac e
Windows e quelli da 720 KB Windows
Non ha l'alimentazione esterna in quan¬
to, supportando pienamente lo standard
USB, sfrutta il voltaggio fornito dall'inter¬
faccia Una nota non positiva viene dal
54
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
prezzo che
al pubblico
dovrebbe aggi¬
rarsi intorno alle lire
238.000 IVA esclusa.
HARDWARE
Turnover scatenata
Per informazioni:
Reai Time Trading ,
t.vvviv reai-nrne.ii
• PERIFERICHE
Epson GT-9600
Un concentrato di nuove tecnologie il
nuovo Epson GT-9600, uno scanner profes¬
sionale formato A4 per acquisizioni a
800x3200 dpi e 36 bit.
Iniziamo con la MicroStep Drive: questa
tecnologia, che deriva direttamente dal
know-how accumulato nella progettazione
di motori passo-passo da parte di Epson,
interviene sulla lettura verticale della scan¬
sione attraverso il controllo dello sposta¬
mento del carrello che monta il CCD. Il
motore passo-passo consente al carrello di
avanzare di micropassi quadruplicando il
numero di scansioni relative ad ogni riga
fino a raggiungere la risoluzione di ben
3200 dpi. Con il risultato di un output di alta
qualità con sfumature più morbide e natura¬
li, e testi e grafici con linee nette e nitide,
prive di scalettature.
Nel caso di scansioni a risoluzioni più
basse di quella base, utili per esempio in
progetti multimediali, la tecnologia On
Demand Pixel Optimizer (O.D.P.O,), calco¬
lando le sfumature di output dei pixel adia¬
centi, assicura comunque risultati apprezza¬
bili.
Per la riduzione della distorsione del colo¬
re, Epson ha invece realizzato il sistema
Full Area RGB, una particolare tecnica attra¬
verso la quale il CCD di scansione agisce
con tutti e tre i canali colore per ogni singo¬
lo pixel, digitalizzando cosi immagini più
definite e linee più precise e accurate.
Epson GT-9600 sarà venduto in un'unica
configurazione completa di schede SCSI
PCI Adaptec AVA-2902E. e cavo SCSI:
opzionali sono disponibili il lettore di traspa¬
renti e l’alimentatore automatico di docu¬
menti (sino a un massimo di 30 fogli),
entrambi in formato A4.
La dotazione software comprende, oltre
ai driver EPSON Twain Pro sia per
Windows che per Mac, Adobe Photoshop
4.0 LE. l'OCR Text Bridge Classic, Image
Stitching, Presto! PageManager per l’archi¬
viazione elettronica e Adobe PageMill
Per informazioni:
Epson Italia,
Tel. 1021262331,
www.epson.it
Il distributore napoletano si presenta al
1999 con una serie di nuovi prodotti che
vanno ad ampliare il già ricco listino.
Iniziamo da Arena (HD Fast ATA) e
Arena Silver (HD UW SCSI), due sistemi
RAID, tower da 6 hd hot swappable cia¬
scuno, basati su un microprocessore Intel
i960 RD RISC e indipendenti dal sistema
operativo, che si interfacciano a Mac o PC
con una Fast Wide Ultra/Wide SCSI. Il
controller permette di gestire le principali
funzioni del tower tramite un menu su un
display. I sistemi supportano i livelli 0,1 e
5 (il Silver anche il livello 3) e raggiungono
transfer rate di 40 MB/s. I sistemi posso¬
no essere configurati in modo da garanti¬
re un corretto funzionamento anche in
caso di guasto improvviso di uno dei
drive, il tutto in modo trasparente all’uten¬
te.
Due nuove schede arrivano da Adaptec
per gli operatori e gli appassionati del
video, la HotConnect 8920 e l’AHA 8945,
che consentono di collegare fino a 63
dispositivi video digitali al Mac, mediante
la nuova interfaccia 1394. Grazie a queste
schede è possibile collegare al computer
telecamere, TV e videoregistratori, sia
PAL sia NTSC, dotati di un connettore
1394, lo standard d'interfaccia, riconosciu¬
to a livello mondiale, del video digitale per
il mercato consumer, L'AHA 8945, essen¬
do anche una scheda SCSI Ultra Wide
dalle elevate prestazioni, permette di uti¬
lizzare un unico slot PCI per le due inter¬
facce.
T6-5200 è il nome del nuovo drive per
dischi ottici di Maxoptix II T6-5200, erede
del T6-2600, migliora la sua già grande
affidabilità aumentandone le prestazioni
grazie a 4 Mb di cachìng System, all'inter¬
faccia Ultra-SCSI (20 Mb/s di transfer rate)
e la capacità d'archiviazione, grazie ai
nuovi media da 5,2 GB,
Per chi è sempre in giro con il suo porta¬
tile, ecco la GSM Card di Com: permette
di collegare il Powerbook alla rete GSM,
tramite un kit mac di interfacciamento
con cellulari Nokia, Motorola e altri, per il
trasferimento di fax e dati.
Infine due immancabili prodotti per
iMac: iPort è fra i primi a sfruttare lo slot
di espansione di iMac, è dotato di una
porta video per il collegamento di un
monitor esterno e di una porta seriale.
L'iMate invece consente di riutilizzare i
vecchi dispositivi ADB collegandoll alla
porta USB.
Per informazioni:
Turnover,
• SOFTWARE
Testo senza limiti
PhotoGraphics è un nuovo plug-in per
Photoshop della Extensis, già nota per
altre estensioni diventate ormai
indispensabili per molti grafici.
Extensis PhotoGraphics amplia le
possibilità di lavorare su testi e trac¬
ciati vettoriali di Photoshop
Alcune delle funzioni implementa¬
te sono: possibilità di collegare un
testo a una linea curva, il testo rima¬
ne comunque rieditabile anche dopo la
chiusura del plug-in; più funzioni di for¬
mattazione del testo come colore sul
singolo carattere, style sheet sul carat¬
tere, apice e pedice, maiuscoletto, giu¬
stificato ed altre formattazioni tipiche
di un eleboratore testi: nuovi tool di
disegno vettoriale con linee, rettangoli,
ovali, poligoni, ecc., tutti con funzioni
antialiasing e trasparenza.
Palette aggiuntive facilitano l'utilizzo di
alcuni comandi di Photoshop come i livelli
e la gestione delle rispettive caratteristi¬
che, i colori e molte altre.
Per informazioni:
Pico,
www-pico.it
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
55
Internet e database
Con Orade8/
cambia tutto
Il maggior quotidiano italiano titolava pochi giorni fa ‘Internet, la rincorsa
dell'Italia’. Sì, la rincorsa perché superiamo per ora solo gli spagnoli, ma gli utenti
sono sempre più in crescita perché l’informatica è in volo con Internet. E si parla
altre iniziative commerciali di successo
già supportano milioni di clienti. Azien¬
de come Yahool, Dell e Cisco gestisco¬
no e supportano i propri siti Web con
un database Oracle.
Per agevolare tutto ciò arriva Oracle8i
(come già annunciato nello spazio
News), la piattaforma per lo sviluppo e
il deployment Internet, il primo databa¬
se al mondo che costituisce il fonda¬
mento di alcuni dei siti Web di maggior
successo, anche se le aziende hanno
dovuto adattarlo alle esigenze specifi¬
che di Internet. Di contro, Oracle8/è
pronto all’uso: unico database progetta¬
to in modo specifico per diventare una
piattaforma per lo sviluppo e il deploy¬
ment Internet, Oracle8i possiede alcu¬
ne caratteristiche che semplificano le
attività di creazione e gestione di appli¬
cazioni intranet e Internet.
Oracle8/ completa il sistema di ge¬
stione database più diffuso nel mondo
con una nuova tecnologia che ne esten¬
de i tradizionali punti di forza fino a
comprendere Internet: introduce su In¬
ternet soluzioni potenti e collaudate che
rispondono alle sfide legate alla gestio¬
ne dell'Informazione, alla creazione di
applicazioni assolutamente robuste,
all'integrazione dei sistemi aziendali, al¬
la valorizzazione delle risorse di sviluppo
ed alla semplificazione dell'informatica
già di ‘Nuova Frontiera’.
di Francesco Fulvio Castellano
Aziende di tutte le dimensioni e di
tutti i settori si stanno accorgendo
dell'esistenza di un nuovo e vasto terri¬
torio: Internet, La "Rete delle Reti" è
un nuovo mezzo di comunicazione dota¬
to del potenziale necessario a compor¬
tare notevoli ricadute sulla vita econo¬
mica e sociale possiamo già vedere co¬
me stia cambiando il modo con cui fac¬
ciamo acquisti, otteniamo informazioni,
gestiamo conti correnti e portafogli tito¬
li, ricerchiamo numeri di telefono e vec¬
chi amici, riceviamo le ultime notizie. E
questi sono pochi esempi.
Usare un sito Web come una sempli¬
ce brochure elettronica non è più suffi¬
ciente. Oggi il Web può essere messo
al servizio delle aziende, agganciando
applicazioni mission-critical alle pagine
Web: applicazioni che vendano prodotti
e servizi, che assistano la clientela, che
semplifichino le esigenze dell'utenza
mobile e che diano nuovo impulso al la¬
voro di gruppo. Per queste nuove appli¬
cazioni occorre una piattaforma affidabi¬
le, sicura e scalabile: in poche parole,
occorre la più avanzata tecnologia di¬
sponibile.
Molte aziende trattano II commercio
elettronico attraverso nuove "applica¬
zioni transazionali'', dando un nuovo im¬
pulso alle funzionalità OLTP che Oracle
fornisce ai propri clienti da 20 anni. I
portai Internet (siti Web che si propon¬
gono come "trampolini di lancio" dai
quali iniziare la navigazione della rete) e
56
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
per l'utenza mobile.
Al fine di valorizzare tutte le risorse
aziendali e creare applicazioni per qua¬
lunque piattaforma, Oracle8/ supporta
un completo ambiente di sviluppo Java.
Oracle è l'unico produttore ad aver inte¬
grato una Virtual machine (VM) Java
all'interno dello stesso database, realiz¬
zando in tal modo la prima piattaforma
di deployment Java scalabile e fault to-
lerant. Oracle8r si integra inoltre con il
principale strumento Oracle per lo svi¬
luppo Java, Oracle JDeveloper, e con
qualunque altro tool Java. In questo
modo, i programmatori possono lavora¬
re in un solo linguaggio, Java, per dare
vita ad applicazioni scalabili basate su
browser capaci di girare su PC, PDA o
server. Oracle8/ taglia i tempi di svilup¬
po e deployment, elemento particolar¬
mente importante nel caso delle appli¬
cazioni Internet dal momento che, sul
Web, le opportunità nascono e si tra¬
sformano con grande rapidità.
Oggi, i siti Internet tendono ad essere
costituiti da una serie di pagine Web la
cui realizzazione, pubblicazione e manu¬
tenzione richiede un notevole impegno
di tempo e risorse umane. Inoltre, ('in¬
frastruttura di questi siti, non è suffi¬
cientemente stabile o robusta per poter
supportare applicazioni mission-critical.
Tuttavia, oggi è possibile scegliere un
approccio differente adottando la mede¬
sima tecnologia di gestione delle infor¬
mazioni che è stata sperimentata da nu¬
merosi sistemi Internet, client/server o
di fascia enterprise, tutti basati su Ora¬
cle. Invece di sviluppare le singole pagi¬
ne Web, è possibile usare Oracle8/ per
generare contenuto in modo dinamico.
Oracle8/ viene fornito completo di Ora¬
cle WebDB, una soluzione completa e
conveniente per creare, rilasciare e ge¬
stire attivamente applicazioni Web pilo¬
tate da database e siti Web impostati
sul contenuto. Grazie a tool di progetta¬
zione di uso intuitivo, gli sviluppatori
possono semplicemente selezionare
con il mouse gli oggetti database desi¬
derati e creare così pagine Web dinami¬
che che costituiscono dei veri e propri
front-end verso applicazioni ad alto volu¬
me di transazioni.
Per ridurre i costi e semplificare l'am-
mimstrazione di sistema, Óracle8/ com¬
prende Oracle iFS (Internet file System),
che combina la potenza di un database
con la facilità d'uso di un file System.
Agli occhi degli utenti, /FS appare esat¬
tamente come un qualsiasi hard disk di
rete, con in piu l'affidabilità di un data¬
base. Nei confronti di chi sviluppa, /FS è
l'unico data store che tutte le differenti
applicazioni possono utilizzare per l'ar¬
chiviazione e per l'effettuazione di
query sul contenuto dei file e dei docu¬
menti ivi residenti. Per gli amministrato¬
ri di sistema, avere a che fare con un
unico sistema dedicato alla memorizza¬
zione dei file e al messaging, per di più
integrabile con attività transazionali per
applicazioni database, significa semplifi¬
care le procedure di ripristino e gestio¬
ne dei file e dei livelli di sicurezza.
La gestione dell'informazione va ben
oltre la gestione di semplici record, spe¬
cialmente in un ambiente multimediale
quale Internet. Oracle /hrerMedia con¬
sente a Oracle8i di
gestire i contenuti
multimediali in mo¬
do che il sito Web
possa includere di¬
verse tipologie di
informazione, co¬
me ad esempio te¬
sti, immagini e se¬
quenze audiovisi¬
ve, offrendo ad
ogni visitatore In¬
ternet una ricca
esperienza multi¬
mediale.
Applicazioni soli¬
de e robuste, co¬
me abbiamo visto
qui sopra e Oracle
è da tempo la solu¬
zione più scelta per
le applicazioni
OLTP mission-criti¬
cal. Oracle8/' valo¬
rizza le capacità di Oracle Parallel Server
introducendo nei siti Web business-cri-
tical alti livelli di disponibilità e di scala-
bilità. Per garantire al vostro sito Web
un funzionamento ininterrotto, Oracle8/
vi mette al riparo dai fermi macchina,
siano essi dovuti alla normale manuten¬
zione piuttosto che a un guasto dei
computer o dei dischi o, ancora, a un
errore dell’operatore. Dato che i siti
Web possono sperimentare enormi in¬
crementi di traffico in modo del tutto
inaspettato, Oracle8i offre livelli di sca-
labilità superiori grazie a nuove tecniche
di networking che consentono il sup¬
porto di un più alto numero di transazio¬
ni e di una maggiore quantità di dati ri¬
spetto al passato. Oracle8/ integra inol¬
tre tutte quelle caratteristiche - alto th-
roughput, elaborazione rapida delle
query, replicazione veloce, condivisione
dati efficiente - che hanno fatto di Ora¬
cle il DBMS più scelto al mondo.
Orecle8/ fa leva su tecniche di
queuing avanzate, messaggi ed eventi
business, replicazione dei dati, ga-
teway aperti ed Enterprise Java Bean
(EJB) per integrare applicazioni, suppor¬
to XML e workflow in modo da permet¬
tere alle aziende di fornire un servizio
fortemente orientato al cliente. Qualun¬
que sia il mix di applicazioni - Oracle, le-
gacy, sviluppate internamente o da ter¬
ze parti - Oracle8/aiuta a rendere più
scorrevole e trasparente il flusso di
informazioni che circonda le applicazio¬
ni e i sistemi, riducendone i costi di svi¬
luppo e di manutenzione.
La più grande sfida lanciata dal mobi¬
le computing è quella rappresentata dal
collegamento all'informazione. Un tem¬
po, le aziende risolvevano questo pro¬
blema realizzando applicazioni ad hoc,
anche se in questo modo occorreva so¬
litamente sviluppare più applicazioni
per ciascuna procedura. Oggi, con l'in¬
tegrazione di Oracle8/ e Oracle Lite, è
possibile lanciare l'applicazione Internet
all'interno di un normale browser, colle¬
gandosi al database attraverso Internet
o una rete intranet. In alternativa, e
sempre all'interno del browser, si può
usare Oracle Lite. In qualunque caso,
sarà necessario sviluppare una sola ap¬
plicazione che potrà essere impiegata
indifferentemente sia sui computer fis¬
si sia sulle unità mobili. Ovunque si tro¬
vino, gli utenti potranno essere più pro¬
duttivi poiché avranno sempre a che fa¬
re con la stessa applicazione, con gli
stessi dati e con la stessa interfaccia
utente.
Conclusione. La scala planetaria
dell'Internet è una finestra sull’impiego
sempre più vasto della comunicazione,
dell'istruzione e dell'intrattenimento,
Attraverso questa finestra si vede un
mercato ormai maturo per l"lnternet
Commerce', l'impiego dell’autostrada
dell'informazione per vendere prodotti
e servizi. Soprattutto nel settore
dell'informatica e, in particolare, della
vendita di personal computer e periferi¬
che come stampanti e lettori a scansio¬
ne, oltre che - e soprattutto - di
software.
«ss
r.uinni
Sul suo iiw-.v c.raiWl sono disponibili, m formato PDF. i datasheet di Oracle8i
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
57
Volete fare con Internet un salto di qualità? Allora scegliete MC-link, il provi¬
der nazionale che dal 1986 cavalca l'onda della telematica e oggi offre molti
vantaggi che lo differenziano sostanzialmente dagli altri provider: dodici anni
di esperienza al fianco di utenti privati, professionisti e aziende; un potenzia¬
mento della rete attentamente programmato in funzione della crescita degli
abbonati; una connettività affidabile che garantisce la massima fluidità dei col-
legamenti; una rete capillare distribuita in oltre 110 città in Italia con un rap¬
porto modem/abbonati da 1/10 a 1/15; supporto tecnico ed assistenza sull'in¬
tero territorio nazionale. Per l'uso personale: l'offerta "click and surf" full in¬
ternet (www, e-mail, ftp, news, telnet, Ire e altre esclusive funzioni che am¬
pliano e semplificano le funzioni di Internet) comprende un CD-ROM con l'in¬
stallazione guidata del software di navigazione (Microsoft Internet Explorer o
Netscape per Win 3.1, Win 95 e Mac), Per il mondo del lavoro: dalle vantag¬
giose soluzioni chiavi in mano delle formule Business Internet Pack, alle e-
sclusive qualità degli spazi Web fino alla connettività su linee dedicate. Per
tutto questo MC-link è oggi il valore aggiunto di Internet... e per altro ancora.
MC-link, Aggiunge valore alle vostre idee e al vostro lavoro.
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Il servizio e disponibile solo dalle città abilitate
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Ut. 56.000 (iva Incl.)
L’acquisto del kit assicura uno sconto del 10% sul primo rinnovo annuale |L»t
531 000 .nvece rii Ut 590.000)
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configurabili in remoto.
Business Internet Pack lull
lit. 2 . 100.000 + iva*
• Connessione fiat 24 ore per tutta la re te aziendale, med iante router con una linea ISDN.
• Registrazione e manutenzione dominio ITwww.azienda.iti
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configurabili in remoto.
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■ Canone annuo, non comprensivo della fornitura del router.
-/
Da dove collegarsi
VAI LE O'AOSTA
"’Skir.
33.6AS0N
Alessandria
33.6AS0N
Alti
33.6/K58ASDN
Dilli!
33 fiASON
Cuneo
33 fiASON
Ivrea
33 6/KS6AS0N
Novere
S3.fi/KS6i1S0N
Torino
33 H/KS8AS0N
Valle MotaoAi insalo
33.fi/X2AS0N
Derjemo
33.fi/lSDN
33,6/lSON
Broscia
33.fi/tSDN
Cremona
33.fi/K5fiAS0N
Como
33.fi/X2AS0N
lecco
33.6AS0N
Manlove
33 6/X2AS0N
Mooogglo
33.fi/X2AS0N
Milano
33.fi/X2AS0N
Monn
33.6ASDN
ernia
33.fi/X2AS0N
Sondrio
14.fi
Vaine
33.fi/X2ASDN
Vertranla
33 B/K56AS0N
Belluno
288
Padova
33 S/KS6AS0N
Rovigo
33 6AS0N
San Don*
33.fi/1S0N
Treviso
33DAS0N
Vomirla
33.fi/KSBAS0N
Verone
33.fi/X2AS0N
Vicenni
•0 : /
33.fi/X2AS0N
Sortila
34.4
Pordenone
33.fi/1S0N
Trieste
33.fi/1S0N
Udine
33.6ASON
Bollano
33 8/1SON
Tronic
33.fi/ISON
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Genova
33.fi/X2AS0N
Imporla
33.&ASDN
la Speda
Savona
33 6ASON
33.SASDN
Mil.V; i;,''.::i\
Bologna
33.fi/X2AS0N
Canio
33 fiASON
Cesene
33.8ASON
Fonare
33.fi/K5fiAS0N
Forti'
33.fiASON
Modena
33.fi/KfifiAS0N
Parma
33.fiASON
Placane
33.fiASON
Ravenna
2fi.fi
R. Emilia
33.fiASON
Rirmm
33.fi/K56AS0N
S 0, In Planarono di Arg
33.fi/X2ASDN
Areno
33 6ASDN
C di 0*vt.
33 6/X2AS0N
Empoli
33.fi/X2ASON
Filarne
33.fi/X2ASON
Crossalo
28 8
Livorno
33.fi/X2ASON
Iucca
28.8
Maua Cenare 33.fi/X56AS0N
Piu
33 fiASON
Pistola
14.4
Prato
33. fiASON
Siena
33.6AS0N
J J/H »»Lv) . .
Foligno
33.fi/X2AS0N
Perugia
33.6AS0N
Temi
28 B
Ancone
33 fiASON
Alcoli Piceno
33.6A158ASDN
Macerale
78
Paure
33,fiASON
Collelene
33.fi/X2ASDN
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2fi.fi
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33.6AS0N
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Roma
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Tivoli
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Avellano
28.8
33.fi/K56AS0N
Chimi
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l'Aquila
2fi.fi
Pescara
33.fi/X2AS0N
Toramo
14.4
Campobasso
33 6A(SfiAS0N
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Caserta
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Napoli
33.fi/X2ASDH
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Brindisi
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Galaline
33.fi/X2AS0N
lecce
33.6AC2AS0N
Noci
33.6/X2AS0N
Tavlano
33 6/X2ASON
Taranlo
Calamaro
2B.6
2fi.fi
Ciro Marina
33 6/X2AS0N
Coioma
2S.fi
R. Calabria
144
FiXlilw.M
Cagliari
33.fi/KSSAS0N
Nuora
14.4
Oristano
14 4
Settari
33.fi/KS6ASDN
Agngamo
33.6AS0N
Callanlsolta
2»fi
Calami
33S/X2/1SON
Menala
14 4
Messina
28 8
Palermo
33.fi/X2ASON
Regine
144
Slrecute
14.4
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Telefdonate allo (06) 41892434 r.a.
per conoscere quello più vicino.
ftìfcjHnf-rfam
b
A che cosa servono le torce, la luce e gli occhiali se non si è illuminati dall’interno?
(lettera di un Alchimista)
La riflessione dell’Alchimista esprime il pensiero, più o meno consapevole, di ogni artista.
Bisogna avere qualcosa da dire, bisogna essere permeati di intuizioni, di stimoli, di
sensibilità, così tanto da poter attingere continuamente idee da questo potenziale per
arrivare ad esprimere al meglio un’immagine o una situazione.
Anche per fare Videoarte.
Un computer per il
H I delle immagini, co¬
struite con un norma¬
le "3Dstudio Max", è
forte e libero, pur ri¬
manendo aderente
alla storia, tanto da
J continuare a stupire.
I Gli attori non emetto-
1 no luce, ma la riflet-
CINEMA
di Ida Cerosa
Mariano Equizzi
La Videoarte è solamente un breve,
brevissimo appunto cinematografico
Pieno di poesia, di arte soffusa e profu¬
sa, ma rimane un breve messaggio che
usa le tecniche cinematografiche, qual¬
che volta anche quelle tecnologicamen¬
te attuali.
Molti i giovani che si avvicinano al¬
la Videoarte, e alcuni di questi si fan¬
no catturare anche dalla malia del ci¬
nema. Giovani che esprimono la loro
mentalità generazionale e poetica
con le tecniche strumentali a dispo¬
sizione, spesso in antitesi con le tesi
e le espressioni dei registi ormai no¬
ti.
Giovani che raccontano il mondo in
cui sono cresciuti e che gli appartiene,
che vivono in una realtà in parte defor¬
mata dalla loro cultura.
Ho visto un breve film di uno di que¬
sti registi e ne sono rimasta colpita,
"Syrena" di Mariano Equizzi.
Una realtà diversa
Equizzi, con molto entusiasmo, si è
immerso nel Progetto ed ha costruito
un cortometraggio di un'ora circa, che
ha tutti gli ingredienti dei film che ci abi¬
tueremo a vedere e che, forse, saranno
quelli più cercati dalle generazioni che
oggi hanno meno di vent'anni.
Sono rimasta impressionata dal trova¬
re nel filmato una storia che dipende
quasi totalmente dalle "nuove tecnolo¬
gie", con un forte impatto visivo di fan¬
tascienza.
Ecco la trama Su di un'isola dei mari
del Nord, si apre un ponte dimensionale
da cui fuoriesce una creatura ultradi¬
mensionale, Syrena. Il potere distruttivo
di quest'ultima costringe la "Santa Cor¬
porazione" a costruire una gabbia for¬
mata da un campo elettromagnetico
per dominarla. Un super computer con¬
trolla il sistema di antenne paraboliche
che impediscono a Syrena di allontanar¬
si. Nel Cyberspazio, un virus informati¬
co, C.O.M.A , prende coscienza della
sua missione...
Sembra di trovarsi in un "videoga¬
me", pieno di quegli effetti che fanno
ormai parte del nostro panorama visi¬
vo, ma anche del nostro fantasticare.
E' un film che fonde perfettamente
realtà e immaginazione, tanto da cattura¬
re e irretire. All'inizio determinante l'ef¬
fetto sorpresa che riesce a mantenersi
costante anche nel procedere del lavoro.
In alcuni momenti il flusso ininterrotto
tono per riuscire ad
essere parte delle stesse immagini sin¬
tetiche
L'impatto visivo è raggiunto attraverso
intensi contrasti Le ombre in antitesi
con le luci caratterizzano alcune scene
inquietanti.
Giovani artisti
Trovo affascinante, oltre che istrut¬
tivo, guardare il lavoro dei giovani
artisti perché, se sono tali, riescono
a proporre il mondo, visto attraverso
la loro ottica.
Per me è una maniera per capire in
che direzione si sta muovendo l'univer¬
so artistico.
Anche se continueranno ad esserci
"nicchie" dove personalità vigorose e
determinate mostreranno di essere lon¬
tane dalle correnti vigenti. Nicchie da
dove usciranno i "caposcuola" di doma¬
ni.
Ma intanto gli evidenti cambiamenti e
le direzioni da intraprendere possono
essere messe in luce solo da persone in
60
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Inferni oifea
grado di rappresentare la nuova cultura.
Appunto i giovani.
Poi, tra questi qualcuno emergerà
con impeto perché sarà riuscito a ripe¬
scare dentro se stesso quella particola¬
re caratteristica che lo farà distinguere
da tutti gli altri operatori a lui contempo¬
ranei.
Mi sembra che Mariano Equizzi abbia
questa possibilità. Anche se oggi il suo
"Syrena" lo dichiara, nel tempo lo dovrà
dimostrare.
Come lui stesso dice del suo lavoro,
l'importante è: "essere alla ricerca di
qualcosa di diverso, di una modificazio¬
ne della propria coscienza che sia in
grado di permettere di percepire piena¬
mente la comunanza che lega tutta la
materia che ci circonda." ... "L’arte
elettronica è una pratica "alchemica".
L’artista elettronico produce e stimola
metamorfosi che coinvolgono gli ele¬
menti che egli ha raccolto e sottoposto
ad un lavoro di ore, di giorni... spesso di
anni." ... "Il suo lavoro di preparazione
lo porta ad osservare tutti i fenomeni fi¬
sici dei sistemi naturali e compie un la¬
voro inconscio di decodifica della sua
esperienza visiva giornaliera, anche la
più banale, con lo scopo di enucleare da
questa operazione una o più visioni o
uno o più elementi "semplici" che egli
utilizza all'interno del suo mondo."
Percorsi
originali
Sono convinta
che per ogni artista
sia importante
"ascoltare" e
"ascoltarsi" per compiere percorsi
originali, anche se possono diventare
rischiosi per la quantità di questioni
che gli elementi formali e significativi
mettono in campo.
Il film invita a "volare" e il video
a “galleggiare" nella "liquidità"
dell'Immagine elettronica e so¬
prattutto nella
sospensione
temporale che
essa induce.
Penso che un
film (indipenden¬
temente dal sog¬
getto) formato
da queste due
componenti fuse
tra loro possa in¬
durci a "levita¬
re" ad affrancarci
completamente
dalle costrizioni
del peso e dell’i¬
nerzia dei corpi e
a trascinare lo
sguardo e il pen¬
siero negli spazi
più aerei.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
61
anni fa
a cura di Andrea de Prisco
Metti un turbo nel PC •••
di Raffaello De Masi
Ed eccoci qui, con la rubrica completa¬
mente rinnovata. Merito della mia vulca¬
nica mente, direte E invece no, perché,
come sempre, il democraticissimo cura¬
tore dai cui capricci dipende la mia insi¬
gnificante esistenza mi ha comunicato le
auguste decisioni, come sempre, all'ulti¬
mo momento, accompagnandole con
l'affettuosa frase conclusiva: "Ovvia¬
mente tutto questo deve essere fatto
per domani mattina, altrimenti ti spezzo
un braccioI ",
Ovviamente il mio leonino coraggio mi
ha consigliato di obbedire incondiziona¬
tamente, ed eccomi a rievocare il freddo
gennaio di dieci anni fa Cosa facevo, in
quel periodo? Se non sbaglio fu l'anno in
cui Reagan e Gorby vennero tutti e due
a casa a farmi gli auguri per il complean¬
no (che volete, certe seccature bisogna sopportarle con cri¬
stiana rassegnazione), A proposito, il mio genetliaco (non
potete saperlo, visto che mi sono opposto fermamente
all'osannante proposta a camere riunite per trasformarlo in
festività nazionale) cade il 16 di questo mese; ragazze, sotto
con le telefonate.
Il numero di cui parliamo non è certo da ricordare per le
novità che presenta, anche se una prova si fa notare per de¬
scrivere un tipo di periferica che, negli anni a seguire, godrà
di un certo successo. Tra le news, interessanti le prime noti¬
zie sul prossimo venturo NeXT, la perla nera del fuoriuscito
Jobs, che, abbandonata l'Apple (per i maligni, buttato fuori),
ha deciso di rifarsi costruendo una macchina che ha del sen¬
sazionale (tre microprocessori, un sistema operativo origina¬
le, a finestre, gestione, on board, di co¬
municazione e trasmissione dati).
Sinclair è duro a morirei II marchio,
dopo l'acquisizione da parte di Amstrad.
lancia il PC200, un MS-DOS compatibile
basato sull'8086 che è un timido tentati¬
vo di costruire un home computer giu¬
sto per vivacizzare un poco l'interesse
attorno al nome. Fantastica, nella sua
stupidità, è la notizia che compare su
"Repubblica" che racconta come "il vi¬
rus che distrugge i computer, scoperto
da 'teste di cuoio informatiche', sarebbe
nato in Inghilterra”, che "è riuscito a
bloccare per un'intera settimana i com¬
puter del pentagono", e che "fu inventa¬
to, per scherzo, negli anni Venti (sic!) da
tre programmatori (caspita, proprio dei
professionisti ante litteram, N.d.R.I ame¬
ricani". Dall'articolo si evince chiaramente che i "cervelli
elettronici" possono essere "distrutti" (chissà, forse esplo¬
dono con scintille e boati, perdendo liquidi maleodoranti e
chiamando un prete) da un contagioso virus nato
sessantanni fa (ah, il mito delle Piramidi!) che sfuggito di
mano a programmatori morti e sepolti, se ne va in giro per il
mondo (chissà, forse nascosto nella piega del Pantalone) a
seminare la morte. Beh, vi ho raccontato solo qualche ame¬
nità, e non possiamo esaurire la puntata su queste miseran¬
de vicende; solo una frase, per chiudere, che si commenta
da sola. "Del tutto ignoto in quegli anni (gli anni Venti, non
dimenticatelo, N.d.R ) di computer tra loro isolati (grrr!!!)"
Hai capitol E io che pensavo un giorno di andarmi a inginoc¬
chiare davanti a ENIAC!
Metti tre turbo nel tuo PC: beh. allora c'era chi, pazientemente e melicamente, riusciva a costruire il suo bel programma, o magan una sola routine, nello spigolo¬
so assembler, Obbligatorio, alla line, un antidoloritico, possibilmente oppiaceo.
62
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
anni fa
Lo Scanman di Logite¬
ch; quanti ce ne sono
ancora In giro, a tare
onestamente II loro
doverei Caratteristica
la tendenza a defor¬
mare le Immagini In
senso verticale, con le
tacce a "testa d'uovo"
Una bella macchina,
portiamola con noi
Già, è proprio un portatile, lo Schneider PC7640, ad aprire
le prove Prezzo non proprio basso, cinque milioncmi, ma la
macchina ha il cuore di un 286 a 8 MHz, 640 kappa di RAM,
un HD da 20 MB. Beh, un vero portatile non lo è, visto che
non è prevista alimentazione autonoma, ma la potenza, per i
tempi, è di tutto rispetto e. come buona aggiunta, c’è il Mi¬
crosoft Works m versione completa e ultima. Meno interes¬
sante è il Mitac 286VE, un 286 appunto, dotato di un HD da
40 MB, che costa molto di più, inspiegabilmente, del prece-
Schneider, chi era costui? Uno strano portatile, che però st alimenta solo dalla
rete, con II cuore di un 286 e un avveniristico (e costoso) schermo al plasma.
La "Geode" del centro parigino "Citè de la Science" a La Villette; per la serie:
"quando gli effetti speciali non sono costruiti al computer!"
dente. Meno interessante ancora è l’Intercomp Target XAT-
16, niente di più di quello che già si vede sul mercato, e cer¬
tamente ancor meno interessante in un momento in cui i
386 stanno facendo sentire più prepotentemente la loro pre¬
senza.
Molto interessante, al contrario, la AMT Accel-500, una
bella stampante a impatto a colori che offre un buon grado di
qualità tenendo conto della tecnologia adottata Altrettanto
interessante, nell'ottica del rapporto prezzo-prestazioni, è la
Mannesman Tally MT81, che, per meno di trecentomila lire,
offre una stampante "da battaglia" capace, nonostante i no¬
ve aghi, di offrire qualità molto raffinata, specie in NLQ.
Ed eccola, la periferica cui accennavamo prima. Si tratta
dello Scanman della Logitech, attrezzino di costo ridotto
(mezzo milione) che, in un'epoca in cui uno scanner di media
qualità può costare diversi milioni, ha la sua ragione e nicchia
di esistenza. Scanman (e i suoi emuli) ebbe una notevole for¬
tuna e fu, nelle sue ultime versioni, abbinato anche a un
OCR di qualità modesta. Curioso il fatto che occorreva "farci
la mano”, vale a dire che la qualità deH'immagine recuperata
era funzione della mano salda del tiratore, pardon dell’utente.
Colpi di coda di cadaveri che già maleodorano ma si muo¬
vono ancora, ecco le prove di linguaggi. In questo caso si
tratta dell'Assembler (madonna santa!) e del Pascal turbati
dalla Borland (rispettivamente in versione 1 e 5). Un po' me¬
glio andiamo con il C (sempre Turbato, alla versione 2). che.
per lo meno, ha il pregio dell'attualità. L'ottimo Gandmi ci
presenta il Ventura 2. e Corrado Giustozzi ci parla dei Pan-
grammi (non vi spaventate, si tratta solo della ricerca di com¬
plessi enunciati autoreferenziali, e che diavolo!), mentre El-
vezio Petrozzi ci porta a combattere la guerra di Proia (e giù,
con i commenti da caserma!). ADP digitalizza l'audio, Raf¬
faello fa una puntatina nel Logo, Pierluigi Panunzi gestisce gli
mterrupt, e Marcello Morchio, un lettore di Genova, presenta
un bel programma per visualizzare i diagrammi di Henon. Ba¬
sta cosi, Ma prima di finire, un'amenità; i più bravi che si ab¬
bonano a MC avranno come regalo due (dico due) floppy di¬
sk; però c'è libertà di scelta del formato. A risentirci. «e
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
63
Carmageddon 2
Autore: SCI IUk)/Format Pc Cdrom / Giud: •
Un paio d'anni fa fece la
sua comparsa nel mercato
dei videogiochi, sempre
affamatissimo di nuove idee
ed emozioni, questo violen¬
tissimo e controverso game
inglese che non mancò di
suscitare critiche e polemi¬
che e fu perfino in grado di
beccarsi una
denuncia in
Italia. Stavo
parlando di
Carma-
geddon e
sto invece
per parlarvi
di Carma¬
geddon 2
Obiettivo
di Carma¬
geddon: par¬
tecipare ad
una corsa
trans-ameri¬
cana con
due mezzi
goal: vincere
la corsa e
schiacciare
più pedoni
possibile. I
pedoni
danno punti,
danno
bonus.
Insomma:
schiaccia e
vinci Direi
che di peg¬
gio era
impossibile
inventarsi e
direi pure
che sarebbe
stato molto
meglio non
fare tutto il
chiasso che
intorno a
questo
game è
stato fatto,
con il solo
risultato di
moltiplicarne
le vendite,
sostenute
dal clamore e dallo scandalo
di sene b
Per il resto Carma 2 è un
buon gioco di corse poligo¬
nale, con una discreta, ma
non eccelsa, grafica ed ani¬
mazione, tra l'altro abba¬
stanza lento se non su mac¬
chine di recentissima gene¬
razione. il
che contrad¬
dice aspra¬
mente la
necessità di
vorticosa
azione che
dovrebbe
essere alla
base di un
game con un
contenuto ed un obiettivo
come questo.
La cosa che mi piace un
po' di più di Carma 2 è mve-
lop 1U I migliori del I yy« di Francesco Carla
Anche quest'anno, come faccio dal 1984 su
MCmicrocomputer, userò un po' di spazio per darvi la mia
personale Top 10 dei migliori game dell'anno appena
archiviato. Constaterete di persona che il trionfo di alcuni
generi non manca di avere riscontro anche nella mia
chart Mi piacerebbe anche sapere se siete d'accordo con
me e comunque avere i vs. commenti h cariawsimiiUl
Grim Fandango: Lucas Arts Usa
2 Fallout: Interplay Usa
3 GP Legends: Papyrus Usa
4 Tomb Raider 3: Core-Eidos Uk
5 Starcraft: Blizzard Usa
6 Unreal: Epic Usa
7 Quake 2: ID Usa
8 Half Life: Sierra Usa
9 Cesar 3: Sierra Usa
10 NHL '98: EA Sports Usa
Ho deciso di dare il primo posto a Grim Fandango per
due buone ragioni: la prima è che se lo merita per i conte¬
nuti. la seconda è che se lo merita per l'innovazione for¬
male. Cosi ne viene fuori un 'operina davvero nuova, con¬
centrato di humour caiun e di novità visive che meritano
finalmente un applauso e che potevano venire fuori solo
dalla Lucas Arts.
Per il resto mi è piaciuto molto Fallout per la comples¬
sità e la qualità dello sviluppo di un tema già assai battuto
fil post-atomicol e di un genere molto in voga Ireai time
action rpg) Sul podio infine GP Legends. il miglior gioco
di corse esistente per qualunque standard incluse le con¬
sole, che conferma la straordinaria qualità delle realizza¬
zioni Papyrus.
Dal quarto al decimo posto i soliti noti 4 action game in
soggettiva. Tomb Raider 3 14). Unreal 16). Quake 2 (7),
Half Life 18): 2 rpg action: Starcraft 15) e Cesar 3 19). Infine
un grande simulatore sportivo. NHL 98.
Se proprio devo aggiungere qualcosa credo che dovrei
dire che mai come quest'anno la forza degli autori ameri¬
cani ha raggiunto il massimo: 9 titoli su 10 sono Made in
Usa. cioè tutti escluso Tomb Raider. difeso dalla popola¬
rità di Lara Croft. il primo personaggio di vera popolarità
espresso da un game dai tempi di Pac Man
64
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
ce la buona predisposizione
ad essere il miglior auto¬
scontro simulato che ci sia
in giro Cercando di sbattere
fuori dal game gli avversari,
finisce che si vedono volare
via m magna copia sportelli
e pezzi di automobile, con
un effetto esilarante che
migliora di poco il tetro umo¬
rismo splatter di questo
game.
Trovo invece insopportabili
e meschine altre "gags" di
infimo livello, tipo i pedoni
che si mettono in ginocchio
pregando di non essere
investiti e schiacciati, oppu¬
re la strage di animali più
avanti nella corsa, animali
che includono perfino pingui¬
ni (avete mai visto un pingui¬
no attraversare la strada?)
Una specie di Defender al
contrario, che in Germania
ed altri paesi non ha avuto il
visto per essere distribuito
nella forma americana e al
posto dei pedoni ci sono alie¬
ni e zombie.
In complesso un'operazio¬
ne assai discutibile per non
dire improponibile conside¬
rando anche il target medio
dei videogame action, con
l'aggravante della perdita di
originalità da Carmageddon
a Carma 2. La strada verso
gli adult game non è questa.
Tomb Raider 3
Casa: Eidos (Uk) / Format: Pc Cdrom/Giud: ++++
nuota) delle puntate prece¬
denti Nessuna altra vera
novità a parte; naturalmente,
le nuove avventure, che sta¬
volta prevedono anche un
salto nella terra degli Aztechi
e un giro nel traffico di
Londra.
A proposito di questo,
sarà meglio che dica subito
che secondo me le cose
migliori di TR3 sono i suoni.
La 'sequelmania’ sta rag¬
giungendo vertici e limiti
ormai assai poco sostenibili.
Ci sono game che hanno
superato i 10 seguiti e altri
come Ultima che ci sono
molto vicini. La voglia di
sfruttare personaggi famosi
che fanno vendere, il desi¬
derio di rischiare poco o
nulla e di innovare il meno
possibile sempre per mini¬
mizzare i rischi, l'esistenza
di una platea di affezionati,
tutte queste componenti
rendono i sequel assai
remunerativi e fondamentali
per una casa di produzione
che voglia navigare con suc¬
cesso nei perigliosi mari
interattivi Da questo punto
di vista TR3 starring Lara
Croft è assolutamente
esemplare dei pregi e dei
difetti della mania del
sequel. Ma vediamo cosa
c'è di nuovo in questa pun¬
tata.
A parte alcune minime
migliorie tecniche di cui
voglio comunque darvi
conto, e cioè il fixing dei pro¬
blemi di clipping che c'erano
sia in TR che in TR2, le
novità nel gameplay e nel
meccanismo di gioco non
sono enormi. Per citare le
fondamentali, direi che pos¬
sono essere la presenza di
una trama meno lineare
(alcune mission di Lara pos¬
sono essere affrontate in
ordine diverso...) e soprat¬
tutto l'esistenza di veicoli
che possono essere presi da
Lara e che movimentano un
po’ l’altrimenti boring corri
qui e salta là (e magari
+(disastro> ++ inon simulare),
-H- (interagire con cautelai,
(da simulare!, -M-M-i-
(interagisci o muori).
Index
Ed eccoci agli eventi del mese due Avvenimenti:
Carmageddon 2 e Tomb Raider 3, e a seguire un po' di consi¬
gli per il vostro buying intelligente
Happy readmg. Vado.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
65
Riescono a dare un'atmosfe¬
ra di straordinaria credibilità
all'avventura (per esempio i
rumori del
traffico sono
eccezionali) e
ad aggiunge¬
re prospetti¬
va. credibilità
e perfino
fascino ed
emozione a
quello che se
no sarebbe
piu un mis-
sion-pack di
Lara che non
un vero
game nuovo.
L'altra cosa che mi piace
molto è l'upgradmg, che ha
avuto la grafica e l'animazio¬
ne Alcune texture (per
esempio la foresta Azteca)
sono davvero bellissime e lo
stesso dicasi per l’animazio¬
ne che beneficia di ottimiz¬
zazioni di gran livello subite
dal motore originale di TR.
Infine, e forse avrei dovuto
metterlo all'inizio, c'è Lara.
Lara è ancora la vera luce
che illumina questo game, la
differenza tra TR e Quake o
gli altri game action in prima
persona. Un effetto magico,
un personaggio riuscito per
quei miracoli della fiction e
della simulazione che a volte
baciano in modo specifico
un titolo piuttosto che un
altro. Questo fascino emana
ancora da Lara e riesco a
capire bene i dubbi e le
paure di Eidos nell'approccio
delle nuove avventure e le
resistenze ad inventarsi un
nuovo motore e un nuovo
stile di gioco, con il rischio di
snaturare Lara e di distrug¬
gerne l'aura simulata che
funziona cosi bene. Eppure
dovranno, il rischio è
comunque elevato anche a
proporre un Tomb Raider 4
con cambiamenti mimmi
Intanto TR3 è davvero consi¬
gliabile ai grandi fan di Lara
o a quelli che non hanno mai
avuto a che fare con lei.
Pw Panorama
Come ogni mese vi presenterò i titoli
piu attesi m uscita, raggruppati per
generi, per vostra estrema comodità. E
sceglierò un game al mese da mettere
sotto osservazione speciale, cioè
"Focus". Vado.
Grim Fandango
La Lucas non ha inventato le avven¬
ture grafiche (1983 Scott Adams) e
nemmeno ha inventato quelle grafiche
animate (Sierra 1985). Ma di certo ha
portato entrambi i generi al massimo
splendore possibile con una forte pre¬
senza di humour e divertimento e riu¬
scendo perfino a dare una certa libertà
m un genere che ha sempre sofferto
(maledetti puzzle) proprio della man¬
canza di libertà. Con la sua ultima
avventura dopo il successo annunciato
di Monkey 3, Grim Fandango, Lucas
rivoluziona il genere. Non per prima (mi
viene in mente l'avventura 3d della
Gremlm di qualche anno fa), ma per
prima con questi risultati.
Grim si basa sul folklore messicano
ed è ambientato nella Terra del Morto,
il posto in cui è possibile che si vada a
finire tutti dopo essere defunti Una
volta li, veniamo imbarcati in un viaggio
di 4 anni (nella tradizione cristiana-dan-
tesca Caronte faceva molto prima...)
per raggiungere la destinazione finale
Noi siamo Manny Calavera, agente
di viaggio da quelle parti. Il nostro
lavoro consiste nel prendere gli ultimi
arrivati e portarli nel nostro ufficio dove
gli vendiamo il miglior pacchetto di
viaggi possibile Questo sulla base di
un giudizio a proposito della loro con¬
dotta esistenziale in vita. Se sono stati
buoni avranno una macchina sportiva
per abbreviare il viaggio. Se sono stati
buonissimi potrebbero avere un bigliet¬
to per il Number Nine Train, un treno-
pallottola che fa il viaggio in 4 minuti
invece che in 4 anni
Al contrario, se sono stati molto cat¬
tivi avranno un posto su uno di quei
veicoli con un sacco di materiale com¬
bustile nei pressi e con velocità di
punta due chilometri l'ora.
Manny non è stato esattamente un
bonaccione in vita, e allora deve lavora¬
re per la comunità per guadagnare
abbastanza per il viaggio finale. Il pro¬
blema è che Manny non pare un bravo
agente di viaggio e non riesce a vende¬
re che viaggi a piedi di bassissimo
costo. Cosi il nuovo boss, Don Copal,
gli mette un aut aut: o vendi viaggi di
valore o non te ne andrai mai da qui.
Questa assurda vicenda, come è già
successo molte volte nella brillante
storia della Lucas, mette assieme tra¬
volgenti situazioni e scenette esilaranti,
di umorismo un po' difficile, trasferito
m italiano con grande efficacia dai bra¬
vissimi adattatori della CTO, e giocato
tutto sulla difficile condizione di
Manny, cui non sembra possa essere
facilmente garantito nemmeno l'ultimo
viaggio. Il riposo costa caro pure dopo
la morte.
Meriterebbe un discorso lungo la
buonissima qualità del nuovo motore
3d. che innova pesantemente lo stan¬
co genere della fiction interattiva: direi
che è una delle grandi attrazioni di que¬
sta adventure. Insieme alla bontà del
suono e delle voci Imperdibile, Il
miglior game dell'anno secondo me
66
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
War Along The Mohawk
Questo rpg meriterebbe la palma
del miglior game dell'anno se l’unico
punto dì vista della mia valutazio¬
ne fosse l'originalità. Si
tratta di uno strategy game
che esplora gli avvenimenti
della guerra Franco-
Indiana sul confine est tra
America e Canada
nell'800. Per intenderci,
i temi dei fumetti
del Grande Blek e del
Comandante Mark, se a
qualcuno di voi dicono qual¬
cosa questi nomi.
M
• ' r
fé*
& -V è
% ■m" *
? :
j-:i
•
ai:
Se trascuriamo il fatto che quella
guerra II non è il massimo della popo¬
larità di questi tempi, e se non consi¬
deriamo la leggera obsolescenza del
trattamento di personaggi e scenari,
beh, in tal caso, ne abbiamo in cam¬
bio un'ottima qualità dell'rpg e della
gestione personaggi. A me piace
molto.
Anno 1602
Questo è proprio un rpg con un
background. Pubblicato originaria¬
mente da una sconosciuta casa di
produzione austriaca, ha venduto
moltissimo in Europa e soprattutto in
Germania: 350.000 copie, e soprattut¬
to è riuscito a proporre uno strategy
game di viaggio e colonizzazione che
comunica una vera condizione di
simulazione (scusate l'ossimoro) e fa
sentire in modo incredìbile tutto den¬
tro un periodo storico ed una
condizione umana di
esplorazione e rischio,
di avventure e
nuovi mondi, che
hanno caratteriz¬
zato gli anni dopo
a scoperta
dell'America
e il '600 in
particolare. Uno dei
migliori strategy in cir¬
colazione.
Moto Racer 2 Action
32 circuiti ed un buonissimo e sem¬
plice editor di piste rendono questo
sequel del grande successo motoci¬
clistico della Delphine praticamente
inesauribile. E questo se non bastas¬
se, la qualità grafica e dell'animazio¬
ne, la perfezione fisica, la facilità di
guida, e la presenza, a differenza di
Moto Racer 1, di una opzione simula-
tlon in grado di tenere impegnati i più
tecnici e strategici tra voi. E questo
sia in versione Motocross che
Superbike, Il simulatore di moto defi¬
nitivo.
Descent 3
Dopo quasi 4 anni di sviluppo,
Descent 3 sembra in dirittura d'arrivo,
La prima cosa che sconvolge nella
demo che ho ricevuto da qualche
giorno è la qualità della grafica di que¬
sto leggendario capolavoro: Incredibi¬
le. Pensate a Quake 2 oppure ad
Unreal e moltiplicateli per 5 o per 6:
uesto è II livello di dettaglio di
escent 3 (anche dalle foto si dovreb¬
be vedere...). Ma Descent non
diventò famoso (in tempi di Doom)
solo per la grafica. Anzi direi che la
grafica non era grande cosa a risolu¬
zione 320x200 a 256 colori. Quello
che colpi ed attrasse milioni di user
fu la velocità dello srotolarsi della
discesa agli inferi tecnologici e la qua¬
lità della fisica di questa velocità che
riproduceva in modo assai realistico
le sensazioni di una discesa vera.
Descent 3 dovrà quindi conquistarsi
la stessa reputazione. Sembra sulla
buona strada.
Black & White
Ecco che la prima creatura di
Molineux after Bullfrog sta prenden¬
do forma. Dopo un anno e qualcosa
di lavoro, la Lionhead, la nuova casa
di produzione di proprietà del famoso
inglese autore di Populous e Magic
Carpet, ha messo assieme alcune
precondizloni che fanno molto ben
sperare. Eccole.
Intanto la grafica è splendida ed ori¬
ginale, le dimensioni del personaggio
principale sono incredìbili e di certo le
più enormi mai viste finora in un
videogame (Molineux è un genietto
nell'attirare l'attenzione su un partico¬
lare per dare poi lustro a tutto II
game... e qui in Black & White il par¬
ticolare è questo gigante interatti¬
vo..,).
Per il resto sembra che si tratti di
una vicenda fantasy di bene e male,
di esorcisti e maghi. Ne sapremo pre¬
sto di più.
Vs. Francesco Carlà
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
67
di Corrado Giustozzi
Lottando col Lotto
Il Lotto, gioco antichissimo, non è certo remunerativo per i giocatori: se
infatti lo fosse, di sicuro lo Stato non farebbe la parte del banco!
Al Lotto ogni tipo di giocata sistematica è condannata all’insuccesso: la
sola strategia vincente è quella della puntata estemporanea, magari coi
numeri suggeriti dal nonno buonanima; non certo quella suggerita da chi,
II suo Web di JavelLotto 6 uno dai templi delle teorie nterdistiche esposte le conlutetel nell'ert/colo
con altisonante linguaggio
pseudomatematico, spaccia
assurde teorie basate sul
ritardo dei numeri usciti.
Questa volta il malefico Dani Ferrari,
10 stakanovista dell'intelligioco, si è
proprio arrabbiato. Infastidito, come
tutti noi, dal diffondersi dell'anticultura
oscurantista rappresentata dai vendito¬
ri di "sistemi scientifici per vincere al
Lotto", Dani ha lanciato assieme ad
altri intelligiochisti ortodossi la Grande
Crociata contro i Ritardisti: ovvero colo¬
ro i quali pretendono di saper interpre¬
tare statisticamente le estrazioni stori¬
che del Lotto per trarne previsioni sulle
estrazioni future.
La parola dunque a Dani . Buona let¬
tura e. . buone giocateI
C.G.
Mentre scrivo, il monte premi del
Superenalotto sta navigando allegra¬
mente verso i 60 miliardi. Quando leg¬
gerete quest'articolo, chissà dove sarà
arrivato. E l'Italia intera è impazzita per
11 nuovo gioco, giocano tutti, pompieri e
pizzicagnoli, poeti e ciclisti, attori e bot¬
tegai. Il mio gatto è sparito, non lo
vedo più da due ore: pensavo che si
fosse nascosto in qualche cassetto,
ma comincio a credere che se ne sia
andato a giocare anche lui. Tornerà con
un talloncino di giocata tra i denti. E
guai se glie lo tocco: per 60 miliardi,
quello è pronto a farmi a fette.
E poiché pompieri e ciclisti, gatti e
bottegai, possono anche essere perso¬
ne di eletta intelligenza e di profonda
cultura, ma di calcolo delle probabilità
di regola non ne hanno mai sentito par¬
lare, ecco che fiorisce d'un tratto la
strana razza dei "ritardisti". Sono
costoro personaggi di straordinario
spessore morale, le loro profonde
conoscenze lì mettono in grado di pre¬
vedere quali numeri usciranno, e grazie
a ciò potrebbero facilmente arricchirsi e
vivere nel lusso più sfrenato: ma, spìnti
da un altissimo senso etico, rinunciano
a tale facile arricchimento per offrire ai
loro fratelli umani la possibilità di arric¬
chirsi al loro posto, chiedendo in cam¬
bio solo pochi spiccioli, quelli necessari
a acquistare un programma o una rivi¬
sta (diamine, anche il Saggio deve
mangiare,.,).
In genere, le loro tesi sono dì una
tale solare evidenza da rendere vera¬
mente difficile II nutrire rispetto ad
esse una qualche forma di dubbio.
Pensate voi forse che, poniamo, Il 34
alla lunga debba uscire più spesso del
63? Certamente no. E allora, se II 34 è
già uscito tante volte, e il 53 è in ritar¬
do, è del tutto ovvio che il 53 dovrà
uscire più spesso per riportarsi in equi¬
librio' e quindi è semplice, puntate sul
53, la vincita ò sicura...
Ecco, mi vergogno a dirlo ma. .
insomma, il mio cuore non è stato illu¬
minato dalla fede. Vittima di vieti pre¬
giudizi, contìnuo a restare ancorato alle
mìe antiquate nozioni, rinunciando cosi
alla possibilità di fare rapidamente for¬
tuna. Vi dirò che fra le file dei miscre¬
denti sì annoverano anche tutti gli
amici intelligiochisti di cui tante volte vi
ho parlato In queste pagine: Nicola
Salmoria detto Quick Nick, Andrea
68
MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Selleri detto il Torquemada, Elio Fabri,
Adam Atkinson, Dario Uri, naturalmen¬
te Corrado, eccetera, Per l'occasione si
6 unito al gruppo anche Francesco
Romani, che conoscete come estenso¬
re della rubrica su Mathematica e che a
tempo perso insegna Informatica
all'Università di Pisa (un covo di sovver¬
sivi, anche Elio Fabri insegna II).
Trattandosi di una questione di interes¬
se nazionale (ai livelli attuali una fami¬
glia italiana media gioca al solo
Superenalotto qualcosa come 50,000
lire al mese, e dato che ci sono tanti
che non giocano, ce ne sono ovviamen¬
te tanti ma proprio tanti che giocano
cifre decisamente consistenti) consen¬
titemi di raccontarvi un po' come la
pensiamo,
Noi siamo ancorati alla vecchia (e cer¬
tamente superata) idea che a ogni
estrazione, checché sia successo in
precedenza, ogni numero ha esatta¬
mente la stessa probabilità di essere
estratto: tanto quello che è uscito la
settimana prima, quanto quello che non
esce da 150 estrazioni, Vedete, il fatto
è che ci riesce veramente difficile
immaginare come potrebbero andare
diversamente le cose, Le estrazioni del
Lotto le avete viste tutti: nella ruota
vengono posti 90 piccoli contenitori
sferici, in ciascuno dei quali viene
messo un numero. La ruota viene fatta
girare, e si procede all'estrazione, Le
sferette sono tutte uguali e vengono
fatte girare nello stesso modo: come fa
una a comportarsi diversamente dalle
altre? L'unica cosa che riusciamo a
immaginare è che quando i numeri ven¬
gono imbussolati si svolga, tra il nume¬
ro e la sferetta In cui è racchiuso, un
dialogo di questo genere:
Numero: "Ehi sferetta, guarda che
quando estraggono ti devi dar da fare ..
io non vengo estratto da una vita, e
questo stato di cose non può continua¬
re, Quindi, fatti estrarre".
Sferetta "Dico, e io che c'entro? Fra
l’altro, io sono stata estratta proprio l'ul¬
tima volta (naturalmente contenevo un
altro numero).,, se vengo estratta
anche stavolta, sai quante me ne dico¬
no le mie 89 consorelle..."
N: "Piantala di dir frescacce: tu sei
solo una sferetta anonima, non conti un
accidente Chi conta sono io, li
Numero. Quindi non menare il can per
l'aia, e fai quello che ti ho ordinato".
S: "Ah, ma sei un bel prepotente! E
va bene, non ho voglia di leticare. Che
devo fare per essere estratta?"
N "Ma insomma, possibile che
debba pensare a tutto iol Ti ho detto
cosa devi fare; come farlo, sono cavoli
tuoi. Arrampicati sopra le altre, strilla,
supplica, infilati nella mano del ragazzi¬
no che estrae... insomma, se vuoi con¬
tinuare a fare la sferetta del Lotto
mostra che un po' di spirito d'iniziativa
ce l'hai, altrimenti ti mando in un cusci¬
netto a sfere..."
E... la faccenda è ancora più compli¬
cata. Visto che giocare al Lotto è diven¬
tato lo sport nazionale e che ci girano
miliardi, I funzionari preposti alle estra¬
zioni debbono essere assolutamente
sicuri che tutto vada bene. Per cui, è
probabile che ogni tanto simulino un'e¬
strazione, per controllare che ciascuno
sappia bene quello che deve fare. E se
in quell’estrazione di prova viene fuori
un numero super-ritardato, su cui i
sistemisti stanno puntando cifre ingen¬
ti? La cosa è grave: tutto il gioco ne
potrebbe essere falsato. Le
Associazioni per la Difesa dei consuma¬
tori devono intervenire, ed esigere che
fra un'estrazione e l'altra le ruote del
Lotto vengano sigillate e guardate a
vista. Il patrio Esercito deve schierarsi a
loro presidio...
Beh, se gli eminenti studiosi dei ritar¬
di dicono che le cose vanno cosi, c'è
poco da discutere. E, studiando
approfonditamente queste teorie,
Adam Atkinson ha ideato il modo per
mettere su una lucrosa attività. Vedete,
le leggi dei ritardi non valgono solo per
il gioco del Lotto, ma anche per una
moneta lanciata in aria: se viene per
una fila di volte testa, poi verrà inevita¬
bilmente croce. Allora prendiamo delle
monete, possibilmente fior di conio per
evitare che siano cariche di ignoti
influssi malefici, e cominciamo a lan¬
ciarle in aria, Quando succede che una
moneta viene testa per una dozzina dì
volte di fila, la sigilliamo accuratamente
in un contenitore e la vendiamo ai ritar¬
disi. Dopo tante teste, è chiaro che alla
prossima prova verrà croce. Quindi
all'acquirente non resta che trovare il
gonzo disposto a fare una bella puntata
a testa o croce: tira fuori la moneta
super caricata di ritardi, punta su
croce... e spenna il merlol Ah, Adam
sta cercando agenti per la vendita di tali
monete sul mercato italiano: se siete
interessati, lo trovate su MC-link.
Perditempo astenersi: questo è un
grosso business...
Ma non parliamo più delle nostre ere¬
sie. Come dimostrano I ritardati la vali¬
dità delle loro tesi? Adam ed io ce ne
siamo andati a spasso sulla Rete,
abbiamo visitato I loro siti, abbiamo
discusso con loro. VI riferisco quello
che abbiamo trovato o che ci hanno
detto I più grandi fra questi eletti pen¬
satori, riferendomi in particolare a quan¬
to abbiamo appreso da due grandi stu¬
diosi ritardistl, Leontino Gorgia e
Pasquale Tufano. Il loro sito sul Web
(ritte ;//www, tiosQftwara.it/lQUQ) è un
Centro di Alti Studi sul ritardiamo, e
ospita non solo numerosi scritti di que¬
sti due Autori, ma anche contributi di
altri eminenti studiosi dei ritardi. Inoltre,
Adam ha partecipato a numerose
discussioni con Gorgia e Tufano (e con
numerosi altri ritardistl) nel newsgroup
it.scienza e it.lotto; e io ho avuto un
prolungato scambio di e-mail con
Tufano, su cui vi riferirò,
i , 3 '.1 ùà » »
4 1—
■-lai ni
i
Totlp imi RI. ornimi,. I.. metili ni Jutkpollll Dointultu 29/12/1**8 Jntkpal
provino di olii t I OUO.OOO.OIMI di Ih *
Mei tolpdl 23/12/1998 con Supei Kunlnllo
Jnrkpoi provino poi I punii "6 " olilo I.V500 uno.non di Uro o peri punti "»•"
olii» 9.500,000.000 .11 Uro 111
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’Mìtm aiolo Ttlolhou
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iHBHBBB -j* 4* à? CB iAJ
Il sito Wel) ufficiale della SISAL, la sociali che gestisce i concorsi a pronostico
La Legge
dei Grandi
Numeri
Alcuni fondamen¬
tali teoremi del cal¬
colo delle probabi¬
lità, soprattutto il
Teorema del Limite
Centrale e la
Legge dei Grandi
Numeri, sono fra
gli argomenti più
citati dai ritardisti.
Ho letto molti loro
scritti che si richia¬
mano a questi teo¬
remi; l'esposizione
più chiara e sinteti¬
ca è quella che ne
fa Tufano. “Tutti"
dice Tufano "sono
convinti che se una
moneta viene lan-
MCmlcrocomputer n, 191 - gennaio 1999
69
data 1000 volte le uscite sarebbero
circa una metà testa e metà croce Iper
la Legge dei Grandi Numeri),
Ovviamente, più lanci vengono fatti e
più lo scarto tra la sua metà matemati¬
ca e l'uscita di una faccia si riduce".
Forse Tufano, in un lodevole deside¬
rio di sintetica chiarezza, ha un po'
semplificato., fatto sta che la Legge
dei Grandi Numeri non dice esattamen¬
te questo, anzi, dice tutta un'altra cosa.
Se voi lanciate in aria una moneta 100
volte, in media verrà testa 50 volte; ma
ovviamente in pratica ci saranno degli
scarti, Di quanto? Si può dimostrare
che nel 95% dei casi lo scarto non sarò
superiore a 10, quindi la frequenza
delle "teste" sarà fra il 40% e il 60%. E
se lanciate la moneta 100 milioni di
volte? In media verrò testa 50 milioni di
volte, ma in pratica ci saranno degli
scarti. Minori o maggiori di prima?
Ecco, la Legge dei Grandi Numeri dice
che in media saranno 1000 volte mag¬
giori: il limite in cui rientrano gli scarti
nel 95% dei casi non sarà di 10, ma di
10.000. Ma siccome 10.000 su 100
milioni è un nonnulla, la frequenza sarà
compresa fra il 49,99% e il 50,01%.
Insomma, la frequenza delle teste
tende a convergere verso la media teo¬
rica (50%); ma la differenza fra il nume¬
ro effettivo di volte che esce testa e la
media attesa (la metà delle prove)
tende a crescere.
Questa è una cosa che vi può sem¬
brare un po' sorprendente, ma se ci
pensate un po' vi rendete facilmente
conto che le cose vanno proprio cosi.
Abbiamo detto che se fate 100 lanci
avrete in genere uno scarto non mag¬
giore di 10 Se fate 100 volte 100 estra¬
zioni, avrete 100 scarti non maggiori di
10. In media, saranno per metà scarti in
più, per metà scarti in meno, e il risulta¬
to sarà zero. In pratica, le cose non
andranno cosi: gli scarti di un tipo
potranno essere, con analogo ragiona¬
mento, una diecina un più, e lo scarto
totale sarà in genere non superiore a
10x10 = 100, su 10.000 estrazioni.
Continuate cosi, e troverete che su 100
milioni di estrazioni lo scarto sarà di
norma non superiore a 10.000, come vi
ho detto. Insomma, basta che teste e
croci continuino a venir fuori a casac¬
cio, infischiandosene di quel che è suc¬
cesso prima, e piano piano, visto che
anche gli scarti sono a casaccio e spes¬
so (ma certo non sempre I) si compen¬
sano, la percentuale delle teste si avvi¬
cinerà al 50%, ma la differenza fra
numero di teste e numero di croci,
anziché tendere ad annullarsi, tenderò a
crescere. Detta in termini più spicci: se
lanciate due volte una moneta, In
media verrà testa una volta (50%), ma
può anche venire testa due volte o mai,
con uno scarto di 1 dalla frequenza
attesa, la percentuale di teste varierà
facilmente fra lo 0% e il 100%. Se la
lanciate 200 volte, la percentuale di
teste varierà meno (è praticamente
impossibile che vengano tutte teste o
tutte croci), ma pensate davvero che lo
scarto dalla frequenza attesa (100
teste) potrà al massimo essere 1 ? Che
il numero di volte che viene testa sarà
certamente compreso fra 99 e 101?
Ma via.,.
Vale la pena di ricordare che la Legge
dei Grandi Numeri e il Teorema del
Limite Centrale sono dei teoremi di cal¬
colo delle probabilità e, come per tutti i
teoremi che si rispettino, esiste per
loro una dimostrazione. E tale dimostra¬
zione si effettua proprio partendo dall’i¬
potesi che le estrazioni siano indipen¬
denti: ciò che succede In un'estrazione
non dipende in alcun modo da quel che
è successo nelle estrazioni precedenti,
e In particolare non dipende dai ritardi,
Ma questo è proprio quello che i ritardi-
sti negano, E allora, citare dei teoremi
dimostrati a partire da tale ipotesi per
sostenere il contrario è... ben, diciamo
che è una forma di pensiero molto
creativa e originale...
Il Teorema di Godei
La linea di pensiero ritardata si scon¬
tra con il normale calcolo delle probabi¬
lità, che è una cosina piuttosto solida e
diffìcile da confutare. Come se la cava¬
no i nostri amici? La ricchezza del pen¬
siero ritardista è tale che ci sono molte
linee dì approccio, Alcuni negano tout
court che le estrazioni siano indipen¬
denti; ma, per quanto ne so, sono una
minoranza. La linea più diffusa è quella
della verità multipla. A tale scopo si
richiamano spesso a uno dei teoremi
più spesso (e peggio) citati della logica¬
matematica: il Teorema di Godei. Ecco
cosa ci dice in merito Leontino Gorgia,
che espone il concetto con cristallina
chiarezza: "GÓdel fu reso famoso da un
suo teorema, in cui egli dimostrò in
modo molto semplice che un qualsivo¬
glia sistema formale, che sia coerente
e potente, genera sempre almeno un
asserto che non si potrà mai sapere se
è vero o falso". Ecco, una frase del
genere basta a dare una misura del
gemo dell'Autore, lo avevo sentito dire
che il Teorema di Godei era il teorema
più difficile da dimostrare che mente
umana avesse mai affrontato; e quando
l'avevo studiato, non vi dico quanto
tempo ci avevo messo per tirarne fuori
le gambe. Ma questi sono limiti miei:
per Gorgia, è una cosa semplicissima...
"Quindi" continua Gorgia "certi
asserti non possono garantirci un'unica
verità, e quindi non ò possibile pensare
a contendersi [si, dice proprio cosi) che
possano far valere la propria dimostra¬
zione come la sola accettabile . Peraltro
non sarebbe da persone intelligenti e
corrette, giacché tutte le conclusioni
alle quali si perviene entrano nell’ordine
delle approssimazioni" E. per chiarire
definitivamente il concetto, aggiunge in
un’altra nota: "Godei ottenne un risulta¬
to notevole verificando che nessuna
teoria può essere completa, e quindi
nessuna formula può essere né dimo¬
strata né confutata ",
Bene, i matematici sono serviti. Per
oltre due millenni hanno costruito la
loro scienza credendo di esprimere
verità indiscutibili. Invece erano solo
opinioni. Godei, certo, non sarebbe
d accordo con questa Interpretazione
del suo teorema (anche perché il teore¬
ma stesso diventerebbe una semplice
opinione), ma questo dimostra solo che
anche un genio ha i suoi limiti: se
Godei leggesse gli scritti di Gorgia,
capirebbe Ta vera importanza del suo
teorema...
Beh, cosa ha veramente detto Godei?
Ecco, a quel tempo si parlava molto di
sistemi formali. Un sistema formale è
come un linguaggio di programmazione
(i computer non c'erano ancora...): ha
un suo alfabeto, regole grammaticali,
insomma una rigorosa sintassi formale.
In tale sintassi è possibile scrivere tutti i
teoremi della matematica, i cui enuncia¬
ti diventano una stringa di simboli. Ed è
possibile, almeno in teoria, trovare un
algoritmo (scrivere un programma di
computer) che, se gli si fornisce una
stringa del genere, ci dice se è un teo¬
rema o no. Il problema era: un aggeggio
cosi può (almeno in teoria) provare qual¬
siasi teorema? Bene, Gòdel dimostrò
che, se il marchingegno funzionava cor¬
rettamente (ossia se non dimostrava
teoremi falsi, eccetera) era possibile
costruire una stringa pazzescamente
complicata che il sistema non poteva
provare. Non poteva cioè dire né se era
un teorema, né se non lo era era inde-
cìdibile. Insomma c'era un limite, anche
se tale limite era talmente strampalato
da non avere nessuna incidenza prati¬
ca una proposizione come quella
costruita da Gòdel non capita mai nella
matematica reale E comunque, si trat¬
ta di indecidibilità nell'ambito di un
sistema formale; i matematici lavorano
con sistemi non formali, e non è ancora
chiaro se anche per tali sistemi esista¬
no dei limiti o no. "E infatti", dice Elio
Fabri, "dopo Gòdel i matematici non
hanno cambiato mestiere: hanno conti¬
nuato a lavorare e a riscuotere lo sti¬
pendio IGòdel incluso)". Hanno conti¬
nuato a provar teoremi, e ogni teorema
che sia stato dimostrato è un mattone
sicuro. Può darsi che non sia possibile
costruire tutta la cupola, ma per l'inten¬
to tiriamo avanti,,,
70
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
Sul suo Web di torrone!
si può trovare la serie
storica di tutte te estra¬
zioni del Lotto effettua¬
te dal 1939 ad oggi
rf-O-
i- V. CB Z.
La Teoria
deirattendibilità
Come ho detto, ci sono tra i ritardisi
molte linee di pensiero. Alcuni sosten¬
gono che le probabilità cambiano col
procedere delle estrazioni: se un nume¬
ro ritarda è più probabile che esca,
mentre un numero che è appena uscito
difficilmente si ripresenta la volta suc¬
cessiva. Ora, visto che questi eletti stu¬
diosi hanno poderosi archivi con tutte le
estrazioni del Lotto dalle origini ai nostri
giorni, e ottimi programmi di computer
per analizzare tali dati, uno si aspette¬
rebbe che sostenessero un tale argo¬
mento con tonnellate di dati concreti.
Se io prendo una sfilza di 3600 estrazio¬
ni, e immagino di aver giocato ogni
volta i 5 numeri estratti su quella ruota
la volta precedente, quante volte avrei
vinto? Secondo le teorie ritardate, ben
poche; secondo il calcolo delle probabi¬
lità, circa 1000 volte. Rispetto a questo
1000 teorico ci saranno certamente
degli scostamenti, ma basterebbe tro¬
vare che le vincite sarebbero state solo
900 per avere un serio argomento, Di
test del genere se ne possono fare a
bizzeffe. Cosi ho provato a vedere se
trovavo qualcosa del genere fra i tanti
scritti dei ritardisti. E non ho trovato
nulla. Ho chiesto: ma non avete fatto
delle prove di questo genere? Mi hanno
risposto che tali prove sarebbero irrile¬
vanti, per ragioni che mi sono risulta¬
te... un tantinello oscure. Insomma, i
dati non servono: occorre la Fede...
Questa linea di pensiero (le probabi¬
lità che cambiano) sembra tuttavia
essere minoritaria. L'approccio che
riscuote più successo mi è stato espo¬
sto in dettaglio da Tufano. "Noi non
sosteniamo certo", dice Tufano, "che la
probabilità di uscita di un numero cam¬
bia a seconda del ritardo: la probabilità
è sempre la stessa". Cavolo, questa è
una bella bottai Dire che la probabilità
di essere estratto è la stessa per ogni
numero è esattamente equivalente a
dire che la mia probabilità di vincere è
la stessa precisa, sia che io punti un
numero strantardato, sia che punti un
numero appena uscito. E allora, perché
dovrei puntare proprio sui numeri ritar¬
dati? dov'è il vantaggio? Il vantaggio,
precisa Tufano, deriva dal fatto che:
"un conto è la probabilità, e un altro
l'attendibilità sulla base del ritardo: una
cosa non esclude l'altra, perché sono
semplicemente due criteri DIVERSI"
Ora vedete chiaramente il dispiegarsi
della teoria in tutta la sua grandezzal
Stabilito saldamente (grazie al Teorema
di Godei) il principio della verità multi¬
pla, non occorre più mettersi contro al
calcolo delle probabilità: basta sviluppa¬
re un nuovo e diverso strumento, che
ha dignità pari alla probabilità; è impos¬
sibile dimostrare che uno è valido e l'al¬
tro no, dato che queste questioni,
come dice Godei, sono indecidibili
(tanto, Godei è morto, e mica può pro¬
testare...).
Tufano ha anche spiegato in dettaglio
a Adam come si calcola l'attendibilità.
Se un numero ritarda da r estrazioni, la
sua attendibilità è data da:
A = 1/(1+90*(17/18) r )
Lasciamo perdere come si arriva a
questa formula, dato che la faccenda è
oscura. I valori cosi calcolati variano fra
0 e 1 , proprio come la probabilità; e
cosi io, povero innocente, penso che
vogliano dire più o meno la stessa
cosa. Allora chiedo a Tufano: se un
numero ha un ritardo di 100, la sua
attendibilità viene pari a 0,7714; questo
vuol dire che, secondo te, puntando
numeri con tale ritardo vincerò nel 77%
dei casi? Mi risponde: "Ah no no, asso¬
lutamente non ho detto questo...". E
allora, che hai detto? Cos’è questa
attendibilità? "Attendibilità = MOTIVO
PER CREDERE".
Già E perché ci devo credere?
Perché devo credere a questa strampa¬
lata formula e non, che so, prendere le
prime due cifre del coseno della data di
estrazione, o seguire un altro qualsiasi
criterio pazzoide che mi frulla nella
testa? A questa domanda, una risposta
decente non l'ho avuta. E allora direi
che non si tratta di motivo per credere,
ma di credere senza motivo...
Per quanto ne ho capito, l'attendibi¬
lità serve solo a scegliere i numeri da
giocare. Se un numero ha un'attendibi¬
lità maggiore, è... più attendibile, e vale
la pena di giocarlo. A questo punto, io
ho un lampo di genio, e propongo una
straordinaria semplificazione della teo¬
ria. Visto che l’attendibilità cresce al
crescere del ritardo, basta dire: puntate
sui numeri più ritardati; l'attendibilità
non dice nulla di più, nulla di meno,
nulla di diverso. Questa mia brillante
proposta non ha avuto successo:
Tufano mi ha risposto che quella dell'at¬
tendibilità è una grande teoria matema¬
tica, con straordinarie implicazioni, e di
cui io ignoro completamente la com¬
plessità. Beh, che ci volete fare: sono
ignorante...
Bill, arricchisciti!
Il sistema di gioco preferito dai ritar-
distl è di cominciare a puntare su un
numero in forte ritardo. Se esce subito,
si ottiene una certa vincita; se non
esce, si seguita a puntarlo aumentando
pian piano la posta in modo che, quan¬
do viene estratto, si recupera tutto
quello che si è puntato e si ottiene la
stessa vincita che se fosse uscito al
primo colpo. Scrive il solito Tufano:
" ..se sì accetta l'idea che un numero
NON tarda all'infinito, con un capitale
infinito prima o poi si vince SICURA¬
MENTE. È ovvio che nessuno ha un
capitale infinito; però sono convinto
che se Bill Gates giocasse al lotto
potrebbe comunque dormire tranquillo,
certo che otterrà un guadagno, magari
esìguo rispetto al capitale ma pur sem¬
pre un GUADAGNO"
Bene, proviamo a fare qualche conto
Diciamo che Gates possa mettere
insieme 50 miliardi (miliardi!) di dollari,
Inizia con una tranquilla puntata di
1000$. Se vince incassa 10.900$, e
meno i 1000$ giocati resta con 9900$
di vincita. Se perde, deve aumentare la
puntata del 10,10101% per mantenere
costante la vincita. Le progressioni
geometriche sono terribili: alla 160 a
puntata Bill deve giocare 4,4 miliardi di
dollari, e se perde ha perso in totale
48,1 miliardi e deve abbandonare.
Perdere 160 volte di fila è difficile: la
probabilità di perdere una volta è 17/18,
quella di perdere 160 volte di fila è
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
71
( 17/18) 160 = 1/93 71. Quindi in media
Bill vincerebbe 9370 volte, incassando
9900*9370 = 92,7 milioni; e una volta
perderebbe 48,1 miliardi, cioè oltre 500
volte tantol Ecco, forse ho capito per¬
ché Bill Gates non gioca al Lotto...
Il sistema
Naturalmente, il discorso che ho
appena fatto non è accettabile per i
ritardisti. Bill dovrebbe cominciare a
puntare un numero solo quando è in
forte ritardo; in tale situazione, non è
possibile che tardi a lungo. La questione
viene fuori nel corso della mia corri¬
spondenza con Tufano. lo gli chiedo a
un certo punto: ma perché diavolo
dovrei credere ai ritardi? Dammi dei dati
concreti. Mi risponde: "Ma perché coi
ritardi si vince! Prendi questo, che è
uno dei miei sistemi favoriti. Aspetti che
un numero abbia, su una certa ruota, un
ritardo di 152 estrazioni; e cominci pun¬
tandoci, per esempio, 10.000 lire. Se
esce, fai una vincita dì 99.000 lire. Se
non esce, continui incrementando via
via la puntata /nel modo che ho detto
prima!. Continui così per 10 puntate ; se
per dieci volte non esce, hai perso
(perdi in totale 161.148 lire): può succe¬
dere. Ma in genere si vince, Prova a
farti una simulazione al computer, ".
Bene, questo si chiama pariarei
Secondo me (e secondo le normali
teorie probabilistiche) la probabilità di
perdere con questo metodo è sempli¬
cemente la probabilità che un numero
non esca per 10 volte di fila: e cioè,
come ho detto sopra, ( 17/18) 10 =
0,56463..,, ossia il 56,43%. Che in pre¬
cedenza il numero non sia uscito per
un sacco di volte è totalmente irrile¬
vante. E siccome quando si perde si
perdono 161.148 lire, mentre quando
si vince se ne vincono solo 99.000, si
va al disastro. Tufano invece dice che
cosi si vince. Ottimo: siamo giunti a
una contrapposizione chiara, e siamo
d'accordo sul metodo (la simulazione
al computer) per vedere chi dei due ha
ragione. Secondo me, ha messo la
testa sul ceppo, e io calo l'ascia.. ma
mi affretto a proclamare: "Guarda, se
la simulazione mi dà torto, non è che
mi limito a diventare ritardista: mi
copro il capo di cenere, mi ritiro in
cima a un monte a meditare sui mìei
peccati, bacio la terra su cui cammìnil
E mi aspetto che tu faccia lo stesso se
i risultati danno torto a te". Beh, non
rischiavo molto...
Butto rapidamente giù un program¬
ma che simula 100 milioni di estrazioni,
gioca come dice Tufano, e conta le vin¬
cite e le perdite. Naturalmente i risultati
confermano pienamente le previsioni
del calcolo delle probabilità: si gioca (si
Sul silo Web di Loclromcs sono esposte nuove ed interessanti teorie pseudoscientihcne utili alle previsioni.
arriva a un ritardo di 152) per 84.109
volte; si vince in 36.626 casi, si perde
in 47.393 casi (56,41 % in ottimo accor¬
do con le previsioni). Tufano accusa II
colpo. Prova a obiettare: "ma bisogne¬
rebbe studiare la struttura vincite/perdi¬
te cominciando con altri ritardi, da 0 a
200..." È il momento di lanciare un
bombardamento a tappeto: fo girare il
programma e lo informo che, comin¬
ciando a seguire il numero quando ha
un ritardo di 0 (è appena stato estratto),
di 50, di 100, 150, 200, viene fuori che
si perde sempre nel 56,4% dei casi,
Ora crolla, crolla...
Macché. Mi comunica (pregandomi
di tener la notizia segretissima) che ha
scoperto una nuova brillante dimostra¬
zione della teoria dei ritardi, disconfer¬
mando clamorosamente l'ipotesi di
Laplace e di altri, insomma forse il
Premio Nobel gli sfuggirà, ma.., Cosa
dice questa teoria non ve lo posso rac¬
contare, sia perché mi è stato richiesto
di tenere il segreto (dico, una scoperta
del genere...), sia perché alle mie limi¬
tate capacità di comprensione sembra
che dica semplicemente: dato che
conviene puntare sui ritardi, puntate
sui ritardi. Ma io sono un povero diavo¬
lo che queste cose non le capisce, non
sono un Grande Matematico..
Conclusioni
Che le teorie ritardiste fossero tutte
una calla, penso che lo sapeste di già.
Ma siccome tanti ci cascano, ho voluto
darvi qualche argomento da utilizzare
non tanto per convincere i ritardisti
incalliti come Tufano (quelli non li smuo¬
vete nemmeno con le cannonate), ma
almeno per chiarire le idee a qualche
amico che se ne faccia affascinare.
Sapete, il Lotto (nella sua forma ita¬
liana, con 90 numeri) venne inventato
nel XVI secolo a Genova. Ma già nello
stesso secolo ne è documentata la pre¬
senza a Fiorenza, dove veniva usato
come imposta straordinaria (I) attraver¬
so la partecipazione obbligatoria a una
estrazione. Questo dimostra quali pro¬
gressi abbia fatto la civiltà. Se dici al
popolo: "C’è una tassa straordinaria,
devi giocare al Lotto", il popolo smoc¬
cola: Governo ladrol e si spacca in
quattro per giocare il meno possibile.
Se invece gli dici: c’è un bellissimo
gioco, col quale ti puoi facilmente arric¬
chire, ecco che il popolo festante si
precipita a portarti i suoi sudati rispar¬
mi. Se poi aggiungi: seguendo le indi¬
cazioni degli eminenti studiosi che ana¬
lizzano cadenze e ritardi, la vincita è
praticamente sicura, ecco che il popolo
tutto diventa un accanito risparmiatore
(è il risparmio che fa grande una
Nazione), ed è pronto a fare rinunce
durissime pur di dare i propri soldi allo
Stato. E cosi, grazie alla collaborazione
dei ritardisti, abbiamo risanato i conti
dell’Azienda Italia, siamo entrati in
Europa, e ora ci prepariamo ad affron¬
tare il nodo cruciale della disoccupazio¬
ne. Con un altro paio di giochi di suc¬
cesso, ce la faremo. E io, che insisto a
non giocare, verrò presto additato al
pubblico ludibrio per il mio comporta¬
mento antisociale. Ma consentite
anche a un reietto come me di espri¬
mere, dal profondo del mio cuore, un
caldo ringraziamento a quei coraggiosi
studiosi che riescono, col loro diuturno
impegno, a indurre i cittadini a collabo¬
rare cosi fattivamente al risanamento
dei conti pubblici e al progresso del
nostro Paese.
Dani Ferrari «e
72
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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tware CAD 2D professionale più
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il CAD di fascia economica è ulte¬
riormente intuitivo, più potente,
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Con le funzionalità drag-and-drop,
disegnare diventa semplice e di¬
vertente; la visibilità delle modifi¬
che apportate al progetto aiuta il
lavoro di team; la personalizzazio¬
ne della barra degli strumenti e
della tastiera consente a ciascuno
di lavorare a proprio agio. Con Au¬
toCAD LT 98, non occorre essere
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AMD K6-2 400 MHz
Il K6 arriva a 400 MHz, eppure non è questa la novità sostanziale introdotta da AMD
con questa nuova versione del processore. L'incremento delle prestazioni è ottenuto
con una revisione del chip che ne aumenta l’efficienza. Un piccolo passo che
prepara un prossimo balzo in avanti.
Pochissimo tempo fa ab¬
biamo dedicato questo
spazio al K6-2 funzionante
a 350 MHz Ora veniamo a
presentare lo stesso pro¬
cessore con frequenza di
funzionamento di 400
MHz. Come molto spesso
accade non bisogna mai
fermarsi alle apparenze per
conoscere la portata di un
qualsiasi accadimento. Ora
se si trattasse di una nuova
versione del processore ot¬
tenuta dalla precedente
con un miglioramento della
tecnologia produttiva o del
controllo di qualità onde ot¬
tenere un mero incremen¬
to della frequenza di funzio¬
namento, probabilmente lo
spazio che stiamo dedican¬
do al K6-2 400 sarebbe de¬
cisamente eccessivo. Dal
tono di queste prime frasi
ovviamente avrete già capi¬
to che non è questo il caso Come sem¬
pre accade in questi casi è cosa buona
riepilogare un poco la storia dei proces¬
sori di AMD dedicati all’utilizzo su socket
7; la prima CPU proposta da AMD per
combattere il Pentium di Intel è stato il
K5, processore x86 ovviamente compati¬
bile pin to pm con l'antagonista Pentium,
allora ancora "liscio", ovvero non dotato
del set di istruzioni MMX. Il K5 era dota¬
to di una struttura interna assai avanzata
ma in pratica aveva delle prestazioni infe¬
riori a quelle del Pentium, soprattutto a
causa di una FPU (Floating Point Uniti
decisamente inferiore quanto ad efficien¬
za a quella integrata nel Pentium. Il K6
raccoglie il know how sviluppato per il
K5 e quello della Nexgen, al tempo da
poco acquistata da AMD, con il risultato
di proporre sul mercato il primo proces¬
sore alternativo al Pentium, nel frattem¬
po diventato MMX, effettivamente com¬
parabile per prestazioni anche nel calcolo
delle operazioni in virgola mobile grazie
all'impiego di una nuova FPU, Il K6 prima
versione era al pari dell'antagonista di
istruzioni MMX ed era costruito con tec¬
nologia 0,35 mm. Durante la sua evolu¬
zione la frequenza di funzionamento in¬
terna arrivò fino a 266 MHz. Il passaggio
alla tecnologia 0,25 mm ha coinciso con
la presentazione della seconda genera¬
zione di K6, il K6-2, m pratica un proces¬
sore completamente nuovo dotato di un
nuovo set di istruzioni denominate da
AMD 3DNowl. Il K6-2 durante la sua
breve (temporalmente parlando) vita ha
aumentato la sua frequenza di lavoro in¬
terno dai 266 MHz iniziali fino ad arrivare
ai 400 attuali. In realtà l’aumento della
frequenza di lavoro ha
coinciso con revisioni del
processore di fatto traspa¬
renti all'utente finale fino
appunto al K6-2 400 Que¬
sto processore è il primo
dotato del nucleo CXT,
l’ultima evoluzione del K6-
2 .
Ovviamente tutte que¬
ste versioni hanno un no¬
me ben preciso Nella ta¬
bella 1 possiamo vedere
come del K6 siano stati
prodotti tre diversi model¬
li: il modello 6 è il primo
K6 costruito in 0,35 mm, il
modello 7 segna il pas¬
saggio alla tecnologia di
costruzione in 0,25 mm, il
modello 8 integra le istru¬
zioni 3DNow! e ufficial¬
mente supporta il funzio¬
namento con bus a 100
MHz. Del modello 8 sono
presenti diverse versioni.
In sintesi e per quello che servirà in se¬
guito i K6-2 con frequenza di lavoro fino
a 380 MHz appartengono attualmente al
modello 8 step 7. in breve Model 8 |7 0],
mentre il K6-2 400 è il primo esponente
del Model 8 18:01 Sia del Model 8 (7 01
che del Model 8 18 0| sono presenti 8 di¬
versi " sottomodelli" per cosi dire, ma ri¬
nunciamo a complicare ulteriormente il
discorso. Sempre nella tabella 1, tratta
da AMD-K6 Processor Bios Design, no¬
tiamo che è previsto un Model 9, con
frequenze di funzionamento da 350 a
450 MHz e che la stringa di identificazio¬
ne suggerita per l'identificazione è AMD-
K6(tm)-3/450 (nel caso del 450 MHz).
Dunque si tratta della prossima versione
del K6, la terza, che AMD probabilmente
denominerà K6-3. Di cosa si tratti i nostri
lettori affezionati già lo sanno, gli altri do-
74
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
bòli J. Swnmiry cri AMD K6 ' Prwruw Morirli and BIOS Boot Strine
Jnvtnxlion
fuiity
ModH
CPU Sp««4
(MHz)
CPU Bui SpwJ
(MHi)
R«0fMìttftd«d BIOS Boot-Strini OltpUy
166
66
AMI) K6(tm)/I66
6
ZOO
66
AMI) K6(tmV200
253
66
AMD *6rim|'255
200
66
AMO K6(tm)/200
255
66
AMDK6(tml/255
266
66
AMD K6(tm)/266
500
66
AMI) K60mi/500
255
66
AMI) K6(tm) 2/255
266
66
AMI) K6(tiH)-2/266
500
66
AMI) K6(tm) 2/500
4
555
66
AMD K6ttm) 2/555
(AMD K6*
566
M
AMDK60m) 2/566
8
«00
66
AMD K6(tnt) 2/400
555
9V
AMI) K6(tm) 2/555
580
W
AMD K6(lMll 2/580
500
100
AMI) K6(tmi 2/500
550
100
AMD K6itini 2/340
400
100
AMD KWtm) 2/400
450
100
AMD R6(lm) 2/440
ivo
*00
AMD K6IÌH1) 5/IVO
0
400
100
AMD Mirimi 5/400
4V0
100
AMD KGrtmi S/4V0
Tabella I - Dall'AMD-
K6 Processor Bios
Guide la tabella con I
vari modelli di K6 e le
relative frequenze di
funzionamento interne
assieme a quelle della
scheda madre II K6-2
400 è un Model 8 !co¬
struzione in 0,25 mm
e utilizzo delle istruzio¬
ni 3DNowl) versione
8. È presente anche la
descrizione del Model
9. il futuro AMD K6-3,
nome in codice Sharp-
tooth, che evidente¬
mente sarà presenta¬
to in tre versioni con
clock da 350 a 450
MHz
tabi» 11. PrtKMMr•to-Bua dodi RalKn
SUt* ot BI|J 0)
Proctttor • Ciotti lo Bui-Ciotti lUttt
*00ti
2 Si
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Mate
• D» .'(■ -tv fri iwn 4A»V* », ’
.vuftvX tPI/Olt»*.* '"<* <• K»i
Tabella 2 - Il fattore di moltiplicazione interno di
una CPU per socket 7 à determinato dal livello logi
co presente sui piedini BFO , BFI e BF2 Le otto
possibili combinazioni sono assegnate dal costrut¬
tore della CPU ad un determinato fattore Per il K6
Model 817:01 questi vanno da 2x a 5 5x, per il Mo¬
del 818:01 il moltiplicatore 2x é sostituito dal 6x.
Quindi il fattore di moltiplicazione dipende dalla
CPU e non dalla scheda madre come molti vanno
affermando senza cognizione di causa
vranno attendere ancora un poco,
Le differenze evidenti del nuovo nu¬
cleo CXT, utilizzato nel K6 Model 8 18:0]
a 400 MHz, rispetto a quelle del Model 8
[7:0] sono nella possibilità di impostare
un fattore di moltiplicazione del clock
della scheda madre di 6x. Questo per¬
mette, con sistemi con frequenza di
clock pari a 66 MHz, di ottenere la fre¬
quenza di funzionamento interna nomi¬
nale pari appunto a 66 x 6 = 400 MHz, Il
che significa che la nuova CPU può es¬
sere utilizzata anche su sistemi un poco
datati dove non è possibile utilizzare una
frequenza di funzionamento pari a 100
MHz, caratteristica delle schede madri
dell'ultima generazione. Ovviamente per¬
ché la mother board sia in grado di ac¬
cettare il K6-2 400 è importante che sia
disponibile la corretta tensione di alimen¬
tazione per il nucleo (2,2 V) e che il pro¬
duttore della scheda metta a disposizio¬
ne un bios che supporti la nuova CPU, È
bene ricordare che il fattore di moltiplica¬
zione è selezionato fra quelli disponibili
tramite il livello logico su tre diversi pin
denominato BFO, BFI e BF2, Le combi¬
nazioni possibili sono 8 e vanno dal 2x al
5.5x per i K6-2 Model 8 [7:0], Per il nu¬
cleo CXT il moltiplicatore 2x è stato so¬
stituito dal 6x, dunque i valori disponibili
vanno dal 2.5x al 6x (tabella 2).
Altra caratteristica importante è la va¬
riazione dei registri connessi con la Write
Allocate, una caratteristica di tutti i pro¬
cessori AMD a partire dal K5. La Write
Allocate è un processo connesso con la
gestione delle scritture dei dati nella me¬
moria tampone di primo livello del pro¬
cessore. Questo procedimento permet¬
te di velocizzare l’accesso ai dati in talu¬
ne circostanze. Nel nucleo CXT i registri
ed i procedimenti connessi con la Write
Allocate sono stati migliorati per ottimiz¬
zarne il funzionamento. Inoltre il Model 8
[8:01 ha un buffer a 8 byte denominato
Write Merge Buffer. Grazie a questo buf¬
fer il processore può accumulare, sem¬
pre sotto determinate condizioni, cicli di
scrittura in memoria non gestibili tramite
la memoria tampone. Unificando i diversi
cicli "sparsi" in un'unica operazione si ri¬
duce il tempo di utilizzazione del bus del
processore e i tempi morti per il proces¬
sore stesso incrementando le prestazio¬
ni del sistema.
Sia la Write Allocate che il Write Mer-
Norton Utilities 3
te5
160
155
150
145
140
1»
130
125
«il 7
AMD KB-2 300
Figura 1 - Norton Utilities, bench sintetico. Sono riportati i valori effettivamente misurati in modo cne il let¬
tore possa confrontarli con quelli rilevati sulla propria macchina. Se ottenete valori molto inferiori a quelli in¬
dicati leggete il riquadro sulla Write Allocate.
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
75
ge Buffer devono essere supportati dal
bios del sistema che deve impostare op¬
portunamente diversi registri all’avvio.
Se questo non accade nella migliore del¬
le ipotesi il sistema non sfrutta tutte le
potenzialità del processore.
Prestazioni
Al commento dei test effettuati dob¬
biamo anteporre una premessa impor¬
tante: le prestazioni del K6-2 400, come
spiegato sopra, dipendono in maniera
importante dalla abilitazione della Write
Allocate e dalla corretta impostazione dei
registri connessi. Questo ci ha imposto
la ricerca di un sistema che supportasse
effettivamente la nuova CPU e che le
permettesse di esprimersi al massimo
delle sue potenzialità. È possibile che il
K6-2 400 installato su sistemi con bios
non aggiornati funzioni si correttamente
Suite MC
0P«n1ium MMX 233
■ AMD KS-2 350
OAMD XE-2 <00
Regine Amazzoni Crobots Renderl Render2 Totale
Figura 2 - Ostinatamente riproponiamo i risultati ottenuti con la Suite di MC Rimarremo ostinati tanto quan¬
to lo sono i produttori di software nel proporre programmi basati su codice a 16 bit I risultati si commentano
da soli con un incremento dì prestazione proporzionale all'incremento dello frequenza dì funzionamento.
ma risulti inferiore per prestazioni al K6-2
3501 Tutte le maggiori case costruttrici di
schede madri stanno rilasciando bios ag¬
giornati, ma è una cosa che sta accaden¬
do proprio in questi giorni. È possibile
Macromedia Director
=
■ Panlium MMX 233
OAMD kS-2 350
□ AMO KS-2 400
Copy
Matte
Background Transparent
Figura 3 - Macromedia Director. Filmato campione riprodotto con diverse opzioni. Il guadagno del K6 a 400
MHz 6 limitato e nel primo test addirittura negativo Ma 6 un risultato eccezionale nell'economia delle pro¬
ve effettuate
Norton Multimedia Benchmark
■ AMD «8-2 350
DAMO KB-2 400
Imigtng
Figura 4 - Alle prese con i bench multimediali di Norton il nuovo nucleo CXT mette in luce tutte le sue po¬
tenzialità con un deciso incremento delle prestazioni.
dunque che acquistiate una scheda ma¬
dre nuova in negozio ma che il bios non
sìa in grado di utilizzare al meglio K6 con
nucleo CXT
In figura 1 riportiamo le prestazioni
raggiunte dal 400 con il test sintetico del¬
le Norton Utilities 3.0 a confronto con
quelle rilevate sullo stesso sistema utiliz¬
zando versioni precedenti del chip di
AMD a diverse velocità nominali L'incre¬
mento dì prestazioni é evidente ma non
è proporzionale aH’aumento della fre¬
quenza di lavoro. Questo perché il test
delle NU prende in considerazione diver¬
si aspetti del sistema e non solo la "po¬
tenza di calcolo” della CPU Ecco dun¬
que che rimanendo il sistema funzionan¬
te a 100 MHz il guadagno in termini di
prestazione sia "limitato",
La vecchia Suite di MC (figura 2) che ci
ostiniamo ad utilizzare nonostante la sua
vetustà (e continueremo a farlo finché le
software house si ostineranno a produr¬
re software con codice a 16 bit) mostra
invece un guadagno quasi eguale a quel¬
lo dovuto alla maggiorazione del clock. In
questo caso i risultati, come sempre, so¬
no normalizzati rispetto a quelli ottenuti
utilizzando un Pentium 233 MMX, assun¬
to dunque quale riferimento unitario. Ri¬
spetto al riferimento il nostro 400 risulta
globalmente ben 2.2, e spicci, volte più
veloce confermando l'ottima efficienza
dell'architettura interna alle prese con
questo tipo di codice,
Cambiando tipo di codice e applicazio¬
ne in figura 3 troviamo i risultati ottenuti
nella riproduzione dei "filmati campione"
realizzati e riprodotti con Macromedia Di¬
rector A seconda della complessità delle
operazioni richieste il K6-2 400 mostra
un incremento contenuto delle prestazio¬
ni. Eccezion fatta per il primo test dove
risulta appena inferiore al K6-2 350
Nei bench multimediali di Norton (figu¬
ra 4) al confronto con il modello a 350
MHz il 400 risulta decisamente vincente,
con un incremento delle prestazioni deci¬
samente consistente e superiore a quan-
76
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
AMD K6-2 400, Write Allocate e compatibilità
La Write Allocate è un processo che permette di migliorare l'effi¬
cienza del processore nella scrittura delle istruzioni e dati in memo¬
ria: se il processore deve eseguire un ciclo di scrittura in una porzio¬
ne di memoria che attualmente non risiede nella cache di primo li¬
vello (interna al processore) allora il processore va a leggere la linea
di memoria indirizzata dal ciclo di scrittura da eseguire e memorizza
i dati nella LI cache. Seppure questa operazione richieda da sola più
tempo di un semplice ciclo di scrittura, il fatto di immagazzinare nel¬
la memoria di primo livello istruzioni e dati richiamati di recente per¬
mette un guadagno di prestazione in quanto statisticamente il
software esegue questo tipo di operazione in sequenza, dunque la
probabilità di trovare nella memoria di primo livello le linee di me¬
moria necessarie è molto alto. La Write Allocate è una feaiure pro¬
prio di tutti i processori AMD a partire dal K5. Nel K6 Model 8 |8:0| il
sistema è stato migliorato e fra l'altro è in grado di indirizzare una
quantità più grande di memoria, fino a 4096 MB contro i 508 MB
del Model 8 [7:0], Inoltre il nucleo CXT possiede il Write Merge Buf¬
fer, che combina insieme i cicli di scrittura isolati in modo da ese¬
guirli assieme aumentando l'efficienza del bus del processore. Que¬
ste nuove capacità del nucleo CXT devono essere "attivate" utiliz¬
zando degli appositi registri a seconda della quantità di memoria e
del tipo di periferiche presenti nel sistema. Operazione generalmen¬
te effettuata dal bios all'avvio.
Stante la novità del tutto, non tutti i produtto¬
ri si sono adeguati ed hanno rilasciato versioni
aggiornate del bios di sistema per le schede
madri prodotte ed in produzione. Ora quando
all'avvio il sistema riconosce correttamente la
CPU normalmente si è portati a pensare che il
sistema sia impostato al meglio per l’uso del
processore. Il fatto poi che il sistema risulti sta¬
bile spesso induce ad evitare un supplemento
di indagine o un semplice controllo. Mai dare
nulla per scontato! Se la Write Allocate per il
K6 (tutti i K6) non è abilitata si ha una perdita
nelle prestazioni del sistema fino ad un 10%
circa. Nel caso poi del K6-2 400 non serve solo
abilitare correttamente la Write Allocate ma an¬
che impostare i registri MTRR (0 e 1 ) affinché il
Write Merge Buffer funzioni correttamente.
Pena è lo scadimento delle prestazioni a li¬
velli inferiori a quelli di un K6-2 350 con WA
abilitata (figura a fianco). Abbiamo rilevato il
problema installando il K6-2 400 sull'ottima
scheda Asus P5A. Pur utilizzando le ultime
versioni beta del bios 1005. non ancora rila¬
sciato, la WA risulta non abilitata e le presta¬
zioni del sistema decisamente penalizzate!
Il controllo è molto facile da effettuarsi utilizzando una utility scritta
da Andreas Stillar di c't Magazine: SetK6v2.e xe. Il programmino è re-
peribile presso il sito della rivista tedesca |(http://www.heise dei!
ct/ftp/pcconfig.shtml) e permette il controllo e l'abilitazione sia della
Write Allocate sia il settaggio dei registri MTRR. Una volta scompatta¬
to basta eseguire da una finestra dos nella directory dove è posto il
programma il comando setk6 per ottenere informazioni sul tipo di K6
in uso, sulla sua frequenza di lavoro e sullo stato della WA.
Attenzione, non è sempre possibile abilitare manualmente la WA.
nel caso della Asus P5A con tutte le versioni di bios provate (1004,
1005 beta 004 e 006) l'abilitazione porta al blocco del sistemai Dun¬
que attenzione alla compatibilità reale fra la scheda madre e tutti i pro¬
cessori K6I
Nel caso dell'Asus P5A va rimarcato che il sistema é perfettamente
funzionante e stabile con gli AMD K6 senza la WA, ma ceno una per¬
dita nelle prestazioni dell'ordine del 10% è ben poco accettabile da
parte dell'utilizzatore finale. Nelle nostre prove abbiamo utilizzato una
scheda madre Soyo 5HEM basata su chipset VIA MVP3, provata sullo
scorso numero, che ovviamente supporta pienamente il processore di
AMD. Dunque in attesa di avere una statistica piu vasta non resta che
raccomandare la massima attenzione ed utilizzare SetK6 per controlla¬
re la piena compatibilità fra scheda madre e K6.
Norton Utilities 3
_HILL_
AMO KB-2 <00
AMD KB-2 350
AMD KB-2 <00 un» WA
Ecco cose accade se II bios della vostra scheda madre non abilita la Write Allocation. Le prestazioni
del nostro K6-2 400 scendono sotto a quelle di un K6 a 350 MHz Ibench sintetico delle Norton Utili-
tiesl con WA abilitata. È un risultato che deve mettere in guardia l'utente linale che ovviamente ha il
diritto di ottenere il massimo dal propno sistema
Con l'utility SetK6. scritta da Andreas Stillar di c't Magazine. è possibile controllare se la Write Allocation è abilitata o meno. E sufficiente eseguire il comando
setk6 per conoscere lo stato del sist ema A sinistra un sistema con AMD K6-2 4 00 senza WA, a destra un sistema con WA abilitata L'utility è scaricarle via
internet dai suo della rivista tedesca: hrtp./Avww. neise. de/ct/ttp/pcconnq. sntmil
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
77
Adobe Photoshop 4.0
Figura 5 ■ Adobe Photoshop. L'elaborazione dell'immagine campione impegna il sistema nella sua com
plessi tè. In questo caso il guadagno sul K6 a 350 MHz pan a circa il 5% 6 un vantaggio decisamente con¬
sistente anche se in termini assoluti il risparmio di tempo è contenuto.
to la sola differenza di clock farebbe sup¬
porre. Evidentemente con il codice e le
operazioni utilizzate in questa prova il
nuovo nucleo evidenzia a pieno le sue
possibilità.
In figura 5 riportiamo i risultati rilevati
eseguendo una sequenza di operazioni
su di una immagine con Adobe Photo¬
shop. Globalmente l'incremento delle
prestazioni è attorno al 5% circa È un ot¬
timo risultato considerando che l'imma¬
gine utilizzata è decisamente grande ed
il sistema è impegnato nella sua globa¬
lità: HD, scheda video, scheda madre,
RAM, processore Rispetto al solito
Pentium MMX a 233 MHz preso quale
riferimento unitario il guadagno in termini
di prestazioni relative è del 65% circa
contro il 58% ottenuto con il K6-2 350.
È un quadro certamente lusinghiero
che ci permette di fare alcune considera¬
zioni pratiche È cosa oramai assodata
che le prestazioni raggiunte dall'accop¬
piata Super Socket 7 e AMD K6 sono di
ottimo livello e confrontabili con quelle
possibili ai Pentium II su Slot 1 L'AMD
K6-2 400, overclocking a parte, ha pre¬
stazioni superiori a quelle degli Intel Ce¬
leron A sia a 300 che a 333 MHz. Stando
cosi le cose la scelta finale dipende es¬
senzialmente da considerazioni di carat¬
tere economico ovvero dal prezzo di ac¬
quisto su strada delle due piattaforme
Altrettanto ovviamente la presentazione
di un nuovo processore top di gamma si
accompagna ad un adeguamento dei
prezzi delle altre CPU A questo proposi¬
to ricordiamo che il K6-2 è stato presen¬
tato assieme ai modelli a 366 e 380 Hz
che comunque sono del tipo Model 8
17:0] e che teoricamente dovrebbero es¬
sere utilizzati con frequenze di lavoro del¬
la scheda madre inferiori a 100 MHz (ve¬
di tabella 1) Questo dovrebbe far sì che
il modello a 350 MHz scenda a prezzi
davvero interessanti raggiungendo un
vantaggiosissimo rapporto prezzo presta¬
zioni.
Per chi comunque volesse il massimo
quanto a prestazioni su socket 7 il K6-2
400 rappresenta il meglio ad oggi dispo¬
nibile Resta solo il timore di una rapida
obsolescenza del socket 7 di fronte all'in-
calzare delle novità di Intel su Slot 1, 2 e
socket 370 Timore fugato dalla prossi¬
ma introduzione sul mercato dello Sharp-
tooth o K6-3, che condivide con il K6-400
lo stesso nucleo CXT, teoricamente in
grado di superare le prestazioni di un
Pentium II di eguale clock sulle attuali
schede madri socket 7.
Non va dimenticata poi la possibilità di
incrementare le prestazioni di sistemi un
poco datati sostituendo il vecchio pro¬
cessore con le nuove CPU di AMD. Al
solo costo della CPU è possibile rivitaliz¬
zare sistemi altrimenti resi obsoleti dalla
crescente pesantezza e complessità dei
nuovi software.
L'introduzione sul mercato del K6-2
400 è un ulteriore piccolo passo di
AMD per conquistare fette sempre
maggiori del mercato e che prelude a
sviluppi assai più evidenti ed altrettanto
interessanti.
«e
L2 cache e Sharptooth
Nei primi mesi del 1999 è prevista la commercializzazione del K6-3, in pratica un K6 do¬
tato dello stesso nucleo al quale è stata affiancata una cache di secondo livello da 256 kB
direttamente implementata nel processore. Il nome del progetto è Sharptooth.
Di fatto non si tratta certo di una novità, in quanto questa strada è stata già battuta da
Intel con il Pentium Pro che aveva una cache di secondo livello da 512 kB affiancata al
processore ed integrata nello stesso chip. Il vantaggio di questa soluzione è che la me¬
moria tampone lavora allo stesso clock del processore con un guadagno notevolissimo in
termini di prestazioni complessive Nel caso dì sistemi basati su socket 7 (Pentium MMX,
AMD K6. Cyrix M2, IBM 6x86) la cache di secondo livello (L2 cache) è integrata sulla
scheda madre e funziona alla frequenza di clock di quest’ultima, dunque con valori che
vanno da 66 a 100 MHz a seconda del processore impiegato. Nel caso dei Pentium II la
L2 cache è letteralmente montata sulla scheda che ospita il processore ma è esterna a
questo La sua frequenza di lavoro è pari alla metà del clock del processore, ad esempio
nel caso del PII a 450 MHz la cache di secondo livello lavora a 225 MHz. Il costo della
memoria tampone incide consistentemente sul costo complessivo del processore tanto
che quando Intel decise di proporre una versione economica del Pentium II, Il Celeron, ha
eliminato totalmente la L2 cache Salvo poi "accorgersi'' che il notevole decremento del¬
le prestazioni non era affatto gradito agli utenti finali. Considerazione che ha portato al ri¬
lascio del Celeron A o Mendocino, dove 128 kB di L2 cache sono integrati direttamente
nel chip e funzionano alla stessa frequenza del processore. Questo ha incrementato so¬
stanzialmente le prestazioni tanto che Celeron A fatti funzionare "artificiosamente" ed ol¬
tre i loro limiti nominali a 450 MHz hanno una efficienza paragonabile a quella di un vero e
proprio Pentium II a 450 MHz.
Dunque la AMD segue la stessa strada integrando 256 kB di L2 cache nel chip e man¬
tenendo la piena compatibilità con le attuali schede madri socket 7. Con molta probabilità
il K6-3 sarà rilasciato In tre versioni differenziate per frequenza di lavoro (vedi tabella 1) da
350 a 450 MHz. Posta l'ottima efficienza raggiunta del nucleo CXT ed il fatto che la me¬
moria tampone lavora alla stessa frequenza del processore, l'incremento delle prestazioni
dovrebbe essere decisamente importante tanto da superare un Pentium II funzionante al¬
lo stesso clock.
Il tutto, affinché l'offerta risulti attraente per l'utente finale, ad un prezzo necessaria¬
mente inferiore Inoltre la cache di secondo livello presente sulle schede madri socket 7
diventa di terzo livello, ovvero otteniamo tre livelli di memoria tampone: quello interno al
processore (LI, 64 kB sul K6), quello integrato "accanto" al processore (L2) e quello inte¬
grato sulla scheda madre (L3).
A questo punto consideriamo una scheda madre con chipset VIA MVP3 dotato della
massima quantità possibile di memoria cache che utilizzi un AMD K6-3 a 450 MHz: sulla
scheda madre avremmo 2 MB di L3 funzionante a 100 MHz, 256 kB di L2 cache sul pro¬
cessore a 450 MHz e 64 kB di memoria tampone interna al processore (anch'essa a 450
MHz) Un sogno? No una realtà molto prossima.
78
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Vi teniamo
informatisi
nf-}r scomputar
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logie e del mercato, sulle prestazioni dei prodotti hardware
e software, sull'uso di strumenti sempre più sofisticati.
l/lNFORMAZIONI HILL 7 INFORMATICA
di Franco Paiamaro
Schede grafiche 3D
L'adattatore grafico (o, più volgar¬
mente, scheda video) per PC, dal mo¬
mento in cui si è passati dall'Interfaccia
a caratteri (preistoria Informatica!,,.) alla
GUI (Grephical User Interface) di Win¬
dows 3,x od OS/2, ha avuto un'Impor¬
tanza sempre crescente: le prestazioni
offerte dagli adattatori grafici sono da
allora in continuo aumento, e a ciò si è
contemporaneamente unito un genera¬
le abbassamento dei prezzi. Per di più,
da quattro o cinque anni si è assistito,
grazie all'introduzione di giochi utilizzan¬
ti ambientazioni tridimensionali, come
Wolfstein 3D e il successivo Doom, o
Duke Nukem 3D, alla proliferazione
(con alterne fortune) di adattatori grafici
dotati di funzionalità di accelerazione 3D
implementati in hardware e di API (Ap¬
plication Program Interface), oltre alle
consuete funzioni di accelerazione bidi¬
mensionale; oggi, un adattatore grafico
3D di fascia media possiede prestazioni
che fino a pochi anni fa solo una work¬
station Silicon Graphics riusciva ad ap¬
prossimare.
A questo proposito, proprio ultima¬
mente abbiamo avuto l'occasione di ve¬
dere da vicino un sistema di visualizza¬
zione Donali della Kubota Pacific su ba¬
se Alpha 3000/500 della Digital (una
macchina di cinque o sei anni fa, da ot¬
tanta milioni di lire, che per certe appli¬
cazioni rappresentava il TOP assoluto);
le sue prestazioni assomigliano a quelle
della Matrox Millennium G200.
Ma ormai, a trarre vantaggio dalle
possibilità di accelerazione della visua¬
lizzazione tridimensionale offerte dai
moderni adattatori grafici, non sono più
solo i giochi; infatti, a parte i pacchetti
fortemente verticalizzati, come il
CAD/CAM e l'animazione professionale
(per intenderci, come Pro/E oppure Sof-
timage), tipicamente usati su worksta¬
tion grafiche che di PC hanno (forse) so¬
lo il fatto che ci può girare sopra Office,
molti produttori di software si stanno
orientando verso la visualizzazione 3D
dei dati nei pacchetti di produttività per¬
sonale, software in altre parole, si noti
bene, pensati per essere usati su di un
normale PC, sia pure fornito di un acce¬
leratore 3D,
Applicazioni professionali che utilizza¬
no la visualizzazione tridimensionale co¬
minciano, infatti, ad essere relativamen¬
te disponibili; nel numero scorso abbia¬
mo visto come la McLaren ha utilizzato
TNG-Umcenter e Jasmine, due applica-
80
MCmlcrocomputer n, 191 - gennaio 1999
Schede grafiche 3D
zionl che permettono di visualizzare tri¬
dimensionalmente gli oggetti che rap¬
presentano i dati (rimandiamo ai riquadri
relativi ai software della CA nell'articolo
sulla Telemetria del numero scorsoi;
ora, grazie anche alla release, da parte
di Microsoft, della versione 6 delle Di¬
rectX e, per l'inizio del 1999, di Chro-
meffects, le nuove estensioni multime¬
diali 2D e 3D basate su chiamate Di¬
rectX per le pagine XML (eXtensIble
Markup Language; queste librerie sa¬
ranno presenti, per esempio, In Office
2000), si stanno creando le condizioni
necessarie per cui si possa sentire il bi¬
sogno di acceleratori 3D a basso costo
anche per I PC aziendali, Le applicazioni
per l'ufficio che faranno uso di visualiz¬
zazione 3D per la presentazione, l'orga¬
nizzazione e il confronto di dati comìn-
ceranno ad essere sempre più frequen¬
ti.
I chip
Di schede ecceleratrici in commercio
ce ne sono moltissime, ma i principali
produttori di chip sono solamente otto:
Matrox, Nvidia, ATI, 3DFx, 3Dlabs, In¬
tel, Number Nine e S3.
Ovviamente tralasciamo produttori di
chip altamente specializzati come Mit¬
subishi o SGI,
In questa rassegna prendiamo in con¬
siderazione delle schede integranti dei
chip di ultima generazione, come II Riva
TNT di Nvidia, il Banshee di 3DFx e il
Savage di S3, confrontandole con sche¬
de che sono state comunque presenta¬
te nell'arco dell 998, ma che hanno con¬
solidato la loro presenza con soluzioni
particolarmente valide (ò il caso di Ma¬
trox con il G200) o ancora insuperate
come prestazioni (il Voodoo II in SLI).
È interessante notare, come tutti i
produttori (ad eccezione di Matrox) han¬
no smesso di montare sulle schede ac-
celeratrici zoccoli per l’espansione di
memoria; ciò è dovuto al fatto che il co¬
sto della memoria è sceso talmente da
rendere commercialmente improponibi¬
le, il più delle volte, una espansione di
memoria; per di più, I produttori di chip,
seguendo la tendenza di mercato, im¬
plementano, nei loro processori di ulti¬
ma generazione, la possibilità di indiriz¬
zare quantità di memoria molto maggio¬
ri che in passato: 16 Mbyte ormai è la
norma, Number Nine con la T2R4 im¬
plementerà ben 32 Mbyte di RAM a
128 bit,
3Dlabs è presente come chip di riferi¬
Ecco come si presenta
la stal/a di fissaggio
del "lorm factor' NLX
con puello A T. si può
notare la curiose torma
rettangolare dovuta al¬
la possibilità di aggiun¬
gere un secondo con¬
nettore video, la sche¬
da è una Millennium II
NLX La particolare tor¬
ma "a scalini " e dovu¬
ta al fatto che sotto al¬
la scheda grafica pos¬
sono essere presenti
dei connettori saldati
alla schede madre
La schede acceleratnce
Diamond Viper è realir-
lata con una alta den¬
sità SMD ed una tecno¬
logia di stampaggio più
svaniate rispetto alle al¬
tre schede presenti nel¬
la prova: qui possiamo
vedere due particolari
(nella stessa scalai, del¬
la Diamond Viper 550 a
della ViewTop Titan
5000 la differente di
spessore delle piste «
notevole, come pure la
gualitt e densità dei
componenti superficiali.
mento con il Permedia2; il nuovo chip
della stessa serie, il Permedia3, dovreb¬
be essere disponibile a partire da feb¬
braio, mentre il chip di ATI
(il chip ATI Rage 128) potrebbe esse¬
re già in commercio per quando legge¬
rete queste righe, Del chip Intel (il Ì740)
abbiamo già parlato nei numeri scorsi,
mentre del chip Number Nine (il Ticket
to Ride IV, o T2R4) parleremo In con¬
giunzione con un interessantissimo mo¬
nitor, all'altezza della scheda.,.
Ciascun chip ha delle caratteristiche
peculiari e uniche, ottimizzate per un
particolare utilizzo; delle schede eccele¬
ratrici provate, solo una è 3D pura, la
Voodoo II, mentre tutte le altre sono so¬
luzioni integrate, Tutte, per dare il mas¬
simo, dovrebbero essere installate su
macchine con front side bus a 100
MHz, anche per evitare problemi con
implementazioni incomplete sul bus
AGP, Vediamo rapidamente alcune ca¬
ratteristiche dei vari chip: Il Voodoo
MCmlcrocomputer n, 191 - gennaio 1999
81
Schede grafiche 3D
Banshee di 3Dfx 6 l’unico prodotto
"single-chip" (acceleratore 3D e adatta¬
tore video su singolo chip) della stessa
3Dfx; l'architettura interna é molto simi¬
le a quella del Voodoo II, e quindi sup¬
porta pienamente le librerie grafiche
proprietarie Glide. ma a differenza del
Voodoo II non possiede due pipeline 3D
separate, e risulterebbe più lento dei
chip concorrenti (e della stessa Voodoo
II) nella visualizzazione di giochi imple¬
mentanti il multitexturing (due passag¬
gi, uno per le texture map, uno per le
mappe di illuminazione), come, per
esempio, Quake 2. Si tratta comunque
di un chip molto veloce, stabile e, a mio
avviso, più conveniente rispetto ad una
scheda 2D più una singola Voodoo II. Il
L'accelerazione 3D
Come funziona esattamente un acceleratore 3D?
Il processore grafico integra una sene di unità eiaoorative logiche e
matematiche, strutturate In forma di "pìpellne" (catena di montag¬
gio). La pipeline 3D si occupa di elaborare i dati degli oggetti tridi¬
mensionali prima del processo di rasterizzazione, che trasforma in
un "fotogramma” riproducibile sulle superficie bidimensionale del
monitor la scena creata dal software, sia esso un gioco, sia una ap¬
plicazione professionale
Nella pipellne 3D, l dati che descrivono vettorialmente l'oggetto,
provenienti dall’applicazione software, sono trasformati, con un pro¬
cesso chiamato tassellazione, in un insieme di poligoni o triangoli i
cui vertici sono definiti da delle coordinate x, y e z (il valore z speci¬
fica la posizione del punto nella terza dimensione; è anche cono¬
sciuto come valore di profondità) riferite ad un sistema di coordina¬
te assolute; oltre a questi dati, puramente geometrici, nel processo
di tassellazione vengono definite anche le proprietà superficiali dei
solidi, come texture e mappe di rilievo (bump map).
Tutti questi dati vengono poi elaborati dal processore di trasforma¬
zione geometrica megli acceleratori 3D professionali, come i GLinT
Delta o Gamma di 3Dlabs, questo stadio è elaborato da uno o più
chip separati, chiamati "triangle setup engines): in questa fase, tutti
i solidi che compongono l’ambientazione della scena vengono posi¬
zionati e allineati rispetto al punto di vista dell’utente davanti allo
schermo (si utilizza una "telecamera" virtuale); tutti i poligoni non
visibili dal punto di osservazione vengono poi rimossi (3D clipping);
gli oggetti che, sempre dal punto di osservazione, si trovano dietro
all'osservatore stesso o con superfici nascoste o invisibili, vengono
anche rimossi (back face culling). Queste operazioni sono anche
volte ad alleggerire il processore dai calcoli (i triangoli che non ci so¬
no.. non si calcolanol). Viene anche calcolata l’illuminazione della
scena; I calcoli geometrici di ogni operazione di questa fase sono
quasi tutti matriciali, e in virgola mobile. A questo punto, i dati irap-
presentanti tutti gli oggetti in wireframe) vengono passati al proces¬
sore che si occupa del texture mappmg (cioè dell'assegnazione dei
materiali e delle texture alle superfici degli oggetti) per il rendering.
Esistono diversi metodi per l'assegnazione delle texture, ciascuno
con vantaggi e svantaggi, in generale i metodi più accurati, generan¬
ti quindi immagini più dettagliate e precise, sono anche i più "pe¬
santi" da elaborare, con conseguente riduzione di prestazioni a pa¬
rità di potenza di calcolo.
Generalmente si tende ad evitare il campionamento pixel per pixel,
perché le texture, ingrandite, appaiono particolarmente grossolane
(i cosiddetti "pixeloni" ,.),
Il bilmear flltering campiona il colore di due pixel adiacenti della tex¬
ture e con una interpolazione crea un colore che ne smussa l'aspet¬
to granuloso (questo metodo è anche usato per l'antialiaslng l’aiia-
sing è l'effetto di scalettatura che s* crea quando la risoluzione per¬
mette di distinguere i singoli pixel componenti l'immagine, special¬
mente sulle forme curve). Il MIP Mapping permette invece di avere
un'ottima resa delle texture alle differenti distanze virtuali, e quindi
ai diversi livelli di ingrandimento delle texture stesse; in pratica, vie¬
ne calcolato e memorizzato l'aspetto della texture alle diverse di¬
stanze, e basandosi sul valore di profondità iz) posseduto dal verti¬
ce o la faccia da renderizzare viene scelto I"'aspetto" della dimen¬
sione adeguata: oltre al bilmear fiitermg. che interpola due pixel di
ciascuna texture. questo metodo utilizza il irilinear flltering. che in¬
terpola quattro pixel per ciascuna texture o texel (da TEXture Ele¬
menti. Le mappe di rilievo vengono elaborate in questo stadio; in
pratica, viene assegnato un valore z di profondità alla texture in ca¬
se all'Intensità di uno dei valori RGB del bitmap usato come map¬
pa, ottenendo effetti molto realistici L'ultimo passaggio, prima di
rasterizzare la scena e creare il bitmap per II (rame, è lo shadmg;
questo processo calcola l'effetto delle vane fonti luminose sugli
oggetti tridimensionali in modo da visualizzare le eventuali ombre,
proprie e portate, l'efficacia finale della scena rendenzzsta è in
gran parte dovuta a come viene realizzato il processo di shadmg
GII algoritmi più utilizzati dagli acceleratori grafici sono il Gouraud e
il Phong; Il Ravtracmg 6 troppo impegnativo per essere utilizzato In
applicazioni in tempo reale, e il Radiosity funziona per lo più per
animazioni di ambientazioni statiche (ha bisogno di un tempo di
preeiaborazione molto lungo). Il Gouraud assegna ad ogni vertice
del poligono un valore di luminosità; le informazioni per i pixel rima¬
nenti sono prodotte dalla interpolazione dei singoli valori di ciascun
vertice: il risultato è caratterizzato da sfumature molto morbide, so¬
prattutto su superfici curve. Il Phong, oltre alla interpolazione tra
vertice e vertice, immette nel calcolo anche la luce incidente, rap¬
presentando la riflessione sulle superfici in modo molto realistico;
non è possibile calcolare un'immagine specchiata con questo me¬
todo (per esempio il riflesso degli oggetti di fronte ad uno specchio
o sulla superficie di un laghetto), ma si può simulare utilizzando ap¬
posite mappe (reflection mapping), dando un’impressione di reali¬
smo ancora più spinto.
Finalmente l'immagine viene rasterizzata, cioè si scrive nel freme
buffer come bitmap nella risoluzione richiesta; il frame buffer degli
acceleratori grafici moderni è composto da almeno due buffer (front
e back buffer, o doublé buffering), e saranno disponibili a breve ac¬
celeratori con triplo buffering (i buffer sono contenuti nella memoria
dell'acceleratore grafico; per avere il doppio buffering è necessario
disporre di una quantità di memoria circa doppia di quella necessa¬
ria alla semplice visualizzazione del frame; Inoltre, altra memoria è
necessaria per immagazzinare le texture). La funzione del doppio
buffer è di avere a disposizione una pagina di memoria per registra¬
re il bitmap (o frame) seguente a quello disegnato sullo schermo,
mentre viene calcolato: in questo modo, è possibile accelerare sen¬
sibilmente il processo di calcolo, oltre a migliorare nettamente la
qualità di visualizzazione. Il buffer che contiene l'immagine disegna¬
ta sul monitor è II front buffer; il passaggio dal back al front buffer
dell'immagine finita è definito page flip o flipping. La frequenza con
la quale l’acceleratore grafico effettua questa operazione si chiama
frame rate; infatti, più rapidamente il processore grafico riesce a
completare l'operazione di creazione dell'immagine, più rapidamen¬
te riesce ad attuare il flipping.
Il frame rate è importantissimo, tanto che è proprio questo parame¬
tro che permette di valutare le prestazioni (non la qualitèi) di una
scheda 3D: non dovrebbe mai scendere sotto i 18-20 frame al se¬
condo, per una visualizzazione fluida della animazione. 24 frame al
secondo, per esempio, è la frequenza con la quale sono riprodotti I
film al cinema; se ne potrebbe dedurre che una scheda 3D che ab¬
bia un frame rate di 30 o 40 fps sia ottima, la differenza è data dal
fatto che un filmato, quale che sia la complessità dell'azione o delle
immagini, è sempre perfettamente costante; purtroppo, questo in
un acceleratore 3D non è possibile, in quanto la velocità con cui il
processore grafico elabora le immagini è direttamente proporziona¬
le alla complessità dell'ambientazione, alla dimensione e quantità
delle texture, agli effetti speciali (come trasparenze, riflessioni, fil¬
tri...), dando come risultato un frame rate estremamente variabile.
82
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
Schede grafiche 3D (jjjL,
Caratteristiche e prezzi
1 Marca
Modello
Chipset
Bus
Memoria
Prezzo (IVA inc.l
Info l|
Diamond
Vlper 550
Nvidia Riva TNT
AGP
10 MB
375.000
QwertyPR-Tel. 02/8134488
Matrox
G200 My9tique
MGA-G200
AGP
10 MB
400.000
3G Electronics - Tel. 02/5263095
Elsa
Vlctory II
3DFx Banshee
AGP
10 MB
433.000
Zlegler Informatica - Tel. 011/365009
Creative
Grafitica Blaster
Nvidia Riva TNT
AGP
10 MB
319.000
Creative Labs. - Tel. 02/8228101
Creative
Grafitica Blaster
3DFx Ban9hee
PCI
10 MB
249,000
Creative Labs. - Tel 02/8228101
Creative
3D Blaster
3DFx Voodoo II
PCI
12 MB
209 000
Creative Laba. - Tel. 02/8228101
ViewTop
Titen 5000
S3 Savege 3D
AGP
8 MB
179.000
Jen Elettronica • Tel. 0733/225012
Riva TNT di Nvidia è, in un certo senso,
Il chip più "caldo" del momento: non
riesce ad essere più veloce di una con¬
figurazione Voodoo II SLI, ma permette
risoluzioni più alte, con una qualità delle
immagini superiore ai chip 3DFx (I chip
Voodoo sono anche limitati come
profondità di colore: 16 bpp per la
3DFx, 32 bpp per la TNT), oltre ad esse¬
re sicuramente più veloce di una singo¬
la Voodoo II, La TNT offre un ottimo
supporto AGP, due pipeline 3D indipen¬
denti, fino a 16 Mbyte di RAM a 128
bit, e prestazioni eccellenti (per non di¬
re eccezionali) in 2D; peccato che non
supporti II DVD In hardware. Il nuovo
chip dì S3, il Savage3D, implementa
una tecnica di filtraggio trilineare, ha
prestazioni ottime per la fascia di prez¬
zo di appartenenza, ma supporta solo 8
Mbyte di RAM, e a 64 bit.
Metodologia di prova
La metodologìa di prova seguita per
provare gli acceleratori grafici oggetto di
questa rassegna è basata su di una suite
di programmi 2D e 3D utilizzati abitual¬
mente (tra cui Office97, Adobe Photo¬
shop 4.0, SolidWorks, CorelDRAWl 8 e
altri), alcuni Benchmark (tra cui View-
perf), più una sene di giochi, notoria¬
mente esigenti in fatto di prestazioni 3D:
Quake II, Incoming, Turok, Forsaken e
qualche altro.
Tutte le prove sono state fatte su un
computer Acer Aspiro, dotato di un Pen¬
tium Il a 350 MHz con 512 K di cache,
chipset BX, 64 Mbyte di RAM PCI00,
un disco Seagate da 4 Gbyte EIDE e
Windows 98. E' stata scelta questa con¬
figurazione perché rappresenta una tipi¬
ca macchina casalinga di buone presta¬
zioni. Per ogni acceleratore video prova¬
to, è stato installato nuovamente Win-
dows98. E' stato utilizzato un monitor
Eizo T67S, per valutare la qualità di vi¬
sualizzazione di ciascuna scheda; il mo¬
nitor si trova In una stanza con Illumina¬
zione controllata, e le interferenze ma¬
gnetiche sono state ridotte al mimmo,
Questo computer sarà, tra l’altro, ogget¬
to di una prova nel prossimo numero.
Come riferimento è stato utilizzato un
PC dotato di CPU Pentium II a 300
MHz, con scheda madre Asus
P2L97DS. 64 Mbyte di Ram EDO, di¬
sco IBM DCHS da 4,3 Gbyte UWSCSI,
controller Adaptec 2940UW, scheda vi¬
deo Diamond FìreGL 1000 Pro con 8
Mbyte di SGRAM; questo acceleratore
grafico, basato su chipset Permedia 2
di 3Dlabs, pur essendo abbastanza vec¬
chiotto (a breve sarà presentato il chip
Permedia 3), nell'utillzzo professionale
con applicazioni OpenGL si difende an¬
cora molto bene lanche se è del tutto
inadeguato per giocare a Quake II). Nor¬
malmente, questo computer è dotato
di Windows NT 4 0, ma in questo caso
è stato installato Windows 98. Tutti i
Benchmark, inclusi I giochi dotati di
contatori di frame, sono stati fatti girare
un minimo di tre volte. E' stata usata la
risoluzione di 800x600 e 1024x768 a 16
bpp (bit per pixel) per I benchmark, e,
quando possibile, ad una profondità di
colore maggiore per valutare la qualità
Tutte le schede sono state provate con
il waìt for Vsync OFF
Per la valutazione delle schede, sono
stati considerati i fattori come la facilità
di installazione, la qualità del software
in bundle con le schede, la realizzazione
del manuale e la qualità costruttiva del¬
la scheda, oltre alle prestazioni pure e
alla qualità di visualizzazione sullo
schermo di riferimento. Anche l’esi¬
stenza di una garanzia pluriennale e la
disponibilità di accessori e opzioni per
ampliare le funzioni della scheda sono
state prese in considerazione
Questa è la scheda acceleratrice 3D semiprofessionale Diamond FìreGL 1000 Pro . la uso per le modellazio¬
ne 3D OpenGL con Windows NT, e tuttora à validissima per questa applicazione; tuttavia, le sue prestazio¬
ni con Windows 98 sono nettamente Inferiori a Quello dimostrale dalle altre schede presenti nella prova
Conosco molto bene le prestazioni di Questa scheda grafica e l'ho utilizzata come termine di paragone per
valutare i prodotti recensiti.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
83
(EliCòCtéiu Schede grafiche 3D
Diamond Viper 550
In assoluto l'acceleratore grafico tridi¬
mensionale più veloce di questa rasse¬
gna (a parte la combinazione SLI della
Diamond Monster II); con prestazioni
bidimensionali da brivido (superiori per¬
sino alla Matrox G200 Mystique, che
consideravo, assieme alla Millennium,
l'acceleratore 2D più veloce in commer¬
cio sotto il mezzo milione e uno dei più
veloci in assoluto), e con driver molto
ben fatti e stabili. Con la Viper 550
Quake vola, Turok, Unreal e Forsaken
sono entusiasmanti... a metà delle pro¬
ve Corrado Giustozzi si è presentato in
redazione con la propria copia di Half Li¬
fe; a parte qualche problema con l’au¬
dio (non imputabile alla Viper!) Il gioco
si presentava molto bene, con effetti
entusiasmanti (Il gioco usa una tecnolo¬
gia di animazione con "ossa" interne ai
modelli per dare l'illusione di movimenti
naturali), Questa scheda è sostanzial¬
mente diversa dalla Creative 3D Blaster
(di cui troverete il commento su queste
stesse pagine), e anche se utilizza lo
stesso chip Nvidia Riva TNT, le sue pre¬
stazioni sono superiori, Le scheda pre¬
senta la tipica forma NLX, ed è estre¬
mamente compatta; la realizzazione del
PCB (Printed Circuit Board, la scheda a
circuiti stampati) multistrato è molto
professionale, mi vengono In mente le
tecnologie usate per realizzare le sche¬
de acceleratrici della Intergraph e Evans
& Sutherland, mac¬
chine da diversi mi¬
lioni, Le prestazioni
In Windows 98 con
gli applicativi 2D
sono eccellenti,
Photoshop 4.0 per¬
mette il panning e
lo zoom pratica-
mente in tempo
reale, con file da
12 Mbyte; Corel¬
DRAW! è vera¬
mente in Truecolor
(da 1024x768 e
1600x1200) e non
si riesce a distin¬
guere ad occhio
una seppur minima variazione
di velocità (salvo, ovviamente
la lentezza del programma...).
Le varie applicazioni di Office
(Word, Excel...) sono velocis¬
sime. Sinceramente, stiamo
arrivando al punto in cui la ve¬
locità in 2D degli acceleratori
grafici è tale de essere prati¬
camente indistinguibile, da
modello a modello, senza
provvedersi di un Bench-
markl Senza poi contare che
la velocità di visualizzazione
dei dati su Word, oltre un cer¬
to limite, non ha più molto
senso...
La Diamond Viper V550 è
basata, come già detto, sul
chip Nvidia RIVA TNT (sta per
TwIN Texel engine, un siste¬
ma simile a quello della Voo¬
doo 3DFx; due processori in
parallelo che calcolano cia¬
scuno un passaggio di texture
mapping) a 128-blt, sia per il
3D, sia per II 2D; per la ver¬
sione Retail, è incluso anche
il connettore Video out, Que¬
sta scheda 6 dotata di 16
Mbyte di RAM (come tutte le
altre di questa prova, ad ec¬
cezione delle schede Creati¬
ve 3D Blaster Voodoo II, do¬
tate di 12 Mbyte e della Titen
5000, dotata di 8), e di un
RAMDAC a 250 MHz; la massima riso¬
luzione in Truecolor è di ben
1920x1200. Il software di gestione è
interessante, ma non bello come in
passato Diamond ci aveva abituato.
Le Proprietà dello scher¬
mo, del Desktop di Win¬
dows 98, modilicete del
driver delle Diamond Vi-
per
Inloimwon Popuo Mtnui | ShaioJ. |
- Loft Moui* Biilon Popuo Mtnu
P Si* 1 Mtnu
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■ nwn Dtxw rupup
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3 Sratch DtiMoo
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3 Popup Mtnu
3 Popup Mtnu
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P Cullano* Itikbv Mtnu
P Cuilomi» fopup Mtnu
84
MCmlcrocomputern. 191 - gennaio 1999
Schede grafiche 3D
Matrox G200 Mystique
La Matrox G200 Mystique mi è par¬
sa una ottima scheda acceleratrice; e
sebbene le sue prestazioni assolute
nella visualizzazione 30 siano le più
basse tra gli adattatori grafici provati,
la qualità della visualizzazione è risul¬
tata la migliore: la qualità, le purezza
dei colori, le nitidezza, e la pulizia ge¬
nerale delle immagini sullo schermo
sono da riferimento. Questa grande
qualità, unita a delle prestazioni otti¬
me dal punto di vista del 20, oltre alle
disponibilità (su richiesta) di una
quantità di opzioni ed accessori, le
rendono una scheda ideale per mac¬
chine aziendali evolute ed utenti sma¬
liziati che fanno un uso "a 360 gradi"
del proprio computer. Inoltre, la stabi-
lltè granitica dei driver la rendono
ideale per installazioni semiprofessio¬
nali.
L'architettura interna del chip MGA-
G200 è abbastanza particolare: l'inter¬
faccia verso la memoria è dotata di
una doppia pipeline, che permette di
ottimizzare I trasferimenti delle textu-
re e dei dati, specialmente nel caso di
texture di dimensioni differenziate
(grandi e piccole): peccato che la lar¬
ghezza di banda della memoria sia d
soli 64 bit. Il RAMDAC integrato (d
eccellente qualità) nella
Mystique ha un clock di
230 MHz (a differenza del¬
la sorella Millennium, an-
ch'essa basata sul "Core"
G200, che ha un clock di
250 MHz).
La versione provate
monta la espansione di
memoria da 8 Mbyte ag¬
giuntivi, per un totale dì 16
Mbyte installati,
Il driver Matrox aggiun¬
ge un pannello di controllo
personalizzato alla barra
degli strumenti, con il qua¬
le è possibile modificare
tutti I parametri di funzio-
II Pannello di Controllo della Matrox
Mystique a differente dei driver
deglle altre schede acceleratrici, il
driver Matrox crea una interfaccia
separata, che non modifica la fine¬
stra di dialogo delle Proprietà dello
Schermo di Windows .
namento dell'acceleratore
grafico; l'installazione è
estremamente semplice, ed
è basata su UnlnstallShield.
Il manuale, unico per I vari
modelli Matrox, è ben fatto:
in varie lingue, italiano com¬
preso. Con le applicazioni
professionali la Mystique è a
proprio agio, Photoshop 4 ha
una resa cromatica da vera
stazione di fotoritocco; pec¬
cato che non sia disponibile
un buon software di calibra¬
zione assieme alla scheda.
Con i filmati MPEG la qualità
è veramente elevata: tutto-
schermo a 1024x768 a 32
bpp senza nessuna incertez¬
za né artefatti,
I giochi: Quake II è un pia¬
cere da giocare, il freme rate
non è certo da cardiopalma,
e qualche volta la velocità di
gioco, nei momenti più criti¬
ci, rallenta sensibilmente,
ma la qualità delle immagini
è molto alta: l'acqua sembra
acqua, gii effetti luminosi e
la nebbia hanno una resa ec¬
cellente. In tutti gli altri gio¬
chi il freme rate è più che
accettabile. Questa scheda
è la più flessibile tra quelle
provate, e considerando sia
il prezzo, sia le potenzialità
di utilizzo, è consigliabile a chi col
computer ci fa veramente... di tuttol
© Inlomaron*
© Colo* |
© T mU d naia lapida
© Impoalapon
Fraquama
agponxmanic
f Uscita Inviai* a TV
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lavolou* dai oeloti
| T tu* Colo 124-M)
Qmanuona caiaHan
| Cai *"*n pece*
Panopaàua
H
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
85
: S'. v j .| t , Schede grafiche 3D
Elsa Victory II
Buon acceleratore grafico, con un ot¬
timo 3D, la Elsa Victory II è basata sul
chip Banshee di 3DFx, e, a differenza
della Creative Banshee, utilizza l'inter¬
faccia AGP.
In reaitò, si tratta di poco più di una
implementazione meccanica, in quanto
il chip Banshee non supporta nessuna
caratteristica del Bus AGP, come l'AGP
texturing, AGP 1x o 2x; Infatti, se le
texture risultano troppo grandi per po¬
ter essere contenute nel buffer della
memoria locale, non è possibile avvan¬
taggiarsi di queste tecniche, e l'unica
"marcia in più" per reperire le texture
dalla memoria principale del PC, rispet¬
to alla implementazione PCI, è la mag¬
giore velocità della modalità di trasferi¬
mento DMA offerta dal Bus AGP La
Victory II offre l’assoluta compatibilità
alle API Glide di 3DFx; la velocità è pa¬
ragonabile a quella di una singola sche¬
da Voodoo 2, e la qualità delle immagi¬
ni è pressoché sovrapponibile, data an¬
che la identica profondità di colore del
Z buffer, di 16 bit, I giochi, infatti, la ri¬
conoscono a tutti gli effetti come Voo¬
doo (con tanto di splash screen all'ini¬
zio dei giochi stessi) La Victory II è do¬
tata di 16 Mbyte di SGRAM (da 8 ns, o
125 MHz), con un RAMDAC integrato
con un clock di 250 MHz,
Questa scheda presenta,
come la Diamond Viper 550, la
tipica forma a standard NLX,
per poter essere montata sui
computer basati su questo
form factor: durante la produ¬
zione, infatti, basta sostituire
la staffetta di fissaggio AT con
quella NLX, dalla forma rettan¬
golare, per l’installazione in
macchine come la Intellista-
tion IBM.
Veloce e senza intoppi l'In¬
stallazione; la dotazione
software è interessante, Inclu¬
de diverse utility, benchmark
e anche l'aggiornamento a Di¬
rectX 6 per Windows 9x. I dri¬
ver sono spartani, senza fron¬
zoli, ma permettono di variare
tutti i parametri di base della
scheda. Mi ha fatto molto pia¬
cere trovare un database di
monitor, veramente molto
completo è presente anche il
mio T67SI In più, se il monitor
non fosse nell'elenco, basta
immettere I dati di frequenza
verticale e orizzontale.
La qualità video: bei colori,
ma diventa leggermente sfo¬
cato salendo con le risoluzio¬
ni, oltre il 1024x1280: a
1200x1600, i caratteri sono
confusi e si nota una sempre
minore nitidezza generale,
non è la scheda che consi¬
glierei a chi fa fotoritocco.
Veloce in 2D, ha il suo punto
di forza nel 3D, e ovviamen¬
te, non le si può rimproverare
nulla; il core 3DFx è veramen¬
te brillante
Veramente ben fatti i ma¬
nuali, purtroppo solamente in
Inglese, con una completa
spiegazione di come funziona
l'adattatore grafico, e con
particolareggiate istruzioni
sulla messa a punto fine delle
prestazioni. La garanzia di
ben sei anni mi sembra persi¬
no esagerata, visto il conte¬
nuto costo di questo accele¬
ratore grafico e la rapida ob¬
solescenza che contraddistin¬
gue questa categoria di prodotti; co¬
munque lode alla Elsa per questa politi¬
ca che permette una migliore protezio¬
ne deH'ìnvestimento.
Il costo contenuto, le prestazioni
esuberanti e la ottima qualità dei driver
ne fanno una ottima scelta per l'utente
esigente e "budget aware".
La finestra delle o'oonetè 30 della Victory II; scartane ma asso¬
lutamente efficace'
86
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
Schede grafiche 3D
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dei giochi a tutto schermo, con
una slider-bar ed una immagine di
riferimento su cui è possibile vede¬
re gli effetti delle modifiche in tem¬
po reale, a differenza della sempli¬
ce calibrazione del colore del desk¬
top di Windows. La possibilità di
calibrare il monitor è importante;
tra l'altro, Colorific funziona, come
ho potuto constatare aprendo alcu¬
ne immagini di riferimento in Pho¬
toshop, Certo non fa miracoli, non
si tratta di un software professio¬
nale ma è pur sempre un minimo
di riferimento. La qualità a video è
buona, non perde definizione alle
alte risoluzioni, anche se non rie¬
sce ad arrivare alle immagini "scol¬
pite nel granito" della Matrox
G200. Questo acceleratore 3D co¬
sta, oltretutto, anche di meno della
sua controparte retali Diamond. Il
circuito stampato della Graphics
Blaster non è ingegnenzzato con le
tecnologie SMD ad alta densità
presenti sulla Viper, è infatti anche
sensibilmente più grande, ma è
comunque ben realizzato; la fre¬
quenza di clock del RAMDAC è di
250 MHz. ormai quasi tutte le
schede di questa classe sono dotate di
un convertitore digitale/analogico capace
di funzionare a questa frequenza; anche
la quantità di memoria, 16 Mbyte di
SDRAM da 8 nanosecondi, ormai è una
dotazione normale...Riguardo alle presta¬
zioni, questa scheda acceleratrice arriva
terza, dopo la Voodoo II SLI e la Diamond
Viper. ma è quella che offre il miglior rap¬
porto prezzo/prestazioni.
I parametri personalizzabili dalla finestra Proprietà
dello schermo di Windows, modificato dall installa¬
zione della Creative Graphics Blaster
Ottimo acceleratore grafico, legger¬
mente meno veloce della Diamond Viper
550 (ma proprio di poco), ma con ottimi
driver, dalla stabilità esemplare, e presta¬
zioni 2D a livelli spaventosi; questo adat¬
tatore grafico è stato semplicissimo da
installare in Windows 98; anzi, mi sento
di affermare che è stato il più semplice
da installare, con una procedura che più
plug & play non si può. È bastato inserire
la scheda nello slot AGP, accendere il
computer e inserire il CD nel lettore; al
resto ci ha pensato da solo il PC..
Ottimi anche i manuali, in varie lingue,
con suggerimenti e note utili e concisi; la
consultazione è semplice e il linguaggio
usato è poco tecnico e molto chiaro.
Peccato che ad una dimensione genero¬
sa del volume si accompagni una quan¬
tità di informazioni abbastanza ridotta (i
manuali hanno poche pagine ripetute in
tutte le lingue europee).
È incluso un ottimo programma di cali¬
brazione del colore, Colorific della Sonne-
tech, molto semplice da usare, con una
routine di calibrazione guidata alla portata
di chiunque (è anche inclusa una sempli¬
ce maschera comparativa da applicare al¬
lo schermo per la calibrazione); è corre¬
dato di un software di manipolazione del¬
le caratteristiche di visualizzazione 3D
chiamato 3Deep. Questo applicativo per¬
mette di variare l'aspetto delle Immagini
L 'interfaccia del driver 3Deep di Sonnetech l'im¬
magine rappresenta l'aspetto delle texture e l'illu¬
minazione che il software È in grado di controllare
nei giochi con la modali!t'full screen'
Creative Riva TNT
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
87
ggL) Schede grafiche 3D
Creative
Banshee
La Creative 3D Blaster è l'unica
soluzione integrata 2D/3D con im¬
plementazione PCI di questa ras¬
segna (è comunque disponibile la
versione AGP); questo, in un cer¬
to senso, non ne limita le presta¬
zioni, visto il supporto pressoché
nullo al Bus AGP offerto dal chip
Banshee (vedi la Elsa Victory II).
Si tratta di una ottima implemen¬
tazione del chip di 3DFx, e per¬
mette, in fondo, l'upgrade di mac¬
chine un po' meno efficienti (quelle
comunque sprovviste del bus AGP); ri¬
spetto alla Victory II, a parità di mac¬
china, le prestazioni sono leggermente
più basse, tutto il resto, come qualità
delle immagini sullo schermo e carat¬
teristiche come profondità del colore
alle varie risoluzioni, ecc. (inclusa la
leggera perdita di definizione alle alte
risoluzioni, purtroppo...), sono uguali;
a differenza della Victory II, però, la 3D
Blaster offre anche le risoluzioni di
1792x1344, 1856x1392 e 1920x1440.
Dobbiamo dire che con un monitor
capace di arrivare alla risoluzione di
Creative Voodoo II SU
Il chipset Voodoo II di 3DFx in configurazione SU (Scan Line In¬
terface) è senza dubbio veloce. Che dico, mostruosamente velo¬
ce... ma non ha, però, polverizzato I chip TNT di Nvidia e sebbene
sia la configurazione più veloce in assoluto, il 20% circa di vantag¬
gio che ha rispetto alla concorrenza, non ne giustifica l'elevato co¬
sto (due schede Voodoo II 3D più un adattatore video 2D). Inoltre
la massima risoluzione possibile è limitata a 1024x768, con 16 bit
per piane.
Va poi considerato il fatto che per utilizzare la configurazione
SLI dobbiamo impegnare, oltre allo slot AGP, due slot PCI per le
due Voodoo II, ed un terzo per la necessaria scheda audio (quelle
di ultima generazione sono ormai quasi tutte PCI), lasciando,
quindi, un solo slot PCI libero (sempre che la nostra M/B ne abbia
quattro) per eventuali altre periferiche.
In pratica, si deve possedere una macchina dedicata.
Abbiamo provato la configurazione basata su due schede cia¬
scuna con 12 Mbyte di RAM, per un totale di 24 Mbyte, più i 16
dell'adattatore video usato per il 2D, una Matrox Mystlque, scelta
per l'eccellente qualità video che riesce a generare. A proposito
di qualità video: gli effetti speciali ci sono praticamente tutti, luci,
trasparenze, movimenti, texture, sono "dipinti" dal Voodoo II in
modo magistrale; l'unico appunto riguarda la nitidezza e i colori;
sullo schermo, le immagini sembrano "impastate", sfocate, men¬
tre i colori non sono particolarmente vivi. Abbiamo utilizzato il ca¬
vo pass-through in dotazione alla scheda, e pensando potesse di¬
pendere dalla qualità del cavo, abbiamo provato a cercarne uno
migliore,,, ma il cambio non ha sortito gli effetti sperati
L'installazione è semplicissima. Installate le due schede, basta
riaccendere il computer; Windows trova un nuovo dispositivo
multimediale, e ne trova i driver nella root del CD fornito. Si riav¬
via un paio di volte, et voilà: il gioco è fatto. Il driver aggiunge una
finestra In più nelle Proprietà dello schermo, con la possibilità di
variare tutti i parametri della configurazione, e permette anche di
avere un minimo di informazioni sui driver Glide e DirectX instal¬
lati sulla macchina utilizzata. Comunque, Quake II è un film... Tu-
rok vola e gli altri (soprattutto quelli ottimizzati per Glide), hanno
prestazioni, a tutti gli effetti, da sala giochi. E già. perché non bi¬
sogna scordare che la tecnologia 3DFx Interactive nasce dalle
console per sale giochi,,, e che la Quantum (una società molto vi¬
cina alla 3DFx) commercializza schede acceleratrici dedicate alle
Arcade. Che dire? Ho giocato per tutta la sera, ormai "rapito" da
Quake II con SLI su un monitor da 21... alla fine la mia dolce
metà mi ha interrotto: "Ma non dovevi scrivere un articolo, tu? E
che, lo fai giocando a Quake?!". Effettivamente, davanti ad una
macchina equipaggiata di cotanta ferramenta, anche il giocatore
più esigente non può fare a meno di inchinarsi...
88
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
WT
Schede
grafiche 3D
1920 per 1440 non è questa la tipolo¬
gia di scheda grafica da utilizzare. La
perdita di definizione alle alte risoluzio¬
ni non permetterebbe un utilizzo all’al¬
tezza del monitor stesso.
Il software in bundle con la Creative
3D Blaster è quasi uguale a quello for¬
nito con la Graphics Blaster: sono pre¬
senti entrambe le utility di calibrazione
del colore della Sonnetech: Colorific e
3Deep. L’acceleratore 3D è dotato di
16 Mbyte di SDRAM, sempre da 8 ns.
Creative offre in bundle Incoming, già
ottimizzato per il driver Glide; si tratta
della versione Full; tutti i giochi dotati
di supporto Glide avranno ottime pre¬
stazioni con la 3D Blaster; i driver sono
ottimi, l’installazione, al pari della Crea¬
tive Graphics Blaster, è molto facilitata
e veramente PNP. L'impressione avu¬
ta dall’uso di questa scheda è buona,
si tratta di un prodotto versatile, so¬
prattutto nella versione PCI la consiglio
a chi vuole prolungare la vita operativa
del proprio PC un po’ datato: questo
acceleratore grafico è parecchio più
veloce di una accoppiata scheda
2D/Voodoo "prima maniera", e per¬
mette di liberare uno slot PCI; le pre¬
stazioni del chip Banshee saranno ov¬
viamente limitate dalle prestazioni del
sistema utilizzato, ma non si avrà il col¬
lo di bottiglia nel sottoinsieme grafico.
I manuali sembrano quasi una fotoco¬
pia di quelli per la Graphics Blaster; in
Italiano e ben fatti, anche se abbastan¬
za succinti. Giocando, non si sente as¬
solutamente la mancanza del AGP, In-
coming è bello fluido e Quake II è gio-
cabilissimo; il desktop di Windows è
veloce, e la calibrazione del colore è
efficace; e che altro possiamo dire?
Una scheda acceleratrice onesta, sta¬
bile, con driver ben fatti e un ottimo
rapporto prezzo/prestazioni. Creative
Labs garantisce la 3D Blaster per due
anni; tutto sommato, è un periodo di
copertura sufficiente.
O ; TOP
«iìjk- . ^
ViewTop Titan 5000
Questa è l’unica scheda provata ad
implementare il chip Savage 3D di S3;
le sue prestazioni in 3D sono buone,
migliori della Mystique, ma lo stesso
non si può dire della qualità delle im¬
magini sullo schermo. Il chip Savage
può indirizzare solo fino ad 8 Mbyte di
SDR-SGRAM (tra l’altro a soli 64 bit),
limitandone di fatto le prestazioni; e
sebbene l’architettura interna del chip
sia all’altezza dei diretti concorrenti,
forse qualcosa da ottimizzare ancora
c’è... Comunque, S3 è tornata ad offri¬
re processori grafici a buoni livelli con
prezzi decisamente concorrenziali; la
soluzione 2D/3D di ViewTop è, in ef¬
fetti, la più economica della rassegna,
e rappresenta la scelta forse più ragio¬
nevole per mettere su una macchina
base ad uso ludico.
Le caratteristiche tecniche del chip
sono veramente di primo piano: archi¬
tettura interna da 128 bit, il RAMDAC
è da 250 MHz e implementa il gamma
correction in hardware, la memoria è
da 8 ns; oltre a questo, ha una buona
implementazione AGP 2x.
La Titan 5000 ha anche l’uscita S-Vi-
deo, per visualizzare su TV i filmati e i
giochi; ovviamente le risoluzioni dispo¬
nibili e il refresh sono limitati, ma vole¬
te mettere giocare a Quake sul "tele-
visorone” da 32 pollici di casa?
Abbiamo incontrato alcuni problemi
ad installare questa scheda grafica, il
sistema operativo non riusciva a rico¬
noscerla. ed anche reinstallare tutto
Windows 98 da capo non ha aiutato
molto (ricordo che la valutazione ri¬
guarda esclusivamente il singolo
esemplare, e non è rappresentativo
della produzione). Molto interessante il
software di gestione del driver dell'ac¬
celeratore 3D, basato su una striscia di
icone (la PowerStrip), con parecchie
opzioni, e totalmente configurabile; è
completamente in Italiano. Questa in¬
terfaccia è shareware (teoricamente
funziona con qualsiasi driver che non
modifica la finestra delle Proprietà del
monitor), e l’utente dovrebbe registrar¬
la. Il manuale è quanto di più OEM ci
si possa aspettare, ciononostante, ri¬
sulta abbastanza utile (peccato che
questo non sia in Italiano.,.). In bundle
con la scheda acceleratrice è offerto
un "game pack” con ben cinque gio¬
chi: Forsaken, G-Police, Rediine Racer,
Panzer Commander e Dinosaur Hun-
ter,
La scheda dovrebbe avere una garan¬
zia di un anno, presso il distributore.
A nostro avviso il chipset S3 Savage
3D è destinato ad avere un luminoso
futuro, integrato nei PC base (ad
esempio nella fascia con processori
Celeron), in virtù delle sue buone pre¬
stazioni contrapposte ad un prezzo
molto vantaggioso. «§
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
89
di Valter Di Dio
Acer Extensa 712TEV
Ormai è indiscutibile la supremazia del
portatile sul computer fisso. Sebbene il
primo abbia un costo leggermente supe¬
riore. le doti di un computer portatile
odierno ripagano abbondantemente la ci¬
fra spesa. Potenza, versatilità, manegge¬
volezza, sicurezza, affidabilità ed ingom¬
bro ridotto sono le qualità che permetto¬
no ai portatili di competere vantaggiosa¬
mente con i desktop: almeno nel campo
home ed office automation Del resto la
veste sempre più "home" di queste
macchine si rivela anche dalle dotazioni di
serie che tendono a coprire ogni branca
del ludico e del multimediale In questo
modello è di serie il lettore DVD (Digital
Versatile Disc) che affiancato dalla sche¬
da MPEG II su CardBus (ex PCMCIA)
permette di visualizzare 30 fotogrammi al
secondo su schermo intero. Con l'arrivo
di questo computer, il motto "il cinema in
casa" si trasforma ne "il cinema sempre
con te"!
L'Acer Extensa 712TEV non è certo un
computer frutto di compromessi: tutto è
al massimo. A partire dal processore Intel
Pentium II da 300 MHz. Passando per
l'ampio display TFT da 13,3 pollici con
una risoluzione grafica di 1024x768 pixel.
E finendo al disco rigido interno, che è un
IBM da oltre 6 GByte. "Finendo" si fa
per dire, visto che tutto in questa macchi¬
na viaggia al massimo: dalla RAM di si¬
stema pari a 64 MByte al lettore di CD¬
ROM in grado di leggere i DVD, alla porta
seriale USB o al modem 56K interno.
Il DVD
Esteticamente, l'Extensa 712TEV non
rivela la sua enorme potenza, è si un po’
più largo dei portatili medi, ma è anche
abbastanza sottile: certo non siamo egli
estremi del nuovo Sony, ma rispetto alle
macchine di un anno fa e data la dotazio¬
ne si tratta comunque di una macchina
molto maneggevole. La maggiore lar¬
ghezza. dovuta principalmente all'area vi¬
deo, permette una comoda disposizione
di tutte le periferiche e consente di avere
una delle migliori tastiere mai incontrate
su un portatile, con i tasti cursore perfet¬
tamente posizionati e tutti in prima fun¬
zione.
Gli altoparlanti sono posizionati, come
da tradizione, sono il monitor. Il livello au¬
dio è buono e la presenza della regolazio¬
ne "analogica" del volume, fatta con un
classico regolatore a rotella posto sulla
destra della macchina, permette l'uso del
notebook anche in locali silenziosi, senza
correre il rischio che qualche applicazione
90
MCmicrocomputern. 191 - gennaio 1999
Acer Extensa 712TEV
Acer Extensa 712TEV
Produttore;
Acni llaly 5(1
Contro dilazionalo Collnoni
Pillano Pelino
Vm Paracelso, 12
20CM1 Agititi? Brian» IMII
Tel 039/68421
htlp //www.ncnr II
Prezzo (IVA esclusa)
L 7 490 000
imposti automaticamente il volume a tut¬
ta birrai Trattandosi di una macchina do¬
tata di DVD, e quindi presumibilmente
utilizzata anche per la visione di film ste¬
reo surround, sarebbe stato bello dotarla
anche di un audio superiore allo standard.
Se il video dovesse essere l'impiego prin¬
cipale. è opportuno dotarsi di una buona
coppia di altoparlanti esterni (amplificati).
I film su supporto DVD posseggono, in
genere, un'ottima sezione audio solita¬
mente in più lingue e codificata in Dolby
Surround Pro-Logic; peccato che per
ascoltarla come si deve ci si dovrebbe
portar dietro un amplificatore con analogo
decodificatore, cinque casse acustiche
ed un subwoofer attivo.
Per quanto riguarda il video, il display
TFT è tranquillamente all'altezza della si¬
tuazione sebbene, a causa della RAM vi¬
deo limitata a soli 2 MByte, non sia in
grado di riprodurre i milioni di colori alla
massima risoluzione, ma solo a 800x600
pixel. Nel caso di filmati DVD è quindi
preferibile utilizzare le uscite TV presenti
nell'interfaccia della Card MPEG II o, in
mancanza di questa, l'uscita TV (S-video
con connettore standard) presente diret¬
tamente nel computer accanto al tasto di
accensione.
Le periferiche
Come già accennato, la dotazione di
periferiche di questa macchina è estre¬
mamente curata. Come avviene da tem¬
po, la serie Extensa possiede tutte le pe¬
riferiche di base: disco rigido, floppy e let¬
tore di CD, già incorporate nel mobile.
Per parlare con il mondo esterno, c’è solo
l'imbarazzo della scelta. L’Acer Extensa
712TEV possiede infatti sia la porta infra¬
rossa (IrDA a 4 Mbit/s), sia la porta seriale
USB (12 Mbit/s), sia il modem interno (56
Kbit/s). Se ancora non bastasse, ci sono
sempre i due slot CardBus, che differi¬
scono dalle precedenti PCMCIA per l'ac¬
cesso veloce e diretto al BUS di sistema,
di cui quello inferiore Zoomed Video (per
il supporto delle schede MPEG II) in cui
alloggiare una eventuale porta di LAN op¬
pure una SCSI.
Non mancano ovviamente le uscite se¬
riali e parallela standard, anche se credo
che ormai la porta USB finirà per renderle
rapidamente obsolete. Soprattutto consi¬
derando che la possibilità di connettere e
disconnettere le periferiche a caldo (sen¬
za dover fare un reboot del computer), e
il fatto che la USB può anche alimentare
piccoli dispositivi, la rendono l'interfaccia
ideale per il mondo dei portatili, in cui è
fondamentale poter arrivare in un posto
qualsiasi e connettersi rapidamente alle
eventuali periferiche presenti.
Ad esempio, in un uso "home" del
portatile basta avere tutte le periferiche di
La scheda delia PAM da 64 MByte 6 accessibile
da uno sportello con vite odsto sul fondo della
macchina
Lo slot di approdo alla dock-bay si apre automati¬
camente.
Il piccolissimo disco rigido interno della IBM non rivela, a prima vista, i suo 6 4 La CPU è una Intel Pentium II MMX montata su una piccola scheda facilmente
GByte di capacità upgradabile Ipurtroppo la CPU 6 nascosta dai dissipatore rivettatoI
MCmicrocomputer n 191-gennaio 1999
91
Sul lato sinistro spicca la ventola, per fortuna silenziosissima e quasi sempre
ferma. A destra di questa ci sono l'alloggiamento per la batteria e il foro
dell'antifurto, alla sinistra il tasto di accensione la scorrimento!, la porta infra¬
rossa, la seriale USB e la porta S-video Istandardl per collegare un TVcolor
La finestra del pannello
di controllo, estesa con
un fotomontaggio, mo¬
stra i principali dispositi¬
vi di questa macchina .
casa (stampante, scanner, drive Zip, cas¬
se audio, tastiera, mouse, joystick, mo¬
dem, ecc.) collegate ad un Hub USB per
poterle attivare in un attimo semplice-
mente collegando l'Hub alla USB del por¬
tatile: nemmeno una docking station vi
darebbe la stessa versatilità!
L’interno
Dentro all'Acer Extensa 712TEV batte
un cuore Intel Pentium II montato su una
piccola card facilmente sostituibile in ca¬
so di upgrade. Il clock del processore pul¬
sa a 300 MHz, dando a questa macchina
tutta la potenza di calcolo richiesta dai
moderni programmi multimediali e so¬
prattutto dai più gettonati giochi. La ca¬
che di secondo livello è da 512 KByte a
64 bit, mentre la memoria installata nella
macchina è di 64 MByte. La RAM è
espandibile fino a 128 MByte utilizzando
due slot posti sotto il fondo del portatile.
Gli slot possono ospitare sia EDO RAM
che SDRAM, purché tutta la RAM sia del¬
lo stesso tipo. La RAM video, limitata
purtroppo a 2 Mbyte, è di tipo EDO, La
scheda video è la ormai diffusissima
NeoMagic dotata di acceleratore grafico
a 128 bit, in grado di supportare simulta¬
neamente l'LCD interno ed un CRT ester¬
no oppure un TVcolor La sezione audio è
Sut fianco destro trova¬
no posto il lettore dei
floppy, quello del DVD e
gli alloggiamenti Card-
Bus Vicino a questi si
vedono la presa PS/2 e
la piccola rotella di rego¬
lazione del volume.
Il piccolo modem intor¬
no della TeleSystem 6
un 56Kflex
gestisce il risparmio energetico, che è in
grado di disattivare quelle parti della mac¬
china non utilizzate. Naturalmente il con¬
sumo energetico sale sensibilmente se si
affidata al consolidato chipset della ESS
Technologies, che possiede una potente
sezione FM dotata anche di un piccolo si¬
mulatore surround (ovviamente niente a
che vedere con la sezione Dolby Sur¬
round che servirebbe al DVD).
Tutta la macchina è alimentata da una
potente ma compatta batteria agli ioni di
litio in grado di fornire 43 wattora. Il con¬
sumo energetico dell'Extensa 712TEV, a
dispetto della frequenza di clock e delle
prestazioni della macchina, e notevol¬
mente contenuto, permettendo oltre due
ore di lavoro continuo, Ovviamente buo¬
na parte del merito va anche al chip che
Il KIT MPEG composto
dalla card del decoder,
dai driver per l'installa¬
zione e dal grosso bloc¬
co che supporta i con¬
nettori audio/video
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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio
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Acer Extensa 712TEV
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Power Management
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ChengeStaatteaPeeitead |
UwPeuwd
Ckk ilei baiai io chenoe vota Uea
Peeewotd
OK
Cam
L'accesso al BIOS per
la consultazione o per le
modifiche che non ne¬
cessitano Pi un reboot
sono possibili attraver¬
so una applicazione
Windows denominata
Notebook Manager
fa un largo uso delle periferiche interne,
soprattutto per quanto riguarda il lettore
di CD e l'unità floppy disk,
Il software
L'Extensa 712TEV viene fornito con
tutto il software di sistema preinstallato.
Non viene fornito
"ripristino", che è
in grado di riportare
la macchina nelle
condizioni iniziali in
una sola passata.
In realtà i CD sono
due: uno con Windows 95 e l'altro con
Windows 98, Il ripristino della configura¬
zione di acquisto è banale: basta riavvia¬
re il computer con il CD prescelto dopo
aver modificato le preferenze del BIOS
in modo da avviare dal lettore di CD. A
proposito del BIOS, nella serie Extensa
si può accedere ai settaggi principali di¬
rettamente da una interfaccia Windows
senza che sia necessario riavviare il
computer ed attivare il Setup con le soli¬
te configurazioni di tasti. Ovviamente
l'accesso completo ai parametri del
BIOS si deve fare, come di consueto,
dalla finestra a carattere del Setup inter¬
no.
Conclusioni
L'Acer Extensa 712TEV è senza om¬
bra di dubbio una macchina molto inte¬
ressante, una macchina che fino a po¬
chissimi anni fa si poteva trovare solo
nei libri di fantascienza. La presenza di
un lettore DVD (ovviamente CD-ROM
compatibile) permette a questa macchi¬
na sia di funzionare come riproduttore di
film commerciali (sono tanti ormai i titoli
in catalogo) sia come lettore per i prossi¬
mi DVD-ROM, la cui necessità è dimo¬
strata dall'ultima versione della nota en¬
ciclopedia multimediale di Microsoft
"Encarta", che viene distribuita su 4 CD¬
ROM. La altre caratteristiche della mac-
nessun driver origi¬
nale se non quello
della Card MPEG II,
ma tutto quello che
è stato installato
nella macchina si
trova in un CD di
Le schermate di installa¬
zione della scheda
MPEG DVD È in questa
fase che si deve sceglie¬
re il codice di nazionaliz¬
zazione del lettore Iper
l'Europa è 21. da questo
momento in poi i CD
con codice di nazionaliz¬
zazione differente non
saranno accettati
china sono comunque allineate ai PC di
fascia alta, a parte la RAM video che è
purtroppo limitata a soli 2 MB. La pre¬
senza della porta USB apre il portatile a
tutto il mondo delle periferiche veloci
che sta nascendo adesso, comunque è
presente sotto la macchina l'attacco per
la dock-bay che contiene, oltre alle solite
uscite, uno slot CardBus supplementare,
una porta Ethernet ed una fire-wire.
Su una macchina di questo livello
avremmo visto bene anche un piccolo
LCD per lo stato della macchina (meno
robusto forse dei LED, ma sicuramente
più "informativo") ed, eventualmente,
un display da 14 pollici.
MS
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
93
di Raffaello De Masi
Norton Antivirus 5.0
per Windows 95/98 e Macintosh
Che fare Quando la salute se ne sta
andando ? Gli sciamani applicano un un¬
guento protetto da un loro copyright, i
medici prescrivono un buon antibiotico,
la mia vecchia mamma mi preparava le
pezzuole di flanella, il mattone sotto il
fuoco e il miracoloso decotto di malva e
miele, e io, per non essere da meno, ho
la mia ricetta miracolosa: pasta e fagioli
con le cotiche e salsicce con patate al
forno Difficile stabilire quale funzioni
meglio, ma io sono sempre del parere
che mammà non sbagliava mai e che la
mia medicina, come tutte quelle alterna¬
tive, almeno ha il pregio d'essere natu¬
rale e di non portare danni, tranne alle
coronarie.
Una sera, comunque, ci rendiamo
conto che qualcosa, nel nostro compu¬
ter, non va! E' tutta la giornata che lo ab¬
biamo visto distratto, insonnolito, ri¬
sponde ai comandi con svogliatezza, tal¬
volta si addormenta senza motivo. Gli
mettiamo la mano in fronte, sia esso un
Pc o un Mac, e ci rendiamo conto che
scotta. Passerà, diciamo, e dopo poco ri¬
nunciamo a pensare, ma la notte un
dubbio atroce ci assale, e torniamo dal
nostro amato "capoccionela febbre
non è passata per nulla, anzi le condizio¬
ni di malessere sono piu evidenti; il no¬
stro amato parla a vanvera di cose scon¬
clusionate, con Yahoo! che, colto da un
improvviso assatanamento, è saltato ad¬
dosso ad AltaVista Itanto caruccia e per¬
bene, poverina) con intenzioni a dir poco
94
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Norton Antivlrus 5.0
Norton Antivirus 5.0
Produttore
Synwntoc Corp
10701 Tolte Avonuo
Cupertino, CA 950)4
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Prezzi al pubblico UVA osdusa);
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L 119 000
Protnnsionol f-dition Win fi Mac
L 162.000
irriferibilì (valli a capi ‘sti signorini col
punto esclamativoI; oppure Eudora scri¬
ve, per conto suo, di fila duecento lette¬
re d'amore a Naomi. A un certo punto,
ad onta delle pezzuole fredde, l'amato
bene cade in collasso, con perdita, per
le vie basse, di bit maleodoranti, Insom-
r
SYMANTK .
Installa Norton AntiVIrus
La fase ai installazione
aei pacchetto.
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Altro...
Esci
ma, 'sto disgraziato si è beccata un'infe¬
zione.
La prima cosa da fare è correre ai ripa¬
ri. Ricordiamo che un tal De Masi ha
scritto qualcosa sull'argomento sulle pa¬
gine di MC. ma la signora moglie ci ha
messo la scrivania a posto e questo vuol
Alcune delle finestre di opzione disponibili; si noti come sia possìbile Oisattivare l'autoprotezione. selezionare le aree di Quarantena, escludere certi file dalia scan¬
sione, impostare password di protezione dei setup, eseguire operazioni di ricerca di inoculazione
MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999
95
Norton Antlvlrus 5.0
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Nana* Piata* Sii*»**
Lo schedulatore di
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temi*
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dire che forse ritroveremo tutte le no¬
stre cose in tempo per il giubileo. Abbia¬
mo anche letto, da qualche parte, che
spesso i timori di infezione da virus risul¬
tano infondati, ma, manco a dirlo, vuoi
vedere che l'eccezione tocca proprio
noi? Qui ci vuole un buon medicinale, e
visto che, di salsicce e patate il nostro
PC ne ha voluto un solo boccone, che
ha immediatamente risputato, ci vuole
un rimedio chemioterapico, anzi per me¬
glio dire bitoterapico. Ovviamente, co¬
me diceva un mio caro amico, "i vizi so¬
no come i figli, per loro si fa qualunque
sacrificio e al nostro vizio principale, il
Pc. non possiamo far mancare il meglio .
Al suo capezzale chiamiamo quindi il dr.
Norton, che pare produca rimedi eccel¬
lenti, visto che sono venti anni che com¬
pare sulle copertine delle sue pubblica¬
zioni senza un capello perso o fuori po¬
sto, e con l’aria dell'eterno ragazzino
che ò tanto contento dì averci venduto
qualcosa.
Norton AntiVirus 5, il
miglior rimedio dopo la
scoperta di Fleming
Tanti anni fa, un buontempone pensò
che sarebbe stato divertente creare un
programmino capace di duplicare se
stesso e di attaccarsi alle memorie di
massa propagandosi da computer a
computer A questa definizione di base
se ne sono aggiunte, nel tempo, suc¬
cessive migliorative (?!), visto che altri
pensarono di perfezionare la schiatta ini¬
ziale rendendoli sempre più subdoli e
"infettivi", Da qui a poi passare a una
vera e propria scienza dei virus informa¬
tici il passo non fu lungo, ed oggi esisto¬
no fior di trattati e valorose équipe di
professionisti impegnati a combattere
strenuamente i sempre nuovi rampolli,
che ennesimi buontemponi continuano
P A|n>a qumIo avallo P lapilli acuaM»
Dan d ptarVeaMna
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a sfornare a piene mani.
Frutto di questo sforzo è la disponibi¬
lità di prodotti d'elevato livello qualitativo
che, grazie ad uno sforzo costante nel
monitorare qualunque manifestazione di
morbilità, mantengono alto il livello di
guardia sulle infezioni. Il successo e l'ef¬
ficacia di questi pacchetti sta proprio
nella rapidità degli aggiornamenti, nella
completezza giornaliera delle informazio¬
ni ricevute riguardo alle nuove "nasci¬
te", nella disponibilità quanto più possi¬
bile immediata del rimedio adatto a quel
particolare agente patogeno. Come rife¬
risce De Masi, vero faro del sapere
sull'argomento, nei suoi articoli nella ru¬
brica ABC, il ritmo di comparsa dei virus
è praticamente giornaliero, vale a dire
che nel momento in cui leggete qualcu¬
no, in qualche parte del mondo, sta fa¬
cendo il debug di un codice che servirà
a danneggiare la vostra macchina (senza
neppure godersi il
divertimento (?)
della burla).
Scoprire un virus
ò forse la cosa più
facile del mondo, a
patto di conoscerlo e saperlo individua¬
re. Per questa seconda bisogna ecco
che occorre individuare una stringa iden-
tificativa, vale a dire una sequenza ASCII
del codice, univoca e propria del virus
stesso, che permetta di riconoscerlo
senza dubbi, praticamente la sua carta
d’identità. Una volta in possesso di que¬
sta chiave il gioco è facile; e infatti è sul
continuo aggiornamento di queste strin¬
ghe che si basa l'operazione di manu¬
tenzione del proprio pacchetto antivirus.
Norton AV, in questo campo, senza
per questo nulla togliere all'efficienza di
altri prodotti, è davvero il punto di riferi¬
mento. Giunto alla versione 5 per ambe¬
due le piattaforme correnti (ne esistono
inoltre diverse varianti destinate a confi¬
gurazioni anche molto dissimili) è davve¬
ro il top per chi desidera garantirsi prote¬
zione e rapidità di intervento.
Come funziona NAV è presto detto; lo
si installa, in ambedue le versioni, da CD
(disponibile anche la versione su
floppy, che comunque può essere
realizzata in maniera "casalinga")
e il gioco è fatto. Fondamental¬
mente le versioni funzionano nello
stesso modo, in quanto godono di
un motore pressoché identico. La
versione Mac, comunque, è, gra¬
zie anche alle prerogative del di¬
verso sistema operativo, più per¬
sonalizzabile dell'altra. Nella de¬
scrizione del pacchetto, in ogni ca¬
so, non faremo grandi differenze
tra questa e quella, anche se, co¬
la finestra di gestione delle attività di NAV.
si noti il pulsante per mettere in quarantena
file sospetti
96
MCmicrocomputer n, 191 • gennaio 1999
Norton Antlvirus 5.0
Operazioni in oorto
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✓ Cmwnalt'AiMiiMnc
✓ Pm*v» ria » « a n i pii mw ».
> Rtcwaratttti
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s> M \\ 111
Piani! icazione di LiveUpdale
J
L« Minor» di liv*Upd*t* I >UU concM*U con mjccomo
Po pondico* im ■•tuono «iom*Uc4 0 LivtUpdM. conliolo» I* mpoituion
t*gu*nh • lo* eie tu "OK"
(Po l« do* • foro « ponono uMniv4on**gu*ntiov«lonp*<ton*bi*li)
PiWiC4&on«
£**W Liv*Upd*l* l 124* j giorno dd mai* «b
(iTi
• i PO"» <M m*i*
fels
P Piaréica LrveUbdate fra voi* *1 m*«*
r Plinhc* • c**o un* gol* ogni noti* (H« 1*21:00 • I* 06 00)
r AJTo>« parécala. pvta un avvito pnm* à etagere UvaUpdat*
me si vedrà, certe implementazioni Mac
meriteranno, talvolta, un maggiore ap¬
profondimento.
Le funzionalità fondamentali di NAV,
partendo dal principio che esso è capa¬
ce di eseguire operazione di prevenzio¬
ne e di cura, si basano su due ambienti
fondamentali: verifica continua e moni¬
toraggio discreto ma costante dell'am¬
biente d'uso, alla ricerca di anomalie do¬
vute a probabili virus, e prevenzione
dall'infezione, verificando tutto ciò che,
con un termine specifico dell'infanzia, il
computer "mette in bocca".
In base a questo assunto, NAV ese¬
gue una serie di operazioni concorrenti,
che assicurano, se opportunamente set¬
tate e costantemente aggiornate nei da¬
ti, tranquillità d'uso: esse possono esse¬
re cosi riassunte:
1) eliminazione di virus, se già presenti,
e riparazione, ove possibile, dei file
2 ) protezione del computer da virus che
agiscono all'avvio
3) controllo di presenza dei virus ad ogni
lancio di un programma o ad ogni aper¬
tura di un file, dovunque siano questi
presenti
4) controllo di atti¬
vità insolite coinvol¬
genti periferiche e
memorie di massa
5) scansione piani¬
ficata e costante
delle memorie di
massa a disposizio¬
ne del computer,
Questa scansione
Eccoli, i "cattivi "
all'opera; interessanti le
descritiom dei virus e
del loro effetto Le libre¬
ria presente e enorme
se si pensa che. i primi
di dicembre del ’98.
erano classificati circa
ventimila esemplari di
virus diversi
Live Update al lavoro,
l’operenone va esegui¬
ta il più frequentemen¬
te possibile, prime che
sia troppo tardi
n Mon drmdeie rucrvamarte di parte** Uv*Uod*i*
ànnd» I 2
OK
viene eseguita, in base ai setup del pro¬
gramma, una volta la settimana
6) Protezione del sistema da virus pro¬
venienti da fonti esterne diverse dalle
memorie di massa. E’ il caso di virus
trasportati da Internet, e In questo NAV
è ben organizzato, visto che esegue au¬
tomaticamente la scansione dei file dì
programma e dei documenti appena ter¬
mina il download o appena viene ese¬
guita la consueta operazione di decom¬
pressione
Ovviamente occorrerà avere a dispo¬
sizione il database più aggiornato possi¬
bile delle "carte d'identità" dei virus,
che, ormai quotidianamente, sono im¬
messi, per così dire, sul mercato. Per
questo, Norton, attraverso la sua ben
nota tecnologia LiveUpdate, permette di
scaricare continuamente le "chiavi" dì
riconoscimento dei virus, attraverso una
procedura pressoché completamente
automatizzata Ovviamente nessun me¬
dicinale funziona senza la collaborazione
del paziente, per cui occorrerà usare un
minimo di attenzione nel maneggiare di¬
schi e file, partendo dal principio che,
finché non è dimostrato che sono "puli¬
ti", possono essere infetti. Non è certo
paranoia, si tratta solo di regole di vita
pratica che, una volta acquisite ad abitu¬
dine, diverranno parte integrante della
nostra vita quotidiana.
Mac e PC, piattaforme
e ambienti d’uso
diversi, per uno stesso
risultato
Sebbene si tratti, a conti fatti, dello
stesso programma, la differenza delle
due piattaforme ha determinato, alla re¬
sa del fatti, due ambienti d'uso molto di¬
versi tra loro, con quello Mac più ricca¬
mente personalizzabile e quello PC più,
per cosi dire, "automatico". Ovviamen¬
te, poiché è il risultato che conta,
nell'economia dell'articolo il fatto Inci¬
derà solo dove davvero le differenze
comportano, alla conclusione, risultati
effettivamente separabili.
La protezione offerta da NAV si eser¬
cita, essenzialmente, attraverso tre ope¬
razioni distinte: autoprotezione automa¬
tica, utilizzo dei dischi di soccorso, altre
operazioni definibili dall'utente.
La prima è di gran lunga la più impor¬
tante; l'autoprotezione è il metal detec¬
tor del nostro computer, capace di fer¬
mare tutto quel che di sospetto doves¬
se arrivare alle vie d'accesso alla nostra
MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999
97
Norton Antlvirus 5.0
macchina, siano esse le porte di I/O alle
memorie di massa o i collegamenti In¬
ternet. Il programma "gira" continua-
mente in background, verificando ogni
attività anomala e ogni accesso a file e
programmi. La seconda protezione, più
che altro una cura estrema, è affidata al¬
la creazione (purtroppo spesso trascura¬
ta dagli utenti; pare che la metà di essi
ignori questa procedura, eppure si tratta
di un'operazione che richiede, una tan¬
tum, pochi minuti) dei dischi di soccor¬
so, vero salvagente quando le cose si
mettono male II terzo ambiente è, infi¬
ne, quello a disposizione dell'utente,
ambiente attraverso cui gestire al me¬
glio la nostra guardia del corpo persona¬
le.
In questo habitat l’utente ha la possi¬
bilità di tagliarsi a misura le attività del
programma e di pianificare secondo i
suoi desideri le attività della sua sessio¬
ne di lavoro. Il tutto è legato all'apertura
di una finestra che contiene una serie di
comandi-pulsanti, ognuno dei quali rag¬
giunge attività diverse.
La prima cosa da fare, qui giunti, è
quella di pianificare le scansioni. Questa
procedura permetterà di eseguire un
check-up completo della nostra macchi¬
na in un momento prestabilito, Le atti¬
vità, come altre che vedremo, sono set-
tabili anche, una volta per tutte, durante
l'installazione del pacchetto sull'HD, e,
tra i diversi ambienti PC (98, 95, NT,
Windows 3), esistono piccole differenze
nella tecnica d'impostazione. A tal pro¬
posito va ricordato che i dischi di soc¬
corso vanno aggiornati ogni volta che si
installa un nuovo componente hardwa¬
re, si eseguono modifiche al sistema
operativo (come spesso accade anche a
seguito d'installazione di nuovo softwa¬
re), si eseguono nuove partizioni o si ag¬
giorna la protezione antivirus; l'aggiorna¬
mento ò comunque pressoché automa¬
tico e richiede solo un modesto inter¬
vento da parte dell'utente.
Interessante è la possibilità di perso¬
nalizzare in maniera piu particolare l'am¬
biente di NAV Spesso i settaggi inseriti
di default sono più che adatti alla mag¬
gior parte delle esigenze, ma si può in¬
tervenire su di essi in maniera più parti¬
colare (ad esempio, per adattarlo alle
esigenze di un amministratore di rete).
Ancora più pregevole è la possibilità
dì isolare file sospetti Quando NAV rile¬
va un'attività particolarmente inconsue¬
ta legata a un file, o crede dì aver indivi¬
duato un virus di nuovo tipo, provvede a
isolare il documento o II programma so¬
spetto, mettendolo In quarantena. La
cosa può avvenire in maniera automati¬
ca, o in base a un preciso sospetto
Lo spiashscreen ai Nor-
tonAV per Macintosh.
La tesa di scneauiature
delle attività, il monito¬
raggio pud avvenne a in¬
tervalli regolari, o a date
prefissate
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dell'utente; i file in¬
seriti nella cartella
di quarantena non
avranno la possibi
lità di espanders
duplicarsi, o esten
dere un eventual
contagio ad altri f
le, recando dann
alla rimanente par
te di HD. Nel frat
tempo il file poten
zialmente infetto
può essere inviato
al SARC (Syman¬
tec Antivirus Re¬
search Center),
che provvederà ad
esaminarlo e ad
avvertire l'utente di
presenze indeside¬
rate. E' necessario, per questo servizio,
disporre di un collegamento Internet e
di un indirizzo di posta elettronica per ri¬
cevere la risposta Se viene rilevata la
presenza dì un nuovo virus, la relativa
stringa di identificazione viene immedia¬
tamente comunicata al servizio Live Up-
date.
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NAV e Mac
NAV per Macintosh (il vecchio SAM,
di buona memoria) non è molto dissimi¬
le, nelle funzioni, dalla versione PC, ma
l’ambiente d’uso si presenta più rapido,
intuitivo e, in fondo, amichevole. Anche
qui l'intero programma si basa su una
sola finestra, che contiene, a destra, tre
pulsanti, Il primo permette di scandire i
file presenti sul disco, il secondo per¬
mette di accedere all'area delle prefe¬
renze, il terzo apre il collegamento con
Live Update, le opportune operazioni di
aggiornamento,
Indipendentemente dalle operazioni
automatiche, la scansione manuale può
essere avviata in qualsiasi momento,
quando si verifichi qualche ipotetico pro¬
blema, La scansione è rapida e non ri¬
chiede alcun intervento da parte
dell'operatore, se si è impostata l'opzio¬
ne di autoriparazione. Dopo l'operazione,
viene generato un report delle operazio¬
ni eseguite e degli interventi effettuati.
In ambito di automatismo di difesa,
NAV, anche qui, permette di definire
momenti prestabiliti per la scansione
delle memorie disponibili e per II colle¬
gamento con Live Update per l'aggior¬
namento del database. In ossequio alla
amichevolezza dell'ambiente Mac, la
scelta dei tempi e degli intervalli avvie¬
ne attraverso una pratica finestra-calen¬
dario, dove è possibile anche definire le
tecniche da adottare, in default, in caso
dì problemi II programma può, inoltre,
eseguire operazioni di controllo meno
radicali, come controllo di attività cosid¬
dette "virus-like" (ad esempio rilocazio¬
ne di file sull'HD eseguite da un ottimiz¬
zatore di frammentazione). In questo ca¬
so l'utente viene avvisato della attività
in corso e questi può intervenire, di vol¬
ta in volta, permettendo, negando o li¬
beralizzando l'attività riscontrata. Altra
area "calda", ma non sempre pericolo¬
sa, appare essere l’attività di controllo di
98
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
' AiitiVirvs
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La preziosa possibilità di
creare un ambiente for¬
temente personalizzato
Interessante la facoltà di
includere lo escluderei
file compressi, in base
al protocollo usato per
lo “schiacciamento"
stato di file che hanno subito modifiche
dalla loro ultima apertura; se è imposta¬
ta l'opzione di protezione contro virus
sconosciuti, e NAV riscontra che un file
è stato oggetto di modifica o di un qua¬
lunque cambiamento nel periodo inter¬
corso dall'ultima apertura, il sistema av¬
visa di questa anomalia, lasciando poi
all'utente il controllo sulle successive
operazioni da eseguire.
Fortunatamente, Mac non ha bisogno
dei dischi di soccorso descritti in am¬
biente PC II computer può essere rav¬
viato direttamente dal CD fornito nel
pacchetto e le procedure di decontami¬
nazione possono essere anche lanciate
da qui; riguardo a queste ricorderemo
che un file può essere soggetto a ten¬
tativo di riparazione e, in ultima analisi
(ad esempio virus che sovrascrlvono il
codice), cancellati. L'area di customiz-
zazione dell'ambiente è anch’essa mol¬
to piacevole da organizzare, visto che si
basa su una striscia scorrevole laterale,
che, ad ogni pulsante, apre una finestri-
na per la regolazione e la definizione di
procedure personalizzate. Ad esempio
è possibile definire quando, come e co¬
sa fare in caso di floppy infetti, definire
le caratteristiche
della zona di qua¬
rantena (in essa è
possibile definire e
gestire cartelle per¬
sonali, basate ad
esempio sul tipo di
virus di cui si sospetta la presenza). An¬
cora, è possibile indirizzare operazioni
più frequenti di scansione su particolari
cartelle (come quella definita dall'am¬
biente Internet Config di sistema opera¬
tivo. che crea, a richiesta, una cartellina
dove verrà riversato il materiale di
downloading da Internet), definire parti¬
colari tipi di attività della macchina che
vanno tenuti d'occhio. Ad esempio, è
possibile gestire, una per una, una ven¬
tina d'attività particolari, come creazio¬
ne di documenti di Startup nuovi, spo¬
stamento di risorse da una cartella
all'altra, creazione d’applicazioni da par¬
te d'altri programmi, aggiunta di file
particolari a risorse di sistema (un
esempio è l'aggiunta automatica di ma-
croistruziom a quelle già esistenti di
programma, attività questa sempre so¬
spetta). formattazioni non precedute da
finestre di dialogo.
In ambedue le versioni, NAV può in¬
tervenire senza problemi su file com¬
pressi, e, in ambedue gli ambienti, pres¬
soché tutti i protocolli sono riconosciuti
e accettati. Ancora, e questo vale sia
per l'ambiente Mac che per NT, molti
dei settaggi di NAV possono essere pro¬
tetti da password, in modo da impedire,
da parte di un amministratore, accessi
non autorizzati alle tecniche di difesa
dell'ambiente E infine, inutile racco¬
mandarlo, conviene schedulare con suf¬
ficiente frequenza il collegamento a Li-
veUpdate; forse il problema virus in am¬
bito Mac non è cosi grave come in PC,
ma tenersi aggiornati non costa niente e
ci permette di dormire sonni sereni.
Conclusioni
Norton AntiVirus 5 è il tool più poten¬
te oggi esistente in commercio per di¬
fendersi da attacchi di virus, macrovi¬
rus, cavalli di Troia e altre amenità del
genere. Ma occorre precisare, a costo
di diventare monotoni e fastidiosi, che
la protezione è diretta conseguenza
dell'aggiornamento della banca dati at¬
traverso LiveUpdate. Occorre ricordare
che mai come qui la potenza del pro¬
gramma non sta tanto nella più nuova o
più vecchia versione, ma nella disponi¬
bilità di quelle benedette stringhe
d'identificazione che poi ci permettono
di riconoscere gli indesiderati ospiti
che, a frequenza giornaliera, prolificano,
si modificano, provocano danno e di¬
struzione m maniera tanto subdola
quanto insospettabile (pensate a quello
che sono capaci di fare i CIH o a come
sappiano ben mimetizzarsi i "polimor¬
fi"). Norton mette a disposizione gratui¬
tamente, per un anno, l'accessibilità
agli utenti della libreria di LiveUpdate
(dopo occorre pagare una piccola tassa
d'iscrizione annua), è questa la vera
chiave di volta della difesa, quindi non
trascuriamola.
Mg
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
99
di Raffaello De Masi
DataFellows
F-Secure 4.0.1
'Sta storia dei virus comincia a non
piacermi Dopo tre puntate di ABC
sull'argomento, e la prova di due pac¬
chetti analoghi su questo numero, ho
notato che la gente comincia a guardar¬
mi in maniera strana. Quando sono pas¬
sato l'ultima volta in redazione, nessuno
mi ha voluto dare la mano, tutti più o
meno educatamente si sono allontanati
adducendo motivi di impegni già assun¬
ti, con la coda dell'occhio ho visto An¬
drea che strofinava la sedia su cui mi
ero seduto con un panno imbevuto d’al¬
cool; solo Rino, il più diplomatico, mi ha
chiesto se mi sentissi proprio benel
Ohé, ragazzi, si tratta di virus informati¬
ci, non fatevi idee strane Chissà cosa
hanno pensato; fatto sta che ho capito
l'antifona e, insalutato ospite, me ne so¬
no andato, anche perché dovevo pas¬
sarmi la pomata sulle croste verdi che
da un po' di tempo mi sono uscite sul
viso e sulle mani. Valli a capire, gli ami¬
ci!
Fatto sta che ho notato che l'argo¬
mento virus, inaspettatamente, ha ri¬
svegliato un profondo interesse da par¬
te dei lettori. Pochi, infatti, immaginava¬
no che la loro produzione fosse, come
dire, giornaliera, e che la loro presenza
si aggirasse sulle diverse decine di mi¬
gliaia di tipi diversi. E, nella casella di
posta, l'argomento virus è divenuto, in
questo periodo, prevalente Manco a
dirlo, molti mi hanno scritto preoccupati
di strani sintomi avvertiti durante l'uso
della loro macchina, di chiusure dei pro¬
grammi del tutto inaspettate, di sistemi
che si bloccano inaspettatamente (ricor¬
do il banner della casella di posta di Leo
Sorge: "Windows che s'inchioda non fa
notizia, Windows che funziona, sii") di
collegamenti Internet improvvisamente
abortiti. E' facile farsi prendere dalla psi¬
cosi, ma è il caso di ricordare che, rin¬
graziando Dìo, non è poi tanto facile in¬
fettarsi, specie se si usano certe pre¬
cauzioni.
100
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Data Fellows 4.0.1
DataFellows F-Secure 4.0.1
Produttore
DaiaFellows F-Secure, v 4 0 1
Data Follo WS Groun
PI 24 FIN-02231
tspou. FinUrnd
hlip://www DataFellows corri
Distribuito in Italie da
Direziono Commercialo « l«aii .
Symtiolic
Viale Mentana, 29
43100 Parma
hnp//www syinboirc il
Pretti: (iva osclutial
Lil 400 000
Ed ecco quindi, accanto alla prova del
classico tra i classici, il test di un bel
pacchetto antinfluenzale proveniente da
climi nordici, addirittura dalla Finlandia,
dove, fosse solo per la latitudine, certo
di malattie virali da raffreddamento ne
sapranno qualcosa. Un pacchetto, co¬
me vedremo, agile, raffinato, efficiente,
paragonabile con i mostri sacri del set¬
tore, e che in più ha un certo profumo
di esoticità e originalità che non guasta.
F-Secure,
per mettersi al sicuro
Perdonate l'ignobile gioco di parole,
ma mi è venuto spontaneo. Fatto sta
che questo pacchetto mi è parso subito
interessante e, per cosi dire "simpati¬
co", non foss’altro, come dicevamo,
per differenziarsi dalla massa adepta al¬
le pur sicure protezioni di MCAfee e
NAV. Oltre, comunque, alle pure e sem¬
plici considerazioni circa l'originalità, F-
Secure si fa notare per essere un am¬
biente di solida costruzione, ben artico¬
lato e caratterizzato da un potente back¬
ground conoscitivo del problema. I risul¬
tati, in termini di efficacia e di copertura
del problema possono essere riassunti
tenendo conto della particolare attenzio¬
ne prestata dagli implementatori alle se¬
guenti caratteristiche:
- amministrazione centralizzata della
gestione della protezione e possibilità di
intervenire in ogni momento sulle tecni¬
che di manutenzione:
- trasparenza pressoché assoluta per
l’utente finale;
- protezione in tempo reale garantita
ai più alti livelli:
- ampio supporto di diversi sistemi
operativi e piattaforme hardware;
- visione integrata della difesa dai vi¬
rus come parte di un più ampio ambien¬
te di protezione;
- supporto diretto illimitato delle esi-
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
for Windows 95
Versimi 1.01<* * m
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.i .nji: v.rt,fe»y: M
F’ortar ’ ■ .-•< - Fri-i r olivi tre rtl
Portar : *1991.93 ;1c HK
Ti*; in<>>#:! r kcencedtv
Cl.w*Jelta 3 rfijrT„>!.'»
le (.eie Uro*e
I.Vrr. r 4855. K0 Free
Lo splashscreen di F-
Secure.
L 'ambiente principale
dei programma, con ii
toolbar personalitzabile
e le icone dei compo¬
nenti e dei task.
genze degli utenti.
In altri termini,
DataFellows consi¬
dera il suo pac¬
chetto non come
un semplice pro¬
dotto software, ma
come un servizio
fornito all'utente.
Ho potuto, in que¬
st'ottica, sperimen¬
tare come risposte
a quesiti vengano
fornite a distanza
di qualche ora o, al
massimo, il giorno
successivo. Ho
avuto, in questo
senso, il piacere di avere anche una fit¬
ta corrispondenza con Mikko Hernanni
Hypponen ( M ! k kP. H !PP.PflgP-^DalaFej-
lows.com) . persona di grande compe¬
tenza e di estrema cortesia, cui, d'altro
canto, è dovuta la messa a punto di par¬
te del codice del pacchetto e cui sono
da accreditare riconoscimento di nume¬
rosi virus e delle relative stringhe di in¬
dividuazione
A testimonianza della completa atten¬
zione posta dalla DataFellows nei ri¬
guardi del problema, sarà sufficiente ri¬
cordare che F-Secure è disponibile per
un’infinità di ambienti e di configurazio¬
ni diverse, nello stesso CD sono com¬
prese versioni per Windows 3 1, W95 e
98, Windows NT, OS/2, DOS in tutte le
versioni, PC-98 e DOS/V, Ma l'ambiente
si estende a comprendere Server come
Windows NT Server, Novell NetWare e
OS2/Warp. e gateway come firewall
CVP-comphant, Internet Mail, MS Mail,
Microsoft Exchange, Lotus Notes, Lo¬
tus cc:Mail. Novell GroupWise e MHS
Mail.
DdtaFellow offre agli utenti Apple un pacchetto essenzialmente identico a
quello descritto e dedicato all'ambiente Mac. Si tratta di un programma co¬
struito sullo stesso motore e articolato nelle parti e con le procedure descritte,
(atta ovviamente la debita distinzione tra le tipologie di virus e il diverso am¬
biente di utilizzo. La manualistica e anche qui fornita sotto forma PDF, e, obbe¬
diente alla filosofia di utilizzo anche su macchine datate, l'applicazione gira an¬
che su vecchi Mac dotati del 68040 L'aggiornamento delle librerie e continuo e
paragonabile all'altro ambiente, e avviene con la stessa tecnica del Web Club.
Notevole qui la velocita di scansione, anche se il caricamento del Gatekeeper
rallenta un poco lo startup iniziale II prezzo e di poco superiore a quello indica¬
to per la versione Windows.
101
Data Fellows 4.0.1
PitwolK. taf t«à 'Sm Fotta'
Gena*
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Itet I» lai* Se» Fotta
Gamul
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Cancal
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C•"<* I Bdp
Le finestre di gestione dell'attività
del pacchetto; si noti come sia possi¬
bile selezionare difese contro cavalli
di Troia e macovirus. scansionare ar¬
chivi e EXE. schedule forme diver¬
se di scansione
Base comune della linea di prodotti è
una tecnologia, proprietaria di DataFel-
lows, definita CounterSign, che combi¬
na diverse tecniche complementari di
scansione; questa architettura di prote¬
zione definita multitiered (multistrato,
multigradino) include scansione su base
di verifica incrociata di "signature" (la ri¬
cerca e la verifica del tratto di codice
sospetto viene eseguita in diverse pro¬
spettive), analisi euristica dell’ambiente
sospetto e verifica del checksum, pro¬
tezione a vari livelli dei dati e dei file. F-
Secure è il primo prodotto a usare, in
ogni momento, un approccio "a certifi¬
cazione” delle macro su documenti o
spreadsheet. La cosa è importante e si¬
gnificativa se si considera che. in un
network, il modulo F-Secure Anti-Virus
Macro Control può essere facilmente
configurato dall'amministratore di rete
per garantire macro autentiche e auto¬
rizzate nei confronti di altre che, non ri¬
conosciute come specifiche dell’am¬
biente di network, potrebbero indicare
un possibile inquinamento. Analoga po¬
tente protezione è garantita nei con¬
fronti dei pericoli d'accesso attraverso
firewall, cosa sempre possibile e soven¬
te probabile quando ambienti si aprono
verso l’esterno attraverso reti remote o
attraverso Internet. In questo caso F-
Secure Antivirus for Firewalls analizza e
rimuove i virus prima dell’accesso al
network, in questo integrandosi perfet¬
tamente con l’ambiente parallelo F-Se-
cure Network Management, Infine F-
Secure Antivirus mail Gateway suppor¬
ta tutti i maggiori Client di e-mail, come
pure tutti i protocolli correnti incluso
POP3, SMTP, UUPC via dial-up. ISDN e
linee condivise. Come nella maggior
parte degli prodotti del genere, l'effi¬
cienza e la garanzia offerta dal pacchet¬
to è legata, più che sull'aggiornamento
del codice, sulla tempestiva disponibi¬
lità delle informazioni di identificazione
relative agli ultimi virus scoperti. Que¬
sto avviene, qui, attraverso l'iscrizione
gratuita al DataFellows Web Club, che.
attraverso connessioni via Internet per¬
mette di scaricare gli ultimi aggiorna¬
menti e di accedere a un’ampia libreria
tecnica dedicata soprattutto ad ammini¬
stratori di rete e a ricercatori nel campo.
La cura riservata da DataFellows
all'ambiente network è davvero apprez¬
zabile; l'amministratore può installare
versioni per cosi dire desktop sulle po¬
stazioni presenti nel network, inviare ai
singoli utenti aggiornamenti successivi
con un solo click del mouse, ricevere
automaticamente report quando vengo¬
no incontrati virus, file probabilmente
infetti, o solo comportamenti sospetti.
E' possibile eseguire verifiche e scan¬
sioni su una stazione remota, cambiare,
allo stesso modo, setting e configura¬
zioni, gestire l'SNMP (Simple Network
Management Protocol) per
operazioni di alert automatici,
gestire le installazioni e gli up-
date attraverso l’SMS (il Sy¬
stems Management Server di
Microsoft).
Anche l'ambiente end-user è
molto ben realizzato e gradevole, ancor¬
ché concepito per essere, per quanto
possibile, trasparente all'utente. Il tool-
bar del programma è completamente
personalizzabile, il database dei virus è
gradevolmente e curiosamente com¬
mentato. l’F-Secure Antivirus Service
aggiorna automaticamente i database
su network, anche in assenza dell'uten¬
te, il supporto multilingua permette di
scegliere l'ambiente d'uso più facile.
Tutto, insomma, è fatto in modo da im¬
picciare il meno possibile, pur garanten¬
do il massimo della protezione in ogni
momento.
Come usare F-Secure
Installare F-Secure significa, come al
solito, passare attraverso la ben nota
procedura. Come dicevamo il CD con¬
tiene le versioni per molte piattaforme,
oltre ai dimostrativi delle stesse e i ma¬
nuali in diverse lin¬
gue nel solito for¬
mato .PDF (duro
da leggere, il fin¬
landese!). Appena
lanciato il package
chiede il numero di
sene e si può so¬
stenere che, da
questo momento
in poi, F-Secure
non disturberà
quasi più.
v. >» a ^
L’F-Secure Antivirus
Web Club; l'aggiorna¬
mento alle librerie anti-
virus 6 gratuito.
102
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Gemi I
I
Scamng
WakMabon
Piolsclion
F-Secure GateKeeper,
l'ambiente di monitorag¬
gio trasparente, abilitato
allo startup, che verifica
l'accesso a lile prove¬
nienti dall'esterno <di¬
schi , network, InternetI.
In base al princi¬
pio di lasciare
l'utente libero di
badare alle sue co¬
se, principio questo
comune a molti an-
tivirus, F-Secure
viene lanciato allo
startup. sotto for¬
ma di F-Secure-
Agent, un ambien¬
te di monitoraggio
che verifica e con¬
trolla continuamen¬
te attività sospette
e azioni non con¬
sentite- A F-Secure
comunque si può
accedere in ogni
momento lancian¬
dolo dalla barra del¬
le applicazioni e ci
ritroveremo in
un'amichevole fine¬
stra che non abbi¬
sogna certo di so¬
verchie spiegazioni,
In alto avremo una
barra-palette dei
comandi con di¬
ciassette icone che
permettono di lan¬
ciare scansioni piu _
o meno guidate, o
di creare task, pro¬
getti-ambienti di scansione in cui sa¬
ranno schedulati tempi, obiettivi, me¬
morie di massa da sottoporre a control¬
lo Come al solito, anche qui sarà pos¬
sibile filtrare le operazioni da eseguire
(ad esempio se si sospetta la presenza
di un macrovìrus, sarà inutile analizzare
gli EXE o i DLL, tanto per dire). Ovvia¬
mente sarà sempre possibile inserire
nel controllo gli archivi e i settori di
boot; se poi si è dei soliti smanettoni
che preferiscono usare estensioni pro¬
prie. appare evidente che occorrerà av¬
vertire F-Secure della cosa. Lo schedu-
ling del controllo può avvenire a inter¬
valli scelti dall'utente e quando si verifi¬
cano certe situazioni di disponibilità
della macchina
I risultati dell'operazione possono es¬
sere serviti in vario modo, tra cui, disin-
fezione automatica o manuale, tempi
di esecuzione del programma, tipologia
delle eventuali infezioni e sorte dei file
sottoposti a cura; in base a un'articola¬
ta tabella delle opzioni d'uso si posso-
Dynamic Vmui Piofochon
15 E nate F-Sacua Gaiekeapei
Piavano»» Action
« Ahvayi DanyAccaii lo Inlaclad FI»
r* Cor«m Moia Donymg Accen lo Inlaclad FI»
Acllon on Inlaclad Fila.
«Non» <* Ranama I* Calai» C Cariaci
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Scanning
Pidactnn
EaacmaMo Fila.
Includo Fiat «ah Eiaanoora
|C0M EXE SYS OV? APP PGM BIN SCB
Documonl File*
Include Fée* vtfh Exlermom
|00?XL?RTF ~
Whan a Viiu. la Found:
P Beap
P Dnptay Ih» f dormo Marno»
Airto. chiamala un pelo * 11
OK
Canee!
b*>
no salvare i report delle analisi, esclu¬
dere tipi particolari da tutte le scansio¬
ni, editare un particolare avviso di at¬
tenzione, sviluppare tecniche preventi¬
ve di difesa (come negare l'accesso a
file infetti, e/o rinominare gli stessi),
scegliere di terminare certe operazioni
quando l'infezione avviene in ambiente
DOS. Se usato in un network, F-Secu¬
re offre prestazioni e caratteristiche ag¬
giuntive, come comunicazione automa¬
tica in caso di arrivo di aggiornamenti,
invio automatico del report all'ammini¬
stratore del sistema, gestione delle co¬
municazioni anche tra piattaforme di¬
verse.
Un'intera sezione del manuale è de¬
dicata agli amministratori di rete; la do¬
cumentazione presente è molto ben
fatta e curata (come curatissima è
l'area di documentazione dei virus) e il
System management, fatte le debite
differenze, è ancora chiaro e amichevo¬
le, senza mai indulgere a complesse
tecniche specialistiche. Vari ambienti,
Data Fellows 4.0,1
f Sacuta GniefcoflfMU Snlltnu 1
Dynamic Vnji Pjtfackon
P E nate F-Sacua GaMAaaoai
Piavamo» Acino
« AJ~ayi Dar» Acca.» lo Irtaclad FI»
f Cflrtam Baia» Dargmg Acca., lo Irtaclad FI»
Acllon on Irtaotad FI»
« bona
n Banana Irtaclad FI»
f~ Qalai» Irtaclad FI»
r" Olimlacl irtaclad Ha
OK I Concai | b*
da UNIX a Microsoft LAN Manager, da
VINES a Novell sono tutti supportati, e
la gestione delle particolari caratteristi¬
che, come diritti d'accesso, restrizioni,
individuazione delle workstation, distri¬
buzione delle installazioni e degli upda-
te, sono sempre facilmente accessibili
attraverso la classica interfaccia a lin¬
guette (si possono anche distribuire ta¬
sk e report).
Conclusioni
F-Secure è un eccellente pacchetto
antivirus, continuamente aggiornato e
potentemente articolato a coprire esi¬
genze diverse e ambienti anche molto
diversificati tra loro Questa è la sua ar¬
ma piu forte, assieme alla sua indubbia
facilità d'uso e a una notevole rapidità
nella sua azione di scansione e disinfe¬
zione.
Inevitabile il confronto con Norton
AntiVirus. la cui prova appare su que¬
ste stesse pagine. NAV ha, sicuramen¬
te, dalla sua la possibilità di isolare in
quarantena file sospetti fino alla defini¬
zione della loro sorte e/o alla risposta
da parte di Symantec sulla natura
dell'infezione F-Secure possiede inve¬
ce una documentazione tecnica invidia¬
bile, sia sotto forma di manuale sia in
linea con
lows.com . e una libreria dei virus inte¬
ressante. I due prezzi, come vedete,
non sono sovrapponibili, ma gli aggior¬
namenti di F-Secure sono a vita e lo
stesso disco contiene diverse versioni
per altrettanti ambienti.
In conclusione, scegliete quello che
preferite, ma, soprattutto, difendetevi
bene contro le influenze e gli attacchi
virali. Fortunatamente, per quelli da vi¬
rus informatici, gli antibiotici informatici
funzionano alla perfezione.
KE
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
103
di Raffaello De Masi
Readlris OCR
Mercoledì, due dicembre, intorno alle
tre del pomeriggio. Sono a Roma per
motivi di lavoro, riguardanti l'emergenza
rifiuti. Ho da poco finito una riunione di
Superesperti (d’obbligo la lettera maiu¬
scola, visto che vi partecipavano un'infi¬
nità di Espertissimi Superblasonati e Su¬
percattedratici, la cui unica preoccupazio¬
ne era quella di dimostrare "Quanto so¬
no più bravo io rispetto a te!''). Finalmen¬
te l'appetito meridiano li ha presi per lo
stomaco e, manco a dirlo, senza nulla di
fatto si decide di ragionare il tutto a
''mmonnezza” persa! E cosi mi ritrovo
alle due con lo stomaco vuoto come un
sacco, con la stizza di aver perso una
mattinata, e con la macchina che va a
cinque cilindri (e non a sei), per l'acquaz¬
zone che nel frattempo si è scatenato.
Che faccio? Quasi quasi non guasta una
scappata in redazione (ci manco
dall'estate), cosi mi rifaccio in un am¬
biente dove il lavoro ferve fattivo e senza
soluzioni di continuità, e la produttività è
assioma giornaliero, per definizione non
necessario di dimostrazione.
Fa un freddo cane e arrivare dalle parti
di Collina Lanciam, con il traffico dei ro¬
mani che usano l'auto come ombrello e
con i cantieri in corso sul raccordo anula¬
re. è impresa degna di Sansone (con i ci¬
lindri superstiti, per una "panzata" in una
pozzanghera, che sono divenuti quattro).
Finalmente imbocco la tentacolare Via
Perner e. trovato fortunosamente un par¬
cheggio, salgo le auree scale. Chissà, se
disturbo, penso. Ma già aprendo l'ebur¬
nea porta mi rendo conto che qualcosa
non va.
Pur senza scendere in dettagli fin trop¬
po intimi (rischiando la lapidazione in
pubblica piazza con conseguente impic¬
cagione in sala mensa), posso dirvi che
appena mi vedono tentano tutti quanti di
ricomporsi di corsa, assumendo, chi più
chi meno, atteggiamenti altamente pro¬
fessionali Facendo che cosa? Non ci
crederete mai. eppure è la santa verità
cominciano a sniffare un blocco di sche¬
de video che Rino ha sulla scrivania.
Già, proprio cosi! Le schede aspettano
Franco Paiamaro per un articolo compa¬
rativo (pubblicato su queste stesse pagi¬
ne) E questi che si mettono a fare? Co¬
minciano ad aprirle con discorsi del tipo
"Senti questa, odora di Chanel n“5!"
"Ma quale Chanel. è di Lancóme!" "Ma
che dite, questa è tale e quale alla parmi¬
giana con le melanzane che faceva
mammamia!” Ovviamente interviene
Lui a dire l'ultima e propone: ''Questa
non perdetevela, odora di Notti d'Orien-
te", provocando però con coro di prote¬
ste degli altri: "Ma come, quel profu¬
macelo da bordello?" Ci manca solo la
mitica Lavanda Cannavaie del marescial-
104
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Readlris OCR
Readlris OCR
Produttore:
I R I S sa
7. lue du Bosquet
8-13*18 Louvam-io^Nouve, Biussels. BE
nupy/wwwwinsiinK cori'
distributori:
Video Compuiei spa
Via Amonelli, 36 - 10093 Collegno <TO)
Tel 011/4034828
GSOFT S R L
Via Clerici. 4 ■ 20099 Sesto-San-Giovanni IMH
Tel 02/26265021
Euio Sistemi srl
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Tel 0984/402764
prezzo 1 1 VA inclusaI
L 299 900
lo Carotenuto Cavalier Antonio, e abbia¬
mo chiuso,
Beh, vi confesso che prima che succe¬
desse l'irreparabile, almeno per le mie
virtù, ho afferrato questo pacchetto e
me la sono data a gambe. Se la mia po¬
vera mamma avesse saputo, quindici an¬
ni fa, con chi mi ero messol E pensare
che mi diceva anche di prenderli sempre
ad esempio! Ah, la vita segreta delle re¬
dazioni!
Readlris, un OCR
con tutti gli attributi
IRIS è l’acronimo di Image Recogmtion
Integrated Systems, una società belga
che, partita diversi anni fa come distribu¬
trice dei prodotti Mamstay, ha contempo¬
raneamente portato avanti un suo perso¬
nale discorso relativo a una tecnica pro¬
prietaria di ricognizione automatica dei
caratteri di stampa. Se ben ricordate, la
rubrica Mac ha ospitato un paio di anni fa
la prova di una penna, omonimamente
designata, che permetteva l'OCR di pagi¬
ne stampate attraverso lo strisciamento
di una punta ottica sullo scritto. Sebbene
non potesse essere certo paragonabile,
per facilità d'uso, con la classica tecnica
OCR da scanner piano, la penna aveva
una sua specifica area d'uso, in quanto
consentiva di ricavare rapidamente da
carta stampata o dattilografata brani, dati,
nomi, intere righe perfettamente selezio¬
nate. Della penna esisteva anche la ver¬
sione PC, che offriva alcune potenzialità
(tra cui la lettura dei codici a barre Code
39) non presenti nell'altra.
Ovviamente quest'avvio promettente
doveva evolversi in un prodotto più com¬
pleto, e il risultato è questo Readlris OCR,
un ottimo ricognitore automatico di carat¬
teri (si consideri che è stato adottato, in
La finestra principale
del programma Si noti
come, automaticamen¬
te. sia avvenuta la sele¬
zione automatica delle
possibili aree di testo,
o. comunque, interpre¬
tabili
La tecnica di gestione
del formato del testo:
numerose le possibilità
di formato in output.
mento attraverso
analisi automatica
del contesto della
frase;
- tecnologia di "ri-
costruzione" dei
contorni, per carat¬
teri degradati e sim¬
boli speciali;
- interattività ele¬
vata con l'utente in
fase d'autoappren-
dimento. per garan¬
tire una sempre più
efficiente ricognizio¬
ne, col tempo, di
scritti particolar¬
mente "difficili";
- lettura di ampie
tipologie di scrittura
compresi dattilo¬
scritti, a matrice di
punti, teletype, fax,
tutto il mondo, come pacchetto di suppor¬
to per gli scanner HP) che si oppone allo
strapotere, pressoché monopolistico,
nell'area di OmniPage (dopo il parziale, e
per certi aspetti inspiegabile, ridotto suc¬
cesso dell'analogo pacchetto di Xerox) che
detiene il mercato da un decennio ed è
prossimo alla versione 9. Readlris è snello
e vivace, veloce e raffinato, e, cosa che
certo non guasta, gira già su macchine di
classe molto modesta.
Diamo un'occhiata generale al prodotto
e alle sue caratteristiche, giusto per fare
la sua conoscenza. Occorre precisare che
può essere installato su computer della
classe 386, dotati di almeno uno strimin¬
zito DOS 3.3 (gira anche col vecchio Win¬
dows 3.1) e di 4MB di RAM Basato sulla
tecnologia Accupage di HP, il programma
ha le seguenti caraneristiche generali;
- tecnologia d'estrazione dei caratteri
Ommfont e d'autoistruzione di riconosci-
ecc.;
- supporto linguistico di ventidue lingue
madri, compresi i caratteri speciali di alcu¬
ne lingue dell'est europeo; implementa¬
zione opzionale dei caratteri cirillici (solo
russo);
- funzione di OCR direttamente richia¬
mabile dall'interno di applicazioni;
- output di testo e figure direttamente
verso le applicazioni più diffuse, compresi
i word processor più evoluti;
- output di tabelle verso ogni applicazio¬
ne che le supporta, come wp e spread¬
sheet;
- supporto di ampia fascia di scanner
piani, a trascinamento di foglio o manuali;
- completa trasparenza con la tecnolo-
ia Accupage della HP e con lo standard
wain.
Come si noterà non è certo poco, e, al¬
meno sulla carta, il confronto col più bla¬
sonato fratello regge bene. Vediamo co-
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
105
Readlris OCR
me questo awiene.
Innanzitutto una breve occhiata alla fi¬
nestra principale. Questa si presenta divi¬
sa in due parti con due sbarre di comandi
a destra e a sinistra, corrispondenti a due
serie di strumentazioni diverse. Quella
degli strumenti di accesso, posta sul lato
destro della finestra dell'applicazione,
contiene tutti comandi necessari durante
l'apertura e l'anteprima dell'immagine.
Quella principale, posta sul lato sinistro,
consente un rapido accesso a tutti i co¬
mandi generali utilizzati di frequente.
Ovviamente, in ossequio alle direttive
generali dell'interfaccia Windows, è suf¬
ficiente tenere per qualche secondo il
puntatore del mouse sul pulsante desi¬
derato, e una casella informativa indi¬
cherà all'utente la funzione del comando
stesso.
Come tutti gli altri OCR, anche Readlris
lavora analizzando immagini, qualunque
sia la loro provenienza, ma presumibil¬
mente ricavate da scansione di docu¬
menti attraverso uno scanner. Readlris
caricherà l'immagine presente sul disco e
la presenterà nella finestra principale. Su
questa saremo chiamati ad indicare quali
parti si desiderano convertire in testo edi¬
tarle, tracciando strutture definite "fine¬
stre" intorno alle zone di interesse.
Esercizi
di buona lettura
In pratica occorrerà indicare, definendo
rettangoli, il testo da "leggere", che il si¬
stema dovrà interpretare e trasformare in
materiale editabile Tanto per intenderci,
immaginiamo di dover recuperare del te¬
sto da una pagina di una rivista; questa
conterrà, ovviamente, del testo e delle
immagini, Nella forma piu generale Rea¬
dlris chiederà che gli siano indicate le
aree che sarà chiamato ad interpretare.
Trascineremo quindi, utilizzando il mou¬
se, una serie di rettangoli sulla pagina im¬
magine presente sullo schermo (per la
verità quasi mai si utilizza questa tecnica,
in quanto l'auto analisi presente nel pac¬
chetto consente di lasciare al programma
stesso la scelta delle aree effettivamente
"leggibili"); questi rettangoli saranno nu¬
merati consecutivamente e in maniera
automatica dal programma ma, in ogni
caso, sarà possibile rinumerare le aree
stesse in base alle preferenze dell'uten¬
te. E' interessante notare che questo pro¬
gramma permette di salvare i cosiddetti
modelli di organizzazione in finestre, vale
a dire che è possibile indicare al program¬
ma un modello tipico di distribuzione di
testo e grafica (materiale leggibile e ma¬
teriale non leggibile) da poter utilizzare
per l'analisi di pagine e successive, nella
stessa sessione di lavoro o in altre se¬
guenti (una specie di fogli di stile, se cosi
Durante il riconoscimen¬
to. alcuni caratteri pos¬
sono creare incertezza,
ecco Quindi subentrare
la lase dell'autoapprendi-
mento, che snellirà sem¬
pre più le sedute suc¬
cessive.
si può dire).
Spendiamo qual¬
che parola sull'inte¬
ressante caratteri¬
stica definita ses¬
sione multi linguag¬
gio; essa si basa su
due importanti ca¬
ratteristiche principali. Innanzitutto è
possibile (e necessario) definire la lingua
base del documento da analizzare. Ciò è
importante perché il programma esegue
una verifica ortografica del testo letto,
confrontando le parole presunte con un
vocabolario interno che, per ogni lin¬
guaggio, si aggira intorno alle centomila
parole.
Ma cosa interessante è un'altra; pre¬
messo che accanto agli idiomi piu diffusi
(inglese, francese, spagnolo, italiano, por¬
toghese, ecc.) sono presenti molte lingue
dell'est europeo e, a richiesta, anche vo¬
cabolari in alfabeto cirillico (in tutto ben
cinquantadue lingue), è possibile indicare,
al momento dell'analisi, diversi vocabola¬
ri. Capita sovente, infatti, che trattati, fo¬
gli informativi, circolari, pubblicazioni, sia¬
no spesso redatti utilizzando lingue diver¬
se (esempio tipico sono le pubblicazioni
scientifiche, dove, accanto al linguaggio
principale, ci sono simboli, formule, inte¬
re righe scritti con simbolismi specifici o
in lingua greca). Indicando al programma
di "leggere" usando diversi dizionari ci si
■ -IdIkI
Nèkolik slov o technologii <
Rychlé a levné pfevàdèni tisténcho nebo psanéht
vyznam technologie OCR (Zkratka slov C
rozpoznàvànf znakù). Afikoliv vyvoj této Icchn
doposud je tato technologie ncznimà vitSiné lid
ùspéSné vyuiivat
Nyni je tento ùiinny nàstToj plné k vaSi dispozici
pfepisovàni textu z papiro. Je to len nejrychlejS
vklàdànf textu do poòftafe.
La scelta dello scanner, è possibile configurare diversi parametri direttamente
dall'interno di Iris, sono supportati i modelli più comuni e diffusi
L'opzione multi lingua in azione, occorre, lo ricordiamo, disporre del supporto
multiidioma di Windows.
106
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
La tecnica di autolor-
nattazione. che separa
automaticamente testo
e immagini.
Il sito IRIS, da cui scari¬
care gli ultimi aggiorna¬
menti del programma
evita, o almeno si ri¬
ducono, le fastidio¬
se sedute di corre¬
zione e di riscrittura;
occorre solo ricorda¬
re che, per accede¬
re ad alcune dì que¬
ste funzioni occorre
disporre, sulla mac¬
china, del modulo di
Windows "Suppor¬
to Multilingue”.
Molte sono le op¬
zioni definibili
dall'utente per con¬
sentire la più rapida
e funzionale inter¬
pretazione dei docu¬
menti letti; molto
spesso l'interpreta¬
zione viene accele¬
rata indicando al programma la tipologia
generale del testo da interpretare (es. se
si tratta di stampa piena o a matrice di
punti, se i caratteri sono di dimensione
fissa o proporzionale). Può capitare, in
ogni caso, che con stampe scarsamente
leggibili (es.: macchine per scrivere spor¬
che o fotocopie - vero tallone d'Achille
dell'OCR) l'interpretazione avvenga in
maniera molto lenta e con numerosi er¬
rori. Niente paura, se avremo una dose di
pazienza da spendere inizialmente. Rea-
dlris "impara , vale a dire che l'interpre¬
tazione dubbia da parte del programma
viene proposta all'utente che guiderà
all'apprendimento il programma. Con
questo sistema, in tempi piuttosto brevi,
Readlris è riuscito a leggere anche molti
caratteri Script, sempre difficili da inter¬
pretare in questi tipi di ambiente.
La tecnologia di apprendimento di Iris
si basa, comunque, sulla gestione dei co¬
siddetti "dizionari dì font". In altre parole,
accanto alle "forme" di stampa più clas¬
siche e piuttosto universali (immaginia¬
mo solo il Times o il Courier, tanto per ci¬
tare qualche nome) il pacchetto è capace
di apprendere librerie di caratteri partico¬
lari, inserendole poi in un "dizionario" ap¬
punto che può contenere anche diverse
istanze dello stesso carattere (ogni dizio¬
nario contiene cinquecento forme diver¬
se). Le nuove forme individuate possono
essere lette e utilizzate solo in quella
sessione, salvate su un set di font già
esistente, e infine raccolte in un nuovo
dizionario particolare (come avviene so¬
vente quando si leggono documenti con
numerosi caratteri convenzionali non
standard). Interessante, ancora, una volta
terminata la lettura, la possibilità di salva¬
re il testo, oltre che in formato leggibile
da pressoché tutte le applicazioni corren¬
ti, anche specificando il flusso con cui lo
scritto verrà conservato. Sarà possibile
quindi conservare la suddivisione e la
struttura di righe, paragrafi, colonne;
quando si leggono tabelle esse potranno
essere conservate in base alla formatta¬
zione preferita (con relativo carattere di
separazione) o ricostruite anche nella
struttura a caselle originale.
OCR e scanner
Un pulsante ad hoc permette di sce¬
gliere lo scanner collegato alla nostra
macchina. Molte e ben articolate sono gli
ambienti di utilizzo già forniti dal produt¬
tore, e sono altresì supportate anche le
cosiddette piattaforme di scansione, co-
Readlris OCR
me Visioneer Paperport o HP Document
Assistant. Una volta selezionato lo scan¬
ner, la stessa finestra si autoconfigura
per obbedire alle specifiche della periferi¬
ca stessa, ivi compresa la risoluzione più
adatta in base alla grandezza dei caratteri
da leggere (valori ammessi da un minimo
di 6 a un massimo di 72 punti). Readlris
riconosce inoltre Capolettere (sempre
nell'ambito della grandezza massima), e
righe inclinate fino a una ventina di gradi
(l'orientamento per step di 90° va invece
fatto a mano). In base alle potenzialità
dello scanner RI permette anche l'au-
toformattazione del documento da quello
origine (rìdisposizione del testo come in
origine), ivi compresa l'allocazione corri¬
spondente delle figure originali (la frazio¬
ne grafica può essere, comunque, salva¬
ta a parte in un unico file).
L'OCR può essere applicato anche a
fax ricevuti, e qui l’ambiente di riconosci¬
mento è molto efficiente, visto che è
possibile eliminare anche lo "sporco"
conseguenza di trasmissioni disturbate
Infine, segno dell'attenzione rivolta
all'utente più diffuso, viene fornito a cor¬
redo un buon software specifico per uti¬
lizzatori in possesso dello scanner Micro-
tec PageWiz e del bel Paperport Visio-
neer.
Conclusioni
Readlris è un eccellente pacchetto per
la lettura ottica dei testi. Facile da confi¬
gurare, sufficientemente potente per ge¬
stire anche grosse moli di lavoro conti¬
nuato, permette di "leggere" anche ta¬
belle conservandone la formattazione e
pagine con figure, che possono essere
salvate separatamente o indirizzate auto¬
maticamente per un futuro reinserimen¬
to nel testo.
La velocità non è certo la sua dote mi¬
gliore, ma occorre dire che neppure la
concorrenza brilla sensibilmente sotto
quest'aspetto. Eccellente è invece la
possibilità di lavorare in ambiente multi¬
lingue. Gradita e interessante la possibi¬
lità di eseguire l’OCR direttamente dalle
applicazioni, mentre sinceramente non ci
è piaciuta quel che con perversa tenden¬
za si sta verificando sempre più frequen¬
temente nei package software. Parliamo
dell'assenza, qui assoluta, di una sola ri¬
ga stampata di manualistica; il pacchetto
contiene solo il CD e la cartolina di regi¬
strazione. I manuali sono contenuti, sotto
forma di file .PDF, nel CD e vanno stam¬
pati in maniera casalinga se si desidera
avere sempre a disposizione un volume
da consultare al volo. Ma il prezzo è fatto
anche di questo, e, per la verità, proprio
in questo pacchetto, cosi amichevole e
pratico, il peccato è molto meno che ve¬
niale.
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
107
di Valter Di Dio
OverView
Acer Extensa 501T
Produttori
Acci imiy Sii
Conno iiiieno'iiii» Coileoni
Palano Poisno
Vm Paracelso, 12
20041 Agitila Brian,-,r IMI)
T.-l 030/©«4?t
Imo //www ncar.it
Prezzo: UVA oscillasi lil 3-190 000
Addressing) che pur non essendo TFT
dovrebbe garantire una buona velocità
di refresh. La CPU è un Intel Pentium
MMX con clock a 266 MHz, la cache in¬
terna è di 32KB mentre quella di secon¬
do livello è di 512KB, La macchina arri¬
va con 32 MB di RAM di sistema,
espandibile a 128, Ottimo il chip video:
un Neomagic 128 con acceleratore gra¬
fico a 128 bit. che consente, grazie ai
2MB di VideoRAM, di arrivare a
800x600 pixel in milioni di colori. La se¬
zione audio è particolarmente curata
con gli altoparlanti frontali di ampia di¬
mensione e decentemente amplificati.
Sul retro le solite dotazioni di porte tra
cui anche l'ormai inevitabile USB.
Extensa
Siete in imbarazzo tra acquistare un
computer portatile o un lettore di CD da
viaggio? Ecco la soluzione! Ovviamente
scherziamo, ma l'idea di utilizzare il let¬
tore di CD, che ormai è incorporato in
tutti i portatili, come lettore di Compact
Disc Audio senza che sia necessario ac¬
cendere il computer è davvero origina¬
le.
Naturalmente senza nulla togliere alle
funzionalità del portatile che, pur trat¬
tandosi di una macchina entry level, si
presenta con delle dotazioni e delle pre¬
stazioni di tutto rispetto. A cominciare
dalla T che accompagna la sigla del mo¬
dello che sta chiaramente ad indicare la
natura TFT del display da 12.1". In
realtà avremmo preferito provare il mo¬
dello più economico, dotato di un nuovo
tipo di display HPA (High Performance
501T
La piccola CPU Intel
Pentium 6 montata su
una Daughter Board
abbondantemente
schermata e con tutte
le piste dorate
Il lettore di CD
Quello che veramente fa la differenza
di questa macchina, anche dal punto di
vista estetico, è la
presenza del lettore
di Audio-CD incor¬
porato.
Anche a compu¬
ter chiuso e spento
è possibile utilizza¬
re il lettore di CD
come un normale
riproduttore audio.
Prendete un CD
del vostro gruppo
preferito, attivate il
lettore con il pul-
santino che sta sul
pannello frontale,
108
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Acer Exlensa 501T
comandate l'apertura, sempre dal pan¬
nello frontale, del vano CD, inserite il
CD e premete il tasto Play. Se il primo
brano non vi piace potete passare al
successivo con l'apposito tastino; il pic¬
colo display LCD vi informerà comun¬
que del numero della traccia seleziona¬
ta. Il volume degli altoparlanti si regola,
finalmente, da una normalissima rotelli-
na, come si faceva anni fa nelle radioli¬
ne a transistor. Accanto alla rotella del
volume ci sono i jack per due cuffie ed
un microfono.
Naturalmente tutta la sezione audio
funziona nel modo tradizionale quando il
computer è acceso In questo caso pos¬
siamo utilizzare l'ottimo mixer della Ya¬
maha per gestire tutte le periferiche au¬
dio. I tastini del lettore di CD restano
comunque attivi e possono essere uti¬
lizzati per cambiare traccia, avviare o
fermare un'esecuzione oppure per
espellere il CD. Anche il volume audio
resta regolabile sia da software che da
"rotellina".
Conclusioni
La macchina è un’eccellente soluzio¬
ne per un computer da utilizzare sia co¬
me portatile che come fisso Uno stu¬
dente lo potrebbe tenere sulla scrivania
e, mentre con Word o Excel sta facen¬
do i compiti, col lettore di CD ascolta la
sua musica preferita La velocità della
macchina ed il display TFT da 800x600
pixel, insieme al disco rigido da 3,2
GByte e al fatto che sia il floppy che il
CD sono interni, permette di utilizzare
questo portatile anche in sostituzione di
un computer fisso. La presenza della
Accanto alla CPU, ql
vista nella sua sede ne
turale ma sema !
schermatura, si vede
chip video Neomagi
128
E' proprio Quello che
sembra un CD-
Player Audio. Funzio¬
na anche a computer
spentoI
USB permette inoltre di ridurre l'even¬
tuale selva di connessioni e permette di
attaccare e staccare a caldo la macchi¬
na dalle periferiche "stabili".
Il prezzo di vendita, trattandosi di un
entry level è allineato a quello dei desk¬
top di fascia medio-alta, con tutti i van¬
taggi della portatilità. ^
OverView
di Andrea Moritesi
Nokia 500 Xa
Produttore:
J Nokia Commuivcanons Pioducts
I Keilalahdantie 4, FIN-02150 Espoo
IP 0. Box 226, FIN00045 NOKIA GROUP
|Tel -358 9 180 71
I http //www nokia com
Distributore:
Noto# Display Products
Centro Direzionale Lombardo
Palazzo B, Scala 1
Via Roma, 108
20060 Cessina de' Pecchi Milano
I Tel 02/95 256 264
Prezzo ai pubblico UVA esclusa)
Ut. 2 599.000
Nokia 500 Xa
E' l'ultima proposta di casa Nokia nel
campo dei monitor desktop a cristalli li¬
quidi: il 500 Xa è un 15" ultrapiatto TFT
che unisce la migliore resa visiva ad un
design decisamente gradevole E' dota¬
to di schermo antiriflesso ed antistatico,
con refresh rate fino a 75 Hz e dot pitch
di 0,3 mm, Il consumo a regime è di 32
W e l'ingombro (senza base) è di
345x391x63 mm (h, I, p) in 7,1 kg di pe¬
so. Semplicità d'uso e di installazione,
ampio angolo di osservazione, nitidezza
d'immagine e sistema audio integrato
tra le altre caratteristiche di questo ap¬
parecchio: il tutto ad un prezzo decisa¬
mente competitivo.
Montaggio e
collegamento
Partiamo subito dalla fine, vale a dire
dal prezzo, e proviamo a supporre che il
costo non esorbitante di questo prodot¬
to (certo elevato se paragonato ad un
monitor a tubo catodico, ma molto inte¬
ressante in senso assoluto) convinca
all'acquisto non solo (banalmente) gli
utenti professionisti più esigenti - maga¬
ri anche per ragioni più estetiche che
tecnologiche - ma anche quelli alla pri¬
ma esperienza con un display a cristalli
liquidi. Il prezzo, per quanto elevato
possa sembrare (oltre i tre milioni IVA
compresa!) è comunque da paragonare
a quello di un buon - ottimo! - monitor
CRT da 17 pollici, realmente il mimmo
formato in grado di visualizzare "decen¬
temente" i 1024x768 pixel offerti da
questo display.
Per l’utente neofita, certamente l'im¬
patto iniziale non potrà non portare con
sé un po’ dì disagio, senz'altro dovuto
alle dimensioni e al peso molto ridotti
del dispositivo. Il nostro utente dovrà
prima di tutto procedere all’operazione
di estrazione dall'imballo ed all’assem¬
blaggio delle diverse parti, Bisogna dun¬
que tirare fuori dalla scatola il monitor
vero e proprio, quindi la base, con due
aste inclinabili in ferro incorporate per
l’ancoraggio al telaio del display, ed infi¬
ne ì vari cavi, unità di alimentazione,
floppy e manuali Un'occhiata alle vane
parti sarebbe a questo punto sufficiente
per capire come procedere: sistemata a
terra la base con le barre in posizione
verticale, facciamo scivolare il telaio del
display, dotato dì apposite scanalature
sul retro, nei due assi, fino a poterlo
bloccare all’altezza desiderata grazie a
due linguette presenti sullo chàssis. Il
corpo del display risulta quindi essere
basculante e può essere inclinato di 5"
in avanti e 35° all'indietro Al dunque,
l’intera operazione risulta essere estre¬
mamente semplice: veniamo comun¬
que guidati nell'operazione da un opu¬
scolo a corredo ben illustrato con istru¬
zioni in sette lingue, tante quante ne
prevede il manuale d’uso. Curiosamen¬
te quest'ultimo è stato suddiviso in due
fascicoli separati: guida in quattro lingue
nel primo, le rimanenti tre nel secondo
Non so se la scelta sia dovuta a motivi
di costo: probabilmente due spillature
risultano essere più economiche di una
brossura, inevitabile quando il numero
di pagine cresce oltre un certo limite.
Certo è che in questo modo la consulta¬
zione del singolo manuale risulta molto
più comoda; si potrà inoltre evitare quel
senso di soggezione portato da una gui¬
da all’uso dall'aspetto troppo imponen¬
te e che spesso scoraggia l'utente
dall'avventurarsi nella lettura, anche
quando, come in questo caso, le pagine
che lo riguardino davvero siano al dun¬
que piuttosto poche, utili e molto ben
scritte. Non saranno pochi quindi gli ac¬
quirenti del Nokia 500 Xa che decide¬
ranno di disfarsi del fascicolo in più: un
110
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Nokia 500 Xa
Nokia Multigraph 447Za
invito dunque all'azienda finlandese,
sempre molto attenta ai problemi
dell’ecologia, perché, approfittando di
questa suddivisione, eviti del tutto di in¬
serire il volume di troppo nelle confezio¬
ni dirette ai differenti paesi, evitando
così un inutile spreco di carta.
Abbiamo a questo punto un monitor
pronto per essere collegato al PC, mo¬
nitor che frontalmente presenta un pan¬
nello ridotto all'osso, con tre soli con¬
trolli: manopola del volume audio, ta¬
sto/manopola del sistema OSD (On
Screen Display) e pulsante d'accensio¬
ne con accanto l'immancabile led. Ai lati
sono posizionati due altoparlanti inte¬
grati da 3 watt, mentre il microfono tro¬
va posto nel bordo superiore della corni¬
ce. Il lato inferiore del telaio integra il
blocco delle connessioni, contenente,
nell'ordine, due prese audio mini-jack
stereo, ingresso per l'alimentazione e
due prese USB. Il cavo con attacco
VGA D-Sub (è previsto anche l'adattato¬
re Mac opzionale) non è certo un ogget¬
to estraneo, e visto che anche il colle¬
gamento all'unità d'alimentazione lascia
spazio a ben pochi dubbi, il massimo
della difficoltà può risultare dal riuscire a
capire quale dei due attacchi audio sia
l'uscita del microfono e quale l’ingresso
per gli altoparlanti (sul retro sono inoltre
^ £ -N* ° • :
O -U’ C I
■ufi :
■ —
Il pannello frontale de: Nokia 5 00 Xa si presenta
semplice e molto efficace, con pochi comandi
molto facilmente accessibili, tra la manopola
per la regolatone del volume ed il tasto d'ac¬
censione. con led accluso. 6 posizionato l'unico
dispositivo di regolazione delle impostazioni via
OSD. un pratico e comodo tasto-manopola
presenti gli attacchi mini-jack per alto-
parlanti/cuffia e microfono esterni, che
vanno naturalmente ad escludere i di¬
spositivi integrati). Una volta effettuati
anche i collegamenti degli ingressi/usci-
te audio con le corrispondenti prese sul¬
la scheda del PC, tramite i due cavi a
corredo del monitor, siamo finalmente
pronti per partire.
Il Nokia 500 Xa può anche essere col¬
legato via USB e, tramite la seconda
presa in uscita, funzionare da hub per
un'altra periferica USB quale tastiera o
mouse.
Il retro del telaio è possibile osservare il sem¬
plice sistema ad alette per il bloccaggio dei cor¬
po principale agii assi del basamento Oltre ad
essere regolabile in altezza, il display pub esse¬
re inclinato m avanti e all'indietro con angolazio¬
ni rispettivamente di 5‘ e 35° Sulla sinistra so¬
no visibili gli attacchi mini-jack per altoparlanti lo
cuffial e microfono esterni.
I prodotti Nokia nel campo dei monitor non riguardano, ovviamente, i soli LCD interes¬
sante, nella famiglia Multigraph. il recente 447Za (sul mercato già da qualche mese), un
CRT da 17" in grado di offrire un refresh rate di 120 Hz e dotato di "short-neck tube":
nuova tecnologia che garantisce una minore profondità del tubo catodico e. conseguente¬
mente, dell'intero apparecchio. Le ridotte dimensioni ed il design semplice ed elegante
allo stesso tempo, convivono felicemente con un display dall'eccellente visibilità
II 447Za integra un sistema di ingressi-uscite audio che comprende finanche un mi¬
crofono omnidirezionale oltre ai due altoparlanti full range, per un suono stereo di buona
qualità, posizionati sul bordo inferiore della cornice Sono altresì presenti le prese mini-
jack stereo per il collegamento del monitor a dispositivi au¬
dio esterni quali microfono, altoparlanti o cuffie. Tra I
due speaker, al centro del pannello frontale, trova¬
no posto i numerosi comandi del sistema OSD
(On Screen Display): un set di controlli decisa¬
mente ampio che comprende regolazioni geome¬
triche e di posizione, luminosità e contrasto, tem¬
peratura del colore, moire e degauss.
L'apparecchio è dotato, oltre che di connettore
VGA Standard D-Sub a 15 pin, anche di adattatore
per il collegamento alla porta video dei sistemi
Mac. E' perfettamente Plug & Play grazie all'inter¬
faccia DDC compatibile integrata per la comunicazio¬
ne bidirezionale con il computer ed il settaggio auto¬
matico. Pienamente conforme a tutte le normative ine¬
renti la salvaguardia dell'ambiente e la sicurezza, il Nokia
Multigraph 447Za garantisce una ridottissima emissione di
campi magnetici ed un eccellente sistema per la riduzione del
consumo di energia elettrica
Caratteristiche e
regolazioni
La fretta, è risaputo, può essere catti¬
va consigliera: in effetti, collegando il
monitor ad un PC in questo modo e
riavviando, si corre il rischio di non ve¬
dere assolutamente nulla, o meglio, di
vedere soltanto un messaggio del
sistema OSD che ci avvisa della
presenza di un timing errato. In
realtà, il nostro LCD è estrema-
mente 'tollerante' e, pur se otti¬
mizzato per una risoluzione di
1024x768 a 60 Hz, è in grado di la¬
vorare in modo più che egregio
anche con frequenze verticali più
basse, con effetto di sfarfallio
pressoché assente. La scelta di
una risoluzione minore, poi. può al
più portare il formarsi di una corni¬
ce attorno all'immagine. Quello che
proprio il nostro Nokia non riesce a
mandare giù è un'impostazione della
frequenza su valori troppo alti. Ecco
perché, nel caso in cui il monitor LCD
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
111
Nokia 500 Xa
vada a sostituire un vecchio CRT, è be¬
ne assicurarsi, prima di scollegare que¬
st'ultimo, di aver selezionato un refresh
rate valido per il 500 Xa: una frequenza
troppo alta potrebbe effettivamente
portare al blocco del display con relativo
messaggio d'errore. Ed ecco perché
un'occhiata alle guide all'uso di quando
m quando, ma soprattutto prima di met¬
tersi al lavoro, non può che far bene
In questa situazione in effetti il ricor¬
so al manuale si renderebbe indispen¬
sabile. In realtà la soluzione per questo
apparecchio è estremamente semplice,
infatti il Nokia 500 Xa dispone, tra le va¬
ne funzioni dell'OSD. di una regolazione
automatica delle impostazioni e, accan¬
to a questa, di un richiamo per i valori di
fabbrica.
Il floppy disk a corredo comprende un
setup per l'installazione automatica dei
driver (disponibili anche quelli per Win¬
dows NT4), che si effettua semplice-
mente selezionando il modello di moni¬
tor da un elenco proposto. Accanto a
questo, un semplice ma utile program¬
ma per l'ottimizzazione delle imposta¬
zioni, tramite il quale con l'ausilio di im¬
magini di prova, è possibile verificare la
validità della regolazione automatica o
intervenire manualmente sulle diverse
fasi di messa a punto.
Il menu OSD principale può essere ri¬
chiamato in qualsiasi momento pre¬
mendo il tasto al centro del pannello
frontale II tasto stesso può essere ruo¬
tato per muoversi nei vari menu e anco¬
ra premuto per effettuare la selezione.
Molte le funzioni utilizzabili e ben sette
le lingue supportate, compreso l'italia¬
no. In fase di modifica delle varie rego¬
lazioni, il valore numerico rappresentan-
\
ORIGINAI S/N
128001281 - _
••og
Il pannello delle connessioni 6
posizionalo nella pane interio¬
re del telaio e comprende l'at¬
tacco per l'unità di alimenta¬
zione a corredo, i connettori
del sistema audio integrato e
le pone USB in ingresso ed in
uscita una periferica di tipo
USB come mouse o tastiera
pud quindi utilizzare il monitor
come hub
te lo stato attuale della funzione è af¬
fiancato dal valore della funzione stessa
prima dell'inizio delle modifiche, per fa¬
vorire qualsiasi ripensamento. In altri
casi, una volta terminata l’operazione di
regolazione, ci viene proposta la scelta
se accettare le nuove impostazioni o
tornare allo stato precedente.
La qualità dell'immagine è ottima,
l'angolo visivo utile è molto più ampio di
quanto non si osasse sperare, il siste¬
ma audio funziona egregiamente... biso¬
gna dire che il primo impatto con un
LCD difficilmente sarebbe potuto anda¬
re meglio
Qualità e prezzo
I dispositivi a cristalli liquidi sono de¬
stinati a farsi sempre più largo nel mer¬
cato: i prezzi diminuiscono, la qualità
cresce ed i vantaggi rispetto ai 'concor¬
renti' a tubo catodico si fanno sempre
più sentire. Gli LCD da tavolo, ad esem¬
pio, offrono una
visibilità, a parità di
diagonale, netta¬
mente migliore:
come detto in pre¬
cedenza, utilizzan¬
do un 15" di que¬
sto tipo al posto di
un 17" CRT risulta
molto difficile ac-
La finestra principale
del programma per il
settaggio del monitor
il software, incluso nel
floppy dei driver, forni¬
sce gli strumenti ade¬
guati per l'impos razio¬
ne automatica o ma¬
nuale delle vane rego¬
lazioni
corgersi della differenza
di display utile. I consu¬
mi sono decisamente ri¬
dotti rispetto ai monitor
a tubo catodico e per
quanto riguarda le dimensioni... beh,
inutile parlarne, no?
Il nuovo Nokia non fa eccezione, ed a
tutto questo abbina un prezzo che può
finalmente indurre in tentazione quanti,
fra coloro che desiderassero passare ai
cristalli liquidi, fossero fino a ieri scorag¬
giati da cifre effettivamente riservate a
poche privilegiate tasche. Uno o due
anni fa, un display con queste dimen¬
sioni e caratteristiche, poteva addirittura
costare il doppio se non il triplo del
prezzo attuale
Il sistema di gestione dell'alimenta¬
zione integrato consente, oltre al rispar¬
mio di energia elettrica, anche quello
dell'illuminazione di fondo del display,
allungandone la vita in maniera consi¬
stente e contribuendo anche ad evitare
quel fastidioso effetto ombra dovuto al¬
la persistenza delle immagini a video
(effetto non dannoso come nei CRT,
dove i fosfori rischiano di restare dan¬
neggiati, ed in grado di riassorbirsi da
solo con il tempo).
Il monitor Nokia è conforme alle spe¬
cifiche CE ed FCC per l'emissione di ra¬
diazioni, TCO 95 ed Energy Star per la
protezione dell'ambiente ed ai principali
standard mondiali sulla sicurezza (mar¬
chio CE compreso).
Le dimensioni ridotte, insieme
all'estrema semplicità di assemblaggio,
permettono al 500 Xa di proporsi anche
come monitor da trasporto: il corpo
principale sembra anche garantire robu¬
stezza sufficiente per sopportare un po'
di scossoni, ma l'intero imballo, in ogni
caso, trova comodamente posto nel ba¬
gagliaio di un'utilitaria. Nel caso in cui si
abbia necessità di frequenti spostamen¬
ti con un sistema multimediale, inoltre,
l'integrazione nel display dei dispositivi
di I/O audio consente di ridurre al mim¬
mo il disagio.
MS
112
MCmìcrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Ir pop upirw i nini 0 ) NOSd] 0W3S IP aieqsj6aj oupieui 4 B N0 y|
EPSON Stylus Color 440.
Così piccola, e già una Stylus. _
. Vorrei saperne di più su EPSON Stylus Color 440.
EPSON Stylus Color 440: stampa a 4 colori
fino al formato A4, a 720 dpi su qualunque
carta. Velocità arca 4 ppm in nero e arca 2,5
ppm a colori.
Certo, è piccola. E leggera, e facilissi¬
ma da usare. Ed ha un prezzo incredi¬
bilmente attraente. Eppure, ha
tutte le qualità che hanno reso
le EPSON Stylus famose in tutto
il mondo. Colori brillanti, alta
definizione, qualità di stampa impec¬
cabile in ogni condizione. E grazie a
Professor Franklin's Instant Photo
Effect (Win 95 ed NT 4.0), ad EPSON
Print Adventure e ad EPSON Photo
Sheet (Win 95) in dotazione, permette
di entrare da subito nel mondo
emozionante del colore di qualità.
Nome.
□ casa □ ufficio Società.
Indirizzo_
CAP_Città_
□ pei non ricevere ulteriori comunicarono barrare la casella
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Spedire a: EPSON Italia SpA ■ 20099 Sesto S. Giovanni (MI)
V.le E.Ili Casiraghi *27. o inviare via fax allo 02/2*40750.
Per informa/ioni sui
punti vendito. chiamare il
M Numero (eroe -
[167-801101
In Internet: Ivww.epsoriTQ
ImaginEmozione EPSON
di Pierfrancesco Fravolini
OverView
GEO Itinera
Per chi fa un lavoro come il nostro,
di tipo giornalistico, o che comunque
ha bisogno di viaggiare e di lavorare
viaggiando, il computer portatile è
sempre stato un "accessorio" indi¬
spensabile I portatili di oggi sono poi
tutt'altro che semplici macchine da
scrivere o calcolatrici aggiornate ci si
può collegare ad Internet, per scaricare
programmi e file o per leggere la posta
elettronica, ci si può sentire musica o
vedere film, La potenza dei processori
Pentium e AMD, quando non utilizzata
per aprire le finestrelle, può venire im¬
piegata con profitto per calcolare com¬
plesse simulazioni meccaniche, elet¬
troniche o finanziarie Con le schede
PCMCIA la distanza con i computer de¬
sktop è quasi azzerata: con i portatili si
possono montare filmati video, calcola¬
re mappe stellari di 10.000 anni fa, mo-
mtorare in tempo reale fenomeni si¬
smici o semplicemente registrare il va¬
gito del nostro primo figlio. Il portatile
in prova su queste pagine appartiene
alla famiglia dei portatili economici; il
Geo m particolare è un economico di
lusso, perché con un'accurata mgegne-
rizzazione e una felice scelta dei com¬
ponenti, riesce comunque a fornire
delle prestazioni fondamentalmente di
elevato livello.
Costruzione
Le dimensioni del sistema non sono
minuscole. 31x24x4,5 cm, ed il peso di
3,4 kg è consistente, tanto da non con-
Geo Itinera
Produttore e distributore:
Monollth Italia
Violo Romeo'», IO
20133 Milano
Tel 167/385911
Prezzo: (IVA esclusa! L 2.790.000
sigliare di portare il computer da solo
in mano ma trasportarlo sempre den¬
tro la sua borsa, anche perché la finitu¬
ra antigraffio, di un colore molto bello,
rende il computer scivoloso.
Aperto il coperchio superiore la cosa
che si nota per prima è il touchpad,
con i suoi due tasti, il cui uso è risulta¬
to comodissimo ed intuitivo anche per
uno, come me, abituato al mouse e a
quello solo. La tastiera, a 88 tasti, è an-
ch'essa piuttosto comoda da usare
(dopo aver rimappato mentalmente la
posizione dei tasti non alfanumerici).
Molti dei tasti hanno una doppia o tri¬
pla funzione, come quelli del tastierino
numerico, annegato nella tastiera, al
quale si accede mediante il tasto "Fn"
posto m basso a sinistra Con lo stesso
tasto si accede alle funzioni di setup
dello schermo (aumento e diminuzione
del contrasto e della luminosità, pas¬
saggio da video interno a CRT esterno
o a TV), del volume audio, e alle vane
modalità di standby. Personalmente ho
trovato scomoda la posizione dei tasti
Cane e Ins nell'angolo alto a destra
della tastiera, una posizione tutt'altro
che intuitiva, ma anche in questo caso
penso che ci si potrà abituare II pen¬
nellino LCD posto alla base del monitor
consente di tenere d'occhio varie fun¬
zioni del computer, come lo stato delle
batterie, la presenza o meno dell'ali¬
mentazione di rete, lo stato dei vari
pulsanti CapsLock, NumLock, ecc., e
l'utilizzazione del floppy, hard disk o
CD-ROM. Pur non avendo la retroillu-
CARATTERISTICHE DICHIARATE
CPU: Intel Pentium P55C. 233 MHz Memoria: 32 Mb espandibile a 128 Mb Cache RAM:
512 Kb Hard Disk: rimovibile da 2,5", 3,2 Gb o superiore Altre periferiche: Floppy disk
3.5' CD-ROM 24x. DVD opzionale Video controller: S3 con 4 Mb. uscita 15 pin SVGA e
TV Schermo: LCD a matrice passiva da 12 pollici Controller audio: Yamaha YMF71 16
bit FM, Wavetable PnP 1 Oa dual DMA full duplex, compatibile Soundblaster e MS Win¬
dows Sound System Altoparlanti: stereofonici. 0.8 W massimi I/O audio: Line-m; Mic-in.
Lme-out/cuffia I/O: porta USB on board (un'altra porta USB è disponibile su Port Replica-
tor); porta parallela bidirezionale SPP, EPP vi 7/1 9. ECP vi 7; porta seriale 9 PIN RS232C,
compatibile NS16C55aA. porta IrDA vi 1. porta PS/2 per mouse o tastiera. 2 PC Card type
Il o 1 PC Card type III, connettore per Port Replicator
114
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Geo Itinera
La batteria fornita 6 da 4000 mAH, al Nickel
Metal Hydride, ed assicura un'autonomia dì 3
ore e mezza m condizioni normali. La ricarica av¬
viene in 2 ore se il computer 6 spento, mentre
ci vogliono circa 5 ore a computer acceso.
L'hard disk fornito 6 una unità da 2,5" e 3,5 Gi¬
ga. L‘unità è facilmente rimovìbile e sostituìbile .
minazione risulta sempre visibile per¬
ché illuminato dalla luce proveniente
dallo schermo.
Sul lato sinistro troviamo il lettore
CD-ROM, una unità 24x che consente
anche di leggere CD audio, Video CD
MPEG e CD-I, mentre sul lato destro è
presente la fessura del floppy e i con¬
nettori di ingresso e uscita per l'audio.
Per quanto riguarda le prestazioni au¬
dio, c'è da notare che questo compu¬
ter adotta un chipset Yamaha YMF71e
che supporta audio FM e Wavetable
ed è compatibile con Soundblaster e
Windows Sound System Certamente i
due altoparlantini, posti ai lati del mobi¬
le, subito sotto allo schermo, non per¬
mettono un ascolto hi-fi, ma la scheda
interna, collegata a degli speaker
esterni di buona qualità, o ad una cuf¬
fia, svolge egregiamente il suo lavoro.
Sempre sul lato destro del case tro¬
viamo anche lo sportellino per l'hard
disk rimovibile, un altro sportellino (ora
chiuso) dedicato ad un modem interno,
non installato nell'esemplare in prova,
l'alloggiamento per le schede PCMCIA
di tipo II o III, la ventolina per il raffred¬
damento e la presa di alimentazione.
L'hard disk fornito è una unità da 2,5"
e 3,5 Giga. L'unità è facilmente rimovi¬
bile e sostituibile.
Lo schermo, a matrice passiva da 12
pollici, è molto bello e luminoso. Certa¬
mente bisogna scegliere la posizione
migliore, normalmente in asse allo
schermo stesso, ma state sicuri che
non si rimarrà delusi dalla qualità. Per
chi volesse, è inoltre possibile utilizza¬
re uno schermo esterno CRT o una TV,
anche con ingresso S-Video.
Sul retro troviamo la maggior parte
La memoria principale
fornita è di 32 Maga
Pud essere espansa fi¬
no a 128 Maga utiliz¬
zando due moduli SO¬
DI MM da 144 pm, da
inserire negli slot pre¬
senti nella parte inferio¬
re del computer e na¬
scosti da un apposito
sportellino
Sul lato destro del ca¬
se troviamo lo spor¬
tellino per l'hard disk
rimovibile, lo sportelli¬
no del floppy, un altro
sportellino tchiusol
dedicalo ad un mo¬
dem Interno, non In¬
stallato, l'alloggia¬
mento per le schede
PCMCIA dì tipo II o
III, le prese di ingres¬
so-uscita audio, la
ventolina per il raf¬
freddamento e la pre¬
sa di alimentazione.
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
115
Geo Itinera
Sul retro troviamo la maggior parte delle connessioni. Sono presenti una
porta PS/2 per un mouse o una tastiera aggiuntiva, una porta USB, Univer¬
sa! Serial Bus, per il collegamento con apparecchiature esterne come scan¬
ner, altoparlanti digitali, telecamerine, ecc.. un connettore proprietario per II
Port Replicator. In ultimo troviamo la porta seriale, l'uscita VGA per un mo¬
nitor esterno, la porta per stampante e la porta IrDA
delle connessioni. Sono presenti una
porta PS/2 per un mouse o una tastiera
aggiuntiva, una porta USB, Universal
Serial Bus, per il collegamento con ap¬
parecchiature esterne come scanner,
altoparlanti digitali, telecamerine, ecc ,
un connettore proprietario per il Port
Replicator. Quest'ultimo è un accesso¬
rio che di fatto replica tutte le porte e
le connessioni presenti sul computer.
In questo modo chi vuole può utilizzare
il portatile come sistema fisso, connet¬
tendo il monitor VGA, la tastiera ester¬
na, il mouse e altri dispositivi al Port
Replicator. Quando si vuole utilizzare il
computer come portatile, basta scolle¬
garlo dal Port Replicator; viceversa
quando si vuole riutilizzarlo come com¬
puter fisso basta riconnetterlo al Port
Replicator, senza dover inserire una
marea di spinotti e impicciarsi in una
fitta rete di cavi, In ultimo troviamo la
porta seriale, l'uscita VGA per un moni¬
tor esterno, la porta per stampante e la
porta IrDA,
Il pennellino LCD posto alla base del monitor
consente di tenere d'occhio varie funzioni del
computer, come lo stato delle batterie, la pre¬
senza o meno dell'alimentazione di rete, lo stato
dei vari pulsanti CapsLock, NumLock, ecc., e
l'utilizzazione del floppy, hard disk o CD-ROM
La tastiera ha 88 tasti,
molti dei quali con dop¬
pia o tripla funzione. An¬
negato in questa trovia¬
mo il tastienno numeri¬
co, accessibile con il ta¬
sto "Fn " posto in basso
a sinistra Con lo stesso
tasto si accede alle fun¬
zioni di setup dello
schermo Iaumento e di¬
minuzione del contrasto
e della luminosità, pas¬
saggio da video interno
a CRT esterno o a TVI
del volume audio, e le
varie modalità di
standby.
Il dispositivo di punta¬
mento integrato touch-
pad è posto subito al di
sotto della tastiera, in
posizione strategica.
Il lettore CD-ROM 6 una unità 24» che consente
anche di leggere CD audio. Video CD MPEG e
CD-I.
La memoria principale fornita è di 32
Mega. Può essere espansa fino a 128
Mega utilizzando due moduli SO-
DIMM da 144 pin, da inserire negli slot
presenti nella parte inferiore del com¬
puter e nascosti da un apposito spor¬
tellino.
La batteria fornita è da 4000 mAH, al
Nickel Metal Hydride, ed assicura
un'autonomia di 3 ore e mezza in con¬
dizioni normali. La ricarica avviene in 2
ore se il computer è spento, mentre ci
vogliono circa 5 ore a computer acce¬
so.
Conclusioni
Certamente questo computer Geo
non è il più piccolo e il più leggero dei
portatili, e nemmeno il più veloce (at¬
tenzione, sul manuale è descritta la
possibilità di montare un processore
K6 233 MHz, chissà che non ci si pos¬
sa montare anche un K6 300 o 330
MHz?), però costa poco, ha uno scher¬
mo che è si a matrice passiva, ma in
ogni caso di alta qualità, una scheda
audio ottima, l'hard disk estraibile, il
CD-ROM, Windows 98 e, dulcis in fun-
do, la possibilità di montare un modem
interno, senza occupare uno slot PCM¬
CIA. Chi vuole un'alternativa economi¬
ca ai superportatili superveloci non de¬
ve lasciarsi sfuggire la possibilità di
provare questo Geo, non semplice bi¬
giotteria ma un gioiello poco costoso.
116
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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MB Aaus P5A 100MHz 158
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MB Ante P2B 440BX Bue 100 MHz 358
MB A«ui P3B 440BX* UJ SCSI 531
MB Asus P2B Duel CPU - U2 SCSI
WlttChip 325 uppiede MMX de 88
AMD X# Il 333 3D 191
AMD Ko 11 150 3D 25«
Intel Celeron 300 187
Intel Celeron !33Afrmfccm> 204
Intel Pettnun II 100 280
Intel Penoum II 133 384
Intel Pennuti II 350 408
Intel Penoun II 400 082
Intel Pennun II 450 I 088
hre?
SIMM 32 Mbyte EDO
DIMM 32 Mbyte
DIMM 64 Mbvte
DIMM 64 Mbyte lOOMIIz
DIMM 128 Mbvte 100M1I/.
L*
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79
130.
I59j
294
GRADE SISTEMI HR E3
Entra noi nuovo t veloce mondo AGP
Sostituzione e va lutazione dell'usato I
Ottimizzazione e risoluzione per I
conflitti di qualunque sistema !
STAMPANTI
BPC
1
iHPDcskjct^Oc^
389
Il Epson Stylus Color 440
Epson Stylus Color 640
316
| Epson Stylus Photo 700
459
ICanon Hubblejet 250
1 Canon Bubblejct 4300
259
Disponibili tutti li marche...
Abbonamento
Internet 4- E-Mail
Annuale / Full-Time
ISO
5 2 Gb\ie EIDE Ultra
219
5 J Gt'>1e EIDE Ulti.
26»)
0 3 Gbyte EIDE Ultra
2*»5
8 2 Gbyte EIDE Ultra
3VC
IO Gbyte EIDE Ultra
«©8
* 3 Gbyte SCSI l lua Wide 2
4o2
9 0 Gbyte SCSI Ultra Wide 2
854
CD ROM 32x Guidata!
84
CD ROM 32x 36x
*9
CDROM Mix Ami
13’
l’D ROM SCSI 32 x Fintar
19*
Dnve ZIP interno
149
Dnvc LS 120 Mbyte
1*9
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Tnh<
SVGA Trae Color PCI 2Mb
da 26
S3 3D Virgo 4Mb PCI
44
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99
Voodoo2 3DF* 12 Mbvte
259
ATI Work AH-in-One AGP
328
Diamond Vipcr 550 16Mb
336
Matrox GIOÌ) Produetiva 4Mb
82
Matrox GI00 Productiva 8Mb
140
Matrox G200 Mysuquc 8 Mb
209
Matrox 02(81 Millenium 8Mb
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Sony 100 ES -15’ 0 25 1024 449
Sonv 100 GS- 15’0 25 1280 569
Sony 200 F.S - I T 0 25 12*0 757
Sony 200 EF -1 T 0.25 12*0 777
| Sony 200 GS - I T 0.25 1600 943
Sonv 400 PS- 19" Digitale I *37
1
□ l’xl
Tulli con Monitor a Colon c CD
Acer 390c PI 33 16 1 6G
1 6*0
Acer 710DX P1I233 32 2G Merton 2 074
Acer 7 IUt PII23.3 32 2G rrr
3 29"
Tosh 4000 ctuP1123J'32/4G
: 72v
ro»h4000CTjrP!1233/3’4G m
3 s;x
Modem PCMCIA 33600
130
Modem PCMCIA SoOOO
l’O
Rete rombo PCMCIA
135
ACCESSORI MR n
Scheda Sound 16 bit 3D PnP
25
SoundBlaster 16 libro
39
SoundBlaster IX'1-64
67
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163
Schede d. Rete PCI PnP da
39
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151
Telecamera Videoconferenza
215
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*1
Moderni- ax 56000 DSVD est
12 :
US Robotics ISDN T.A ini
133
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di Raffaello De Masi
laterale è sovente fastidioso; e allora
questo stesso qualcuno ha pensato di in¬
serire nel mouse una rotellina che, fatta
girare, costringesse la pagina visualizzata
a seguirla. Da qui il passo alla seconda
rotella è stato breve ed ecco questo
Lindy che si presenta capace di eseguire
scroll nelle due direzioni senza affaticare
il nostro sottile e delicato polso E lo ha
chiamato 4D (in barba alla definizione di
direzione-verso) Internet Mouse.
Mouse Lindy 4D
Scroll bidirezionale
per PC
Ricordo che, qualche tempo fa, appar¬
vero alcune automobili dotate di ruote
posteriori sterzanti. Tecnologicamente
complesso, il sistema costava pesante¬
mente e pare che i risultati ottenuti, in
termini di prestazioni e tenuta di strada,
non abbiano mai brillato se, come pare
sia stato, rinnovazione è scomparsa si¬
lenziosamente dal mercato. Che sia sta¬
ta efficace o meno, non tocca a me dirlo,
ma mi viene di pensare che ben difficil¬
mente la meccanica automobilistica ab¬
bia potuto scoprire, a distanza di un se¬
colo dalla nascita, un'innovazione tanto
portentosa.
Ci sono cose, oggetti, tecnologie che,
immediatamente o dopo lunghi tempi di
perfezionamento, raggiungono livelli di
funzionalità ben difficilmente migliorabili.
E' il caso del mouse, strumento oggi di
cui è impensabile poter fare a meno, e
che è in pratica rimasto come quando fe¬
ce la sua timida apparizione su una mac¬
china della Xerox, e poi prepotentemen¬
te portato alla ribalta dal sistema operati¬
vo Macintosh. Certo, ci hanno provato in
molti a modificarlo o rinnovarlo, con fiori¬
tura di sistemi a tecnologia ottica (Little-
Mouse) o ad un'improbabile tecnologia
"a contrasto" (PressureMouse). Le stes¬
se trackball, che all'Inizio tentarono di
contrastare flebilmente il predominio del
sorcio, hanno da tempo abbandonato il
campo di battaglia e stanno gradualmen¬
te perdendo il pur modesto spazio con¬
quistato sul mercato, sostituite da tem¬
po, anche sui portatili, dalla tecnologia
touchpad. E allora, possibile che al mou¬
se tradizionale non ci possa essere alter¬
nativa?
No, credo non ce ne sia, possono cre¬
scere o ridursi i tasti, possono vedersi
belle realizzazioni a giroscopio (ne par¬
lammo qualche tempo fa nella rubrica
Mac), ma il buon vecchio topo "palla e
tasti" resta quello di quindici anni fa. Fi¬
no a che...
Fino a che qualcuno, fanatico d’Inter¬
net, si è reso conto che scrollare i docu¬
menti inseguendo la barra di scorrimento
Un bel mouse
con qualcosa in più
Il mouse Lindy è un oggetto di forma
semiellittica, delle dimensioni di 12x7
cm, pesante circa 65 g. Presenta nella
parte superiore, cinque appendici mobili,
rappresentate da tre pulsanti e due rotel¬
le normali tra loro; lo scorrimento è affi¬
dato a due strisce di teflon, della lun¬
ghezza di 3-4 cm. Esso è dotato di spi¬
notto seriale, ma la confezione contiene
anche un adattatore per prese PS/2. Il
mouse abbisogna, per funzionare, del
suo software che va installato dopo la ri¬
mozione di driver precedenti e che, una
volta caricato, offre in basso a destra del¬
lo schermo un'icona che permette di ac¬
cedere al pannello di controllo del mouse
stesso.
Il pannello è rappresentato da una fine¬
stra, da settare con una certa accuratez¬
za per ottenere i migliori risultati; questa
è organizzata in forma di schede a lin¬
guette, che offrono una serie d'opzioni e
setup per controllare le funzioni del mou¬
se stesso. Si tratta della finestra mouse
del classico compatibile Microsoft, cui
sono state aggiunte due schermate. La
prima è il pannello di controllo delle rotel¬
le, la seconda quella che regola le funzio¬
ni del terzo pulsante
Diamo un'occhiata alla prima; le due
rotelline ortogonali presenti sul dorso del
mouse servono, virtualmente in ogni ap¬
plicazione Windows, per scrollare sopra
e sotto e a destra-sinistra la pagina atti-
118
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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Mouse Lindy 4D
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l~ * uoSoal r Qihon
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Le due finestre di setup del mouse.
V
Inani Spnd odajilmort
lo* 7777/7 High
va In default le velocità sono già settate
secondo il miglior compromesso velo¬
cità-accuratezza di movimento ma la fi¬
nestra del pannello serve proprio a rego¬
lare le due velocità, anche separatamen¬
te, per esigenze o abitudini individuali
(particolare curioso, l'immagine della ruo¬
ta presente sul pannello ha il disegno del
battistrada simile a quello del Pirelli
P6000). Una casella di spunta permette
di invertire il senso -
dello scroll (chissà a
cosa potrebbe ser- -
vire la cosa, forse
per un mancino cui
sono state invertite le braccia con un tra¬
pianto), e un'altra le funzioni delle due ro¬
telle (Madonna, che casino!), mentre più
utile è l'opzione che regola il numero del¬
le linee alla volta scrollate. Un'ulteriore
W| tmJé |
casella di spunta permette di rendere la
periferica compatibile Intellimouse (viene
disabilitata la funzione di scroll orizzonta¬
le), mentre è possibile assegnare al mo¬
vimento delle ruote il salto incondiziona¬
to di una pagina alla volta.
La pagina di setup successiva è dedi¬
cata alla personalizzazione del pulsante
posto sulla destra del mouse, pressap¬
poco in corrispondenza del polpastrello
del pollice. L'opzione, abilitata, permette
di zoomare su aree dello schermo, in ba¬
se a un rapporto stabilito nel pannello
stesso (curiosa la possibilità di zoomare
con proporzioni diverse in orizzontale
verticale). Al terzo pulsante è possibile
anche assegnare altre funzioni, come au-
toscroll guidato dalla posizione del curso¬
re, o particolari azioni stabilite con qual¬
che macro.
Conclusione
Le caratteristiche tecniche di 4DLind
Diamo un'occhiatina all'architettura interna del mouse; il cuore del sistema è rappre¬
sentato da un unico chip dedicato, l'I.C. "ut" siglato EM7891568P, cui confluiscono i dati
di coordinata video, nonché gli impulsi dei tre pulsanti di cui il mouse è dotato.
Le coordinate video sono generate, in primis, dalle fotocoppie PHX-TRX (valori orizzon¬
tali) e PHY-IRY (valori verticali). Considerata la presenza di altre due fotocoppie, per lo
scroll orizzontale e verticale, si sarebbe portati a pensare che i nuovi dati di coordinata sia¬
no generati in circuito parallelo a quello delle prime due fotocoppie. Cosi invece non è; i
progettisti dell'elettronica hanno dato segno di gran raffinatezza intuitiva, essendo le foto-
coppie di scroll PHU-TRU (dato verticale) e PHL-TRL (dato orizzontale) gestite direttamen¬
te dall'L.C. "ul " con canale riservato.
Altra componentistica discreta di qualche interesse sono i tre switch SWL (sinistro),
SWR (destro) e SWM (laterale), e due matrici resistive.
E se Lindy non l'abbiamo ancora?
••••••• rTfffTTTTTTHTnTTTWfnnTfmTTTTTTTTTTTTTTTTnTfTTTTTTTTWTTm
Sovente scrollare continuamente un documento può essere fastidioso (immaginate
leggere un lungo manuale o una relazione) usando il mouse. Si può fare qualcosa in casa
per superare comodamente il problema?
La cosa è senz'altro possibile e fa capo a una della funzioni più o meno nascoste pre¬
senti in tutti i pacchetti, Quella che descriveremo, parzialmente non documentata, sta in
Word e permette di far scorrere sullo schermo, a velocità desiderata, un documento
Word senza interventi da parte del lettore, che può stare comodamente a leggere stra¬
vaccato in poltrona con le braccia incrociate.
Andiamo, in Word, nel menu Strumenti->Macro->Macro, nel settore "Macro In" sce¬
gliere, dal menu a tendina, "Comandi di Word", e nell'elenco il comando "Scorrimento au¬
tomatico" -> Esegui. Chiudendo la finestra si noterà che il puntatore ha cambiato forma;
basterà trascinarlo sulla barra di scorrimento per notare come lo scritto scorra , nei due
sensi, e con velocità proporzionale alla distanza dal centro della barra stessa. Per interrom¬
pere e sufficiente schiacciare il pulsante del mouse. Una volta testata, la routine può esse¬
re trasformata in una macro, e installata, come pulsante, su una barra. Semplice, no?
Qualche particolare tecnico riguardo al
mouse lo vedete nel riquadro allegato.
Ovviamente non ci si poteva aspettare
un mouse rivoluzionario (non c'è riuscito
Microsoft, con tutto il rispetto, per
l'amor di Dio, per l'ingegnosità del singo-
lol), ma in numerose circostanze l'uso
delle rotelline fa proprio comodo. Un po¬
co meno riuscita ci pare la posizione del
terzo tasto, troppo vicino al pollice per
non essere attivato, talvolta, per disat¬
tenzione. Occorre farci un poco l’abitudi¬
ne per evitare zoomate indesiderate. Per
il resto, la meccanica e il relativo movi¬
mento sono molto dolci, tenendo anche
conto che la risoluzione è di 520 DPI e
che in pacchetti come Photoshop o Au-
toCad la funzione del terzo pulsante si ri¬
vela sovente utile. Il tutto, poi, a un prez¬
zo sicuramente accattivante. KE
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
119
di Pierfrancesco Fravolini
OverView
Epson PhotoPc 700
Produttore e distributore
Monolilh llnlin
Viale Roinaana, IO
20133 Milano
lei 167/388911
Pretto! (IVA esclusili I 7 790.000
1280x960 pixel ma con una compressio¬
ne minore e quindi più ricche di detta¬
glio. Sia per la modalità "super" che per
quella "ultra" è possibile scattare delle
foto in bianco e nero sfruttando in que¬
sto modo la reale risoluzione massima
offerta dal sensore CCD. Tra le altre fun¬
zioni sono da evidenziare il flash automa¬
tico incorporato (escludibile), la funzione
Macro, per fotografare soggetti ravvici¬
nati da 10 a 50 cm, l'autoscatto e la re¬
golazione manuale dell'esposizione. Inol¬
tre la macchina può riprendere foto con
un formato panoramico da 1280x480
pixel.
Epson PhotoPc 700
Se non fosse per il piccolo schermo a
cristalli liquidi posto sulla faccia posterio¬
re del corpo, la PhotoPc 700 potrebbe
essere tranquillamente scambiata per
una fotocamera compatta tradizionale.
Anche il rigonfiamento alla sinistra del
corpo macchina, che serve da impugna¬
tura. fa credere che II dentro vi sia posto
un rullino fotografico. La "pellicola" della
PhotoPc 700 è invece una memoria in¬
terna di 4 megabyte, nella quale trovano
posto da 6 a 43 foto, a seconda della
qualità utilizzata. E' possibile inoltre utiliz¬
zare delle schedine di memoria aggiunti¬
va, CompactFlash da 4 o più megabyte
(già esistono da 32 MB, ma presto arri¬
veranno anche "tagli" più grandi), sia per
scattare un numero maggiore di foto, sia
per un accesso più rapido ed efficiente a
queste ultime dal proprio computer (in
particolare i notebook) utilizzando un
adattatore PCMCIA opzionale. Diversa-
mente è possibile utilizzare un comodo
collegamento seriale tra fotocamera e
computer, attraverso il cavetto adattato¬
re fornito a corredo (in realtà i cavetti so¬
no due, uno per PC e uno per Mac) ed
un programma apposito. I file di immagi¬
ni sono tutti in formato jpeg, e quindi fa¬
cilmente modificabili con qualsiasi editor
di file grafici. La macchinetta permette di
scegliere la qualità delle foto da imma¬
gazzinare. Si parte dalla qualità più bassa,
la "standard”, dove le immagini sono
catturate e memorizzate a 640x480 pixel
utilizzando la compressione JPEG media;
con questa possiamo riprendere immagi¬
ni adatte all'uso in pagine Web o comun¬
que da visualizzare sullo schermo di un
computer. C'è poi la modalità "super",
che fornisce immagini più dettagliate (da
1280x960 pixel) per poi finire alla moda¬
lità "ultra” con immagini sempre a
Interfacciamento
col mondo esterno
Uno sportellino posto su un fianco
dell'apparecchio cela le prese da utilizza¬
re per connettere computer, stampanti e
TV. Tramite un semplice cavetto mini-
jack è possibile vedere le foto sul televi¬
sore di casa, mentre mediante una porta
seriale ad alta velocità è possibile scari¬
care le foto su computer. Inoltre dispo¬
nendo di una stampante Epson dell'ulti¬
ma generazione è possibile stampare le
foto direttamente dalla fotocamera, sen¬
za passare per il computer Attraverso la
porta seriale e tramite il collegamento
con un computer si può accedere a nu¬
merose funzioni della fotocamera, come
cancellazione o uploading di foto nella
memoria interna della macchinetta, si
possono scattare delle foto controllando¬
le da computer, addirittura si può aggior¬
nare il programma di gestione della foto¬
camera.
CARATTERISTICHE DICHIARATE
CCD: a colori da 1/2,7 di pollice, 1.300.000 pixel Visore LCD: a colori da 2 pollici Memoria
interna: 4 megabyte. Qualità dell'immagine: jpeg 24 bit; 1280x960 pixel, 1280x480 pixel
(panoramica), 640x480 pixel Obiettivo: 5,5 mm f2.8. Messa a fuoco: da 0.5 m all'infinito;
da 0,2 m a 0,5 m (modalità macro) Esposizione: equivalente ad una sensibilità ISO 60/120
Otturatore: iride elettronica con otturatore meccanico da 1/4 di secondo a 1/500 di secon¬
do Controllo di esposizione: esposizione automatica o regolazione manuale Intervallo
flash: da 0.2 m a 2,4 m Dimensioni: 144x70x49 mm Peso: 280 g senza batterie.
120
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Epson PhotoPc 700
La parte superiore 6 quella che assomiglia di più a quella di una macchina fo¬
tografica tradizionale Nel piccolo display sono nportate alcune funzioni della
fotocamera, come numero delle foto rimanenti, qualità impostata modalità
del flash e stato delle pile l tastmi a destra, oltre il pulsante di scarto, servo¬
no per settare la qualità delle foto, il flash, l’autoscatto e la modalità macro
Sotto uno sportellino nella parte destra troviamo l'alloggiamento per una
scheda di memoria CompactFlash opzionale
Le prese per il collegamento al mondo esterno
si trovano ben protette da un coperchiano in
gomma Notiamo la presa per l'alimentatore
esterno Inon formio), l'uscita per TV e il con¬
nettore MiniDIN della seriale veloce per il col-
legamento con il computer
Il display LCD. oltre a vi¬
sualizzare le loto, si utiliz¬
za per accedere ai menu
del programma di gestio¬
ne della fotocamera
Il software
La Epson fornisce su due CD-ROM,
uno per PC e uno per Mac. una suite di
programmi che consentono di utilizzare
in maniera creativa la PhotoPc. Oltre ai
driver Twain per importare le immagini
su PC. direttamente in qualsiasi pro¬
gramma grafico, sono presenti vari pro¬
grammi di trattamento delle immagini,
uno dei quali estremamente facile da
usare perché basato su esempi Si par¬
te da Epson Photo! che è praticamente
il driver Twam. Photo file uploader. per
caricare immagini "nella" memoria del¬
la macchinetta, Photo sheet e Photo
print, per stampare le foto, Program
uploader. per modificare il firmware in¬
terno e la suite PictureWorks, con pro¬
grammi per il trattamento delle immagi¬
ni, per mandare cartoline via Internet e
per creare immagini panoramiche
Quicktime VR
Un esempio di foto eseguita alla
luce del giorno con zone illumi¬
nate dal sole e zone in ombra
La suite di programmi PictureWorks
contiene un software di trattamento
delle immagini molto tacile ed intuitivo .
121
di Andrea Montesi
Aztech PCI-128
Wave
Non basterebbero forse le pagine
concesse da MC all'intero spazio
OverView per elencare tutte le carat¬
teristiche di questa nuova scheda au¬
dio, prodotta dalla Aztech e distribuita
in Italia da Add-On
Ora che finalmente possiamo dire
addio ai vecchi adattatori ISA a 16 bit,
il mondo dell'audio digitale inizia ad
offrire dispositivi dalle caratteristiche
estremamente avanzate a prezzi più
che accessibili. La scheda Aztech che
ci accingiamo a descrivere garantisce
un suono di ottima qualità con effetti
3D e massima compatibilità con tutti
gli standard attualmente in uso, è cor¬
redata di cuffia stereo e dì un'amplis¬
sima dotazione software.
Nome in codice: SC128-3D, dove il
'128’ ovviamente non si riferisce ai bit
del processore integrato, bensì al nu¬
mero delle voci riproducibili contem¬
poraneamente dal sintetizzatore Wa-
veTable incorporato. E' un dispositivo
dalle caratteristiche semi-professiona-
li quello prodotto dalla Aztech Sy¬
stems Ltd, società di Singapore con
filiali in tutto il mondo specializzata in
schede audio, modem ed accessori
multimediali. Basata su tecnologia allo
stato dell'arte la scheda adotta un
connettore PCI a 32 bit ed è tra le pri¬
me ad utilizzare un nuovo chip sonoro
di S3 in grado di emulare la SoundBla¬
ster in ambiente DOS, sfruttando il
circuito Ddma. Il prezzo non è certa¬
mente tra i più bassi attualmente re¬
peribili sul mercato per questo genere
di dispositivi, ma le prestazioni di que¬
sto adattatore, distribuito nel nostro
paese dalla milanese Add On, non
possono assolutamente essere para¬
gonate a quelle di una delle tante
schede audio di bassa fascia che si
garantiscono il successo di vendita
semplicemente garantendo la loro
compatibilità con lo standard più diffu¬
so. La Aztech PCM 28 Wave è perfet¬
tamente Plug & Play e compatibile
con Windows 98 ed ha infatti offerto
un'installazione assolutamente priva
di qualsiasi inconveniente' una volta
riavviato il PC con scheda inserita, il
sistema operativo ha avviato la classi¬
ca procedura di riconoscimento per¬
mettendoci d'installare i driver dal CD
accluso tramite l'ormai familiarissimo
wizard. E' quindi automaticamente
partito il setup dell'installazione del
software per lo Yamaha XG Soft
Synthesizer, il sintetizzatore Wave Ta-
ble integrato in grado, come già detto,
di gestire contemporaneamente la
bellezza di 128 tra suoni e voci alla
massima qualità. Il sintetizzatore FM
è invece in grado di riprodurre fino a
20 voci stereo in emulazione OPL3.
La schèda è inoltre compatibile con
il nuovo standard DLS (DownLoadable
Sounds) che consente la massima
semplicità e funzionalità negli inter¬
venti di modifica e manipolazione sui
suoni e le tonalità dei file audio pree¬
sistenti.
La riproduzione e la registrazione
dei suoni sono supportate, entrambe
e contemporaneamente, in modalità
full-duplex, con frequenze di campio¬
namento indipendenti Luna dall'altra
(fino a 48 kHz). L'accelerazione
hardware è fornita dal sistema Direct-
Sound supportato, e la resa è assolu¬
tamente eccellente, con un effetto 3D
tutto da gustare anche con soli due al¬
toparlanti convenzionali, ma per il qua-
122
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Aztech PCM 28 Wave [SC128-3D] (( 3 ^ ^^)
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uu
GOCCI
| ModaMaj | | ►! |
| ■« | ■ | ► | II »
le varrebbe decisamente la pena di
spendere qualche lira in piu per dotar¬
si di un sistema di diffusione all'altez¬
za della situazione.
La dotazione software è estrema-
mente ricca, in grado di soddisfare
praticamente qualsiasi necessità di
elaborazione audio dell'utente. Oltre
al software del sintetizzatore Yamaha,
che consente di gestire tutte le fun¬
zionalità hardware della scheda, con
salvataggio su EEPROM di tutti i set¬
taggi, in bundle con la scheda viene
• •
R
Nanv.
Pch
Pc*
1
2
Vo^ru
1
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16
1
14
17
16
19
20
21
-U
La scheda distribuita da Add-On oltre a corredo una dolanone software estre¬
mamente ampia, comprendente, oltre al sintetizzatore Yamaha S-YXG50, il
MIDI Orchestrator Plus per una gestione professionale delle registrazioni MI¬
DI multitraccia; Audiostation, un pratico pannello per il controllo desktop dei
tutte le periferiche audio; Audio Calendar, per la gestione di un'agenda d'appuntamenti con note vocali
incorporagli e molti altri prodotti
fornito un ampio pacchetto di applica¬
tivi Voyetra. Solo per menzionarne al¬
cuni: MIDI Orchestrator Plus, un
software in grado di trasformare il PC
in uno studio di registrazione MIDI
completo e professionale; Audiosta¬
tion, un pratico pannello di controllo
per la gestione delle periferiche audio
e delle funzioni mixer con un interfac-
La scheda Aztech
integra un nuovo
chip sonoro S3, in
grado di emulare la
SoundBlaster in am¬
biente DOS sfrut¬
tando il circuito Dd-
ma Prestazioni ad
altissimo livello so¬
no altresì garantite
dall'utilizzazione del
bus PCI e dal sinte¬
tizzatore integrato,
in grado dì gestire
contemporanea¬
mente fino a 128
voci.
eia estremamente intuitiva; Videosta¬
tion che permette di gestire i video¬
clip, mentre con Imagestation e Win-
dattm OLE è possibile assegnare file
audio a immagini in vari formati ed
editare suoni all'interno di documenti
OLE; Audio Calendar fornisce una pra¬
tica agenda con possibilità d'inseri¬
mento di note vocali per la memoriz¬
zazione degli appuntamenti, note vo¬
cali inseribili inoltre in file creati con
qualsiasi tipo di applicazione grazie a
Say It.
li dispositivo è compatibile con gli
standard Sound Blaster 2.0, Sound
Blaster Pro II, AdLib, Roland MPU401
UART e con le periferiche MIDI, colle¬
gabili alla scheda tramite la classica
porta utilizzabile anche come interfac¬
cia per un joystick. Accanto al collega¬
mento interno standard per CD audio,
sulla superficie della Aztech PCI-128
troviamo due connettori supplementa¬
ri: ingresso stereo addizionale e inter¬
facciamento I/O con eventuali schede
modem. Completano le caratteristi¬
che di connettività di questa scheda
le quattro prese jack esterne per alto-
parlanti (0 cuffie), microfono, line-out
e line-in stereo, alternativamente alle
quali è possibile utilizzare i corrispon¬
denti connettori interni a 4 pin, per
l'utilizzazione della scheda su sistemi
che presentino già degli ingressi/usci¬
te audio integrate.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
123
di Pierfrancesco Fravolini
OverView
Visual DataFlex 5.0
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_J SIMM pFltfto Otfl
Visual Data Flex è un ambiente di
sviluppo per database prodotto
dall'americana Data Access Corpora¬
tion Il pacchetto, giunto alla versione
5, è composto da diversi strumenti
che insieme creano un ambiente ope¬
rativo per sviluppare applicazioni data¬
base client/server per Windows 95
La versione 5 è caratterizzata da nu¬
merose aggiunte e miglioramenti, ad
esempio il Database Builder, cioè il
programma che consente di creare da¬
tabase relazionali composti da tabelle
multiple, è stato ulteriormente poten¬
ziato e ora ha il supporto visuale alla
creazione del Data-Dictionary, che
contiene tutte le regole e le classi che
gestiscono interamente il database
Sono stati inoltre aggiunti i driver e il
Nelt'IDE, Integrated
Development Envi-
ronment, i program¬
mi vengono visualit-
tati mediante una vi¬
sta ad albero, capace
di mostrare m un sol
colpo ogni singolo
componente, che sia
code, tepori o view.
e le relationi tra Que¬
sti
Mediante l’ediior di co¬
dice è possibile inseri¬
re codice custom in
particolari aree dette
~custom source code
areas"
124
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
Application Wi/aid
f lom lt» D«« Dicnorunei fmvmnb idacMd. teteo Ih»
laidi th« m lo b* ciMled « lami
Q Countiy
r R«num
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r Populftlion
r M*r\_c*y
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pt 333IHD ^
Doubl»-ckck con lo npond/cohpM Md M
< B«ck I M«*> I Cawol |
L application wizard consente di creare in maniera rapida ed efficiente la
struttura ed il codice delle vostre applicazioni.
>»»» |CM«* la»> I - JJ
UvNan» DI Nana |cOUNlhr
Fa* |lnk| | fannaaan| fMMSa|lra>| MNNo*| Qrana| laucaiaa|
Wrt I 'mi! I.WtflJ.»l.'Tfr.vJWWl*» Tg
zJ
naiiuMwa __ ____
««•ri» | • Tatamqn | 50
Il Database Builder è stato ulteriormente potenziato ora include anche i dri¬
ver e il server software Btrieve, della Pervasive Software, e l'Universal Da¬
taBase DB2 della IBM
server software Btrieve, della Pervasi-
ve Software, e l'Universal DataBase
DB2 della IBM. Questi server permet¬
tono all'utilizzatore di sviluppare appli¬
cazioni e database utilizzando questi
client/server e di testarli in un ambien¬
te multi-user.
Visual DataFlex 5.0 incorpora inoltre
il report writer WinQL, per la creazio¬
ne semplificata di report complessi,
senza alcun bisogno di linee di codice.
I report generati da WinQL sono per¬
Con il Database Builder è possibile creare data¬
base complessi, anche composti da numerose
tabelle collegate tra di loro.
fettamente integrati nelle applicazioni
sviluppate con Visual DataFlex. WinQL
consente di generare report per i for¬
mati di database più comuni, come
DataFlex, dBase, Btrieve, Access ed
altri.
Il sistema incorpora ora un nuovo
IDE (Integrate Development Environ-
ment) che nasce come punto centrale
per sviluppare le applicazioni. L'IDE
rende semplice lo sviluppo di compo¬
nenti e applicazioni. Oltre alla creazio¬
ne visuale del Data-Dictionary e del
database, l'ambiente di sviluppo inte¬
grato fa ampio uso dei wizard per la
creazione dei componenti più comuni,
come le form (views) e i controlli asso¬
ciati e genera automaticamente il codi¬
ce sorgente per l'esecuzione dell'ap¬
plicazione. E' inoltre possibile, natural¬
mente, intervenire manualmente per
inserire codice aggiuntivo, incorporan¬
dolo in speciali aree del progetto defi¬
nite "custom source code areas".
L'ambiente si avvale naturalmente di
un moderno linguaggio di programma¬
zione orientato agli oggetti. Ogni appli¬
cazione sviluppata con Visual DataFlex
può essere compilata in codice ese¬
guibile che, insieme alle librerie di run-
time, può essere distribuita gratuita¬
mente.
E' stata inoltre potenziata la libreria
delle classi, con l'aggiunta di numerosi
controlli e messaggi che rendono l'uso
della libreria più completo e sono state
inoltre incrementate le applicazioni di
esempio, come dimostrazioni delle
nuove potenzialità del sistema.
Il Database Explorer
consente di visualizza¬
re ogni dettaglio del da¬
tabase. dai dati alle
strutture
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
125
CSSES^E) CD ROM
Espanol Interactivo
I lettori più interessati, come me. alla
scienza spicciola, sapranno che il pen¬
siero è un fatto biochimico e che l'uo¬
mo è da tempo in grado di intervenire
per modificarlo, con interventi di natura
chimica generalmente incontrollati ed
incontrollabili (per esempio, con i funghi
allucinogeni, LSD e simili nocivi ele-
menti).
In linea teorica, si potrebbe arrivare ad
intervenire sul cervello con sostanze
chimiche pilotate (e non "random", co¬
me quelle citate). Ecco allora che un
giorno potremo andare presso lo studio
dello specialista e chiedere “un'iniezio¬
ne di spagnolo, per favore” Nel giro di
qualche istante avremo nel cervello tut¬
te i necessari elementi biochimici per
conoscere a fondo la lingua . iniettata
I più raffinati si faranno iniettare qualche
inflessione dialettale, tanto per allonta¬
nare i sospetti di trucco
Sino a quando non saranno state svilup-
w
<
paté delle biotecno¬
logie del genere, te¬
mo che dovremo
affrontare il proble¬
ma dell'apprendi¬
mento linguistico in
modo molto più tra¬
dizionale (e fatico¬
so). De Agostini ci
propone qualche
moderno ed effica¬
ce strumento che ci
consente di eserci¬
tarci con le lingue
ed impararle in
tempi ragionevoli
Vediamo quali
Il “Curso de ba¬
se" offre trenta le¬
zioni situazionali.
Espanol Interactivo
De Agostini Multimedia
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che sono dedicate sia al tempo libero
sia al lavoro. Per chiarire: nella sezione
Presentarse y presentar, per esempio,
si trovano sia una scena d'incontro di la¬
voro ad un congresso, sia quella di "ag¬
gancio" di una ragazza italiana da parte
di un ''pappagallo" spagnolo.
Ogni lezione è strutturata in modo da
avere sempre a disposizione le numero
se scelte: solo testo spagnolo, solo te¬
sto italiano, entrambi allo stesso tempo,
possibilità di registrare la propria voce
per provare i colloqui d'esempio, eserci¬
zi di abbinamento delle frasi, per prova¬
re il livello di comprensione, esercizi di
completamento delle frasi tronche e
quelli di dettatura, test di verifica
L'esame approfondito di questo cor¬
so interattivo, che mi sembra piuttosto
esaustivo, mi ha fatto comprendere
meglio che lo spagnolo non è poi cosi
facile come siamo portati a credere II
problema, secondo me. è che noi giudi¬
chiamo la nostra capacità di compren¬
sione di questa lingua dal fatto che ca¬
piamo abbastanza bene gli spagnoli
quando ci rivolgono la parola qui in Ita¬
lia Vi è mai venuto il dubbio che questi
r
L
T
i
ROSA Olindo termini- tot estortila me pure a trabajsr «1 ira impresa de
piugntnas de ordcnidorn
Fue rally inltretanlc pura mi
Luego trabajé cn d recto! de uestión de cmprcsss.
Me dietim la rcsponsabflidad de loda la parte orgaiuzabva
Me quelle cn aquella impresa cinco silos
Fue un trabsjo importante, con el que pude acunuilar muclia cxpencncia en
poco tiempo
Eiercicio 1
Oidio* In modo conino lo paiolo di ogni fiato
T llmucNwno «fbM ty*
T ||ur nu—o ordonodof comprodo » ho
T IloorfTRjiodo do imbaco ho muchi tapononc*""
T llsmpiw eoe Itfeuò mimi «tei Is m Irei
T llrsfctipri pus hor mirino ftfcso
jjpn
otisPsdro
T Ilari fcjricionabs so si l aU fena
T lltMeomd» sngtrs «noeti en tributi » ||T
126
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
in realtà cerchino di parlare italiano,
mentre noi pensiamo, a causa del forte
accento che li caratterizza, che stiano
parlando spagnolo? Scherzo, natural¬
mente (ma non troppo).
Espanol Interactivo si compone di ot¬
to parti: Curso de base, cui ho già ac¬
cennato: Numeros. contenente esercizi
dedicati alla comprensione dei numeri;
Pronunciacion, che cura particolarmen¬
te la pronuncia, facendo chiari esempi,
anche con l'aiuto della grafica, di video
e d'animazioni, delle differenze sottili
che possono esistere tra certi suoni, ap¬
parentemente uguali ma sostanzialmen¬
te diversi; Vocabolario y juegos, dedica¬
ta all'ampliamento del lessico; Lexico,
che contiene un ricco glossario; Grama-
tica, che discute e spiega un po' di re¬
gole grammaticali.
Tra le sezioni parallele ce n'è una par¬
ticolarmente utile per chi già conosce -
o crede di conoscere - un po’ di spagno¬
lo: Prueba de nivel ("prova di livello'':
vedete che non è poi cosi somigliante
all'italiano?). Questo test preliminare,
che si deve affrontare prima di iniziare il
corso, mira a valutare punti di forza e di
debolezza della conoscenza dello stu¬
dente.
Il Curso de base è suddiviso in trenta
lezioni, ognuna delle quali affronta un
argomento specifico, sia in situazioni di
lavoro sia in quelle
di svago.
Questo tipo d
approccio può es¬
sere utile partico¬
larmente quando si
abbia la necessità di prepararsi almeno
un poco a situazioni specifiche (può ca¬
pitare di affrontare un viaggio di lavoro
e d'avere la necessità di rafforzare la
conoscenza di frasi specifiche).
La sezione dedicata ai numeri rispon¬
de all'esigenza specifica di comprende¬
re con buona sicurezza i numeri, per po¬
ter evitare situazioni potenzialmente im¬
barazzanti, sia si tratti dell'età di una si¬
gnora, sia si tratti di una cifra da concor¬
dare per un affare.
Alla pronuncia è dedicata una sezione
apposita, che aiuta a sfatare la leggenda
della facilità dello spagnolo. Una delle
immagini proposte riguarda le varie pro¬
nunce delle lettere Z e S: un video illu¬
stra la posizione di labbra e lingua, la cui
correttezza è indispensabile per rag¬
giungere il risultato giusto.
La sezione del Lexico contiene circa
4000 vocaboli, che sono più che ade¬
guati, per cominciare.
Per gli amanti dell'approccio pratico,
c’è anche la parte dedicata alle Frases
Utiles, che include anche un buon nume¬
ro di frasi idiomatiche e offre indicazioni
su cosa dire (o prepararsi ad ascoltare) in
situazioni specifiche, come l'organizza¬
zione di un viaggio, un incontro con per¬
sone nuove, un colloquio di lavoro.
Nella Ficha Personal potrete inserire
tutti i vostri appunti e i risultati dei vostri
test (le cartelle sono salvate con il no¬
me da voi assegnato, quindi il corso
può essere utilizzato da più persone).
Come in tutti i corsi di lingue più mo¬
derni, non manca la funzione di ricono¬
scimento vocale, che giudica i vostri
sforzi di pronuncia, paragonandoli con
quelli degli speaker nativi, Anche in
questo caso la severità non è eccessi¬
va, e secondo me è giusto così, visto
che gli studenti vanno sempre incorag¬
giati.
Nel complesso, il programma mi
sembra ben strutturato ed efficace, con
buona navigabilità. La grafica forse
avrebbe potuto essere curata maggior¬
mente, ma chi deve imparare una lin¬
gua preferisce avere l'aiuto di un buon
insegnante che quello di un buon grafi¬
co, non credete?
Dino Joris
' * ^
[T| | All'aeroporto
E1 ..Para despuchar Ine muleta» con Ibciln?
K3 I I srgumdo mosliadoi a In Ì2qiil«<la.
K3 Buenos dia» Su pa»ajc. |>or favoi.
CI Taiga v aqul esili el pnsaporlc.
E1 ..Ttaic cquipajc"
u*4>'. i <}•
□ SI, dos mulete v un bolso de ninno
CI ..Kumndores o no fnmadoie»?
PI taoM
CI No Iiunadoies y si es postole.
Ci un astenia de venlanillu.
D Es el 16 A Tome su Inijelu de «nbatque.
CI l’uuta J a lari B. jBilen viale.'
E] v lincine, adltìs.
T
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
127
; lHZuH4ux^)
Subito English - Subito Francois
Si sa, l'inglese è la lingua che ci consen¬
te di comunicare con molti, nella maggio¬
ranza dei paesi del mondo, almeno in am¬
biente turistico Penso quindi che sia
d'obbligo parlare della proposta De Ago¬
stini per questa lingua.
Subito English non è un corso d'ingle¬
se vero e proprio, non promette l'appren¬
dimento rapido in quattro o cinque rapide
lezioni, non è un dizionario bilingue, non
è. , o forse è tutto questo nello stesso
tempo
Ho il forte sospetto che si presti davve¬
ro a mantenere le sue promesse e farci
imparare (un po’) d'inglese rapidamente.
Cominciamo subito - inevitabile tenta¬
zione - ad aprire il dizionario parlante per
scoprire che di un numero più che ade¬
guato di vocaboli possiamo ascoltare la
pronuncia e ripetere il vocabolo al mi¬
crofono, per verificare il grado di corret¬
tezza del nostro accento (espresso in per¬
centuale: 50, 75 o 100%).
Questo tipo di utilissimo strumento l'ho
già visto all'opera in altri corsi, in forma
più avanzata (rifiutava categoricamente di
attribuire il punteggio pieno a chiunque!).
In questo corso per principianti, non c’è
grande severità di giudizio, visto che si ot¬
tengono facilmente risultati del cinquanta
e del settantacinque per cento (chi parla
inglese correntemente, sia pure imperfet¬
tamente, ottiene sempre il cento per cen¬
to). Ritengo che, vista la destinazione del
corso, questa tolleranza sia giusta, atta a
non scoraggiare i principianti.
Il dizionario è utile e divertente, ma cer¬
to una lingua non s'impara solo dal dizio¬
nario, sia pure parlante A questo provve¬
de Subito English offrendo altri strumenti
d'apprendimento: note grammaticali,
informazioni utilissime su pesi e misure,
elenchi di parole usate in aree specifiche
quali, ad esempio, quelle dell'abbiglia¬
mento, degli americanismi, dei colori, ec¬
cetera. La pronuncia non è solo fatta
ascoltare, ma anche spiegata nell'apposi¬
ta sezione, per fare capire come e perché
le stesse lettere dell'alfabeto possono es¬
sere pronunciate in modi radicalmente di¬
versi. La formazione rapida di basi essen¬
ziali di conoscenza è assicurata dal gioco
di accoppiamento delle frasi, che utilizza
le mille parole più comuni della lingua in¬
glese (dicono gli esperti che per le comu¬
nicazioni di base siano generalmente suf¬
ficienti circa trecento parole).
Per assicurarsi con facilità la stesura di
appunti sul lavoro fatto, c'è anche il "libro
personale", una sorta di blocco note per
testi e immagini, che si utilizza anche per
effettuare la stampa
Un ulteriore strumento di apprendimen¬
to si trova nel programma ausiliario, Pas-
Subito English - Subito Francis
De Agostini Multimedia
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sport, contenuto nel CD principale come
programma separato.
Le illustrazioni dovrebbero essere in
grado di darvi un'idea del fatto che si trat¬
ta di un sistema "situazionale", che af¬
fronta la lingua straniera sulla base di una
sene di situazioni reali, con esempi a fu¬
metti, frasi pronunciate, registrazione del¬
la voce dello studente, eccetera
La grafica non è molto curata, in questo
prodotto, ma questo non inficia la sua po¬
tenziale efficacia.
Cosi come un passaporto consente di
visitare molti paesi, Passport consente di
esercitarsi con più lingue. Oltre all'inglese,
infatti, insegna francese, tedesco e spa¬
gnolo L'impressione che ho ricavato
dall'esame di questi software è comples¬
sivamente positiva e ritengo che si qualifi¬
chino come strumenti efficaci di primo ap¬
prendimento.
Il dizionario parlante di francese è strut¬
turalmente identico a quello d'inglese,
quindi tutto quanto sopra detto si applica
anche a questo prodotto. Il programma
ausiliario, Passport, è esattamente lo
stesso. Dino Joris
128
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
1 i:< f-riif fr-r.C, ')
Giochiamo con la Storia
L'Egitto
Buffissimo gioco educativo, questo,
proposto dal nuovo produttore, Cine Vi¬
deo bravi attori professionisti che leg¬
gono i testi da una parte, grafica inge¬
nua ed infantile dall'altra; giochi interat¬
tivi ben congegnati come fulcro del
programma, e filmati appannati che
l'accompagnano. Sembra quasi che
questo programma sia stato fatto a due
mani: una felice, l'altra molto meno.
Allora perché parlarne, visto che ho
dichiarato a più riprese che in questa
rubrica sono generalmente recensiti
solo i programmi che lo meritano?
Una ragione c'è: il mio "collaudatore
ufficiale" di giochi per bambini (il mio
figliolo più piccolo, di nove anni), ha
sentenziato: "Bello!''.
Chi ha torto, chi ha ragione?
Riconsidero con attenzione questa
proposta di gioco educativo e mi accor¬
go che in fondo, sotto una scorza ab¬
bastanza rozza, rivela un cuore abba¬
stanza generoso, di quelli che sono ca¬
paci di rendere i bambini, naturali de¬
stinatari del gioco, interessati e con¬
tenti,
Vogliamo chiedere di più? D'accor¬
do, visto che siamo noi adulti a pagare,
perché non pregare gentilmente gli au¬
tori di mettere più cura nella veste gra¬
fica di questo prodotto (meglio dell’in¬
tera linea, già che ci siamo) che sem¬
bra capace di fare contenti i nostri pic¬
coli?
Sempre che il prezzo non sia un de¬
terrente, forse vale la pena di compra¬
re almeno un gioco di questo produtto¬
Giochiamo con la Storia
L'Egitto.
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re, per farlo collau¬
dare ai nostri figli:
se saranno conten¬
ti, potremo avere
risolto il problema
dei regali per qual¬
che ricorrenza
prossima ventura (1
prodotti in catalo¬
go sono numero¬
si).
Dino Jons
é VSmarty
te
Egit
Ricomponi
11 oartiglioi
CAIRol
«nqrmto
trabocchmtio
dal Far a 0110
Le Note Magiche
Pez aprir» la porta • la prima tappa auparar»
1» sette nota di seguito d erri suonare,'
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
129
4E33E3&
I percorsi
Mi sembra doveroso segnalare l'esi¬
stenza di questo prodotto, frutto della
collaborazione tra numerosi enti: da Bo¬
logna, il Provveditorato agli Studi, la
Provincia, l'Università degli Studi, l’Au-
tomobil Club; poi, la Fondazione Gugliel¬
mo Marconi, l'Osservatorio per l'educa¬
zione stradale e la sicurezza, la Regione
Emilia Romagna. Sufficiente la schiera
di enti qualificati, per garantire la qualità
sostanziale, vero? Ne consegue che
non mi metterò certo a verificare la cor¬
rettezza dei contenuti, certo che sia sta¬
ta già ampiamente verificata dal nume¬
rosi enti ufficiali coinvolti.
Per quanto mi riguarda, potrò solo fa¬
re osservazioni sulla forma e non sulla
sostanza. Bene, in fatto di forma sono
certo di non poter essere smentito
quando affermo che questa avrebbe po¬
tuto essere più accattivante, più ludica
e vicina ai bambini di quanto non lo sia
in questa versione.
Non affermo che gli enti in questione
avrebbero dovuto ingaggiare un Bruno
Bozzetto per preparare i disegni, ma ci
sono in giro dozzine di giovani grafici ca¬
paci di produrre al computer dei disegni
meglio rifiniti di quelli proposti dall'opera.
L'eccessiva ingenuità della grafica
può, tuttavia, essere ignorata senza
troppi problemi.
La mancanza (quasi totale) dell'ap¬
proccio ludico, al contrario, costituisce
un elemento di svantaggio che non può
essere ignorato. I genitori, infatti, si ve¬
dranno costretti ad affiancare i bambini,
per indurli a interagire con il programma
dalla prima all'ultima schermata e far si
che ricevano la necessaria educazione
stradale (come se si trattasse di fare i
compiti per la materia in cui sono meno
ferrati).
Quanto meglio sarebbe avere un gio-
stradali
co divertente, capace di impartire tale
educazione in modo riflesso, anziché di¬
retto (ne ho visto uno recentemente in
1 percorsi stradali
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d
Pretto:
LU 49 900
Inghilterra). Quest'opera assomiglia un
po' troppo ad un libro di testo e richiede
quindi un approccio troppo simile a
quello dello studio scolastico (che solo
pochi "secchioni" apprezzano) A noi
tutti non basta che siano solo questi ul¬
timi ad imparare a girare per le strade
con sicurezza e civiltà, anche i più "so-
marelli” hanno il loro dintto/dovere alla
sicurezza, propria e altrui
L'opera contiene, tuttavia, tutti i ne¬
cessari elementi per impartire ai nostri
figli una buona educazione stradale
Quindi acquistia¬
mola e mettiamoci
all'opera, sedendo¬
ci vicino ai nostri
ragazzi per costrin¬
gerli a "ipercorrer-
la" dalla prima
all'ultima scherma¬
ta, dal primo all'ulti¬
mo collegamento
Renderemo loro -
ed a noi tutti - un
ottimo servizio (an¬
che rinfrescando
certe nozioni del
codice stradale che
stanno., facendo
un sonnellino in un
angolino riposto
delle nostre men¬
ti?).
Dino Jorìs
1
V' 4-1
MI chiamo ^PERCORSI STRABALI e MULI iui Ipertesto che
riguarda il comporiumento clic un ragazzo come le dovrebbe
tenere quando >1 iniiotc per lu «tradii come pedone, ciclista o
ciclomotori etti.
Contengo miche Inforauulonl cui vemiull «tradull, sul codice
stradale e ultimi esercizi che II ululeranno u verUlcore quanto
hul appreso. Per adoperarmi cliccu sulle mie palli sensibili. Per
trovarle sposta 11 mouse. Quando appare una miinlnu hai
Tatto centro. /j
Prova a spostarti sul punto Interrogativo 1 In ulto a destra e
cllcca II mouse per uverr qualche Infoisna/Joue sul bottoni di
navigazione sempre presenti sulla tua pattina. Molto utile è U
bottone di mappa che II porta sempre alla mappa
deU’argomenlo che -—stai visitando.
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©
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uiMno
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Possono circolare tutti I veicoli
purché non a motore
La circolazione è permessa
ad anziani e bambini
La zona è riservata alla
circolazione esclusiva del
pedoni
Risposte esatte: Numero di aiuti:
130
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
€3SSDSO
Perestrojka
Perestrojka
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Gorbachev sembra avere lasciato la
ribalta della politica internazionale, ma
secondo l'introduzione di Giulietto Chie¬
sa, corrispondente de La Stampa da
Mosca per diciotto anni, non ci sono
dubbi sulla statura politica di Gorbachev
e sull'importanza della Perestrojka nella
stona dell'umanità.
Ciò che la Perestro|ka ha rappresenta¬
to, secondo Chiesa, potrà essere ogget¬
to di discussioni, analisi e rivisitazioni,
per gli anni a venire, come evento stori¬
co di grande significato.
Molte volte i grandi eventi storici ci
passano accanto senza che noi si abbia
il tempo di capirli e analizzarli in modo
compiuto.
Quest’opera ci propone di ripercorre¬
re. analizzando la biografia di Gorbachev
e i fatti della Perestrojka, gli eventi che
hanno portato ai grandi cambiamenti
nell'ex USSR, che hanno poi condotto
alla drammatica, probabilmente esplosi¬
va. situazione odierna.
Si tratta di un documento storico inte¬
ressante, che pre¬
senta numerosi fo¬
to, filmati, scritti,
dati biografici atti a
fornirci un quadro esauriente del feno¬
meno in questione.
Non è certo questa l'opera che potrà
dire l'ultima parola su un fenomeno di
tale importanza, ma certo può offrire un
quadro esauriente, almeno per i non po¬
litologi.
Come indica saggiamente Giulietto
Chiesa nella sua introduzione, il feno¬
meno sarà oggetto di studi continui e
sempre più approfonditi, in tutto il mon¬
do. Sarà probabile, quindi, che le verità
di oggi possano presto essere rivedute
e corrette. E con esse, le future edizioni
di Perestrojka.
Dino Joris
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
Ketty La Rocca
Segnalo quest'opera ai lettori, specifi¬
cando subito che non è disponibile, al¬
meno per il momento, nei normali cir¬
cuiti distributivi
Questo è dovuto al fatto che è stata
creata per conto del museo Kun-
sterlhaus di Stoccarda e non per essere
affidata alla grande distribuzione.
Gli autori, inviandomene una copia
per recensione, pensano evidentemen¬
te ad un possibile diverso futuro.
Visto che l'opera è per certi versi mol¬
to interessante, mi fa piacere segnalarla
a quei lettori che possono nutrire parti¬
colari interessi per movimenti artistici e
culturali moderni e diversi
L'arte espressiva di Ketty La Rocca
era fatta di grafica, di avvenimenti, di fo¬
tografia, di segni e di partecipazione agli
eventi del mondo, con poesie e scritti
La sua breve vita ha lasciato una traccia
significativa, come testimoniano alcuni
critici e l'interesse concreto espresso
dal museo Kunsterlhaus di Stoccarda,
che ha commissionato questo lavoro.
Ketty La Rocca
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L'opera è abbastanza complessa, co¬
me richiede la descrizione di vita e ope¬
re di un'artista moderna come La Rocca
ed è arricchita dall'accompagnamento
di musiche di qualità (tra gli altri, figura¬
no i nomi di Berio e Miles Davis, tanto
per capirci) e di una veste grafica ade¬
guatamente sobria ed elegante.
I "refusi" non mancano, con apostrofi
che spariscono e accenti acuti al posto
di quelli gravi, ma chi ama il genere sarà
certamente disposto a perdonarli. Chi
non ama il genere... farà bene a fare al¬
tre scelte. Dino Joris
«3
132
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
La vostra
Ma è solo ad Hannover
che il futuro incomincia a girare.
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Qualche lineetta
di febbre...
Le signore, finalmente, se ne sono andate (se non capite di cosa sto parlando, occorre che leggiate la
prima parte di questa minitelenovela) e finalmente posso aprire la porta. Il salotto è un vero campo di
battaglia, bicchieri di carta e residui alimentari di vario genere sparsi dappertutto, ceneriere colme, “ma
‘sta ggente ‘a tene ‘na casa da’ loro?”. Il computer in camera di Anja , dopo l'intervento, è sotto sedativi
e dorme un sonno inquieto (ogni tanto vado a dare un’occhiata ove mai si staccasse la flebo!), anche se
la febbre è calata. E io sto morendo di fame!
Accudita alla salute del bit, passiamo alla cura del corpo. La mia signora se ne va subito a letto, non
senza pronunciare la fatidica frase “Anche fare del bene è faticoso!". E finalmente sono padrone del
campo. Frigorifero, a noi! Recupero da “Avvisi ai naviganti” la mia favolosa ricetta del "Panino
atripaldese” (burro, pomodoro, insalata, mortadella, gorgonzola e una spruzzata di pepe); il panino
fresco non l’ha, ma nel pomeriggio ho comprato un "tortano con i cicoli” che parla da solo e l’uso come
materia prima della pietanza. Telepiù sta trasmettendo “Reazione a catena” con Keanu Reeves (come
dice Sergio Donati, chissà se ci è o ci fa), mi metto comodo e, complice l’insonnia, si godo un paio
d’orette di piacevole serata. Voi, lettori cari e affezionati, leggetevi la parte finale riguardante i virus.
di Raffaello De Masi
Terza parte
Riassumendo...
Beh, siano alla stretta finale, dove
raccoglieremo i pezzi sparsi e daremo le
medicine adatte. Quanto è grande il pe¬
ricolo dei virus? Possiamo dire che è di¬
rettamente proporzionale al livello di
guardia che useremo nelle nostre pro¬
cedure quotidiane. Certo, la tecnica del
backup può dare una certa garanzia di¬
minuendo il pericolo di un disastro tota¬
le m caso d'attacco da virus, ma poiché
anche le copie possono, a nostra insa¬
puta, essere infette, occorrono altre mi¬
sure di prevenzione.
Se il livello di difesa è basso, un virus
ben progettato può trasmettersi presso¬
ché senza dare sintomi da un virus
all'altro. In tempi sufficientemente lun¬
ghi, un buon virus può infettare pratica-
mente ogni computer di un'organizza¬
zione o di un network, e con essi le
eventuali copie di backup. Se l'imple-
mentatore del virus ha creato un agente
potente ed efficace, le modifiche negli
"ammalati'' possono essere cosi sottili
e irrilevanti da essere quasi impossibile
rilevarle prima del collasso generale.
Sovente piccole discrepanze, lievi im¬
perfezioni dei dati, errori nel contenuto
di una pagina di wp che si confondono
meravigliosamente con quelli di battitu¬
ra, imperfezioni che sono sovente con¬
fuse con errori dell'operatore o altri fat¬
tori casuali, stringhe di caratteri casuali
comparse all'improvviso, messaggi
d’attenzione come “disco pieno" o
“operazione illegale" Queste piccole
incongruità, che talvolta vengono addi¬
rittura patite con rassegnazione ("tanto
Windows o Word o WordPerfect sono
pieni di bug"), possono mascherare il
periodo di latenza prima dell’attacco.
Certo, non vogliamo contraddirci con
quel che abbiamo detto nella prima par¬
te; nella maggior parte dei casi non vo¬
gliono dire nulla, ma vuoi vedere che.
Di esempi d’utenze anche grandi mes¬
se in ginocchio da un attacco, trascura¬
to, di virus n'è piena la cronaca
E allora, nella puntata di chiusura
dell'argomento, qualche raccomanda¬
zione, qualche abitudine da acquisire o
da evitare, msomma qualche buon con¬
siglio che, al contrario della sorte che
subiscono quelli non richiesti, vorrem¬
mo fossero ascoltati
Miti e leggende
sui virus
Passare dalla noncuranza alla psicosi
è facilissimo. Ho conosciuto una perso¬
na a riguardo che, dopo essere stata
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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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1-Iafnl
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A N T I V I R U S
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»«mit AmM/m M Om b>ni mÀ 6v.*l».( MHn
——“£353:ssar - - A N T I V I R U S
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1 T. imMulTPATIrki» •*>••■ A U*•. In
A<~«. K(.. In A.M .
Anyware
Ini flnp|>y **fcv Internai ntrwtiik* I maM
•Martunanit. aliala* Ala*. CO Rama, campi am»*
MAJiA.uaiMag^
colpita (pesantemente) dal famigerato
Jerusalem, non accetta un dischetto
sconosciuto neppure sotto la minaccia
di una pistola.
L'area della cattiva informazione a
proposito dei virus è, probabilmente,
ampia quanto l'area, almeno dei virus
stessi. Come dicevamo prima, si passa
dalla completa noncuranza a una fobia
incontrollata, cose che, in ambedue i
casi possono produrre gravi danni,
comparabili a quelli dei virus stesso.
Con la tecnica della " catena di
sant'Antonio", certe comune credenze
a proposito dei virus si sono sparse a
macchia d’olio, rapidamente, del mon¬
do informatico, creando disinformazio¬
ne, e, talora, vere e proprie psicosi da
caccia all'untore. Vediamo qualcuna di
queste leggende metropolitane
dell'informatica, cercando di dire, se
possibile, una parola definitiva su certe
assurde e strane credenze:
✓ il virus possono riprodursi spontanea¬
mente: l’affermazione è del tutto errata,
Antivirus toolkit Pro e Anywate Anti-Virus.
due pacchetti shareware giunti ambedue alla
versione 3
visto che il virus non può far nulla, lette¬
ralmente, fino a che un programma o un
file infetto vengono lanciati, o un compu¬
ter viene fatto partire da un disco infetto:
✓ il virus può propagarsi anche tra com¬
puter funzionanti sotto sistemi operativi
diversi: l'affermazione era, sino a poco
tempo fa, del tutto in consistente. Un
virus di Windows non può certo attac¬
care un Mac o un sistema Unix; ma la
comparsa, ultimamente, di macro virus
che usano come veicolo file di Word ed
Excel ha portato a infezioni trasmesse
da computer a computer funzionanti
sotto sui diversi sistemi operativi. C'è
da precisare, in ogni caso, che queste
macro colpiscono, ovviamente, solo i fi¬
le prodotti con applicazioni riferibili allo
stesso tipo (per esempio wp; tanto per
intenderci, un macrovirus CAP non può
certo infettare un computer che fa gira¬
re solo pacchetti grafici);
✓ il virus può infettare dischetti protetti
da scrittura: l’affermazione è falsa. I di¬
schetti (o altre unità di memoria, come
cartucce o nastri) protetti manualmente
dalla scrittura non possano essere colpi¬
ti; non è vero, però, il contrario Un di¬
schetto " sporco" anche se protetto da
scrittura, può infettare il computer su
cui viene letto;
✓ non tutti i virus sono pericolosi l'af¬
fermazione è priva di significato oltre
che di senso. Qualunque virus, per il
fatto di riprodursi, può in teoria cancella¬
re dati presenti sulla memoria di massa
e, anche nei casi più benigni, resta
sempre, sul disco, come ospite non in¬
vitato e non richiesto (che, solo per il
fatto di esserci, occupa spazio che po¬
trebbe servirsi per altri scopi);
✓ solo i programmi copiati contendono
virus: l'affermazione è non vera. Sebbe¬
ne il maggiore veicolo di trasmissione
dei virus siano i dischetti passati di ma¬
no in mano, ci sono numerosi esempi di
Gateway
■ allIAJ
KCIYS
AIADDN
e-safe. che, dopo l'acquisizione da parte di Aladdin ha subito un'efficace cu¬
ra di aggiornamento e ringiovanimento; interessante l'area antivandalismo
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
135
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■-t rucows £•*».* % tal
tfsssss Product Information
Inoculali AntiViius lor Windows 95
si
i .1
-V» taeo»
- — J- 1 lS t
Fibet antivirus, il pacchetto meno costoso del
gruppo Efficace, ma con non molte opzioni ag¬
giuntive
(«• £——«*• tm>
■i i ì A
i H—
infezioni trasmesse in maniera anche
disastrosa, da produttori di software
che hanno messo in commercio appli¬
cazioni infette In questi casi, sovente,
accadono infezioni disastrose, in quanto
ben difficilmente un dischetto originale
viene sottoposto alle comuni pratiche di
verifica da infezione;
✓ la maggior fonte di virus sono la po¬
sta elettronica e i collegamenti a Inter¬
net: sembrerebbe un'affermazione
plausibile, e invece, almeno in parte,
non lo è. Se è vero che è molto facile
trasferire virus nei collegamenti perso¬
na a persona (attenzione, quando si
scambiano file attached; la posta in for¬
mato di solo testo non può trasportare
infezioni) è altrettanto vero che il down-
loading di file da BBS e da siti che distri¬
buiscono shareware generalmente non
comporta eccessivi pericoli (tutti i file
qui ritrovati vengono controllati prima di
j*.i susina ti.
Inocular i, un vecchio
prodotto ben noto in
ambiente Windows,
molto diffuso tra pic¬
cole dotale di
network.
McAfee, che rivaleg¬
gia. in popolarità con
NAV. offre un suppor¬
to all'utente di ottima
qualità e protezione su
diverse piattaforme
essere messi a disposizione del pubbli¬
co; è questa un'operazione di precipuo
interesse per il distributore, visto che,
in caso di infezione in questi termini, la
cosa si tradurrebbe in un vero e proprio
disastro per il distributore stesso). Inol¬
tre, virus che attaccano i settori di boot
(come il famoso Michelangelo, Valkyrie,
o Form) non sono trasmissibili via Inter¬
net;
✓ l’uso di un buon antivirus garantisce
la completa protezione della nostra
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Anti-Virus 7 79
Dr SolomonÓs
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s.
Si
Si
Si
Si
Si
Scansione durante l'installazione
Si
Si
Si
No
Si
Si
Scansione dei settori di boot
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Creazione di copia del record di boot
No
No
Si
Si
No
Si
Scansione di lile compressi
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Scansione della memoria
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Scansione programmata
No
Si
Si
Si
Si
Si
Scansione dei file al lancio
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Scansione in background
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Riconoscimento e cancellazione di macrovuus
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Risultati dell analisi su schermo e su report
Si Si
Si Si
Si Si
Si No
Si Si
Si Si
Update diretto da Internet
Si
No
Si
Si
Si
Si
Update automatico
Si
No
Si
Si
No
Si
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MCmlcrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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’4 ■ J|im^u MM> i •* w— J i—^ J H-AC— + Pn»— 4 HKO*H*m+i A i«MUI
shake mm.m
IHoducIt ■ornami*!» AMI Vini* (RAV)
■AV iinlat«tonai RAV Riandarti
maaiMiiMiilia'
* /DM* aM l'amia ■ni M
lUriw ifctta&cniKa^ _
J «"*»««» — m—« a*»*- «M» K'M <, | U1 | H jlklQjrfl ?| J
w i ' i) /,
lluy R Uuwnluml Uy H Un i Puy ft Du.mlinnl
r ?E" ■■ mmu
« ». j'i* t
Panda Antivirus. for¬
se il pacchetto sha¬
reware più noto alla
piccola utenza Si
tratta di un prodotto
affidabile e aggiorna¬
to
Thunderbyte di Nova-
stor Aggiornato ai pri¬
mi di dicembre, la nuo¬
va versione gode di si¬
gnificative migliorie,
che la mettono al pari
dei pacchetti più noti
Dalla Romania, terra di illustri implementatori di
virus, una risorsa per combattere i cattivi; la li¬
breria (14.000 stringhe) però non è proprio al
top!
1^ Pimi RH»«e
!lU..7z z — 3 O NovaStor Acquires
.__ Authentex
» w i • _s J,
macchina e del nostro network: affer¬
mazione vera a certe condizioni. Innanzi
tutto è consigliabile adottare almeno un
paio di prodotti antivirus diversi, questo
per compensare eventuali piccole diffe¬
renze nelle librerie. Ma la cosa più im¬
portante è il continuo aggiornamento
della libreria stessa, visto che anche il
miglior pacchetto antivirus è inutile se
non ha i mezzi per riconoscere il suo
nemico. Alcuni programmi (es F-Secu-
re) incorporano metodi euristici capaci
di individuare attività di virus non ancora
conosciuti, ma la loro azione si fermerà
qui, visto che non sapranno "estirpare"
l'intruso. Perciò, l'unico sistema, che
poi non costa quasi nulla, è quello di
mantenere aggiornato il file di riferimen¬
to dell'antivirus stesso:
✓ un virus può distruggere un computer:
falso. Nonostante le ricorrenti notizie ri¬
guardo a fatti del genere, non si è ancora
a conoscenza di un solo caso di hard di¬
sk rovinato o di monitor bruciato da un
virus. Il terribile e disastroso CHI, che
pur rende inservibile un computer, in
pratica cancella solo il BIOS, per cui una
nuova riscrittura dello stesso (purtroppo
non realizzabile con metodi casalinghi:
ecco il motivo della credenza che questo
virus distrugga i banchi di memoria) ri¬
porta in condizioni normali la macchina,
senza alcun vero danno fisico:
McAfee
VirusScan 4
Norton
AntlVirus4,0
PC-clllin 3.0
TlwnderByte
Anti-Virus
Utilities 8 03a
Vet Premium
Anti-Virus 9 6
ViruSweep 1 0
Datafeilows
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Iclient & server)
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$44.95
$99.95
S65.00
S39.95
S 125,00
S 150,00
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137
fi Eft
A proposito di qualche virus curioso
Nella non lunga, ma affollatissima storia di questi nemici esiste
una casistica d'aneddoti e una cronologia commentata interessan¬
te e non priva di spunti divedenti Ecco quindi qualche descrizione
di virus famosi, per un motivo o per un altro, o che si sono dimo¬
strati interessanti per certe loro caratteristiche. La maggior pane
delle descrizioni è dovuta a Mikko Hypponen, un big hunter di vi¬
rus attualmente in forze alla DataFellows, casa che produce Tanti-
virus presentato sulle pagine della rivista nella sezione "Prove".
✓ Virus Mange-Tout; il nome è francese, e significa onnivoro E’
un virus residente in memoria che deve la sua fama al fatto che.
inconsapevolmente, diverse case produttrici che distribuivano alla
clientela floppy vuoti preformattati immisero sul mercato grandi
quantità di dischetti infetti Sebbene sia un virus piuttosto vecchio
(1995) e ormai ben noto anche nelle sue varianti, è interessante in
quanto ben costruito e capace di rimanere criptato in memoria fino
al momento dell'azione. Il trigger che lo scatena è l'assenza di digi¬
tazione alla tastiera per un'ora; a questo punto il virus viene deci¬
frato attraverso una complessa procedura e attraverso la gestione
degli interrupt 08h. 09h and 21 h (clock, tastiera and DOS). Il virus
infetta allora gli exe contenuti nella directory su cui si è installato, e
successivamente, passa alle altre Curioso il fatto che sia stato se¬
gnalato, per la prima volta, in Cina.
✓ Virus Alameda. chiamato altre volte Yale; è interessante perché
si tratta forse del piu vecchio virus prodotto (data di prima compar¬
sa aprile 1987). Si replicava ogni volta che veniva usata la combina¬
zione Ctrl-Alt-Del. L'interesse termina qui, visto che ha importanza
solo storica; è stato scritto probabilmente, utilizzando un assem¬
bler A86
✓ Virus Murphy: sebbene non sia un virus ben progettato, lo no¬
miniamo in quanto si tratta di uno dei pochi di cui si conoscono gli
autori, Lubomir Mateev Mateev e lani Lubomirov Brankov, bulgari.
Il virus prende il nome dal messaggio:" Hello, Tm Murphy. Nice to
meet you friend Tm written since Nov/Dec. Copywrite (c) 1989 by
Lubo & lan, Sofia, USM Laboratory". Il virus si attiva in maniera
del tutto casuale Se ne conoscono circa trenta varianti diverse.
✓ Virus Suriv 1 : origine israeliana. Sconosciuto l'autore E' impor¬
tante in quanto si tratta del primo tentativo di virus che poi darà
origine al temibile Jerusalem II primo aprile il computer infetto
mostra il seguente messaggio: " APRIL 1ST HA HA HA YOU HA-
VE A VIRUS"
✓ Virus CASINO, origine Malta. Virus altamente distruttivo, resi¬
dente su file COM Cancella, tra l'altro, la FAT. Curioso il suo fun¬
zionamento: al momento dell’azione il virus invita a partecipare a
un gioco; se si vince non accade nulla, altrimenti il danno è fatto.
✓ Virus DotKiller: origine Polonia. E' un virus piuttosto rozzo e pri¬
mitivo. facile da trovare e distruggere, ma è curioso in quanto il
suo unico effetto è quello di cancellare tutti i punti (intesi come se¬
gni di interpunzione) dallo schermo.
✓ Virus Eliza. origine sconosciuta. Da citare perché si tratta proba¬
bilmente di un virus prodono da ragazzini inesperti Non funziona
alla perfezione, in quanto cancella file infetti dallo stesso virus e,
sovente, cancella lo stesso file unicamente infettato sul disco
✓ Virus ENET-35: origine Spagna o SudCalifonia. Lo citiamo per¬
ché. come quello del vaiolo, è stato definitamente dichiarato estin¬
to, visto che non ne esistono esemplari se non quelli nelle mani
dei ricercatori.
✓ Virus Finmsh: origine Finlandia. Interessante perché probabil¬
mente è il virus che si propaga con la maggiore velocità conosciu¬
ta. Ciononostante non procura alcun danno, tranne che occupare
lo spazio libero sul disco E' facilmente removibile e non colpisce
m alcun modo file e programmi.
✓ Virus BombTrack. origine Belgio. Uno dei virus piu distruttivi mai
conosciuti. Si tratta di un virus polimorfico estremamente com¬
plesso, ma che fortunatamente contiene diversi bug che lo rendo¬
no facilmente riconoscibile. Su certi tipi di file esercita un'azione
invalidante, impedendo la loro esecuzione sebbene il codice non
sia stato attaccato.
✓ Virus Goldbug: origine USA. Si tratta di un virus polimorfico mu¬
tante altamente distruttivo, che, per una serie di circostanze, a di¬
stanza di tanto tempo ancora non chiarite, fu distribuito a un gran
numero di persone attraverso una copia pirata di DOOM II. Si trat¬
ta di un virus realizzato da esperti, visto che il suo modo di attacco
è molto differenziato e specialistico, in base al punto da cui parte
l’infezione. Gli specialisti hanno studiato molto bene questo virus,
visto che si tratta di un punto di partenza per diverse altre piat¬
taforme di infezione.
✓ Virus Macedonia: origine sconosciuta, ma prevedibile Non fa
nulTaltro che mostrare, ogni tanto, il messaggio politico "Macedo¬
nia to macedonians!" Beh. auguri!
✓ Virus Michelangelo: origine non sicura. Troppo noto per raccon¬
tarne Lo citiamo solo per invitare gli utenti a stare attenti alla data
del 6 marzo (anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti,
ecco perché!). Beh, se siete stati infettati, avete poche chance di
recuperare i file colpiti.
✓ Virus Virogen: origine sconosciuta. Si tratta di un semplice virus
che offre il messaggio:(c)1993 VG Enterprises.’ Congratulations,
You have recieved thè privelge of being infected by thè * Off-
spring I v0.05 * . E niente altrol Beh, più educati di così?
E l'elenco potrebbe continuare, come immaginerete, a lungo.
Ma non importa. Fate un salto su WWW e potrete vederne di al¬
trettante, egualmente divertenti. Ma mi raccomando, munitevi di
un antivirus.
✓ il virus può essere eliminato solo for¬
mattando THD, errato anche questo!
Oggi la disinfezione eseguita attraverso
un buon pacchetto garantisce l'elimina¬
zione completa del virus e molto rara¬
mente si giunge alla formattazione
completa delle memorie di massa.
✓ le infezioni colpiscono solo gli altri;
affermazione che si commenta da sé.
Nessuno e davvero protetto da un'infe¬
zione, se appena può esistere un bana¬
lissimo scambio di floppy.
Concludendo
"Lavati bene le mani", raccomanda¬
va il mio papà quando si andava a tavo¬
la. "e mi raccomando, col sapone!",
aggiungeva! Beh. laviamo bene anche i
nostri floppy, e. quando navighiamo in
Internet, un po' d'attenzione a dove
mettiamo i piedi non guasta certo. E,
per ogni evento, compriamo un buon
antivirus, o almeno scarichiamone qual¬
cuno; come dicevamo nelle puntate
precedenti, ce ne sono di commerciali,
molto buoni, che applicano il concetto
di demo time-limited in maniera molto
elastica. Ne possiamo approfittare fino
al momento di metterci in regola con i
pagamenti. L’unica vera cura sta pro¬
prio li; quindi scegliete fra quelli che vi
proponiamo, sperando di non averne
dimenticato qualcuno!
Beh. il film è finito, ma le cose non si
mettono per niente bene. Il computer
dorme ormai un sonno tranquillo da
convalescente, ma il fatto è che a me è
venuta un'acidità di stomaco che mi
pare di aver inghiottito una tanica di
cherosene! Che sia stato quel panino
leggero che mi sono fatto? O, per
l'amor di Dio, a furia di parlare di virus,
vuoi vedere che me ne sono beccato
uno gastrointestinale?. Quasi quasi, per
combattere il male ab imo. mi faccio un
altro panino col dischetto delle Norton
in mezzo. Chissà!
«e
138
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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TEORIE & TECNICHE
Il "bluff-rate" dei sensori CCD
di Andrea de Prisco
Quando si parla di "fotogra¬
fia elettronica", ci si ritrova
spesso a portare il discorso
sulle moderne fotocamere di¬
gitali, disquisendo più o meno
animatamente sul cosiddetto
"problema dei problemi
Essere o non essere?
Le attuali fotocamere digita¬
li, o più in generale i moderni
sistemi per l'acquisizione di¬
retta delle immagini fotografi¬
che Iincludendo in questi, ov¬
viamente, anche i dorsi a
scansione e quelli "one/three
shot " per il mercato ultrapro),
ovvero qualsiasi dispositivo in
grado di fornire un'immagine
direttamente in formato nu¬
merico senza passare dalla
pellicola tradizionale e dalla
successiva digitalizzazione a
mezzo scanner, sono o non
sono in grado di fornire una
qualità immagine paragonabi¬
le a quella del procedimento
fotografico chimico, sulla
breccia dell'onda da più di un
secolo e mezzo ?
Questo è il problema. .
Megalomanie Idei sottoscritto) a par¬
te, la risposta al bel quesito - volendo
tagliare corto! - è, allo stato attuale della
corrente tecnologia digitale disponibile
per il mercato consumer e semiprofes-
sionale, assolutamente negativa. Se
consideriamo, infatti, che un fotogram¬
ma analogico (un negativo o una diapo¬
sitiva) nel tradizionale formato 24x36
mm, misurando le dimensioni dei singo¬
li granuli di alogenuro d'argento (che
formano l'immagine come tanti micro¬
scopici pixel) è in grado di "catturare "
quasi venti milioni di dettagli. . ci vor¬
rebbe come mimmo un sensore CCD
da venti milioni di pixel per equiparare la
qualità al solo livello di dettaglio imma¬
gine Se poi buttiamo l'occhio nel capi¬
tolo "resa cromatica"... avremmo final¬
mente una buona scusa per utilizzare il
nostro fido martello non piu per pianta¬
re chiodi, ma per attività tanto insalubri
quanto dolorose!
Non c'è nulla da fare: allo stato attuale
per fruire digitalmente delle nostre im¬
magini senza "pagare " in termini quali¬
tativi, il passaggio per la pellicola foto¬
grafica e successiva digitalizzazione a
mezzo scanner è ancora l'unico sistema
valido. Certo con qualche svantaggio in
più, come la non immediata fruibilità dei
nostri scatti, ma ottenendo risultati as¬
solutamente irraggiungibili dalle fotoca¬
mere completamente digitali attualmen¬
te in commercio... a costi umani!
Il discorso cambia radicalmente nel
momento in cui spostiamo la nostra at¬
tenzione sui prodotti ultrapro-
fessionah, quelli dal prezzo
"ipotecario" (potrebbe essere
necessario addirittura accen¬
dere un mutuo, oltre a un ce¬
ro a S Picselio - protettore di
tutti i fotografi digitali -, per
riuscire ad acquistarne uno 1 ).
Li. specialmente quando ab¬
biamo a che fare con i migliori
dorsi a scansione - equivalenti
a decine di milioni di pixel su
un fotogramma 6x6 cm - pur
non potendo ancora asserire
che la qualità digitale (io, al¬
meno, non me la sento...) su¬
peri quella analogica, possia¬
mo tranquillamente affermare
che nel caso di fruizione co¬
munque numerica dei nostri
"scatti", l'acquisizione diretta
offre una qualità nettamente
superiore a quella del fotoco¬
lor prima scattato e sviluppato
e poi acquisito digitalmente
tramite scanner (anche con
quelli "multicentimilionari"!). I
ven problemi della fotografia
digitale professionale sono
ben altri e non riguardano affatto la sfe¬
ra qualitativa: i dorsi a scansione (cosi
come quelli three shot, triplo scatto
RGB) hanno un "click " che non dura
pochi millesimi di secondo come nel ca¬
so delle fotocamere tradizionali, ma ac¬
quisiscono l'immagine ripresa in un las¬
so di tempo assolutamente non trascu¬
rabile compreso tra i pochi secondi e gli
"alcuni minuti" Questo, purtroppo, li¬
mita significativamente il campo d'utiliz-
zo a causa del fatto che è possibile ri¬
prendere solo oggetti assolutamente
immobili, set fotografici riguardanti og¬
getti statici, quindi sono banalmente
escluse le riprese a modelle (in carne
ed ossa!), agli ammali (non in letargo') e
a qualsiasi altra entità, per un motivo o
per un altro, animata
140
MCmicrocomputer ri. 191 - gennaio 1999
Nella sua torma più semplice una fotocamera digitale è formata da un obiettivo, un sensore CCD, un convertitore analogico/digitale Per migliorare sensibilmente la re¬
sa, è possibile utilizzare due o più sensori CCD e un sistema di prismi ottici. Nella foto d'apertura un semplice schema di interpolazione per i CCD a colori Ivedi resto)
Colori e CCD
Per quanto possa sembrare strano, il
problema maggiore dell'acquisizione di¬
retta in digitale (attraverso un - sedicen¬
te! - sensore CCD a colori) nasce dal
fatto che gli attuali dispositivi di acquisi¬
zione ad accoppiamento di carica (CCD)
non hanno alcuna conoscenza cromati¬
ca della realtà. Reagiscono ai fotoni libe¬
rando elettroni senza essere, di fatto,
sensibili alle frequenze in gioco, ovvero
al colore della luce percepita. Esatta¬
mente come dire che un sensore CCD,
fintantoché la tecnologia moderna non
sfornerà ben altro, rimane un dispositi¬
vo assolutamente monocromatico (sen¬
sibile, ovvero, ai soli livelli di grigio) che
in funzione della quantità di luce che lo
raggiunge modula in uscita una tensio¬
ne elettrica variabile. Un convertitore
analogico/digitale fa poi il resto: la ten¬
sione in uscita dal sensore CCD, tra¬
smessa singolarmente per ogni pixel di
cui è formato il dispositivo di acquisizio¬
ne (da poche centinaia di migliaia di ele¬
menti ai molti milioni dei dorsi digitali
"one shot" o "three shot" più sofistica¬
ti). viene convertita in formato numerico
ed utilizzata cosi com'è dalla rimanente
circuiteria o dal computer collegato al
dispositivo.
Chi si occupa, poi, di fotografia (digi¬
tale e analogica) sa per esperienza che,
tecnologicamente parlando, il colore
può essere considerato come una (po¬
co) naturale estensione del bianco/nero:
ricorrendo alla sintesi additiva (nell'ac¬
quisizione e nella visualizzazione) o sot-
trattiva (nella stampa a colori) è possibi¬
le riconoscere o aggiungere cromaticità
delle nostre immagini. Ovvero, attraver¬
so una terna di filtri RGB e un sensore
CCD monocromatico possiamo ricono¬
scere le singole componenti cromatiche
primarie dell'immagine acquisita e ra¬
gionare anche in termini qualitativi ri¬
guardo ai singoli punti ripresi. Cono¬
scendo per ogni singolo pixel la quantità
di rosso, di verde e di blu di cui la por-
zioncina d'immagine è formata, siamo
m possesso della sua "ricetta cromati¬
ca" ovvero conosciamo il suo effettivo
colore.
Posto, dunque, che un sensore CCD
sia in grado di percepire solo livelli di lu¬
minosità, nella sua forma più semplice
l'acquisizione a colori consiste nell'ef-
fettuare tre singole esposizioni antepo¬
nendo all'obiettivo di ripresa un filtro
rosso, un filtro verde e uno blu. Ottenia¬
mo in questo modo tre immagini mono-
cromatiche che, nuovamente sovrappo¬
ste, ripropongono l'immagine a colori
corrispondente, o quasi, alla realtà.
Inutile sottolineare che un sistema di
ripresa organizzato in questo modo crea
di certo non pochi problemi. Come già
anticipato in apertura, una minima varia¬
zione di inquadratura tra i tre successivi
scatti provocherebbe di certo un visto¬
so "fuori registro" con evidenti e antie¬
stetiche sbavature di colore nei contorni
dei dettagli.
L'ostacolo delle tre riprese con i tre
filtri si può aggirare più o meno facil¬
mente utilizzando un sistema di prismi
ottici e tre sensori CCD singolarmente
filtrati (rosso, verde, blu) oppure antepo¬
nendo ai singoli pixel di un unico senso¬
re una fitta rete di microfiltri RGB In
questo caso l'immagine "letta" da un
sensore CCD realizzato con questa tec¬
nologia è ovviamente a colori anche se
questo "plus" viene pagato in termini di
risoluzione reale e di nitidezza di imma¬
gine. Per ogni punto conosciamo sem¬
pre una sola delle tre caratteristiche
cromatiche primarie (il rosso, il verde, o
il blu) mentre le rimanenti possono es¬
sere facilmente interpolate ricorrendo ai
pixel situati nell'intorno di quell'area, fil¬
trati secondo le componenti cromatiche
mancanti. Nella schema a lato sono pre¬
si due generici pixel del sensore (A e B)
ed è schematizzata una basilare tecnica
di interpolazione che tiene conto solo
ed esclusivamente dei punti adiacenti.
Da segnalare che non è assolutamente
casuale il fatto che siano presenti più
elementi filtrati in verde rispetto a quelli
filtrati in rosso e in blu (i primi sono
esattamente il doppio dei secondi e dei
terzi) in quanto la regione del verde è
quella di maggiore sensibilità per il no¬
stro apparato visivo ed è proprio in quel¬
la "zona" dello spettro visibile che riu¬
sciamo a riconoscere un numero mag¬
giore di dettagli e di sfumature.
Tutt’un bluff?
Forti della (poco probabile) scarsa
competenza degli utenti (ma sarà poi
cosi vero?), la maggioranza dei costrut¬
tori di fotocamere digitali sono "soliti"
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
141
■
□
l
1
1
!
■
■
□=
Per ridurre /interpolazione software dei colori è possibile ricorrere ad un nu¬
mero doppio di pixel Idi dimensione ridottaI o a una coppia di sensori CCD ab¬
binati ad altrettanti prismi ottici Nel secondo caso, a fronte di un'ulteriore
complicazione progettuale, si ottengono risultati comunque migliori
mentre con i dispositivi cosiddetti "me-
gapixel" si ottengono con la stessa abi¬
lità immagini da 1024x1280 pixel
Chiunque abbia un mimmo di dimesti¬
chezza con il funzionamento di disposi¬
tivi di questo tipo è in grado di accorger¬
si che i conti non tornano (affatto!) es¬
sendo necessario "sprecare" ben tre
elementi del CCD. differentemente fil¬
trati in RGB. per avere conoscenza cro¬
matica di quella singola porzione d'im¬
magine. Eppure l'immagine c’è, ha
esattamente il numero di pixel dichiara¬
to... e l'utente quindi non ha di cosa la¬
mentarsi! Che poi l’immagine appaia
poco nitida, con evidenti distorsioni cro¬
matiche, affetta da problemi di ogni tipo
e in grado di far imbestialire anche il piu
tranquillo fotografo poco importa,.
Il bluff avviene proprio utilizzando abil¬
mente meccanismi più o meno sofisti¬
cati di interpolazione software dei punti
mancanti a colori, come quello prima
descritto, e sfruttando quanto piu possi-
II dorso digitale Pha-
seOne Power Pbase of¬
fre ben 49 milioni di
pixel su una superficie
utile di 6x6cm Per le
fotocamere di formato
maggiore, ad esempio
quelle a "banco ottico',
il numero di pixel au¬
menta ulteriormente
così come le dimensio¬
ni dei file generati
Si tratta, comunque, di
un dorso digitale 'a
scansione ~ che per¬
mette la ripresa solo di
oggetti assolutamente
statici Alla massima ri¬
soluzione l'esposizione
o, meglio, la lettura, du¬
ra svariati /interminabi¬
li I minuti
(che distratti ) utilizzare il numero com¬
plessivo di pixel dell'unico sensore CCD
microfiltrato RGB per indicare la risolu¬
zione a colori dei loro prodotti. In barba,
poi, all'adagio "la matematica non è
un'opinione" scopriamo che, secondo
alcuni costruttori poco chiari, un senso¬
re CCD da poco meno di 500.000 ele¬
menti (monocromatici) è in grado di for¬
nire immagini a colori da 800x600 pixel,
142
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Utilizzando tre sensori
CCD. uno per colore
primario tovvero singo¬
larmente filtrati RGBI si
ottengono di certo i ri¬
sultati migliori per foto¬
camere "one shot", a
scatto singolo. I costi
di produzione crescono
di conseguenza e que¬
sto. ahmoil, ne limita
l'impiego m prodotti dal
costo "umano"
Chissà m un prossimo
futuro
bile il fatto che i pixel verdi sono in
quantità doppia rispetto a quelli rossi e
blu Ottenendo in questo modo s)
un'immagine dalle dimensioni pari a
quelle dell'unico sensore CCD utilizzato,
ma in cui due pixel su tre sono - di fatto
- generati artificialmente via software.
Minimizziamo
il problema!
Preso atto che, almeno allo stato tec¬
nologico attuale, non è possibile gene¬
rare un'immagine a colori da un singolo
CCD microfiltrato senza ricorrere all'in-
terpolazione software (tantomeno di di¬
mensioni pari al numero di pixel del
sensore stesso), cerchiamo almeno di
ridurre al mimmo il problema.
Ricorrendo, ad esempio, ad uno sche¬
ma di funzionamento più sofisticato, è
possibile utilizzare pixel di forma rettan¬
golare (invece che quadrata) di dimen¬
sione esattamente pari alla metà di pun¬
ti immagine che intendiamo acquisire.
Tenendo sottocchio lo schema pubblica¬
to nella pagina a lato, è facile rendersi
conto che per ogni pixel della nostra im¬
magine conosciamo sempre il valore di
due delle tre componenti cromatiche
primarie mentre ben quattro pixel, nel
suo intorno, possono fornire informazio¬
ni circa la terza. Abbiamo ribaltato le pro¬
porzioni: prima conoscevamo per ogni
pixel un'unica componente e le altre
due dovevano essere interpolate (con
un "bluff-rate" di 2:3). in questo schema
l’interpolazione è necessaria su un solo
pixel su 3 ("bluff-rate” pari a 1:3).
Sempre nella figura a lato, del pixel A
conosciamo esattamente la quantità di
rosso e di blu di cui è composto il pixel
acquisito mentre dai pixel identificati
con la lettera B possiamo ben interpola¬
re circa la componente verde. Lo stes¬
so accade per il pixel C (e cosi via per
tutti gli altri punti componenti l'immagi¬
ne) di cui è nota la quantità di rosso e di
verde mentre il blu possiamo interpolar¬
lo dai quattro pixel identificati dalla let¬
tera D.
Il vero e proprio
“salto”
Ovviamente è anche possibile elimi¬
nare del tutto o minimizzare al massimo
il meccanismo di interpolazione softwa¬
re dei punti colore pur continuando a
NON effettuare esposizioni successive
con differenti filtri Si può ricorrere, ad
esempio, a due o a tre sensori CCD uti¬
lizzati contemporaneamente. Dovrebbe
a questo punto essere fin troppo evi¬
dente che nell'ultimo caso (schema a
tre sensori CCD) non è necessario com¬
piere alcuna operazione di interpolazio¬
ne software di natura cromatica, in
quanto per ogni pixel della nostra imma¬
gine conosciamo esattamente ognuna
delle tre componenti cromatiche che
identificano il rispettivo colore
Piu in.teressante, dal punto di vista al¬
goritmico, lo schema basato su due soli
sensori CCD, Il cui meccanismo interpo-
lativo è comunque piuttosto semplice
Dei due CCD disponibili (di pan risolu¬
zione grafica) ad uno è demandato il
compito di leggere tutti i pixel verdi
deH’immagine. l'altro si occupa delle
componenti rosso e blu, secondo un
tradizionalissimo schema a scacchiera
MCmìcrocomputer n. 191 - gennaio 1999
143
carrello di scansione, singolarmente fil¬
trate RGB, non e necessaria alcuna in¬
terpolazione cromatica dei pixel. A tutto
vantaggio della qualità immagine finale,
del tutto paragonabile (o quasi...) a quel¬
la della pellicola fotografica tradizionale
ma di sicuro migliore di quella ottenibi¬
le, digitalmente, da un fotocolor analogi¬
co sottoposto a successiva acquisizio¬
ne.
Vero e proprio astro nel panorama dei
dorsi digitali basati su CCD superficiali,
il Dicomed BigShot utilizza un interes¬
santissimo sensore da ben sedici milio¬
ni di pixel, distribuiti su una superficie
pari al formato fotografico 6x6 delle fo¬
tocamere professionali a magazzino in¬
tercambiabile Esiste in tre differenti
versioni: monocromatico per l'acquisi¬
zione in bianco e nero, a colori con la
consueta microfiltratura RGB dei pixel e
monocromatico con rivoluzionario filtro
LCD che cambia colore istantaneamen¬
te dal rosso al verde al blu filtrando sin¬
golarmente le tre componenti cromati¬
che primarie Sarebbe bello, en pas-
sant, vedere presto una tecnologia simi¬
le anche negli apparecchi fotografici di¬
gitali dal costo contenuto, proprio quelli
che potrebbero presto (letteralmente e
senza tante riserve) invadere il mercato
essendo finalmente in grado di fornire
In questo caso di ogni punto conoscia¬
mo sempre esattamente due componen¬
ti cromatiche e solo la terza dovrà essere
interpolata. Ad esempio del pixel A nella
seconda figura a pag. 142 è noto il verde
e il rosso (il blu è da interpolare) mentre
del pixel B conosciamo il verde e il blu, la¬
sciando al software il calcolo della com¬
ponente rossa. Anche in questo caso la
predominanza di pixel verdi (che essendo
presenti sul 100% della superficie non
necessitano di interpolazione alcuna) per¬
mette risultati interessanti, superiori a
quelli dello schema precedente a pixel
rettangolari in termini di risoluzione finale
E nel mondo
“ultrapro”?
Beh, come noto lì esistono due distin¬
te scuole di pensiero. Troviamo disposi¬
tivi basati su portentosi CCD superficiali
da milioni e milioni di pixel per l'acquisi¬
zione "one shot" o "three shot'' e i
CCD lineari per quella "a scansione". I
primi permettono, come già detto, an¬
che l'acquisizione di soggetti in movi¬
mento (si possono "scattare" lo stesso
tipo di foto delle fotocamere tradiziona¬
li Dicomed BigShot e un
portentoso dorso digitale
per fotocamere profes¬
sionali a magazzino inter¬
cambiabile basato su un
sensore CCD superficia¬
le da ben 16 milioni di
pixel itolo a latoi
li) per i secondi, dal
funzionamento si¬
mile ai comuni
scanner piani, è as¬
solutamente ne¬
cessario che sog¬
getto e fotocamera
rimangano ben fer¬
mi durante tutto il
tempo d'esposizio-
ne. A fronte, però,
di questo non tra¬
scurabile handicap, i dorsi digitali a
scansione basati su un sensore CCD li¬
neare (o trilineare) offrono performance
sicuramente superiori, sia per risoluzio¬
ne grafica che per resa cromatica. In
particolare quelli "trilineari", grazie alla
presenza di tre differenti file di pixel sul
una qualità immagine quantomeno suf¬
ficiente per stampare il formato A4 del¬
la nostra ink-jet senza inorridire davanti
immagini sgranate, povere di dettaglio
e soprattutto affette da distorsione cro¬
matica da interpolazione RGB.
Chiediamo troppo? KS
144
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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& Creative Technology Ltd. Tutti i nomi di prodotto o marchi sono marchi registrati dai legittimi proprietari Tutte le specifiche sono soggette a cambiamento sen/a preavviso
In Italia ■ prodotti Creative Labs sono promossi e diffusi da Creative Labs Sri
Macromedia,
multimedia
Un mediaLINK da grandi firme quello che proponiamo questo mese. Con la gita all’arcipelago di
Macromedia, incontreremo difatti siti ipermediali, trial, behavior e clip da scaricare liberamente.
A seguire proveremo un mediaLABS dove sperimentare l’idea dei “metaeventi” sui file MP3,
quindi concluderemo con quattro piccole grandi utility mediaWARE.
di Bruno Rosati
MediaLINK: weekend
in casa Macromedia!
A voi il semplice comp ito di digitare
Iwww.macrQuietila.còni nel campo in¬
dirizzi del browser preferito e, all'index
del website di Macromedia, di fare tut¬
to il resto. Cioè segnalarci la marea di
applicativi, upgrade e novità presenti in
questa autentica megalopoli telemati¬
ca
Sull'home page Imkata troveremo ad
attenderci un'animazione di Flash con
le didascalie attive (onMouseOver) di
tutti i prodotti e i link verso i principali
"moli" dell'arcipelago Ad ogni click sui
bottoni di riferimento appariranno an¬
che le news che. qui di seguito (aggior¬
nate alla metà di dicembre) vi riportia¬
mo
Flash II generatore di animazioni
vettoriali interattive giunto alla versione
3.0, oltre ad avere il player già incorpo¬
rato in Explorer e Navigator (dalla 4.05
in poli e ora disponibile anche per gli
ambienti di Linux ed è ormai il fulcro
delle interazioni animate di tutti i pro¬
dotti Macromedia che ne inglobano
l'engme oppure ne estendono i control¬
li con appositi Xtras (simili ai plug-in di
Adobe)
FreeHand Tra le caratteristiche
salienti della nuova versione 8 0 ci so¬
no le piene (in esportazione) dei layout
vettoriali con le pagine in HTML La
conversione è talmente raffinata che si
può parlare di WYSIWYG HTML (l'otti¬
mo risultato è raggiunto grazie al con¬
verter Insta.HTML2). Sempre al livello
di export piena compatibilità ovviamen¬
te anche con le animazioni di Flash e,
nei controlli interattivi anche con l'Ap-
pleScript per ambienti Macintosh e Ja¬
vaScript per Windows.
FireWorks Nel nome della massi¬
ma sinergia e la compatibilità tra forma¬
ti mediali di varia provenienza. Macro¬
media realizza FireWorks. un web
graphics generator capace di controlla¬
re m importazione file provenienti indif¬
ferentemente da FreeHand. Illustrator
e Photoshop e di realizzare animazioni
(per effetti di transizione e animazioni
interattiva) utilizzando contemporanea¬
mente più immagini di formato diverso
In uscita infine Fireworks è in grado di
uniformare l'output con i formati GIF.
GIF-animate, GIF Rollevers e JPEG Rol-
lovers Oltre a ciò Fireworks è in grado
di creare tabelle HTML e generare au¬
tomaticamente codice di controllo Ja¬
vaScript per gli effetti d'interazione di
bottom/immagme Disponibile al down¬
load la versione trial.
Director Disponibile da dicembre
(o più probabilmente proprio mentre
leggete queste note) in versione 7.0,
l'authoring tool più famoso al mondo
fonde definitivamente la produzione
per Fontine con quella per l'offline, uti¬
lizzando estensioni Shockwave e classi
Java per l'interazione on thè web. mo¬
duli Shocked-CD per prodotti ibridi
CD/web e supporto per interazioni
MPEG-2/DVD-ROM. sia per Windows
che per Macintosh.
Dreamweaver Giunto alla release
2.0, oltre che con l'HTML e il DHTML.
fa ora rima anche con l'arrembante
XML (l'update dalle versioni 1.0/.1/2a
non è free. ma in linea c'è al solito una
trial scadenza 30 giorni perfettamente
funzionante!).
Generator Un tool, composto da
un sistema di authormg offlme e dalle
estensioni per il server (Microsoft II
per sistemi Windows NT) per l'automa¬
zione e la personalizzazione di siti
Web.
Tra tutti questi nomi famosi il meno
conosciuto è senz'altro quello dell'ulti¬
mo applicativo citato Quel Generator
che Macromedia promuove sui mercati
con tutta la forza di penetrazione che si
conosce e che offre per un nuovo, in¬
teressantissimo ambito applicativo: la
generazione on demand (su richiesta e
quindi onlme!) di ogni genere di grafica
(animata) e applicazione (interattiva)
Ovvero, il Client, senza disporre dell'ap¬
plicativo può arrivare a disporre, ovvia¬
mente a pagamento (anche se non
mancheranno siti che offriranno un ser¬
vizio gratuito.. .) di:
- animazioni interattive (Generator si
appoggia a Flash, sul quale opera da
authoring)
- mappe sensibili (hotspot che si ge¬
nerano su immagini disponibili sul ser¬
ver e link proposti dal cliente)
- banner ipermediali (animazione in
loop e multilink)
146
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
fcfiiffrirefr Vitti ifì
macromedia
fldd Ufo to tho wob
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Ufi" n—In— i»-» l
L 'Home Page di Macromedia con l'animazione interattiva di Flash Da qui
è possibile salpare verso le centinaia di punti attivi dell'arcipelago Macro¬
media
- calendari, statistiche ed altro ma¬
teriale grafico.
Dalle parole ai fatti, per verificarne
l'effettiva capacità produttiva clicchia-
mo sul link.
\http://www. macromedia.com/soH
tware/generator/demos e andiamo a
vedere qualche realizzazione pratica. In
realtà arrivati a tale pagina noteremo
che questa è solo uno scalo intermedio
dal quale si può salpare verso altri luo¬
ghi dov'è possibile vedere il Generator
all’opera II primo di quest i è all’URL
\http://genx.macroméWia\ com/ba li¬
ner/ dove troviamo Generator pronto a
realizzare, rapidamente e facilmente,
un banner custom tutto per noi, con
tanto di nome, cognome, sport e squa¬
dra (di calcio, nel nostro caso...) prefe¬
rita. Qualche manciata di secondi e
poi, sul frame di destra, ecco modifi¬
carsi il contenuto del banner Al posto
di una generica palla rimbalzante roto¬
lerà un pallone di cuoio, apparirà il no¬
stro nome e quindi le altre eventuali
indicazioni.
Ancora più interessante ed impegna¬
tivo è l'approccio informativo che Ge¬
nerator può assumere, com'è ben
esemplificato nel sito http://aenx.
ma cr o media.com/newz/ di NewZ
dove, al click, vengono generate le
mappe per il link ai vari notiziari dispo¬
nibili sul sito. Inutile aggiungere che
tali link sono
Macromedia Generator Dynamic
Graphic Server è disponibile per l'Inter¬
net Information Server su Wmdow NT
e il Personal Web Server per Windows
95/98 II costo è purtroppo elevato e
tocca i tremila dollari La versione Ge¬
nerator Developer's Studio - Flash Edi-
tion è disponibile per Windows
NT/95/98 e Macintosh a circa 500 dol¬
lari (gli utenti Flash registrati possono
upgradare con solo 200 dollari).
Lungo, lunghissimo mediaLINK quel¬
lo di questo numero, ma la colpa è di
Macromedia e cosi non possiamo finire
qui senza menzionare il punto del
"download free". Su questo di Macro¬
media è possibile trovare tutte le trial
version degli applicativi sopra menzio¬
nati, ad eccezione del poderoso, ma
costoso Generator Le trial, tutte per¬
fettamente funzionanti per trenta giorni
massimi, sono rintracciabili all’URL
m j. cr °™ e A a
tware/downloads/
In tale pagina sarà anche possibile
trovare la serie infinita degli Xtras (per
Authorware, Director, Freehand e
SoundEdit), patch d'upgrade per utenti
registrati e quindi le varie versioni dei
player per Shockwave, Flash.
Freehand. ecc.
Per chi poi fosse un utente di
Drearnweaver, all'URL
S ww w. macromeota. com/sol\
■eamweayer/download/ex :
te nsions/
è possibile trova¬
re la serie dei
behaviors (oppure
Objects) con i quali
il web authormg è
in grado di realizza¬
re codice automati¬
co per la generazio-
Unapphcazione pratica
di Generator che. Onli¬
ne. accetta l'inserimen¬
to delle giuste informa¬
zioni e le nutilizza nella
costruzione di un ban¬
ner che oltre a poter
essere visionato in li¬
nea. potrà anche esse¬
re scaricato gratuita¬
mente i
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
147
’m*
- —EhejSemg—
Macromedia Announces Hot Product
: Generala BioiisI
theUdOff
Muftmeda
Market
9
Una seconda applicazione di Generator la crea¬
zione dinamica degli hotspot di una mappa In
questo caso l'esemplificazione è la più calzante
siamo ditatti in un sito INewZI dove le notizie si
aggiungono e rinnovano continuamente 1
ne di coockie, counter. timer, controlli
ipermediali ed embedding con plug-in
player dedicati. La piu ambiziosa di
queste estensioni è quella del Beatmk
1.1 Object, con il quale è possibile
creare fusioni sonore sottoforma di file
RMF (Rich Music Format) di brani mu¬
sicali e sintesi sonore per le pagine
Web. Chi fosse interessato soprattutto
a quest'ultimo gioiello d'estensione a
Dreamweaver può navigare diretta-
mente airURL:
www.macro
WFTT
ware/dt
ai
■KM *
■9
tware/dream wea ver/do wnloa d/ex-
tensions/
e tirarne via il cosiddetto "actioset"!
mediaLABS; file MP3
“audiografici”
Con un’idea gemale: unire alla sintesi
sonora, testo ed immagini - e un picco¬
lo, grande freeware Lyrics Editor, ci
immergiamo in questo primo laborato¬
rio del 1999 convinti di attirare l'atten¬
zione di tutti i mediamaker che ci se¬
guono (più o meno .,) convinti. In effet¬
ti si tratta proprio di un'idea gemale
che, come tutte le genialità, è semplice
e rapida da mettere in pratica.
Il tema è quello dei metaeventi "ly¬
rics" ai file .mp3. Un metaevento "ly¬
rics" è un insieme di informazioni e link
in grado di governare la riproduzione di¬
namica di:
- file mp3 (sofisticati, a questo pun-
Lyncs Editor. Carica¬
to il file mp3 comin¬
ciamo ad inseme m
Lyrics Imetaeventj il
testo della canzone
Configurazione del
plug-in Lyrics all'interno
di WinAmp. Da adesso
in poi il player caricherà
automaticamente il
pannello esterno ly¬
rics exe per la dinamica
dei metaeventi even¬
tualmente allegati ai fi¬
le MP3
to, non solo come tipo di codifica, ma
anche come veicoli d'informazioni glo¬
bali)
- testo (aggiuntivo come note di rife¬
rimento e sincronizzato tipo Karaoke)
- immagini JPG/BMP (anch'esse sin¬
cronizzate come in un vero e proprio
slideshow).
Il metaevento lyrics, può ovviamente
avvenire sia online che offline. l’impor¬
tante è che si disponga del giusto
player e delle librerie che estendono
l'ascolto e la visione sincronizzate.
Per realizzare il metaevento è suffi¬
ciente scaricare (dall'URL www.
hiker.orQ.il/lyrics.htm) ed installare il
semplicissimo Lyrics Editor. Per "au-
diovisualizzarlo" c'è a sua volta biso¬
gno di WinAmp, ovvero del media-
player MP3 (e non solo) che va per la
maggiore.
Una volta installato anche il WinAmp,
seguendo le indicazioni trascritte nel
readme del Lyrics Editor, all'interno
della sub-directory "\plugins" dello
stesso player dovremo copiare i file ly-
ncs.exe, JPGBMP dii e LYRYCS dii pre¬
senti nella directory di lavoro di Lyrics
Editor. Dalla cartella di WinAmp, una
volta fatto ciò sarà sufficiente richiama¬
re il file del brano mp3 (trattato in me¬
taevento dal Lyrics Editor) e far partire
l'eseguibile lyrics.exe. Da quel momen¬
to in poi sentiremo il brano mp3, ve¬
dremo le immagini e potremo
leggere/cantare il testo abbinato Dallo
stesso autore di Lyrics Editor è comun¬
que già disponibile il Lyrics WinAmp
Plugin che. una volta settato nel pan¬
nello di WinAmp, automatizza carica¬
mento ed esecuzione dei metaeventi
semplicemente cliccando sul file mp3
oppure la playlist selezionata.
Quasi pronto, proprio perché sembra
che i metaeventi "lyrics" sono ben ap-
148
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
GIANNI MORANDI
Canzoni Stonate
(di Mogol - Donali)
Ed ecco il lyrics exe
in esecuzione con il
testo della canzone
in riproduzione sin¬
cronizzata con il file
mp3 che lo sostiene
in metaevento
tor. In tal modo, ogni riga di testo verrà
marcata con una TAG cronometrica. Ta¬
le tag, potrà sempre essere riscritta
manualmente per migliorare l'effetto
sincronizzazione brano/testo. Ciò è im¬
portante perché il testo marcato (che si
visualizzerà in reverse e con un taglio
maggior rispetto all'altro non interessa¬
to dallo step cronometrieoi ci darà il rit¬
mo visivo del Karaoke.
Completata anche quest'altra fase,
possiamo ora passare ad inserire le im¬
magini che produrranno lo slideshow.
Queste vengono immesse nel Lyrics
Editor attraverso il pannello Images ed
oltre alla path di rilevamento (si cerchi
sempre di posizionare le immagini in
una sub-directory di WmAmp) si po¬
trà/dovrà settare il tempo di visualizza¬
zione Il risultato finale sarò che le im¬
magini potranno essere visionate in sli¬
deshow seguendo un andamento coe¬
rente con il brano musicale oppure con
il testo sincronizzato.
Terminato anche l'inserimento delle
immagini non resta altro da fare che
salvare l'impostazione globale (testo
sincronizzato, immagini temporizzate
ed eventuali TAG ed altre informazioni
collaterali) L'informazione del metae¬
vento appena salvato verrà immagazzi¬
nata in uno spazio adiacente a quello
dei TAG MP3 ed ogni volta che si pro¬
cederà a caricare il file.mp3 cosi codifi¬
cato (purché lo si esegue con WinAmp
e si disponga dell'estensione lyrics.exe
o del plug-in) si caricheranno sia il
Lo "skin ' del plug-in Lyrics per WmAmp in mo¬
dalità fullscreen L'immagine fotocomposta sul¬
la parte superiore si susseguirà con altre imma¬
gini in un vero e proprio slideshow Nella parte
sottostante, perfettamente in smc. procede
l evidenziazione del testo ci si può fare un bel
karaoke onlmei
Tram all'opera Qui
vediamo la sovrim-
pressione di un testo
in diagonale e con un
effetto ombra Iprece¬
dentemente realizzato
dallo stesso Tranzl su
di un'immagine di re¬
pertorio
prezzati, è poi uno skin dedicato. Gli
skin sono gli schermi aggiuntivi che so¬
no ormai prodotti a centinaia per l'ecce¬
zionale WinAmp ed attraverso i quali il
player può letteralmente cambiare pel¬
le e suonare/visualizzare qualsiasi infor¬
mazione "audiografica" sincronizzata e
non.
Fatta l'introduzione ed indicata la lista
degli ingredienti:
- il Lyrics Editor 1.1 (da prelevare su
www.hikei.Qig.il/lvtics.htm )
- il WinAmp 2. 04 (download ovun -
que oppure presso lwww. winamp. con) )
- il PaintShop Pro (dalla versione
4.12 in poi, scegliete voi!)
... procediamo con un piccolo labora¬
torio pratico fatto al riguardo.
Per realizzare il nostro primo metae¬
vento mp3. ci siamo serviti dell'Audio-
Catalyst (per acquisire un brano musi¬
cale: Canzoni Stonate di Gianni Moran-
di) che ha acquisito la traccia CDaudio
e convertitala in ,mp3. tra l'altro di no¬
tevole qualità, visto i 128 Kbit/sec che
gli dedica.
Fatto ciò. abbiamo caricato il Lyrics
Editor e richiamato dai suoi menu il ca¬
ricamento della traccia mp3 appena
convertita. Il passo successivo è stata
la digitazione del testo di Canzoni Sto¬
nate, cosa questa che abbiamo fatto di¬
rettamente nel pannello Lyrics dell'Edi-
tor in questione (il modulo è anche in
grado d'importare file di testo o addirit¬
tura "flussi" dall'eventuale Website
che gestisce metaeventi MP3!).
Inserite tutte le battute, il passo suc¬
cessivo è stato quello di andare a sin¬
cronizzare testo a melodia. Niente di
più facile: basta lanciare l’esecuzione
del file ed andare tempestivamente a
cliccare sull'icona dell'orologio presen¬
ta sulla barra dei comandi di Lyrics Edi-
Canto toUmrnir insieme a pochi «mici,
uando O troviamo a c»u a aMM»m bevuto
non pcnure eh*
t abbiam dimenticato.
Proprio èen seia
parlavamo di te.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
149
ffriiliT hWir Wm
»«-j *i^v »'»• l iìT~ r- i i<i.
Earth Tuner comincia a far girare il suo mon-
mare immagine
tarthluner
The Global Media Receiver
mentre selezioniamo la zona di trasmissione
che a interessa, se siamo già Online. Earth Tu¬
ner si ha già aggiornato il suo database relativo
alle Webstationl
Earth Tuner
The Global Media Receiver
1_|
player che il pannello del metaevento
Questo potrà allora essere visualizzato
in varie modalità (sempre in primopia¬
no, testo, immagini e fullscreen). Tra
queste modalità è proprio quella full¬
screen che più ci attira: siamo di fronte
ad un vero e proprio karaoke e pensan¬
do che potremo svolgerlo anche Onli¬
ne...
Fine dell'esperimento e riscontri im¬
mediati che non possono che essere
positivissimi. L'introduzione dei metae-
venti lyrics è un'altra evoluzione verso
la fusione dei veicoli mediali, alla loro
sinergia sempre piu completa Non è
banale l'applicativo e tantomeno non lo
è l'applicazione finale che abbiamo rapi¬
damente e facilmente ottenuto.
MediaWARE: piccole
utility e grandi
applicazioni!
La lista degli applicativi proposti in
questo primo numero dei '99 compren¬
de un programma d’image-processing
(Tranz 1.3), un "sintonizzatore telemati¬
co” qual è Earth Tuner e quindi una
coppia musicale come AudioCatalist e
CDCopy 4.5 con i quali continua, evol¬
vendosi e raffinandosi, la saga dei CD-
ripper.
Vediamone un po' più nel dettaglio le
caratteristiche.
Tranz 1.3. Con Tranz è finalmente
possibile fondere, sovnmpnmere e sfu-
sd immagine, con o
— .-!tto di trasparenza, ri¬
cavabile con vari dosaggi denominati
"watermark" è quello che probabil¬
mente mancava alle nostre realizzazioni
grafiche. Il dover ricorrere esclusiva¬
mente a software sofisticati si. ma an¬
che assai costosi (un nome per tutti
PhotoShop!) ce ne ha probabilmente
tolto il vezzo. L'effetto a sfumare, o la
Cfcc* lrrv^« b*Ww »o vei iK< coci
| EarthTuner
The Global Media Receiver
Clc* Pre:sl BUIon lo Ptay RishlCk*. lo E»
Ear Ih Tuner
Infine eccoci ad ascoltare Radio Dimensione
Suono On The Web Alta quelita RealAudio e
sogno che si avvera
fusione immagine-immagine è ora pos¬
sibile con il semplice utilizzo di Tranz,
un'applicazione dotata di semplici con¬
trolli sul livello di trasparenza, posizione
del testo e dell'immagine in sovrim-
pressione.
Earth Tuner i www.earthtuner.
com i. Ascoltare emittenti radio e vede¬
re programmi televisivi su Internet E'
questa l'applicazione mediale che Earth
Tuner è capace di svolgere On The
Web. In poche parole l'applicativo in
questione e un "sintonizzatore telema¬
tico” che, una volta lanciato, permette
di navigare attraverso i livelli della sua
interfaccia grafica (un vero e proprio
mappamondo in fase rotazionale!) e di
scendere via via verso le singole aree
geografiche dove sono localizzate le
stazioni emittenti.
Esemplificando, partita la rotazione
del mappamondo di Earth Tuner, ovve¬
ro collegatici col Web, s'individua la zo¬
na che interessa (ad esempio l'Italia) e
dopo aver cliccato sulla perimetrazione
geografica (l'inconfondibile forma a sti¬
vale della penisola) Earth Tuner visualiz¬
zerà la lista delle Webstation disponibili
in quella specifica area geografica. Fat¬
to ciò basterà cliccare su una delle voci
presenti nella lista e Earth Tuner prov¬
veder a sintonizzarsi con il sito
La raffinatezza di Earth Tuner è che il
database delle stazioni presente nel
programma stesso, viene automatica-
mente aggiornato ogni volta che ci si
porta m linea sul Web Dall'archivio ag-
150
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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* CUCOPV V45I9 ®brM»iu. Bnlh-87-90
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Ua<(tM«n< 1*1»
n
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‘"•ST*
>:<
Audio Catalyst. La fase di bufterizzazione dalla
traccia CDaudio è rapidissima Un po' più tran¬
quilla della conversione in MP3 che comunque
si svolge con una qualità veramente ottima
tl'engine di Xmg é sempre tra i migliori in asso¬
lutoI
giornabile online all'effettiva sintonizza¬
zione con le stazioni il modulo finale di
Earth Tuner è ovviamente il media
player che, nella fattispecie fa riferi¬
mento alla tecnologia RealMedia di
Reai Networks. Quello che utilizzere¬
mo dopo aver selezionato la stazione
dall'archivio (sia offline che online) altri
non è che il Reai Player Plus. Tale tec¬
nologia RealMedia la concede, con
contratti e licenze particolari, anche in
OEM.
Il nostro esperimento online ci ha
portato ad ascoltare il buonissimo se¬
gnale di Radio Dimensione Suono ed
altre ritrasmissioni satellitari senza al¬
cun intoppo e con uno streaming or¬
mai fluido e di qualità. Provare per cre¬
dere.
Audio Catalyst 1.0 (http://www.
audiocatalyst.com) Con un jomt tra
Xing Technology e Audiograbber Ine.,
la prima specialista nel campo delle
compressioni e la seconda in quello
dei ripper, nasce Audio Catalyst. un ec¬
cellente convertitore da CDaudio linea¬
ri a MP3. La copia, perfetta, avviene
senza procedere per la riproduzione
tramite la scheda audio, ma con con¬
versione diretta da traccia a Layer-3
Tra le caratteristiche principali di Au-
dioCatalyst vanno segnalate l'abilità al¬
la realizzazione automatica di controlli
di normalizzazione, eliminazione degli
intervalli di silenzio tra traccia e traccia
CD« 1351353
t- 1
*34 28
fi#c* y
3
61420
62 MB
Tr*c» 3
4
432 37
45 MB
»'«C* *
5
51353
52 MB
T.*e» 5
6
4185 2
43 MB
lite* 6
B
50218
51 MB
Tue* 8
9
358»
40 MB
t.*c* 9
10
5 48 00
58 MB
Ti«c» 10
11
413»
43MB
T.*c* 11
12
355 29
39 MB
T'*c4 12
-il rO»
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r Monomio* r eoi r hosohi
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442 MB
43 M8
I-□
r Marno»
MITSUMI COflOM FX240S 10(31
H*4D 0IUN 0 SCSMD 1
Som!
CDCopy passa a co¬
piare la traccia segna¬
lata
ed ora procede anche
a rimastenzzarla su di un
CD-Ri
e la creazione dei file MP3 finali anche
da hard disk e da file WAV.
Il grabbing procede attraverso due
differenti fasi. La prima è quella di let¬
tura della traccia CDaudio (sul nostro
sistema di prova questa è avvenuta
con una velocissima media del 7x, cir¬
ca un Mbyte/sec). La seconda è quella
di conversione da segnale lineare a
compresso Tale fase di prolunga ov¬
viamente di più che non la precedente,
arrivando a toccare mediamente la
metà dell'effettiva durata reale del bra¬
no sotto processo.
Nella versione demo Audio Catalyst
consente delle acquisizioni limitate so¬
lo ad alcuni brani scelti casualmente al
caricamento e provvede alla conversio¬
ne in Layer-3 imponendo una risoluzio¬
ne fissa pan a 128 Kbit/sec.
CDCopy 4.5 ( http://cdcopy.actadi-
vina.com oppure [www.cdcopy.skil
secondo ripper della serie è un applica¬
tivo che non solo e in grado di copiare
le tracce CDaudio e di convertirle su
hard disk in vari formati di compressio¬
ne, ma anche di listarle ex novo (prele¬
vandole ad esempio da più CDaudio) e
di rimasterizzarle con una nuova playli¬
st su di un CD-R. In pratica siamo in¬
nanzi ad un Desktop Remastermg.
Nel particolare della fase di rippe-
rmg, CDCopy è in grado di utilizzare
tutti i formati informatici e musicali co¬
nosciuti in ambito di sintesi digitali co¬
me wav, .au. VQF (l'interessante
standard di Yamaha http://www
vqf.com ) .ra RealAudio. mpg. mp3 e
mpa
Kg
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
151
Matrox Marvel G200
Dopo averne presentato le caratteristiche generali nell’overview del numero scorso, torniamo sulla
Marvel G200 procedendo con un vero step-by-step durante il quale, oltre alle modalità operative,
potremo saggiare anche le qualità d’acquisizione, editing e riproduzione del sistema della Matrox..
In base alle performance di un PC di media potenza (un Pentium II a 233 MHz e 64 Mbyte di RAM)
vedremo quali sono (e come vanno utilizzate) le procedure d’acquisizione, come (e quanto) sarà
possibile intervenire durante l’editing ed infine quali
sono (e come rendono qualitativamente) le modalità
di “print to video" che il sistema garantisce
all’utilizzatore.
di Bruno Rosali
Quello che cercheremo di riproporci in
queste pagine dedicate all'uso della Mar¬
vel G200 sono dei passaggi esplicativi di
quelle che sono le operazioni da compie¬
re per l'uso migliore del sistema. Al ri¬
guardo procederemo con l'elencazione
dei passi relativi alla fase di acquisizione
e. a seguire, delle peculiarità di editing e
"print to video" forniteci dal software
Avid Cinema.
Più che una trattazione argomentale, i
capitoli che seguono sono dedicati al
commento delle figure a corredo dell'ar¬
ticolo (sono queste in effetti gli step-by-
step da seguire per l’uso ottimale del si¬
stema)
Fase di acquisizione:
PCV-VCR Remote
La Marvel G200 dispone di due am¬
bienti di acquisizione. Il primo è quello
proprio del pannello PC-VCR Remote
(con il telecomando grafico e il display
dedicato), il secondo è quello che offre
l'Avid Cinema.
Un ulteriore ambiente di acquisizione
(nonché di editing e produzione finale) è
quello di Adobe Premiere 4.2. praticabi¬
le, nel caso si disponga di tale applicati¬
vo, dopo aver installato le estensioni
Fig. I - Fase di acquisi-
none II segnale d'in¬
gresso al sistema con¬
trollato dal telecomando
del PCV-VCR Remote
Rambow Ranner (RRxx) presenti sul CD¬
ROM d'installazione nella directory
\Utils\Premiere del software G200. Tali
estensioni, atte ad impostare corretta-
mente le risoluzioni MJPEG vanno copia¬
te nella sottocartella "\Adobe\Premie-
re\Plugins'\
Lo stesso dicasi per la suite Ulead
MediaStudio per la quale, sempre sullo
stesso CD-ROM (directory \Utils\
MSP5.0\ltalian) so¬
no presenti i file di
calibrazione che so¬
no da copiare diret¬
tamente nella sotto¬
cartella Windows\
Ulead.dat del PC
ospite.
Fig 2 - Fase di acquisi¬
zione Tramite il pannel¬
lo delle Proprietà del
PCV-VCR Remote 6
possibile impostare la
qualità dell'acquisizione
scegliendo la grandezza
del quadro, il numero
dei trame al secondo, il
modo compressed IMJ-
PEGI o il full-frame
IRGBI e la qualità del se¬
gnale audio.
152
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Resa anche quest'ultima informazione
(che certo farà piacere a chi possiede e
utilizza con soddisfazione il potente edi¬
ting tool di Adobe o di Ulead) torniamo ai
due ambienti che costituiscono le basi
d'acquisizione della Marvel.
Per quanto riguarda il PC-VCR Remo¬
te, la modalità di acquisizione si attiva
premendo sui bottoni di controllo del te¬
lecomando. Il primo sul quale cliccare è
quello denominato Linea.
Se le impostazioni sono corrette (e se
all'ingresso della scatola di connessione
è collegato il segnale d'uscita di un VCR
oppure una telecamera) vedremo ripro¬
dursi sulla finestra video del modulo l'im¬
magine in overlay. Se ciò non accade do¬
vremo procedere con l'impostazione dei
vari pannelli di configurazione del PC-
VCR Remote.
Giocando sul pulsante Proprietà potre¬
mo quindi decidere:
- la linea d'ingresso che si desidera
utilizzare (composito o S-video)
- lo standard TV usato dalla videoca¬
mera o dal videolettore (NTSC, PAL o
SECAMI.
- la directory dove si vuole salvare il
file video (ad esempio C:\capture\nome-
file.avi)
- la qualità di cattura del video (di¬
mensione del quadro e numero dei foto¬
grammi al secondo)
Per quanto riguarda la dimensione del
quadro e il numero dei fotogrammi al se¬
condo (selezionabili tramite il controllo a
scorrimento) queste avranno stretta cor¬
relazione con le impostazioni di cattura
assegnate tramite il Matrox HD Bench-
mark, Come segnalato nell'overview, ta¬
le tester è in grado di determinare la ve¬
locità massima con la quale il disco può
operare all'immagazzinamento delle
informazioni. Più la qualità delle immagini
è alta Iquadro video di dimensioni massi¬
me e massimo numero di frame al se¬
condo) più c'è bisogno di un hard disk
veloce. Se i parametri selezionati IAlta
qualità del video) non potranno essere
supportati dalla velocità del nostro hard
disk potremo andare incontro a una più o
meno marcata perdita di fotogrammi op¬
pure. forzando un livello di compressione
sempre maggiore dell'engine MJPEG,
ottenere immagini di bassa qualità.
Il forzare i parametri per far entrare un
full screen, oppure un full motion, spes¬
so portano a sgradite sorprese o diretta-
mente in fase di acquisizione (perdita di
frame o scarsa qualità, appunto) o in fa¬
se di riproduzione (schermo nero privo
del segnale video digitale).
Driver Matrox
VidCap
Step di settaggio;
1- Segnale d'ingresso
7- Formato Video
3- Risoluzione MJPEG
Formato v»J*0
r RGB I» t«|
r RGB (KM)
RGB (24 bri
^ MJPEG
r èU
r
(• Oananecn* £*•» (T
r C M**»t*u*
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Fig. 3 -1 moduli di con¬
figurazione del Driver
VidCap di Matrox At¬
traverso le apposite
estensioni /presenti sul
CD-ROM d'mstallazio-
nel la Marvel G200
può essere pilotata an¬
che da applicativi
"esterni " quali ad
esempio Adobe Pre¬
miere e Ulead Media
Studio 5.0
Per quanto ri¬
guarda proprio i file
compressi MJPEG
va ricordato che
questi, pure se so¬
no a tutti gli effetti
degli interleaved
{.avi), dato che ven-
Driver Matrox VidCap
Per tutti gli altri applicativi di video-cat-
gono realizzati tramite l'engine MJPEG
di Matrox, potranno essere riutilizzati
soltanto in presenza di una scheda Ma¬
tura diversi da PC-VCR Remote il siste- trox dotata di estensioni Rainbow Run-
ma di acquisizione provvederà ad utiliz- ner (Marvel, Millennium, Mistyque).
zare l'interfaccia di controllo del driver
VidCap Matrox, Ciò si verificherà, ad
esempio, con il VDOnet VDOPhone e lo
stesso Avid Cinema (presenti sui CD¬
ROM della confezione) e con l'Ulead
MediaStudio e Adobe Premiere (con le
estensioni Marvel G200 attestate). In
tutti questi casi, tramite i pannelli di con¬
figurazione del VidCap Matrox (vedi fig.
3), sarà possibile selezionare:
1- Il tipo di sorgente video (S-Video, vi-
deocomposito, sintonizzatore PAL/SE-
CAM/NTSC)
2- Il formato video d'assegnare alla se¬
quenza acquisita (RGB 8-16-24 bitplane
non compressi oppure MJPEG).
Fase di acquisizione:
da Avid Cinema
Dopo aver verificato la corretta confi¬
gurazione dei parametri di acquisizione
(allo stesso modo visto con il VidCap del
PC-VCR Remote) la registrazione
nell'ambiente dell'Avid Cinema è quanto
di più facile ci possa essere. Caricato
l'applicativo e selezionato "Nuovo" dal
pannello principale, ci si porta nel pan¬
nello denominato "Introduci video”
Questo, com'è possibile osservare la
figura 4, è fornito di un display per la vi-
3- L'impostazione
della qualità di
compressione MJ¬
PEG (per dimensio¬
ne e qualità delle
immagini)
Fig 4 - Avid Cinema. Il
modulo "Introduci vi¬
deo " è dedicalo all'ac¬
quisizione dei filmati op¬
pure all'inserimento di
file video già acquisiti e
compressi da altri siste¬
mi di cattura ed editing
Su tale modulo, proprio
sotto il display d'acqui-
sizione posizionato sulla
sinistra, è possibile no¬
tare il conteggio al ri¬
guardo dello spazio ri¬
manente sul disco.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
153
Ftg 5 - Avid Cinema II
modulo di editing " Mo¬
difica video " attraverso
il quale e possibile con¬
trollare i file video, le
tracce audio, gli even¬
tuali elletti di transizio¬
ne e le titolazioni sin¬
cronizzate
»°-l il
Fig 6 - Avid Cinema
Dal pannello del " Co¬
pione“ è possibile rea¬
lizzate un vero e pro¬
prio sloryboard, con
tanto di memo per il
tecnico del montaggio
e i tempi dei singolo
clip Da notare sono i
segni di spunta relativi
ai suggerimenti di un
eventuale regista sia
per quanto riguarda il
tipo di riprese che il ti¬
po di montaggio da ef¬
fettuare
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f‘- Affiti
sualizzazione del segnale video passante
(quindi un overlay analogico) posto sulla
sinistra e con una serie di bottoni di con¬
trollo (per la registrazione/stop del filma¬
to e per il livello e il monitoraggio del se¬
gnale audio) posizionati in alto sulla de¬
stra.
Sotto a tali bottoni di controllo è inseri¬
ta la cartella del "Copione" nella quale
verranno via via listati i vari clip che si
procederò rad acquisire.
Verificata la presenza del segnale e la
corretta impostazione dei parametri d'ac-
quisizione, nonché il livello dell’eventuale
segnale audio, la fase d’acquisizione può
essere avviata cliccando semplicemente
sul bottone REC Procedendo insieme
all’inizio della fase di registrazione, nel ri¬
quadro posto sotto al display del segnale
d'ingresso, potremo vedere aggiornarsi il
controllo sullo spazio rimanente sul di¬
sco. L’indicazione verrà evidenziata sia in
minuti/secondi (calcolati in base al fatto¬
re di compressione e le dimensioni del
quadro selezionati) che in Mbyte Tali va¬
lori non vanno assolutamente trascurati,
giacché rivestono la massima importan¬
za per il corretto funzionamento del si¬
stema che, come regola aurea, non va
mai spinto al limite delle sue possibilità
Oltre che per via dei limiti d’immagazzi¬
namento dell'hard disk, è difatti il caso di
non arrivare mai ad acquisire spezzoni
più lunghi di 5-6 minuti anche per via dei
possibili rallentamenti ai quali si andrà
poi inevitabilmente incontro in sede di
montaggio. Ciò vale a maggior ragione
se la configurazione del nostro PC non è
particolarmente potente.
L’Editing video
con Avid Cinema
Per le fasi di montaggio l’Avid Cinema
ricorre al pannello di lavoro denominato
"Modifica Film”. Su questo è possibile
operare sia successivamente ad una fa¬
se di acquisizione effettuata direttamen¬
te nel modulo "Introduci video" che uti¬
lizzando file già acquisiti ed eventual¬
mente già montati in altri moduli.
La visualizzazione e il controllo sui file
correntemente acquisiti nella stessa ses¬
sione di lavoro è automatica Per effet¬
tuare invece l’importazione di un file è
sufficiente cliccare sull'icona "cartella
aperta" posta nella barra dei comandi in
alto.
Proprio al riguardo dell’opzione di Im¬
port, durante la nostra prova pratica ab¬
biamo verificato che tale processo è
piuttosto lento. L’Avid Cinema difatti,
non carica direttamente né i singoli anelli
prodotti dal PC-VCR Remote (MJPEG)
né quelli già compressi da altri sistemi
(AVI-Indeo, ad esempio), bensì provvede
ad una preliminare conversione in moda¬
lità full-frame non compressa. Di conse¬
guenza a ciò la fase di caricamento ral¬
lenta vistosamente. Il consiglio e pertan¬
to quello di procedere, per tutte le fasi di
acquisizione ex novo, solo ed esclusiva-
mente dal pannello Introduci Video
dell'Avid Cinema e d'importare file solo
quando ciò diviene indispensabile.
Comunque sia, una volta che si dispo¬
ne dei clip, nell'ambiente dell’Avid Cine¬
ma è possibile procedere con varie mo¬
dalità di editing. Dal ridimensionamento
e taglio dei singoli file introdotti sqjja ti-
meline, al doppiaggio dell’audio ed all’in¬
serimento di una colonna sonora non ori¬
ginale. Molto facile e duttile nella sua
manovrabilità è poi l'inserzione di effetti
di transizione e di titolazioni dinamiche in
sovrimpressione. Il tutto si ottiene rapi¬
damente e con precisione agendo per
mezzo del cursore giallo che taglia verti¬
calmente le tracce attive presenti sulla ti-
meline. La ricerca del punto di inserzione
(di un taglio come di un effetto) è sensi¬
bile allo spostamento dello stesso curso¬
re, che passando sulle tracce fa appari-
re/ascoltare le immagini e l'audio relative
al tratto di traccia che si sta percorrendo
Riproduzione Video:
verso CD-ROM,
streaming Web
e videotape
Pur potendo eseguire le stesse fun¬
zioni dal modulo PC-VCR Remote, tutte
le fasi di riproduzione video le consiglia¬
mo di convogliarle all’interno dell'Avid
Cinema sul pannello dedicatp "Finisci
Film". Al riguardo troveremo a nostra di¬
sposizione le seguenti opzioni:
✓ Anteprima del film
✓ Riproduci il film a tutto schermo
✓ Salva film per video
✓ Salva film per (Presentazione, CD¬
ROM, Internet)
Per quanto riguarda le prime due op¬
zioni queste sono essenzialmente asse-
154
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Fig 7- Avid Cinema . L'anteprima dì un lu¬
maio che ci apprestiamo a comprimere,
nel suo classico 320x240, per una serie di
contributi mediali da immagazzinare su
CD-ROM
-
— Itw»-» I O. II»-—.— ~ 4 MI II»
m SUI v
Fig. 8 - Il segnale, sempre i,
anteprima, che ci appresili
mo a trasmettere per una re
gistrazìone su videotape
gnate alla verifica del montaggio realiz¬
zato. Procedendo con la selezione della
voce "Anteprima", il filmato verrà ripro¬
dotto nel quadro video posto alla sinistra
del pannello, selezionando invece la se¬
conda voce verrà aperto un quadro in
Full Screen. La prima opzione è da utiliz¬
zare nella visione in anteprima di filmati
che sono stati realizzati per ambienti di¬
gitali senza considerare la resa in full
screen (file Avi e QuickTime per CD¬
ROM). La seconda opzione è al contra¬
rio consigliata in tutti quei casi in cui si
punti alla resa in full screen (filmati
MPEG per CD-ROM e anelli video per ri-
versamenti su videotape).
A sua volta l'opzione "Salva Film per
video" è messa a disposizione dall'Avid
Cinema per la registrazione su videota¬
pe. Il suo utilizzo si dimostra facile ed
immediato. Spuntata l’opzione appare,
sul display posto alla sinistra della zona
delle selezioni, lo step-by-step operati¬
vo, seguendo il quale si dovrà:
✓ Verificare che i cavi di uscita video e
audio siano collegati al videoregistratore.
✓ Impostare la modalità di output del
VCR su Aux oppure su Linea
✓ Predisporre il VCR (premendo infine il
pulsante REC)
✓ Cliccare sul pulsante Avvio di Avid Ci¬
nema e procedere al trasferimento del
film su videocassetta.
Il risultato è in un nettissimo e stabile
screen analogico che si apre in overscan
ed mterlacciando.
L'ultima opzione disponibile " Salva
film per (Presentazione. CD-ROM. Inter¬
net!" è quella piu articolata che Avid Ci¬
nema ci mette a disposizione, In essa è
possibile selezionare il tipo di target che
si vuole raggiungere.
Foio Romano
£te Optare Ereseu S*« !i<*>
> ii a
Cip rfa | Foco Romeno
Chemeh
"!]•
Fig 9 - Lo stesso filmato, sempre tra¬
mite l'Avid Cinema, potrà essere codi-
ficaio in formato RealMedia cosi rea-
-v lizzando streaming per la riproduzione
On The Web I
Nel caso si tratti di contributi mediali
per presentazioni ipermediali si può sce¬
gliere se queste avverranno da:
✓ hard disk (il file verrà salvato senza
compressione)
✓ CD-ROM (inserimento della compres¬
sione in base alla velocità selezionata A
disposizione ci sono i preset per codifi¬
care entro i 300 Kbyte/sec ed entro i
600 Kbyte/sec)
✓ Internet (codifica in modalità strea¬
ming RealMedia (.rmi) con i tradizionali
preset di Reai Networks che vanno dal
bit/rate per riproduzioni via modem (28.8
- 33.6) e su linee digitali (dal monocana¬
le ISDN in poi fino alle ATM).
Aldilà delle fasi di acquisizione ed edi¬
ting, l'Avid Cinema fa spiccare le sue
qualità soprattutto in sede di rendering
che, come abbiamo appena dimostrato
nell'elencazione delle modalità di resa,
possono essere vari e diversificati. For¬
mati compressi per riproduzioni
da CD-ROM e non-compressi
per le presentazioni da hard di¬
sk, calibrazione e resa dell'out¬
put diretto verso videotape (full
screen full motion interlacciato
e a pieno overscan) e quindi
verso lo streaming per il Web.
Tra questi, ci sembrano soprat¬
tutto gli ultimi due i veri plus
del sistema. Il file avi/mov ac¬
quisito e montato con rate "cu-
stom" adattato per CD-ROM di
varie velocità è ormai garantito
da qualsiasi tipo di sistema di acquisizio¬
ne ed editing. Al contrario la resa del se¬
gnale codificato PAL e lo streaming
Web, sono invece prerogative più rare e
quindi più preziose. Verificando la resa
finale in VHS ci sembra che il segnale
trattato dall'engine della Marvel riesca
nell'intento di non far minimamente de¬
gradare la qualità e, laddove molti siste¬
mi similari (ovvero di fascia economica)
si perdono nella resa della codifica ana¬
logica, la Marvel G200 ci garantisce al
contrario un segnale video di ottimo li¬
vello Veloce ed efficiente è poi la resa
dello streaming per il Web che. unita
all'engine della Reai Networks, garanti¬
sce all'utilizzatore codifiche rapide e
semplici anche in formato ,rmi Con una
scheda come la Marvel la Matrox sem¬
bra aver davvero quadrato il cerchio ren¬
dendoci sia un'ottima adattazione grafi¬
ca (2D e 3D) che una sezione di acquisi¬
zione e riproduzione estesa a tutti i vei¬
coli mediali. «E
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
155
TELEMATICA
Internet
e la Telemedicina
a cura di Corrado Giustozxi
Ci siamo fermati la volta scorso all’inizio dell’urgenza. Per i distratti ricordo che
parlavamo dell’emergenza: ovvero risposte in tempo reale, affidabilità massima,
insomma un sistema praticamente militare, a mio parere buono per quasi solo per i
militari o la protezione civile; certamente si tratta di sistemi dedicati, nei quali
Internet può entrare ben poco. L’urgenza richiede invece una risposta entro alcune
ore, ed ecco quindi che la trasmissione può avvenire anche con standard TCP/IP,
quello della Rete delle Reti. Certo probabilmente in modalità dedicata, su linee
private, ma la tecnologia diventa meno critica ed ecco che una “vecchia”
tecnologia, economica e diffusissima diventa utile...
Seconda parte
di Sergio Pillon
L'urgenza e la consulenza rappre¬
sentano la maggior parte degli inter¬
venti medici. E.R (Emergency
Room), la fortunatissima serie di tele¬
film di argomento "ospedaliero" mo¬
stra solo una piccola parte delle atti¬
vità sanitarie di tutti i giorni: chi è mai
stato ricoverato in un ospedale o ha
avuto bisogno di sanità ha un'idea
ben diversa. Quando si ricovera un
paziente gli accertamenti di routine
vengono fatti rapidamente, ma cosa
succede se bisogna sentire il parere
del chirurgo vascolare? E se serve il
neurochirurgo?
Alcuni anni fa mio fratello, sciatore
e sci alpinista, era andato a sciare al
Terminillo, vicino Roma. Un fuoripi-
sta, un po' di nebbia, gli occhiali ap¬
pannati, gli amici lo aspettavano sul
bordo della pista, lui non ha visto che
era il bordo. Risultato, un volo di al¬
cuni metri dopo il quale è rimasto in
stato di semiincoscenza in basso,
senza potersi muovere Portato a val¬
le con la barella lo hanno immediata¬
mente trasportato all’ospedale di Rie¬
ti. dove vedendolo in stato confusio¬
nale non lo hanno neppure fatto
scendere dalla macchina: loro aveva¬
no sì la TAC. ma non il neurochirur¬
go. . e quindi hanno consigliato d
portarlo al Policlinico Gemelli di Ro
ma. In realtà gli amici lo hanno porta
to sotto casa, hanno citofonato, han
Figura 1- Il silo dell'IDI,
gli Istituii dell'Immaco¬
lata. Un esemplo di
presenza di una strut¬
tura sanitaria che ha
iniziato a presentarsi
sulla Rete, ha messo a
disposizione dei propri
medici la Rete, sta ini¬
ziando un percorso.
156
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
no detto ai miei quanto era successo,
che l'avrebbero portato al Gemelli
(mio padre dice che se non è morto
d’infarto allora...) Il risultato è stato
frattura del bacino e della clavicola
con trauma cranico: tutto perfetta¬
mente trattabile anche a Rieti, ma lo¬
ro non avevano il neurochirurgo...
Se in Italia ogni centro che dispone
di TAC cerebrale potesse avere un si¬
stema di teleconnessione con il cen¬
tro di neurochirurgia di riferimento,
queste cose non succederebbero.
Tecnologicamente si tratta solo di
mandare al neurochirurgo le informa¬
zioni che si hanno sul paziente; il neu¬
rochirurgo, con l'aiuto di un neurolo¬
go o semplicemente deM'internista,
può cosi fare una prima valutazione
sulla necessità di trasportare il pa¬
ziente ad un centro specializzato.
Gli ospedali e la
telemedicina
Questo è solo un esempio, ma è
estendibile a moltissime specialità
ospedaliere, dalla cardiochirurgia alla
chirurgia vascolare, alla valutazione
di pazienti con tumori o malattie
complesse.
Spero che non vi sia mai successo,
ma in molti casi il paziente fa un
viaggio di molte ore e altrettante di
anticamera per vedere il medico leg¬
gere le lastre, leggere le cartelle e le
analisi e fare subito la diagnosi! Non
è lui che è facilone, è che non c'era
nessun bisogno di vedere voi : basta¬
vano gli accertamenti. Spostare 70
chili di atomi tra Roma e Milano ri¬
chiede: consumare circa 4-5 kg di de¬
rivati del petrolio, muovere circa
1000 kg di ferro per 50-70 km, con¬
sumare altre centinaia (per persona)
di kg di derivati del petrolio per por¬
tare in volo molte migliaia di kg... e
tutto per non scambiarsi pochi bit?
Negroponte aveva ragione: almeno
noi medici dobbiamo smetterla di far
muovere gli atomi e capire, quando
possiamo, che è ora di far muovere i
bit!
Le specialità interessate alla tele¬
medicina delle urgenze sono moltis¬
sime, e nella maggior parte dei casi
di competenza ospedaliera. Mentre
dell'emergenza sono principalmente
competenti il 118, l'esercito e la pro¬
tezione civile, per l'urgenza i princi¬
pali interessati sono gli ospedali: da
un lato i piccoli centri e dall’altro le
grandi strutture con moltissime spe¬
cializzazioni "vendibili" al territorio.
Mancano ancora molti passi per arri¬
vare, ed uno dei primi lo deve fare il
Figura 2/3 ■ Il San Ca-
mlllo-Forlaninl, certa¬
mente una delle prime
strutture sanitarie pub¬
bliche ad essere sulla
Rete. Una delle cose
interessanti è la possi¬
bilità di dare giudizi
sulla struttura in modo
completamente anoni¬
mo. È un primo passo
verso l’uso della Rete.
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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
157
Figura 4 ■ Un'im¬
magine in formalo
JPEG, si traila di
un ingrandimento
4:1 della fìg. 7, 142
KByte.
Figura 6 - Lo slesso in
formato frattale. 122
KByte ,
ministro Biodi come può ad esempio
il San Camillo di Roma vendere la te-
lemedicina 7 Secondo quale sistema
tariffario? E se l'ospedale di Rieti
vuole (e dovrebbe) mettere in piedi
un centro che si colleghi con il Poli¬
clinico, come convincere il Policlinico
a mettere la propria centrale di ascol¬
to?
La competenza organizzativa in
materia sanitaria è delle regioni' alcu¬
ne sono molto avanzate (a proposito,
se avete conoscenza ed esperienza
di qualcosa nella vostra regione non
esitate a segnalarlo a mllon®
mclink it ) ma senza un coordinamen¬
to accade che la regione Lazio abbia
un "qualcosa" che non parla con il
"qualcosa" della regione Toscana e
cosi via! L'Autorità per l'Informatica
nella Pubblica Amministrazione esi¬
ste, ma o non e competente in mate¬
ria sanitaria o di telemedicina non se
ne occupa! Non sarà dunque ora di
creare una autorità in questo setto¬
re? Forse non lo si vuole, ed infatti
per ora l’autorità si lascia al grande
fratello, il gestore "pubblico" della
Figura 5 - Lo stesso ingrandimento in formato
TIFF, 3.5 MByte.
telefonia.
In Internet tutti parlano di e-com-
merce, portare il proprio business al¬
la rivoluzione della Rete. La teleme¬
dicina è solo la versione medica della
cosa, e per essa valgono sempre le
stesse regole: esserci, poi capire e
crescere, poi fare il proprio business
con la Rete e sulla Rete (figg. 1-2-3)
Costruiamo il sistema
Basta, di politica abbiamo parlato
abbastanza! Vediamo allora cosa ser¬
ve per mettere su un sistema di uso
ospedaliero
Innanzi tutto occorre la centrale di
ascolto: ossia, il centro che offre il
servizio deve essere dotato di una
centrale che gli permetta di ricevere i
dati nel formato più standard possibi¬
le Si tratta in fondo di un sistema
con un server ed una workstation, un
accesso dial-m (una sene di modem
collegati al PC) un collegamento ad
Internet, un po' di software e qual¬
che periferica (stampante, scanner,
telecamera, fotocamera digitale).
A conti fatti il maggior costo è
quello della linea Internet, dato che
con un ventina di milioni si compra
tutto l'hardware. Se proprio volessi¬
mo esagerare ci mettiamo i ricambi, i
costi di sviluppo del software, il con-
158
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
dizionatore, le linee telefoniche, l'im¬
pianto elettrico: facciamo circa cin¬
quanta milioni. Circa altri venti per
una CDN e con una settantina di mi¬
lioni abbiamo la centrale di ascolto.
Aggiungiamo manutenzione e costi
di funzionamento ed aggiornamento
per il solo hardware pari a circa 20-
25 milioni per il secondo e terzo an¬
no. Servono poi dei tecnici e medici,
che ad esempio possono essere gli
stessi della radiologia o della cardio¬
logia o dell’accettazione, di servizi
cioè che siano attivi 24 ore su 24.
Mettiamoci dunque altri 150 milioni
di costi annui di personale (un infer¬
miere costa circa 50 milioni all'anno,
un medico circa il doppio) ed abbia¬
mo per il primo anno un impegno
complessivo di 220 milioni, che scen¬
dono a 175 all'anno nei due anni suc¬
cessivi Non mi sembra un grande
costo: una macchina per eco-color
doppler costa 200-300 milioni, una
ambulanza ne costa almeno 70 ed
entrambe impegnano almeno lo stes¬
so numero di medici e tecnici
Il formato delle immagini, o meglio
il tipo di compressione, è un proble¬
ma lungamente dibattuto Devo ad
un collega, il dottor Luciano Alessio
del CNR, l'aiuto nella comprensione
della tecnologia frattale, che studia
da alcuni anni Effettivamente la po¬
tenza delle CPU attuali consente una
compressione in software delle im¬
magini in formato frattale in tempi ra¬
gionevolissimi: 18 MByte di immagi¬
ne in un paio di minuti con un Pen¬
tium Il 300. Si tratta di un formato
che ha un solo, grande limite: non è
libero, ha molti copyright, la Iterated
System ne detiene i diritti mondiali
A mio giudizio si tratta comunque del
miglior sistema per comprimere
grandi immagini mediche conservan¬
do una eccellente comprensibilità
(figg 4-5 -6-71 Per le caiattenstic he
tecniche l'ittp //www unaio'i * rimi
La periferia
Per la periferia non serve la linea
dedicata basta un PC con modem,
scanner, telecamera e fotocamera,
software. In pratica circa 10 milioni
di "pezzi" ed un tecnico. La centrale
di ascolto può servire molti centri,
sia con un collegamento "punto-pun¬
to" che via Internet.
Cosa si trasmette? Innanzi tutto le
immagini RX (radiografiche), poi la
scheda del paziente, esami, fotogra¬
fie, elettrocardiogrammi, analisi e
qualsiasi cosa possa essere digitaliz¬
zata. Ma la chiave per il sistema non
è più la tecnologia ma l'organizzazio¬
ne e le procedure. Come fare per
una teleconsulenza? Quali protocolli
seguire? Il tecnico deve avere una
scheda che dica ad esempio "Tele¬
consulenza neurochirurgica. Devi in¬
viare; motivo della richiesta, status
del paziente Iriempire la scheda
A1/5), esami ematochimicì, RX cra¬
nio, TAC, ..." eccetera, in modo che
non si debba perdere tempo ogni
volta. Poi, ad esami inviati, se è ne¬
cessario, si ottiene un appuntamento
telefonico od in videoconferenza con
lo specialista, che discute con il cu¬
rante e reinvia la risposta scritta. Per
la risposta di un esame RX non serve
tutto questo, la casistica quindi può
andare da un problema semplice ad
uno complesso e l'organizzazione sa¬
nitaria deve farsi carico di valutare
queste possibilità.
Il consiglio è dunque: iniziare dal
semplice, provare in uno o due set¬
tori, poi pian piano farsi esperienza,
sentire gli specialisti interessati, per
realizzare un sistema sempre più
complesso. In questo la sanità priva¬
ta si muove lentamente, è difficile
farsi pagare con la teleconsulenza le
sale di aspetto con i divani di pelle,
meglio farsi inviare il paziente da un
CSM *•!»»•« |t*-•(!... y,\ :
4 - 1,1/i » 4 11
O Cmr lllMat*
n» : (q mm utm
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*.« «•■M-Wt U :t»' *nn> *4 iraBuctm mi m Al*«Al
<*• •Ji.tm TV —e», k.
tal i HA <— W t-« IV rM i V
Figura 8 - Un esemplo
di consulenza: un caso
clinico che viene pre¬
sentato per mezzo del¬
la Rete. SI tratta di una
bambina adottata, con
problemi delle ossa (ra¬
chitismo). La bambina,
caso raro per I Paesi
occidentali, ha sempli¬
cemente una sindrome
da malnutrizione: tacile
a dirsi, trattata con cal¬
ciferolo dopo due anni
si è ripresa quasi com¬
pletamente. Il caso è
ben descritto ed Inter¬
net lo rende semplice
da “navigare".
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
159
CMdaLKnles.*
DermnDingniHis
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8(S) 113-114.1998 O ira 0*»u Orai?
li « W*», |
Figura 9 - Ebbene si, si
traila di un parassita
che ha scavalo una
galleria sotto It piedeI
Se pensate che il po¬
veretto veniva trattato
come micosi (infezione
da fungo)...
lato dall'altro... E' il pubblico che de¬
ve farsi carico dell'assistenza al terri¬
torio: non si metterà mai un grande
centro ad alta specializzazione in una
zona poco popolata, semplicemente
non conviene.
La consulenza
Per parlare un linguaggio comune,
per "consulenza" in questo caso si
intende la richiesta di un parere spe¬
cialistico che non deve essere fornito
entro poche ore ma entro 24-48 ore.
Una consulenza è ad esempio una vi¬
sita specialistica non urgente (esem¬
pio classico è una vista dermatologi¬
ca) oppure un parere richiesto ad un
secondo specialista: "Signora, io
questa lastra la farei vedere anche al
centro di chirurgia della mano, sa, lo¬
ro sono specialisti in queste cose.
Consulenza è anche il monitoraggio
del paziente sul territorio, ad esem¬
pio i sistemi di monitoraggio cardio¬
logico domiciliare e quelli di assisten¬
za dell'anziano a metà tra il sociale
ed il sanitario.
Se il medico di base avesse una fo¬
tocamera digitale ed un sistema per
realizzare una scheda paziente stan¬
dard, si eviterebbero probabilmente
molte file dal dermatologo. Oppure
se si potessero far vedere a centri ad
alta specializzazione esami come an-
giografia, risonanza magnetica, TAC,
la qualità dell'assistenza e la compe¬
tenza medica aumenterebbero ad
una velocità vertiginosa (figg 8-9-
10 ).
Si tratta comunque di un rapporto
tra medici: semplicemente occorre
realizzare procedure organizzative
leggermente diverse da quelle
dell'urgenza, in particolare non è ne¬
cessario un presidio 24 ore su 24 del
sistema che può essere attivo solo
nelle 12 ore diurne. E prima che qual¬
cuno si scandalizzi vi segnalo che,
per quanto è a mia conoscenza, nes¬
sun ospedale tiene tutti i servizi spe¬
cialistici attivi 24 ore su 24.
Pensate se si fosse realizzata una
rete per la consulenza sui tumori del
seno, tra centri specialistici e medici
di base o piccoli ospedali, o su altri
argomenti specifici, L'hardware è
sempre lo stesso, la Rete delle Reti
è il mezzo (dati cifrati, sistemi di tun-
nelling, ma nulla di impossibile).
Le aziende sanitarie e
la Rete delle Reti
Queste concetti sono solo un pez¬
zetto del tutto, se le aziende sanita¬
rie arriveranno a capire quanto sono
simili alle altre aziende la telemedici-
na e le reti diventeranno, secondo
una metafora cara a Bill Gates, il si¬
stema nervoso dell'azienda, a tutti i
livelli. A costo di diventare noioso vi
ripeto un concetto che ho espresso
all'Inizio: esserci (Internet), capire e
crescere (Internet-intranet-extranet).
fare affari sulla Rete. Internet è un
media (un mezzo di comunicazione di
massa), è un tool (uno strumento),
un marketplace (un mercato), anche
per le aziende sanitarie. La telemedi-
cina è un pezzetto di tutto questo.
Colleghi dottori, andatevi a vedere
una qualsiasi presentazione sul com¬
mercio elettronico e sostituite i ter¬
mini con quelli sanitari: fila lo stesso,
eccome!
«S
Figura 9 - Forza colle-
ghi, che diagnosi fare¬
ste? Andate su
w*w meoscabé.óom i
iscrivetevi e superate
un po' di test... il pun¬
teggio che acquisite è
valido per il vostro cur¬
riculum professionale.
Però non pensate di
convincere il direttore
sanitario dell'azienda
ospedaliera a valutame¬
lo, temo che sarà diffi¬
cile.. Ministro Biodi, ci
sei?
'•.vt
tir'
vV,
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A 2* mU *>ba(v »an. -hJr ritta»! » Ita. Watt lo<ta«n ima..
■ luddanH Irti «té and «nd ttaitad la «wrt Ha an
bali'api ai ad la an amai !•»<« dap .umani «baia ba WM dugnatad and
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160
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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HTML
a cura di Corrado Giustozzi
Privacy,
questa sconosciuta
Il concetto di libertà è ormai ben radicato nella cultura del nostro tempo. 0 almeno così dovrebbe
essere. Infatti non è difficile imbattersi in situazioni in cui il confine tra la necessità di garantire la
sicurezza del cittadino e il controllo da parte del “Grande Fratello” non è ben delineato. Anche
Internet alla sua nascita era totale sinonimo di libertà, abbatteva le frontiere tra le nazioni e
rendeva possibile un rapido ed incontrollato scambio di idee e pensieri. Ma si è subito visto che se
mal utilizzato può anche invadere pericolosamente la nostra Privacy. Una recente legge cerca di
regolamentare e di ovviare a tutta questa serie di problemi. Vediamo come deve essere applicata e
se risponde a pieno alle esigenze del nostro tempo.
di Giuliano Boschi
La recente legge sulla Privacy ha una
strana affinità con Internet. Non tanto
perché Internet è uno dei "luoghi" in cui
tale legge deve essere applicata, ma so¬
prattutto perché basta che accada un
nonnulla che riguardi la Privacy o Inter¬
net ed ecco che i media ci bombardano
con dovizia di particolari, in genere sca¬
brosi se non addirittura morbosi, illu¬
strandoci falle e pecche ora dell'urta e
ora dell’altra.
Ma sentire parlare cosi tanto di qualco¬
sa non e assolutamente sinonimo di co¬
noscenza Pensate a come deve sem¬
brare Internet per chi lo conosce solo at¬
traverso i telegiornali. Non mi meraviglie-
rei affatto se un mio interlocutore alla no¬
tizia che "lavoro con Internet”, fuggisse
spaventato convinto di trovarsi di fronte
a un maniaco o a un depravato.
Conoscere approfonditamente la leg¬
ge sulla Privacy è cosa ardua. Il testo, ol¬
tre che decisamente lungo, è in ” legale¬
se" e richiede conoscenze di diritto per
essere capito nella sua completezza Di
grande, anzi direi indispensabile, aiuto è
stato per me l’ottimo sito
lintu://www Qiivacv~n che è la fonte pri¬
maria di questo articolo Inoltre mi sono
basato su quanto già da tempo si trova
in rete e su quanto fatto da molti Web
master per adeguarsi a questa normati¬
va. Ci tengo comunque a precisare che il
mio campo è Internet (no, fermi, non
scappate!) e non il foro, per cui se inten¬
dete approfondire il problema andate a
visitare il sito sopra citato o, ancora me¬
glio, rivolgetevi a un "leguleio" di chiara
oc
Una masclieia
stile
Diabolik ci guarda mi-
nacciosa dal
suo
li' - ■ . ■
~l
non preoccupatevi, nel
sito troverete solo noti¬
zie utili ed interessanti,
almeno se per voi la
Privacy è qualcosa per
cui vale la pena di di¬
scutere
(Illusiti
garante
leggi
lag
modelli
www.privacy.it
ti) . c no un hnckor li atlacc.issar
UlZOjualuuufcb
Là TU».»... •*.>•*•» n+*lh. Jtlkt />1 >S*v.V. mw pv M
(Mio Jt OMk» Jtt M .A* IMI M
IW. n \21 ilfarr Pmmi Am«rrtdh*a «
fama, ammesso
che conosca Inter¬
net nella sua vera
realtà Qui chiarire¬
mo comunque gli aspetti della legge e
vedremo quali sono le più elementari
norme che deve seguire chi gestisce un
sito Web.
La legge 675/96
La Privacy su Internet è qualcosa di
estremamente controverso e di non faci¬
le risoluzione Per capire quanto sia at¬
tuale e impellente un chiarimento sulla
questione basti pensare negli Stati Uniti
stanno nascendo delle società che, ov¬
viamente a pagamento, offrono dei parti¬
colari "servizi di ricerca”. Aiutandosi con
dei software specifici ricostruiscono tutti
i dati personali di un individuo (nome, in¬
dirizzo, telefono, professione, ecc.) car¬
pendone la personalità, gli interesse e le
sue ideologie seguendo i gruppi di di-
al
» u ■*
scussione a cui partecipa!
La legge che in Italia si occupa di rego¬
lamentare e difendere la Privacy dei cit¬
tadini (in generale, non solo su Internet)
è la n. 675 del 31/12/96 (conosciuta co¬
me 675/96) e alcune successive modifi¬
che e aggiunte.
Le norme che riguardano la Privacy so¬
no, come prima cosa, dettate da indica¬
zioni che vengono direttamente
dall’Unione Europea e tendono a garanti¬
re che l'uso dei dati personali si svolga
nel rispetto dei diritti e delle libertà fon¬
damentali. della dignità delle persone fi¬
siche, soprattutto per quanto riguarda la
riservatezza e l'identità personale II trat¬
tamento dei dati personali viene definito
come una o piu operazioni compiute con
o senza l'utilizzo di un computer che
comporti: raccolta dati, registrazione, or¬
ganizzazione. conservazione, elaborazio-
162
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Mttài&L
Teslo coordinato con le modifiche introdotte dai D.Lvi 9/5/97, n.123,
28/7/97, n. 255 e 13/5/98. n.171
Capo I • PRINCIPI «JENERAU
All. 1 rkulMà r drfmt/t.Hl
I La fttttr/t legge pnuhit* ik> J Hrffanmtf* Ari Ajài pennuti u *' o4ga od rapalo dei Amiti Jcl*
hbota foudameitfafc ikikIu ddU Aie*» Arie paiout fndw. cou p«txol»« nlauneulo da mcn wlczrm
i aVidraMa pennute. pnnhui alfiru i Amiti «tele pnim pnubtlu r di *v* atto tilt o Mioeuaooc
a) pei -1 >mk« di dati* ipuduau < empie *><> di dati pctvooafc. npeettfo ai tau o pai tanta dalmate ai
tuo » pai ub. oegmuzato ti coodo uua phaakta di ttltn Attimimiah lab da fai da ante d H diadi, .
d Ummmm lmpm . _ W Z**
Leggere una legge <che bel gioco di parolai non 6 certo cosa facile. La pre¬
messa è in genere l'unica cosa che un comune mortale può cercare dì in¬
terpretare senza l'aiuto di un avvocato. Comunque se volete provarci, su
Internet troverete il testo integrale della 675/96 e In bocca al lupo
il** - —- s
Facsimile modelli di:
- M—Ift har f—tf
i Fi'minia .beimeli."
I . ,, |ip(, u .ri’*'».i*.0
...
temute * w» wi inumimi,, * il»
o IMmu. 4 •III.IUBSHH l«i « W«liH.
,1. ,1,1, ..«mMi
’ 1 ,,i,i, ,ni ,1 Iih.iwiiciiIii <ln Uimolili
» I .1.. .bill, ,1.11 Irti, ,b (itili
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ih »<■ «.«Mi»
I■«*!"«, |,l£-v * «' l «" •“ '1
ne, blocco, modificazione, utilizzo, inter¬
connessione, comunicazione, diffusione,
cancellazione, distruzione, selezione
estrazione, raffronto di dati personali.
I dati personali non sono solo le infor¬
mazioni riguardanti una persona fisica o
giuridica, ma qualsiasi elemento che per¬
metta di identificare, tramite l'informa¬
zione stessa, a chi sia correlato quel pre¬
ciso dato. A questi si aggiungono ele¬
menti, definiti dati sensìbili, che riguarda¬
no dati personalissimi come la salute, la
sfera sessuale, le opinioni politiche e re¬
ligiose.
Appare evidente come sia vasta l'area
di applicazione di questa legge. Pensate
solamente a quante volte voi avete con¬
segnato a qualcuno i vostri dati persona¬
li, partecipando ad un concorso, con l'ab¬
bonamento al telefonino, aprendo un
conto bancario o quando vi siete iscritti
all'università.
Le banche dati
La legge 675/96 si applica a numerosi
campi, quello che ci interessa più perso¬
nalmente è l'utilizzo e la gestione di ban¬
che dati o, se preferite, database in for¬
mato elettronico.
Una banca dati è l'insieme di dati per¬
sonali conservati su di un supporto, nel
nostro caso elettronico, in genere orga¬
nizzato in modo da permettere un facile
utilizzo e riscontro dei dati contenuti in
essa.
Direi che ormai tutte le informazioni
che riguardano persone sono contenute
in banche dati, pensate come potrebbe
gestire, ad esempio la Telecom, il paga¬
mento delle bollette se i nostri dati non
fossero all'interno di un database.
La legge riconosce, nella gestione dei
dati, tre figure. Il titolare che è la perso¬
na fisica o giuridica che decide la finalità
per cui è stato necessario costruire una
banca dati. Il responsabile che è la per¬
Nel sito innvn.privacy.il potete trovare una serie di moduli da utilizzare co¬
me facsìmile da presentare al Garante per la Privacy a seconda delle varie
necessità, quindi bando alla pigrizia e cominciate a riscaldare il modem.
,-Wb. 1-U-
II GIP
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NAZIONALE 6RRBMZIH
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I «oc/ poi tono rtcevrm gtatuumono unj primo jì nttoroj tecmcj • b o ato
A M OAP. » Mmmima Hlmmtm
r* •»/099*3/ •X.’itMWi
Sono molte le associazioni che stanno nascendo sull'onda delle problema¬
tiche legate alla Privacy. L'Associazione Nazionale Garanzia della Privacy,
ad esempio, ha come scopo principale quello di affiancare i propri associati
nell'attuazione delle leggi e delle norme relative alla tutela e al trattamento
dei dati personali
sona fisica o giuridi¬
ca che viene incari¬
cata dal titolare di
gestire i dati. L'inca¬
ricato che è colui
che manipola e uti¬
lizza i dati seguendo
le direttive dategli
dal titolare e dal re¬
sponsabile.
E' fatto obbligo al
titolare di segnalare
aìì'Autorità Garante
(un'autorità pubblica
autonoma di vigilan¬
za), che sta proce¬
dendo ad un tratta¬
mento di dati perso¬
nali, in pratica che
sta immettendo in
un database dati ri¬
guardanti persone
fisiche o giuridiche.
Probabilmente è
proprio quello che
fate voi quando fate
compilare un form
ai visitatori delle vo¬
stre pagine web.
Nel riquadro 1 po¬
tete vedere eviden¬
ziati quali siano gli
obblighi di un titola¬
re, leggeteli con attenzione, vi renderete
conto che si tratta di qualcosa di com¬
plesso e di non semplicissima gestione.
Tenete presente che per poter dete¬
nere e trattare i dati personali è indispen¬
sabile il consenso dell'interessato e tale
consenso deve essere scritto! E allora?
Come è possibile via Internet?
In effetti si tende ad equiparare l'invio
di un form ad un foglio firmato. Non giu¬
rerei comunque che, in caso di conten¬
zioso, le cose siano veramente così. Da
parte nostra dovremo avere sempre la
massima cura nel conservare tutti i dati
che ci vengono inviati, soprattutto l"'IP
address" dell'interessato, in modo da
poter, almeno in parte, risalire fisicamen¬
te a chi ci ha inviato un form od una mail.
Non sempre è richiesto il consenso da
parte del singolo perché sia inserito in
una banca dati, in particolare non è ri¬
chiesto: quando il trattamento riguarda
dati detenuti in base a leggi, regolamenti
o disposizioni comunitarie: quando è ne¬
cessario per l'esecuzione di un contratto
di cui è parte l'interessato: quando ri¬
guarda dati provenienti da pubblici regi¬
stri, elenchi o documenti: quando è fina¬
lizzato a scopi di ricerca scientifica o sta¬
tistica; quando è effettuato nell'ambito
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
163
della professione di giornalista, quando
riguarda dati relativi allo svolgimento di
attività economiche; quando è necessa¬
rio per la salvaguardia della incolumità o
della vita dell'interessato o di un terzo;
quando è effettuato da soggetti pubblici
nell'ambito delle funzioni istituzionali e
nei limiti stabiliti da leggi e regolamenti
L'interessato ha ovviamente alcuni di¬
ritti, come quello di venire a conoscenza
di trattamenti che lo riguardano, di esse¬
re messo a conoscenza, da parte del ti¬
tolare, dello scopo per cui vengono ri¬
chiesti tali dati, di poter chiedere al titola¬
re di modificare i suoi dati o di cancellarli
dalla banca dati, di opporsi all'utilizzo dei
suoi dati
Come se non bastasse per quanto ri¬
guarda i "dati sensibili", oltre all'autoriz¬
zazione dell'interessato è necessario il
consenso da parte del Garante della Pri¬
vacy
Cosa fare
Dovrebbe già essere evidente, da
quanto detto, che chiunque detenga un
database è obbligato a darne notifica al
Garante per la Privacy. Ogni volta che voi
fate compilare un form e che inserite i
dati dell'utente una banca dati, per quan¬
to futile e banale possa sembrare l'argo¬
mento dovete, per così dire, autodenun-
ciarvi. Quanti di voi l'hanno fatto? Sono
pronto a scommettere che la percentua¬
le è veramente minima Non rispettando
la legge si va incontro a sanzioni ammini¬
strative e penali. Valutate quindi attenta¬
mente la situazione, e, suggerisco, se la
vostra banca dati non è poi così impor¬
tante e semplicemente vi stavate diver¬
n a
RIVACY
AG E
Negli States la Privacy
e sentita forse piu che
in ogni altra parte del
mondo Ed è tutto un
fiorire di siti che tratta
no guesto argomento,
sia nel mondo ~nor-
male " sia in quello te¬
lematico
S<nd r-niaj lo llu Dfpaitiunrf rt
Cmuntine «boni tl»« *Sa(f
TcDrlit
C'ouinim» D (pattuirai luut
fa» a >«al proti) pobey
Privacy
luti bum» Stw% a»)d_Pp«OD
Dwd Maichnt Po' »«y
tendo un po', che forse è il caso di smet¬
tere di giocare e di evitare il problema al¬
la fonte eliminando dal vostro sito le pa¬
gine incriminate.
Se pensavate che le leggi fossero la
cosa più incontrovertibile del mondo, vi
assicuro che vi state sbagliando. La
675/96 non fa eccezione. Ad esempio
ancora si discute se una normale agenda
sia una banca dati! Parallelamente per
una raccolta di indirizzi di posta elettroni¬
ca è obbligatoria la notifica al Garante?
Probabilmente si, 0 almeno, nel dubbio,
è bene presumere che sia così.
Le nostre pagine HTML
Abbiamo fatto la nostra brava notifica
al Garante per la Privacy, abbiamo tutti i
nostri bei pezzetti di carta, abbiamo fatto
il nostro dovere di cittadini coscienziosi
E adesso? Siamo a posto? Ancora no.
comincia la parte che più si presta a pos¬
sibile contestazioni
da parte di chi na¬
viga in Internet: il
trattamento dei
dati personali
Bisogna sempre
informare l'interes¬
sato dell'utilizzo
che viene fatto dei
suoi dati personali
In genere, quando
chiediamo di com¬
pilare un form, ad esempio come richie¬
sta di informazioni su di un prodotto,
dobbiamo inserire una frase che dica "i
dati richiesti vengono utilizzati solo per
gli scopi indicati", ossia informiamo
l'utente che il suo nominativo non viene
inserito in un database e che 1 suoi dati
ci servono solo per meglio rispondere al¬
la sua richiesta di informazioni.
Di contro, se invece desideriamo con¬
servare le informazioni che riguardano
un potenziale cliente dobbiamo informa¬
lo che il suo nome e 1 suoi dati vengono
inseriti in una banca dati. Per esattezza
dobbiamo fornirgli tutte le informazioni
indicate nel riquadro 1 (al paragrafo
"quali informazioni devono essere forni¬
te agli interessati ?"). Possiamo anche
prevedere una casella cliccabile (check
box) e fornirgli quindi la scelta se essere
inserito 0 meno nel database e se vuole
o meno essere avvisato in caso di novità
riguardanti una serie di iniziative o pro¬
dotti.
Box 1
Direttamente dal sito lhttp://www.pnvacv.corri ecco gli obblighi a cui deve
ottemperare il titolare di una banca dati.
Cosa deve essere comunicato al Garante?
Al Garante deve essere comunicato, prima del suo inizio, il trattamen¬
to dei dati personali.
La notificazione deve contenere:
a) nome 0 denominazione, domicilio, residenza o sede del titolare;
b) finalità e modalità del trattamento;
c) natura dei dati, luogo di custodia e categorie di interessati cui si ri¬
feriscono;
d) ambito dì comunicazione o diffusione dei dati;
e) trasferimenti extra CEE, o extra Italia per 1 dati sensibili;
f) descrizione generale delle misure di sicurezza.
g) indicazione delle banche dati interessate e delle connessioni ad al¬
tri trattamenti;
h) identificazione anagrafico-logistica del responsabile del trattamen¬
to;
i) qualità e legittimazione del notificante.
Quali sono gli obblighi relativi al trattamento?
I dati personali devono essere:
a) trattati in modo lecito e corretto:
b) raccolti e registrati per scopi determinati, esplìciti e legittimi ed uti¬
lizzati in altre operazioni del trattamento in termini non incompatibili
con tali scopi;
c) esatti e, se necessario, aggiornati;
d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali
sono stati raccolti 0 successivamente trattati;
e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interes¬
sato, per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli
scopi per cui sono stati raccolti 0 trattati.
Quali informazioni devono essere fornite agli interessati?
Il soggetto interessato, o la persona presso la quale sono raccolti 1 da¬
ti personali devono essere preventivamente informati per iscritto, cir¬
ca
a) le finalità e le modalità del trattamento;
bl l'obbligo o la facoltà di conferire 1 dati;
c) le conseguenze giuridiche del rifiuto a rispondere.
d) 1 soggetti a cui i dati possono essere comunicati;
e) l'ambito di diffusione dei dati personali:
f) 1 diritti spettanti al soggetto interessato;
g) identificazione anagrafico-logistica del titolare e del responsabile
del trattamento.
164
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Box 2
Sempre dal sito Privacy.it il pensiero di Beppe Grillo
Solo per leggere II materiale che sarà inviato da chi ha una partita IVA, il Garante
impiegherà quattrocento anni,
In una intervista al settimanale "Avvenimenti" Beppe Grillo dice che, la legge italiana sulla
privacy è giusta ma è anche ai confini della realtà,
La legge impone a chi ha una banca dati di comunicarlo per lettera all'Ufficio del Garante.
Ogni sera, dice ironicamente il comico genovese, ripeto il calcolo:
"Prendiamo i cinque milioni di persone con partita IVA e mettiamo che ciascuno scriva una
lettera di due pagine. Cinquemilioni per due fanno diecimilioni di pagine.
Per leggere due pagine ci vogliono in media quattro minuti.
In totale, quattrocento anni di lavoro per uomo.
Visto che la legge parla di un Ufficio del Garante con quaranta persone, ci vorranno dieci an¬
ni solo per leggere le notifiche di banche dati dei possessori di partita IVA.
Roba che Rodotà (Attuale Garante della Privacy) sarà sommerso dalla carta da qui a non si
sa quando”.
Per Grillo, l'unico modo per tutelare la propria privacy nella società dei computer è scompari¬
re elettronicamente come i giapponesi, che sono tornati alla carta moneta. I loro banchieri
sono disperati, le carte di credito non le vuole piu nessuno.
Hanno capito, dice Grillo, che l'estratto conto è uno dei più formidabili strumenti di controllo
planetario.
Molti siti, sfruttando la pigrizia nel leg¬
gere da parte degli utenti, utilizzano la
formula "se non volete essere informati
cliccate qui" Personalmente la trovo
scorretta, poco ele¬
gante e causa di
perdita di prestigio
da parte di chi la uti¬
lizza Più giustamen¬
te bisogna dire "se
volete essere infor¬
mati cliccate qui",
zioni indicate nel box 1 (sempre in riferi¬
mento al paragrafo "quali informazioni
devono essere fomite agli interessati ?”).
Deve inoltre chiedere all'interessato il
«TiT a—-K—-
Mailing list
Un altro esempio
molto frequente di
banca dati presenti
su Internet è quello
delle mailing list.
Per prima cosa chi
gestisce la mailing
list deve dare anco¬
ra una volta all’iscrit¬
to tutte le informa-
i ni i>\i \
I’m uh i li i\ Ki lisi li \K
i
ti ■■•iti li li Fiim i,‘pnU\l mimi m/i'iiihiiMi
Hom epagéWSfi
Tk* OfIW* •( dw DMa ho(»«tl«n Rapinai
WyrWfa Mani. Walai Lana \\ limila» Ckatkua NM 5Al
01423 343743
01423 343 740
01423 345 700
01423 524 310
lauttwytft drmon t « A
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O. *—«a V. I
Olk Recortviier Cmidcy Fyucrec Kllun Vanitili •
Prolcctlngyour Privacy In (he Computer Age
Naiariya Navtfatai latai — t u 4 a4 fa» Watt tapi ariamoti
Tkimu Safa W «K«4a4 ai Waiag raiaUa (m rkiMi.i. •( ai! >|*i
Ta ftod aal Mia about SafaSotf, <Ucl hai a
Se è più sentita negli
USA, si dice invece
che sia nata nel Re¬
gno Unito Ecco la
Privacy in lormato re¬
gale, msomma grafi¬
camente il sito non è
un granché, speriamo
almeno che i conte¬
nuti siano all'altezza
delle previsioni
Ma se pensavate che
la Privacy fosse un
problema solo delle
grandi nazioni, eccovi
dimostrato che non è
cosi. In questo sito,
tra l'altro molto ricco
di contenuti, si tratta
del trattamento dei
dati personali sull'iso¬
la di Mani
consenso a raccogliere i suoi dati (nella
fattispecie il suo nome e il suo indirizzo e-
mail) e a diffonderli via Internet.
La cosa è comunque più semplice di
quanto si possa pensare. Se l'iscrizione
alla mailing list è automatica dovete pre¬
vedere che al momento dell'iscrizione
stessa all'utente venga spedita una mali
con tutti i dati di cui sopra a cui l'iscritto
deve obbligatoriamente rispondere con
una frase del tipo "accetto tutte le condi¬
zioni", pena la cancellazione dalla mailing
list entro 24 ore. Se invece l'iscrizione
non è automatica la procedura è ancora
più semplice. Non attivate la sua iscrizio¬
ne sino a quando non riceverete la mai! di
ritorno.
Il prossimo futuro
E' evidente, anche al legislatore, che la
legge 675/96 mal si adatta ai sistemi tele¬
matici. Tutto quanto sinora detto non è
che un tentativo rozzo, ma inevitabile, di
adattare alla normativa vigente un mezzo
che dalla normativa stessa non è stato
assolutamente preso in considerazione
Se volete tirare un sospiro di sollievo sap¬
piate che questa inadeguatezza probabil¬
mente lega le mani anche a chi deve con¬
trollare che, anche su Internet, la legge
sulla Privacy trovi completa e assoluta at¬
tuazione, impedendo se non di fatto, al¬
meno nella maggior parte dei casi, l'effet¬
tuazione di controlli. Comunque attenzio¬
ne, un magistrato che si proponga di
"moralizzare" Internet può sempre esse¬
re a portata di mail.
E' in progetto una legge specifica sul¬
la Privacy online, speriamo che sia a giu¬
sta tutela dei diritti del cittadino alla pro¬
pria riservatezza, senza rendere la vita
impossibile a chi poi deve gestire i servi¬
zi telematici.
Quando ci sarà? Chi può dirlo, vedrò
comunque di tenervi informati, anzi cre¬
do che non ce ne sia bisogno, ci pense¬
ranno i più comuni organi di informazio¬
ne: Internet e la Privacy, solo il titolo fa
pensare a qualcosa di losco, sicuramen¬
te ne parleranno molto!
Voglio comunque concludere con una
sorta di appello all'autoprivacy. Il rispetto
per ogni individuo e per la sua sfera per¬
sonale è qualcosa che, almeno in teoria,
non avrebbe bisogno di essere regolata
da una legge, dovrebbe bastare il buon
senso di ogni cittadino. Carpire dati per¬
sonali. comunicarli a terzi, inviare pubbli¬
cità non richiesta ed altro ancora sono
azioni che non hanno bisogno di una leg¬
ge per essere considerate, quanto me¬
no, scorrette e poco dignitose. Abbiate
quindi sempre ben presenti i confini che
non potete e non dovete superare. Oltre
che a posto con la coscienza sarete a
posto anche con la legge, e direi che
non è cosa da poco.
tee
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
165
o cura di Francesco Romani
KFd.ftfiì f.-rfrw
Il massimo ritardo medio
dei numeri del Lotto
Questo problema è sorto da alcune discussioni che si sono svolte
sull’area Matenigmici (di MC-Link) e su altre aree di discussione italiane.
Lo spunto me lo ha dato il buon Dani Ferrari che lungi dal prendersela
per la mia intrusione su cavalli e cani mi ha riversato addosso quasi
un Megabyte di idee e messaggi. Gran parte del materiale che presento
è frutto delle discussioni di Dani, Elio Fabri e Adam Atkinson, amici
che i lettori della rubrica Intelligiochi ormai ben conoscono
e che qui ringrazio caldamente.
Il Problema
Con il vistoso sviluppo di giochi come il Lotto ed il Supere-
nalotto ha ripreso vigore la annosa polemica tra i "ntardisti"
ovvero quelli che pensano "se qualcosa deve succedere pri¬
ma o poi, e la aspetto da un po', adesso devo aspettare di
meno" (la definizione è di Adam) e gli anti-ritardisti che ba¬
sano le loro argomentazioni sull'indipendenza delle succes¬
sive estrazioni (e sulla conoscenza del calcolo delle probabi¬
lità). Ho già dedicato un articolo (MC n. 173, Maggio 1997)
al problema del Lotto (cercando di dimostrare con vane si¬
mulazioni la totale inconsistenza della teoria dei ritardi) e
Dani ne sta preparando un altro molto più completo.
Quello di cui mi voglio occupare qui è un problema margina¬
le. più tecnico, ma decisamente interessante il problema
del massimo ritardo medio Nel 1937 ring. Samaritani, nel
libro "La teoria e il calcolo matematico dei ritardi. Studio
teorico e pratico sul giuoco del Lotto" cerca di stimare teori¬
camente qual è il massimo ritardo che possiamo media¬
mente aspettarci di trovare se consideriamo una sequenza
di n estrazioni (il che, evidentemente, è cosa ben diversa
dal massimo ritardo teorico che è sempre e comunque n)
Samaritani, con procedimenti poco convincenti, stabilisce la
seguente formula:
(17/18) r =1/n ovvero r = 17.495... Log[n]
(come sempre Log[n] indica il logaritmo naturale).
Facciamo alcune considerazioni iniziali:
• p=1/18 è la probabilità che un particolare numero su 90
sia estratto in una estrazione di 5 numeri;
• q=1-p=17/18 è la probabilità che un particolare numero
su 90 non sia estratto in una estrazione di 5 numeri;
• il massimo ritardo teorico su n estrazioni e, ovviamen¬
te, n e ha probabilità q n di presentarsi (un po' bassma
per n grande! I);
• se il massimo ritardo teorico t(n) fosse minore di n e un
numero dopo n settimane tardasse proprio di t(n), allo¬
ra quel numero dovrebbe uscire "certamente” la setti¬
mana successiva (la follia di una tale affermazione mi
pare evidente);
• il massimo ritardo “storico" del lotto italiano sembra
sia 202
166
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
g[r_,r_]:=q A r;
Figura 1
Nel seguito prendiamo in considerazione n estrazioni di 5
numeri su una ruota e definiamo:
mrl(n) il valore atteso del massimo ritardo medio (ovvero
la media dei massimi ritardi che si presentano) di un nume¬
ro prefissato;
rj(x,n) il numero di ritardi di lunghezza x di un numero pre¬
fissato;
mra(n) il valore atteso del massimo ritardo medio di un
numero qualsiasi;
rj(x,n) il numero di ritardi di lunghezza x di un numero qual¬
siasi.
Modello probabilistico
per un numero
Il modello che segue è stato messo a punto da Elio (risultati
simili per altra via sono stati ottenuti anche da Adam).
Sia g[n,r] la probabilità che entro la n-esima estrazione ci
sia stato almeno un ritardo di lunghezza almeno r
Questo evento si verifica se e solo se il ritardo r si è pre¬
sentato almeno una volta in qualcuna delle estrazioni tra 1
ed n-l. oppure se si presenta alla n-esima estrazione.
Valgono le condizioni iniziali:
ln[1]:=
g[n_,r_]:=0/; n<r;
Perché il ritardo r si presenti per la prima volta alla
n-esima estrazione occorre, a) che il numero non sia
uscito alle estrazioni n-r+l,...,n; b) che sia uscito
all'estrazione n-r; c) che fino alla n-r-l non sia
mai apparso un ritardo r
Gli eventi a), b), c) sono indipendenti e hanno proba¬
bilità q A r, p, 1 -g[n-r-l,r]
Dunque entro la n-esima estrazione c'è stato alme¬
no un ritardo di lunghezza r con probabilità:
ln[2]:=
g[n_,r_]:=g[n-l,r]+p q A r (l-g[n-r-l,r])
dove il primo addendo rappresenta la probabilità di
"entro la n-l-esima estrazione ci sia stato almeno un
ritardo di lunghezza r" e il secondo la probabilità di
"il ritardo r si presenta per la prima volta alla n-esima estra¬
zione".
La probabilità che alla n-esima estrazione il massimo ritardo
sia rè:
g[n,r] - g[n,r+l]
Il massimo ritardo medio per un numero dato è quindi
n n n
mr\(n)= ^kP(n,k) = ^kg(n,k)-^kg(n,k + l) =
k =I k=i *=1
n n
= '£g(n,k)-g(n,n + \)= ^g(n,k)
A-l k =I
che si può calcolare esattamente (anche in assenza di una
formula chiusa):
ln[3]:=
$RecursionLimit=100000;
g[n_,r_]:=(g[n,r]=
g[n-l,r]+p q A r <l-g[n-r-l,r]))
mrl[n_] : =Plus@<?(g [n, #] St/@Range [n] )
Si è dovuta utilizzare la memorizzazione dei valori già calco¬
lati per evitare una complessità esponenziale. Si è anche do¬
vuto aumentare il limite al massimo livello di ricorsione.
Con 170 Megabyte di RAM allocati al Kernel si arriva poco
oltre il migliaio e poi è facile fare il fit ai mimmi quadrati della
curva risultante (dopo aver scartato i primi 200 termini):
ln[4]:=
LL=mrl/@Range[1382]
Fit [Drop [LL, 200], {1, Log [x] ) ,x]
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
167
Figura 2
Out[4]=
-40.7291 * 17.463 Log[x]
La bontà del Ut (in blu) rispetto ai valori teorici (in giallo) è
evidente dal grafico di Figura 1.
Conteggio dei ritardi
per un numero
Ora studiamo una stima asintotica (cioè che vale per x ed n
grandi) di rj(x.n)
Si nota che:
2 rj(x,n/2) < rj(x,n) < 2r f (x,n/2) + 1
E quindi, la dipendenza da n può essere solo linea¬
re Supponiamo ora di avere aspettato un numero
per x -1 estrazioni, la probabilità che non si presenti
alla successiva è p=1-q e questa probabilità deve
coincidere con il rapporto tra il numero atteso di ri¬
tardi lunghi x e il numero totale di ritardi attesi (in¬
fatti quel numero o ritarda x oppure x +1 oppure
x+2 ..) Quindi indipendentemente da n e da x de¬
ve valere:
lj(x,n)
oo
i=x
che è una relazione ricorrente di ordine infinito
Sostituiamo a rj(x,n) un'espressione del tipo n «
b x e risolviamo con Mathematica 3.0 (chi sa l'anali¬
si lo poteva fare anche a mano)
tn[2]:=
l-q==n a b A x/Sum[n a b A i, {i,x,«>}]
Out[2]=
l-q==l-b
Vale allora rj(x,n)=n a b r e resta il problema di de¬
terminare a.
Sia rj(i,x,n) il numero medio dei ritardi di lunghezza
esattamente x del numero j che si presentano in n
estrazioni (ovvero 5 n numeri) ad un tempo t tale
che t mod n = i.
Per un dato numero j vale rj(i,x,n) = Floor[n/x] p 2 q*
Si nota che se un ritardo viene contato in un qualche
r ( (i,x,n) non può apparire in nessun altro r|(k,x,n) con k*i.
I possibili valori di i vanno da 0 a x+1 e trascurando il Floor
e i problemi ai bordi si ottiene la stima finale:
rj(x,n) = n p 2 q*
Ora si può vedere per quale valore di r il numero atteso di ri¬
tardi lunghi r ha un valore costante C
ln(1]>
Expand[PowerExpand[x/.
168
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Figura 4
Solve[q A x p A 2 n == C,{x>][[1]]]]
Out[1]=
-101.135 - 17.4952 Logic] + 17.4952 Log[n]
Si ottiene anche in questo caso un andamento del tipo
mrl(n) = a+ b Log[n], resta però aperto il problema della
scelta di C
Vediamo l'accordo tra teoria e pratica.
È stata fatta (in Pascal) una simulazione del Lotto che preve¬
deva k blocchi di 10000 estrazioni ogni volta calcolando il
valore vero e quello stimato di r,(x, 10000) e mrl(IOOOO)
con k che variava tra 3000 e 50000 (ovvero nella prova più
lunga è stata simulata per 50000 volte l'attività di circa 100
anni di una ruota del Lotto).
La Figura 2 mostra il confronto tra valori teorici (in rosso) e
reali (in giallo) di r,(x,10000) per k=50000.
La Figura 3 mostra il confronto tra valori teorici (con
C=1/30) e reali di mrl(IOOOO) per k=50000, la stima vale
mrl(n) = -41.63+17.495 Log[n],
in ottimo accordo con quanto predetto dalla teoria di Elio.
Conteggio dei ritardi
per tutti i numeri
Ripetendo il ragionamento visto prima e considerando che
l'inizio del ritardo è libero e ad ogni estrazione
escono 5 numeri si ottiene la stima:
r(x,n) = 5npq*
che coincide con quanto ottenibile semplicemente
tenendo conto che i numeri sono 90 ed ognuno fa
la sua parte. Per stimare quale è l'andamento tipico
del massimo ritardo medio in funzione di n si può
vedere per quale valore di r il numero atteso di ri¬
tardi lunghi r ha un valore costante C
In[ 1]:=
Expand[PowerExpand[x/.
Solve[5 q A x p n == C,(x)][[1]]]]
Out[ 1 ]=
-22.4102 - 17.4952 LogfC) + 17.4952
Logfn]
La nostra stima prevede quindi una differenza di
circa 80 unità tra il ritardo di un numero fissato e quello di
un numero qualsiasi.
La Figura 4 mostra il confronto tra valori teorici (con
C=1/30) e reali di mra(IOOOO) per k=50000
L'approssimazione comincia a divenire buona per valori
grandi di n in quanto nelle prime estrazioni il numero dei ri¬
tardi cresce in modo lineare e non logaritmico (per esempio
alla 4 a estrazione vi sono certamente almeno 70 numeri che
ritardano da 4 settimane).
Conclusioni
Riassumendo abbiamo visto quanto segue:
• il massimo ritardo teorico vale n (con probabilità q n )
• il massimo ritardo medio di un numero qualunque può
essere stimato con mra(n) = 37.09+17.495 Log[n] cir¬
ca 37 unità in più di quanto indicato dal Samaritani
• le stime sono in buon accordo con gli esperimenti
• la variabilità è abbastanza alta: su 50000 prove il massi¬
mo ritardo ottenuto in 10000 estrazioni è stato 411,
contro un valore medio previsto e verificato di 198.2
Queste stime quindi hanno solo un valore speculativo
ma non possono certo prevedere quello che succederà
ai giocatori.
Resta aperto il problema di quali considerazioni teoriche
possano giustificare il valore C=1/30
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
169
Le acrobazie di Acrobat
Da alcuni anni si sta facendo strada un nuovo standard: Adobe Acrobat.
Partendo dal pluridecorato PostScript, Adobe ha creato un sistema per la
creazione e gestione di documenti in formato elettronico. MC vi racconta
cosa si può fare, perché e come farlo,
e cosa c’è oltre.
di Mauro Gandini
Acrobat, un nome che
è tutto un programma
Quando, all'inizio degli anni ’90, Ado¬
be decise di partire con il progetto di un
prodotto in grado di aiutare la gente a
generare documenti in formato elettro¬
nico con la possibilità di trasferirli su più
piattaforme hardware senza problemi,
tutto ciò doveva sembrare quanto mai
problematico: più che problematica,
l'impresa si delmeava come una vera e
propria "acrobazia" di codice.
Sembrerebbe confermato che l'appel¬
lativo Acrobat sia nato appunto da ciò:
ipotizziamo che Acrobat fosse il nome in
codice del prodotto in fase di sviluppo,
ma che poi sia risultato quello migliore
anche per il prodotto finito,
In effetti, Acrobat di "acrobazie" ne
fa, anche parecchie: la prima è quella
che buona parte del prodotto viene di¬
stribuita in forma gratuita. Partendo dalla
versione 3, Adobe ha concentrato molti
dei suoi sforzi per evangelizzare i pro¬
duttori di hardware/software e gli utenti
sull'utilità di questo prodotto: il risultato
è quello che negli ultimi due anni Acro¬
bat è diventato uno standard de facto,
uno di quei programmi che, acquistando
un nuovo PC o Macintosh, vengono in¬
stallati tra i primi.
La seconda acrobazia di Acrobat è
quella di rendere effettivamente portatili
i documenti, e quindi fruibili su più piat¬
taforme: sarebbe già un buon prodotto
se riuscisse a rendere compatibili docu¬
menti tra le due piattaforme di riferi¬
mento, Windows e Macintosh, ma fa
molto di piu, mettendo a disposizione la
parte Reader del programma per ben 13
differenti sistemi operativi (gli altri com¬
ponenti principali, Exchange e Distiller,
sono comunque a disposizione per 10 di
questi sistemi).
La terza acrobazia di Acrobat è la ge-
R
E
p
D
c
S
CP
e
X
D
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a
C
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n
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Macintosh
✓
✓
✓
✓
✓
PowerMac
✓
✓
✓
✓
✓
*
*
Windows 3.1
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
Windows 95
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
Windows 3.51
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
Windows 4.0
✓
✓
*
✓
✓
✓
*
OS/2
✓
SunOS
✓
✓
✓
Solaris
✓
✓
✓
HP-UX
✓
✓
✓
AIX
✓
✓
✓
Linux
✓
IRIX
✓
La famiglia di prodotti Acrobat
I’ -in preparazioneI _
nerazione di file estremamente compat¬
ti: nonostante negli ultimi anni il costo
del "bit" di memoria di massa si sia no¬
tevolmente ridotto, ci sono oggi degli al¬
tri fattori che impongono una compres¬
sione delle informazioni. L'invio di docu¬
menti attraverso la posta elettronica, o
scaricandoli da Internet, sono attività
sempre più comuni, che hanno portato
negli ultimi 2 anni ad una notevole con¬
gestione in rete poter inviare un docu¬
mento complesso con immagini e testo,
via rete con un ingombro estremamente
limitato, mantenendo una buona qualità,
è uno degli obiettivi centrati di Acrobat
Abbiamo anche una quarta acrobazia
di Acrobat, e si tratta di Internet: ci sono
sempre più pagine in linea generate at¬
traverso Acrobat. In effetti, un paio di
anni orsono sembrava che il formato
Acrobat dovesse quasi prendere il posto
del classico HTML le ultime migliorie
come un miglior controllo sul layout,
l'uso di embedded font, add-on come
controlli ActiveX e Java, hanno riportato
a galla l’HTML giusto in tempo.
Queste sono solo le principali acroba¬
zie di Acrobat, ma. come vedremo, ce
ne sono altre possibili.
L’uso più semplice
Quante volte vi è capitato di dover
mostrare una bozza urgente al vostro
cliente dalla parte opposta della città,
pur avendo due grossi problemi la
stampante senza inchiostro e altri 20 im¬
pegni urgenti...
Che fare in questi casi? Acrobat può
risolvere egregiamente il problema: ba¬
sta che il cliente abbia il Reader (distri¬
buito gratuitamente) e il gioco è fatto,
anche se voi avete realizzato il lavoro su
Macintosh e il cliente possiede solo PC
con Windows.
Non avete nemmeno bisogno di avere
un pacchetto completo di Acrobat, poi¬
ché insieme al Reader viene distribuito
Acrobat Distiller, un programma in grado
170
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
toiitorf folcito
di convertire un file PostScript in un do¬
cumento Acrobat PDF
Il suo utilizzo è semplicissimo: ogni
programma di grafica delle ultime gene¬
razioni è in grado di salvare sia le singole
pagine di un documento, sia l’intero do¬
cumento in formato PostScript. Acrobat
Distiller, leggendo il file così salvato, rea¬
lizzerà un file PDF leggibile con qualsiasi
Reader su qualsiasi piattaforma.
Dovendo tuttavia passare da una piat¬
taforma ad un’altra, esiste il problema
dei font: in questi casi, ma noi consiglia¬
mo di farlo sempre, è necessario che i
font vengano incorporati nel documento
PDF. Il file risulterà leggermente più
grande, ma la leggibilità e la corrispon¬
denza dei font saranno assicurate. Esi¬
ste ancora talvolta qualche piccolo pro¬
blema con alcuni font TrueType specie
se non di marca, ma in linea di massima
ciò non limita l’uso di Acrobat.
La possibilità di introdurre i font nel
documento o meno è data attraverso le
Job Option: aprendo questa finestra, ol¬
tre avere la possibilità di inserire o meno
i caratteri (è possibile inserire tutti i ca¬
ratteri del lavoro, oppure decidere di in¬
serire quelli non usuali), Distiller consen¬
te di scegliere alcune altre opzioni:
Mano
CtrkMaiusc+1
✓ Zoom in
CtrkMaiusc+2
Zoom out
Ctrl+Ma«usc+3
Sgtezione testo
Ctrl+Maiusc+4
S eiezione immagri
CtrkMaiusc+5
Mota
Qrl+Maiusc+6
(piegamento
Ctrl+Maiusc+7
Articolo
Modulo
Filmato
Ritocco testo
Qrl+Maiusc+8
Irova...
CtrkF
Dr!*G
T rova nota successiva
CtrkT
Riassunto note
OrkMawsc+T
Ricerca
►
✓ Compatibilità con Acrobat 2.1: se la
persona a cui dobbiamo inviare il nostro
file PDF possiede solo la versione pre¬
cedente del Reader. possiamo decidere
di salvare il file in modo che sia compati¬
Ecco i menu degli strumenti a disposizione degli
utenti di Exchange e di Reader: come si può no¬
tare quelli dì Exchange sono in un numero molto
maggiore Naturalmente ci sono altre funzioni ac¬
cessibili solo da Exchange come Capture. dispo¬
nibili in altri menu
✓ Mano
Ctrl+Maiusc+1
Zoomin
Ctrl+Maiusc*2
Zoomgut
Ctrt+Maiusc+3
S {lezione testo
QrkMaiusc+4
Selezione immagini
Qrl+Maiusc+5
Irova...
QrkF
Ctrl*G
-H
I
|
n
Ctrl+T
bile con essa.
✓ Device Setting: un valore di circa 600
dpi consentirà a chiunque riceva il docu¬
mento di poterlo leggere e stampare
senza problemi; talvolta si può utilizzare
un valore più basso se l’utilizzo del file
sarò primariamente una sua lettura a vi¬
deo.
✓ Compression: in questo caso parila-
Transverter Pro
uando si lavora con file come quelli in PostScript o in
( J formato PDF, spesso può esserci la necessità di dover
compiere delle modifiche purtroppo questi file sono
composti in buona parte di codice ed è quindi piuttosto difficile
riuscire ad apportare delle variazioni
Abbiamo tuttavia trovato un programma di utilità che ci può aiu¬
tare a compiere alcune attività che fino ad ora erano considerate
quasi impossibili. Studiato dai progettisti della TechPoot Softwa¬
re. Transverter Pro consente di manipolare i file in formato Post¬
Script e PDF, rendendo il loro utilizzo meno legato a programmi
specifici o dispositivi particolari.
Per prima cosa Transverter Pro consente di "rastenzzare" un fi¬
le PostScript (Level 2) o un file PDF: ciò significa che questi file
vengono trasformati in punti e quindi è poi possibile salvarli co¬
me file TIFF. per esempio. Spesso capita che, quando si manda
un lavoro al Service per ricavarne le pellicole di stampa, ci si ac¬
corge di qualche incompatibilità tra un file EPS contenuto nella
pubblicazione e la versione del PostScript contenuta nella fotou-
mtà. Transverter risolve a monte questo problema trasformando
le immagini in punti: questo sistema consente di avere una
maggior tranquillità in fase di realizzazione delle pellicole, evitan¬
do di perdere ore in estenuanti controlli e costose prove
Transverter Pro, tuttavia, va oltre e consente di trasformare i file
PostScript in file modificabili attraverso i piu comuni programmi
di illustrazione come lllustrator e FreeHand. I file vengono
smembrati nei loro vari componenti, cosi le immagini vettoriali
diventano profili modificabili, i testi ridiventano testi reali editag¬
li e le illustrazioni bitmap restano tali, modificabili con gli oppor¬
tuni strumenti. Se vi capita di esportare in formato EPS lavori
preparati con programmi di tmpaginazione come Page Maker o
Xpress. d'ora in poi non sarà necessario tornare sui propri passi
per effettuare le piccole modifiche dell'ultimo momento
Quante volte vi è capitato di importare un file PostScript e vede¬
re apparire sul video un insignificante rettangolo grigio: il fatto di
sapere che all’interno del rettangolo esiste realmente un'imma¬
gine, non ci confotta più di tanto. Transverter ci aiuta trasforman¬
do i file PostScript in file "posizionaci'’, cioè aggiunge loro una
versione visibile dell’immagine.
Se avete necessità di vedere più file EPS insieme o di aprire un
documento PostScript multipagine, Transverter ve lo consente,
senza, per esempio, doverli stampare per confrontarli. I file pos¬
sono essere visibili anche attraverso i classici browser per Inter¬
net.
A questo punto ci possiamo accorgere che Transverter è anche
un poderoso strumento di controllo dei file PostScript: se prima
di mandare un file con rimpaginato della nostra pubblicazione al
nostro Service ne controlleremo le immagini contenute in Post¬
Script aprendole con Transverter, ci potremmo accorgere in po¬
chi secondi se il codice contenuto nel file è integro o se ha qual¬
che problema di intelligibilità, come per esempio la mancanza di
qualche font. Se aprendo un'immagine con Transverter vedremo
delle zone che non vengono riprodotte correttamente, potremo
subito apportare le dovute correzioni per riportare il file all'origi¬
nale integrità.
Il prodotto è commercializzato in Italia da Link Service (Tel..
0522-953867 - iwww. rcs.re.it/linkserTicl - e-mail.
ls.saieswrcs.re iti al prezzo di L 1.100.000 IVA esclusa Una ver¬
sione di prova può essere scaricata dal sito Iwww.iechpooi.comi
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
171
Con Exchange si pos¬
sono creare dei docu¬
menti compositi co¬
me questo diretta¬
mente dall'interno di
Exchange si possono
creano i link tra alcu¬
ne parole e varie pam
del documento
mo di immagini. I!
programma ci con¬
sente di adottare
una compressione
più o meno spinta
delle immagini con¬
tenute nel docu¬
mento: piu la com¬
pressione sarà spin¬
ta. più il file sarà piccolo, ma la qualità
bassa.
✓ Advanced: con Acrobat 3 è stata in-
*
Impostazione delle preferenze
(Macintosh)
La hntsua di dialogo Modifica > frrtltrmzt]
comprende cinque gruppi di preferenze:
• M gruppo Indice riguarda L
Acrobai Catalog. _____
[r. .m -U»
• Il gruppo Valon predefimti ^ ■ j;
relative alle )ip/ion( usate m
■ il gruppo Log riguarda le t un
fcgistrazione ideile creazmn B» |ue
FuAiUla
■ Il gruppo Cartelle nguarda
creazione di indici mediante r» mh—
freleziongj .
■ Il gruppo Campi riguarda I
frampi di informazioni dei c
usati con le versioni persona
Exchange. (^]
•O
Ecco come si crea In
modo molto semplice
un collegamento con
il relativo strumento si
disegna una cornice in¬
torno alla parola a cui
si intende dare una
funzione di collega¬
mento, poi si decidono
le proprietà del "pul¬
sante " Iper esempio
se il collegamento 6
un parola m un resto si
attiverà un pulsante
senza filetto e senza
fondo per lasciare la
parola stessa come ri¬
ferimento) e quelle del
collegamento vero e
proprio (un 'altra pagina
dello stesso documen¬
to. un altro documen¬
to. un filmato, un suo¬
no oppure un sito In¬
ternet o Intranet)
trodotta una gestione sofisticata dei co¬
lori. Ora è possibile salvaguardare le
informazioni classiche per i colori di
stampa (CMYK) più eventuali colori spot;
inoltre è possibile trasferire insieme al fi¬
le anche informazioni sulla gestione OPI
dei colori, sul settmg dei parametri di so¬
vrastarla e delle caratteristiche dei reti¬
ni per le mezzetinte.
Come potete vedere, senza spendere
una lira, è possibile trasferire file in ma¬
niera perfetta tra due utenti: il file PDF
che avrete realizzato e che invierete al
vostro cliente probabilmente risulterà es¬
sere di pochi Kb, quindi salvabile persino
su un normalissimo floppy disk. E per
mandarlo al cliente? Se avete entrambi
un collegamento e-mail, il gioco è fatto in
pochissimi minuti (visto anche l'esiguo
"peso" del file), altrimenti dovrete affi¬
darvi ad un servizio più "umano" come
quello dei Pony Express.
Un'ultima nota- l’utente che riceve un
documento in formato PDF e lo legge
con Acrobat Reader
non può modificarlo,
ma avrà comunque
a disposizione tutto
il testo contenuto nel documento, sia per
eventuali ricerche di parole, sia per effet¬
tuare operazioni di taglia e incolla.
L’appetito vien
mangiando
Qualcuno si sarà domandato molto
pragmaticamente: "ma che ci guadagna
Adobe?”. A parte il prestigio di avere
creato uno standard (purtroppo il presti¬
gio non ha mai sfamato i suoi figli..),
Adobe commercializza il prodotto com¬
pleto, o meglio la suite di prodotti Acro¬
bat.
Oltre al Reader e al Distiller, la fami¬
glia è composta di altri 5 prodotti: Ex¬
change. PDFWriter, Catalog, Capture e
Scan. Inoltre, esiste un kit di sviluppo
che consente ai progettisti di software
di inserire all'interno dei propri prodotti
funzionalità per consentire la generazio¬
ne automatica di fi¬
le in formato PDF
(non prenderemo
in esame questo
genere di strumen¬
ti in quanto esula¬
no da un discorso
di puro desktop pu-
blishing, per entra¬
re invece in detta¬
gli di programma¬
zione che non ci ri¬
guardano).
La suite di prodotti ha un costo di po¬
che centinaia di migliaia di lire e quindi
molto interessante per l'utente medio,
che vuole qualcosa in più. Vediamo,
quindi, cosa è possibile fare con gli altri
prodotti di questa famiglia.
Acrobat Exchange
Di base Exchange è un Reader con
qualcosa in più: le possibilità offerte so¬
no tuttavia molto più evolute. Infatti, Ex¬
change non consente solo di leggere un
documento in formato PDF, ma l'utente
sarà libero di effettuare su di esso delle
modifiche, come cambiare una parte
del testo.
L'altra funzione principale è quella di
poter inserire dei link tra testo e pagine,
in questo modo Exchange è in grado di
generare file complessi e strutturati,
con possibilità di passare da una parte
all'altra del documento come nel caso
di hyperlink.
Oltre a tutto ciò Exchange compren¬
de altre funzionalità, come la possibilità
di creare dei moduli dove l'utente può
inserire delle informazioni: i campi che
si possono introdurre sono di vario ge¬
nere, anche calcolati (se per esempio
All'interno di Exchange troviamo il modulo Scan
che consente, attraverso uno scanner, di acqui¬
sire un documento e trasformarlo in file PDF
172
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
ira-jttr.j?, iwum\hie
Exchange può anche
essere di aiuto nella
creazione di lorm da
mettere in rete: in que¬
sto caso vediamo che
per generare un campo
è sulhciente disegnarlo
con l'apposito stru¬
mento e poi attribuirgli
le necessarie proprietà
Ipuó persino essere un
campo calcolato, cioè
contenere somme o al¬
tre operazioni eseguite
con i numeri presi da
altri campii
©
Impostazione delle preferenze
(Macintosh)
La finestra di dialogo Modifica > Preferenze
comprende cinque gruppi di preferenze:
■ Il grup|[
Acrobat C
■ Il grupi
relative a
• Il grupi
registraz
■ Il grupi
creazione
selezioni
■ llgrupi
campi di
usati con
do»» |Piov4
Cruori «no Mutuo |um|
leo | Tono
Exchange.^
dobbiamo fare un
modulo di valuta¬
zione di un investi¬
mento, i risultati ap¬
pariranno in un’op¬
portuna casella do¬
po l'elaborazione
dei numeri presenti
in altri campi). Questi moduli elettronici
potranno anche comprendere bottoni e
menu a scomparsa: l'utilizzo può essere
quello prevalentemente aziendale per
creare una modulistica elettronica da far
circolare attraverso la rete interna.
Tutte queste possibilità portano sem¬
pre più spesso i documenti in formato
Acrobat su Internet: Per poter pubblica¬
re una pagina in formato PDF è neces¬
sario che il provider abbia installato del¬
le opportune estensioni, che natural¬
mente ormai sono comunemente di¬
sponibili da tutti i principali fornitori di
servizi su Internet.
Per il resto le ultime generazioni di
browser sono compatibili con questi fi¬
le: la visualizzazione, grazie alla dimen¬
sione ridotta dei file, è veloce e suppor¬
tata dalla possibilità di rendere disponi¬
bile per prima cosa il testo, poi i link e
successivamente le immagini.
Da non dimenticare che tutte le carat¬
teristiche sopra illustrate sono molto
utili anche per chi vuole pubblicare do¬
cumenti in formato elettronico da distri¬
buire su CD-ROM: infatti, i link possono
essere attivati anche su file di tipo so¬
noro o collegati ad animazioni o video in
formato QuickTime o AVI.
Il CD-ROM così generato può anche
essere reso "indipendente" grazie alla
possibilità di inserire direttamente su di
esso il Reader di Acrobat in forma gra¬
tuita. Per ottenere l'autorizzazione da
Adobe di inserire il programma nel pro¬
prio CD-ROM è sufficiente collegarsi ai
seguenti siti su Internet e chiedere la
d ebita autorizzazione: _
http://www.adobe.com/proBl ndex/acr
obat/distribute.html
Botto
r Color* toi botto ■ |
L«tf*R* | Sottto jJ
r £ok» d ricado
S* |Urriofll»
lotto
Cgècae tot lotto _■]
Eor* |M«tvWc*
jJ Q»»*naon*. |AL*om*hco +]
1“ Sol* top* Nf*co*to
r Necci. Ipo r Noi il*IP«<
OK
Ani.
lhttp://www. adobe.com/|jrodindex/acr
. tip
obat/license.html
PDFWriter
PDFWriter più che un'applicazione è
un driver di stampa, che, al posto di fare
riferimento ad una stampante, crea diret¬
tamente su disco un'immagine del docu¬
mento in formato PDF. Ciò consente ai
programmi, che non hanno tra le loro
funzioni quella di salvare il documento in
formato PostScript, di poter comunque
generare direttamente file PDF.
Mc2pd. pagnal t>bt>
© Av»» del pregiameli*
© Acqurioone ddTmnagra
© Pieparazion© dcCrnmagr*
O Rcere* deb ngha e deb conno
O Indmduaaone dei Ioni
© Indvidjaaone sliultua deb pegno
O RaoSMOamento coi «don e parole
© Creazione deb pelote
O Lettine dai caielten
© Scrinine dee docunenti
f STOP | f
Dobbiamo notare due interessanti
particolari sulla possibilità di generare fi¬
le PDF all'interno dei normali program¬
mi che utilizziamo tutti i giorni. Le ulti¬
me versioni di PDFWriter includono la
possibilità di inserire nel menu File di
Microsoft Word direttamente la funzio¬
ne "Create Adobe PDF..."
Un'ulteriore opportunità è offerta dal
Distiller Assistant il funzionamento è
simile a quello di PDFWriter, ma al po¬
sto di generare dall'interno di qualsiasi
programma dei file in formato PDF si
otterranno dei file PostScript, Se poi ab¬
biamo necessità di trasformarli in PDF,
Distiller lo farà senza problemi: il per¬
ché di questo doppio passaggio sta nel
fatto che può essere necessario avere
un maggior controllo sui parametri di
trasformazione di un file PostScript in
PDF, cosa possibile con Distiller,
Acrobat Catalog
La funzione di Catalog è quella di aiu¬
tare l'utente nella ricerca di testi speci¬
fici all'interno di uno o più documenti in
formato PDF: il motore di ricerca utiliz¬
zato è molto veloce e consente quindi
dì vedere subito i risultati delle proprie
ricerche anche se realizzate su file
complessi e composti da piU documen¬
ti con link tra loro.
Acrobat Capture
Senza dubbio Capture è il prodotto
più potente all’in¬
terno di questa
suite di prodotti: la
sua funzione, co¬
me per gli altri pro¬
dotti, è quella di
generare o rende¬
re accessibili infor¬
mazioni attraverso
Mc2 pd. pagaie 1
250 dei. 8 bdi/pod. Q91M
E ' anche possibile im¬
portare un file di im¬
magine che verrà tra¬
sformato in formato
PFD il file conterrà
inizialmente solo l'im¬
magine Successiva¬
mente attraverso II
plug-in Capture, si po¬
trà chiedere ad Ex¬
change di "leggere " il
documento: in questo
caso il programma
cercherà di riprodurre
il documento sosti¬
tuendo all'immagine
del testo reale
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
173
u nxmrnn
Rr=ic
Un piccolo esempio di
trasformazione ora il
testo visibile si può
selezionare come te¬
sto ed esportare m un
word processor Cap-
ture richiede che il file
immagine sia acquisi¬
to ad almeno 200 pun¬
ti per pollice per riusci¬
re ad avere buone
performance: nel no¬
stro caso, abbiamo
" barato ' poiché il te¬
sto è stato acquisito a
72 dpi e poi trasforma¬
to a 300 attraverso
Photoshop, da qui il
fatto che vi siano un
certo numero di errori
nel testo.
La storia di un leader
Senza dubbio Photoshop eurodeipo-|
chi prodotti software ad essere diventato
lo standard de facto ne! settore dell'elabo¬
razione delle immagini. Quando fu pre-1
sentata la prima versione per Mac ntosh
la generazione di un file PDF.
L'utilizzo di Capture può essere di¬
retto o indiretto. Nel primo caso Cap¬
ture. in unione ad uno scanner, con¬
sente di acquisire un documento e tra¬
sformarlo direttamente in formato
PDF. il "miracolo" attuato dal pro¬
gramma è quello di funzionare come
un vero e proprio OCR e di conse¬
guenza rendere disponibile il docu¬
mento in formato PDF, ma con l'even¬
tuale testo contenuto nell'originale,
trasformato, non in immagine, ma tra¬
sferito a tutti gli effetti come reale te¬
sto. La qualità con
cui Capture riesce
nel suo intento è
senza dubbio buo¬
na.
L'utilizzo indiret¬
to avviene quando
si chiede a Capture
di leggere un file ri¬
cavato da un'acqui¬
sizione da scanner
come un documen¬
to in formato tif.
In questo caso
Capture agirà da fil¬
tro e trasformerò il
file di immagine in
un PDF a tutti gli
effetti. Ovviamen¬
te i risultati otteni¬
bili migliorano al
migliorare della
qualità del file sorgente: un file UFF
che riproduce una pagina ed è di pochi
Kb consentirà a Capture di avere po¬
che possibilità di generare un file PDF
di qualità.
Acrobat sul campo
La diffusione del PDF ha subito una
crescita esponenziale negli ultimi anni,
in seguito a due fattori fondamentali: il
boom di Internet e la disponibilità gra¬
tuita di Acrobat Reader. Le copie in¬
II programma Catalog cons
gli indici per i documenti in
Se necessario è possibile e
ne parole dalla ricerca
Oamm P> CD-ROM
AmroUD » (*• POF 4 AaofcM 1.0
OC | A«J. |
E“ 1
$Utt £Uboi«aont ' totaa p*"
Dmmorw 1KB
Svgvte Stfuona uterto
Ami»
El*ba*z«or* Cckrci ps
3
SciE \1 •U'Cdoteq [*
Dettouona £ \T*if\Cofc»c»
In» vantfd 27 rovento# 1998 ài* 1910
d
Distillar è. dopo il Reader, la funzione piu utile
di Acrobat come il Reader viene fornita gratui¬
tamente e consente di trasformare qualsiasi fi¬
le salvato in formato PostScript in un file PDF
Se poi questo file va messo in rete attraverso
Internet, all'interno di Exchange troviamo un
ottimizzatore che consente di ridurre la gran¬
dezza del file per renderlo trasferibile dalla rete
in maniera più veloce
stallate di Acrobat Reader nel mondo
sono attualmente superiori ai 100 mi¬
lioni di unità, grazie soprattutto alla dif¬
fusione via Web. Sempre più enti e im¬
prese infatti adottano Acrobat e il PDF
per la pubblicazione di documentazio¬
ne per la propria Intranet, sfruttando la
capacitò del PDF di rappresentare
informazioni testuali, grafiche e tecni¬
che fedeli all'originale
Il PDF è un formato pubblico (le spe¬
cifiche sono pubblicate da Addison
Wesley e possono anche essere libe¬
ramente scaricate dal sito h 11 p://
iwww.aaoDe.comi ed è attualmente in
corso il processo di approvazione co¬
me standard tanto da parte dell'ANSI
che dell'ISO Questo ha portato anche
l'authority sull'informatica nella Pubbli¬
ca Amministrazione ad inserire il for¬
mato PDF tra quelli conformi alle rego¬
le di archiviazione dei documenti elet¬
tronici.
Dal punto di vista aziendale esistono
174
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
«w i i -i rre-i^i
Transverter Pro con¬
sente, come Acrobat,
la visualizzazione dei
lite PDF, ma anche dei
lite nativi PostScript,
anche senza che essi
contengano la rappre¬
sentazione bitmap per
la riproduzione a vi¬
deo
més
| luti.» Unni «ti «Mi .Nr-Hvm.nl",»* I
.nNrwtUm.nl-.iMl ptt
e magnetici. Il fattore comune è la ri¬
chiesta di documenti leggeri e l'Indi¬
pendenza di piattaforma tra chi crea e
chi utilizza il documento.
✓ Pieno supporto alla sicurezza dei da¬
ti consentendo di proteggere l'apertura
del documento mediante password:
inoltre possono essere attivati diffe¬
renti livelli di autorizzazione sulle fun¬
zioni (es. si può inibire la stampa del
documento e il copia-incolla del testo
contenuto) (nella prossima release
alcune motivazioni estremamente im¬
portanti:
✓ necessità per chi genera i contenuti
di non richiedere cambiamenti negli
applicativi utilizzati per la generazione
dei documenti da distribuire, con ri¬
sparmi sull'acquisto di nuovi software
e relativi all'addestramento del perso¬
nale.
✓ Distribuzione dei documenti attra¬
verso i media più diversi: Intranet, In¬
ternet, e-mail, CD-ROM, supporti ottici
sembra che sia supportata la firma
elettronica).
Conclusione
Abbiamo visto come Adobe Acrobat
sia uno strumento per tutte le stagioni:
per chi necessita di funzioni semplici,
Acrobat offre la sua potenza senza pro¬
blemi a costo zero, mentre per chi ha ne¬
cessità più sofisticate basteranno poche
centinaia di migliaia di lire per avere un
prodotto con il quale realizzare documen¬
ti di qualità, utilizzando il suo programma
preferito e integrando poi le funzioni piu
sofisticate attraverso Acrobat.
Per queste persone è estremamente
interessante una visita al sito Adobe
su Internet twww.adQDe.CQinlI una se¬
rie di "Tips & Tricks" offre spunti e
aiuti per sfruttare al meglio Acrobat
Se poi si visita il sito collegato
dell'Adobe Magazine, si possono tro¬
vare sui numeri arretrati articoli e altri
trucchi utili e interessanti. Ma attenzio¬
ne! Per prima cosa non dimenticavi di
scaricare e installare la vostra copia di
Acrobat Reader: buona parte dei docu¬
menti e delle pagine su Internet che
contengono queste informazioni sono
in formato PDF.., «s§
Euro: chi l'ha visto???
In questo periodo si parla molto di Euro, la
nuova moneta che nei prossimi anni pren¬
derà il posto delle valute locali.
L'introduzione dell'Euro comporta il problema
di compatibilità con i font attualmente dispo¬
nibili sui nostri computer che, nella maggior
parte dei casi, sono stati disegnati prima del¬
la nascita di questa nuova moneta. Adobe
cerca di venire incontro a tutti gli utenti for¬
nendo gratuitamente i font dell'euro illustrati
nell'Immagine: per poterli avere è sufficiente
compilare un modulo elettronico su Internet
e scaricarli dal sito: Inupy/www.agoDe.u/tvpèl
I font sono disponibili sia per Windows sia
per Macintosh e sono in formato PostScript
Type 1 (per utililizzarli è necessario installare
sul proprio computer Adobe Type Manager -
ora disponibile anche in versione per Win¬
dows NT 4.0)
Adobe disegna
il Nuovo Simbolo dell'Eurc
€ € € €
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MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
175
a cura di Corrado Giustozzi
Instant Basic for Java
Java sembrerebbe avere tutte le caratteristiche del linguaggio di programmazione ideale:
semplicità, portabilità, possibilità di riutilizzo del codice, affidabilità, sicurezza. Non è detto
che per sfruttare tutte queste possibilità sia indispensabile imparare un nuovo linguaggio
ma si può fare ricorso a questo strumento che permette la scrittura o la conversione in Java
di programmi scritti in un linguaggio diffuso, il Visual Basic.
di Giuseppe Zanetti
Programmare è un'arte difficile,
che richiede notevoli investimenti
in tempo ed in denaro, sia da par¬
te dell'utente finale, su cui tali co¬
sti ricadono, che del programma¬
tore, il quale spesso è costretto ad
acquistare tool di sviluppo costosi
e imparare ad utilizzarli o a investi¬
re nella realizzazione in proprio di
librerie, il cui costo dovrebbe poi
essere ammortizzato negli anni.
Per questi motivi sarebbe au¬
spicabile che il ciclo di vita di un
programma fosse abbastanza lun¬
go ed il suo codice riutilizzabile o
aggiornabile velocemente, in mo¬
do da preservare nel futuro gli in¬
vestimenti effettuati
A prescindere dall'aspetto pu¬
ramente economico, il ciclo di vi¬
ta di un programma dovrebbe es¬
sere prima di tutto un compro¬
messo fra la necessità di aggiun¬
gere nuove funzioni e quella di
avere un prodotto il più possibile affida¬
bile. Infatti ad ogni modifica del codice
vi è la possibilità di introdurre nuovi er¬
rori, anche in parti già stabili
Per questo vi è la necessità di tutela¬
re il software dell'utente anche nel caso
di aggiornamento del sistema operati¬
vo. I produttori di sistemi commerciali
lo sanno benissimo ed hanno sempre
offerto programmi di migrazione alle
nuove piattaforme il più indolore possi¬
bili Dato l'enorme parco software svi¬
luppato negli anni, anche i sistemi ope¬
rativi e le tecnologie emergenti non
possono non affrontare il problema, se
vogliono riuscire a portare nuovi utenti
dalla loro parte.
Halcyon
s o f t w a
r e
► Internet 4GL Oevelopment Tool
<C)l 99 ? Hftlcyon Soft» tre. Ir* AH rights resetved INSTANTBASIC. Mtlcyoo
SoftWtrt logo, 4n<3 INSTANT BASIC 1090 ve Ir Mtmvll Of MUtyon Sottwtre Ir
Conttms tn implementtaon of it»e 12W Algorrtftm hcensed under US Pttent
4.558.302 *nd correspondmg foretgn pittnts
Logo della Alcyon
Ne abbiamo già parlato
descrivendo il Network
Computer di Corel ed in
questo articolo, vedremo uno strumen¬
to che può facilitare questa migrazione.
L’utopia del C++
Quando ho frequentato il corso di
"Elaborazione Automatica delle Infor¬
mazioni". sembrava che la risposta defi¬
nitiva a tutti 1 problemi, passati e futuri,
di portabilità e riusabilità del codice fos¬
se il C++.
Nonostante il C++ non abbia mante¬
nuto completamente le promesse e ri¬
solto tutti i problemi, alcune delle idee
presenti in esso hanno avuto comun¬
que una grande influenza sul modo di
fare programmazione degli anni
seguenti.
Il parziale insuccesso del C++
nel mondo UNIX, che ha conti¬
nuato ad utilizzare come linguag¬
gio di elezione il buon vecchio C,
è dovuto non solo a motivi cultu¬
rali e di tradizione, bensì anche al¬
la minore efficienza del nuovo lin¬
guaggio ed alla mancanza di libre¬
rie scritte appositamente per es¬
so. fatte forse salve quelle relati¬
ve alle interfacce grafiche.
Nel mondo Windows invece il
C++ ha avuto un maggior succes¬
so. ma ha anche dovuto subire la
concorrenza di altri linguaggi che
nel frattempo si erano convertiti
alla filosofia degli oggetti, come
Visual Basic, e Delphi, erede del
glorioso Turbo Pascal.
La fortuna di questi linguaggi è dovu¬
ta soprattutto alla semplicità di pro¬
grammazione dell'interfaccia grafica,
che per l'utente medio di Windows è al¬
le volte più importante rispetto alla fun¬
zionalità stessa del prodotto, ed alla
possibilità di utilizzare componenti già
pronti scritti da altre persone, semplice-
mente trascinandoli all'interno del pro¬
prio programma, settandone in modo
opportuno delle proprietà e richiamando
dal codice 1 metodi che ognuno di essi
mette a disposizione
L'approccio visuale, anche se a livelli
avanzati dimostra 1 propri limiti, facilita
di molto la fase di apprendimento del
linguaggio e rende possibile eseguire
un minimo di programmazione in tempi
brevi anche da parte di persone alle pri¬
me armi.
176
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
L
SFORMI
[Form
jJ [Loto
Vivete Sub FotB_Lo«d()
:nd Sub
Una vista d'insieme del prodotto; l'ambiente del
Visual Basic è riprodotto nei minimi particolari
anche nelle troppe finestre
L'editor
La finestra principa¬
le dei comandi
Java, il C++
nell’era di Internet
Le aspettative che alcuni anni or sono
erano riposte nel C++, ora possono esse¬
re riproposte pari pari parlando di Java.
Esso, come linguaggio, e soprattutto
come approccio, sembrerebbe avere tut¬
te le caratteristiche del linguaggio di pro¬
grammazione ideale: semplicità, portabi¬
lità, possibilità di riutilizzo del codice, affi¬
dabilità, sicurezza.
Queste caratteristiche sono ottenute
facendo uso di una macchina virtuale,
una specie di emulatore che interpreta il
codice oggetto generato dal compilatore
(bytecode) in modo indipendente dal si¬
stema che "sta sotto", senza necessità
di dover ricompilare il sorgente passando
da una architettura all'altra.
Il linguaggio utilizzato per produrre il
bytecode è di solito il Java (si presti at¬
tenzione all'omonimia fra il linguaggio
e l'intero sistema basato sulla macchi¬
na virtuale) tuttavia il codice oggetto
può essere ottenuto anche mediante
altri strumenti, ad esempio compilatori
di altri linguaggi. Ciò non deve essere
inteso in modo troppo semplicistico: il
linguaggio Java infatti è scritto, oltre
che per essere più semplice dei lin¬
guaggi precedenti, anche per superar¬
ne certe ambiguità formali o dettagli
non perfettamente specificati, che
complicavano la portabilità dei pro¬
grammi.
Diversi processori e sistemi operati¬
vi possono infatti rappresentare i nu¬
meri o le strutture di dati con un nu¬
mero differente di bit, non necessaria¬
mente allineandoli in memoria allo
stesso modo.
Ciò è importante
specialmente quan¬
do si lavora in rete,
in quanto questi
"dettagli" possono
essere causa di inco¬
municabilità fra i diversi sistemi.
Per permettere comunque la comuni¬
cazione è possibile applicare varie strate¬
gie, come quella di convertire la rappre¬
sentazione interna delle strutture di dati
in una rappresentazione esterna definita
e comune. Tale approccio, oltre a compli¬
care il programma col codice necessario
ai controlli, può avere lo svantaggio di ap¬
pesantire inutilmente i dati che vengono
trasmessi in rete.
L’idea di utilizzare una macchina virtua¬
le come interfaccia fra il software e la
macchina reale (sistema operativo e
hardware), permette di far si che il pro¬
grammatore si trovi davanti sempre il
medesimo ambiente con tutte le proble¬
matiche precedenti già risolte.
L'emulazione via software della mac¬
china virtuale è un'operazione molto co¬
stosa in termini di risorse di calcolo e
questo spiega la poca efficienza con cui
funzionano i programmi Java nelle mac¬
chine attuali. Inoltre, l'implementazione
standard della macchina virtuale Java,
fornita da Sun nel JDK (Java Develop-
ment Kit), è scritta ponendo maggiore at¬
tenzione alla portabilità rispetto che all'ef¬
ficienza Altre case di software produco¬
no versioni più efficienti ed iniziano ad ap¬
parire sul mercato processori in gra¬
do di lavorare direttamente col byte-
code.
Instarti Basic
for Java, ovvero
Java senza Java
La possibilità di produrre diretta-
mente bytecode è pienamente utiliz¬
zata da Instant Basic for Java, un pro¬
dotto della Alcyon Softw are
|(h;tp://www.halcyonsott. conni che
permette di creare codice Java a par¬
tire da sorgenti scritti in Visual Basic.
Probabilmente molti lettori storce¬
ranno il naso sentendo parlare di
"programmazione in Visual Basic",
bisogna tuttavia tenere presente che
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
177
IMi.
Output Window
Compiici Ope»/S«ve [Con30le|Conversion|
Readmg C1it>4j\sampleslgeneiaHtalc\Calc vt)p
Readmg C1ib4ftsamplestaeneiaftcalclCALC FRM
I^Projectl
□
Form View j| Code
View |
1 forbì.fra
FORBÌ
1
F0RM2.FRM
F0RB2
2Ì
Li
1
La finestra con la lista dei moduli che com¬
pongono il progetto corrente
La finestra di sraro
esiste una quantità immensa di software
scritto in questo linguaggio. Esso deve
essere pensato un po' come l’equivalen¬
te nel mondo Windows dei linguaggi di
scripting di UNIX, spesso limitati ma utili
per produrre piccoli programmi in modo
rapido e poco costoso. Spesso si tratta di
programmi che non è possibile cambiare
dall'oggi al domani.
Lo scopo del prodono di Alcyon è per¬
ciò quello, duplice, di permettere la con-
documento di Halloween
La tradizione vuole che nella notte di Halloween tutto possa accadere... anche che un
memorandum interno di Microsoft, in cui si spiega cosa sono e come affrontare la con¬
correnza di Linux e dell'Open Source Software (OSSI, finisca nelle mani di Eric S. Ray¬
mond (ricordate l'autore di "La Cattedrale ed il Bazaar'?) e venga pubblicato nel sito uffi¬
ciale del movimento per l'Open Source per poi essere ripreso dalle maggiori testate inter¬
nazionali, fra cui The Wall Street Journal. The Washington Post. The Boston Globe. The
New York Times, PC Week, CINet, Reuters. CNN, ...
Il documento, scritto nel mese di agosto 1998 da Vmod Valloppillil. ingegnere di Micro¬
soft a cui "di tanto viene affidata la responsabilità di tenere sotto controllo ed analizzare le
condizioni del mercato e le offerte dei competitori", è suddiviso in due parti, denominate
da Raymond "Halloween I" e "Halloween II", disponibili all'indirizzo http://www open-
source.org/halloween.html.
Su |http ://www microsoft.com/ntserver/hiqhliqhts/editorletter asd è invece disponibile
la conferma di Microsoft sulla veridicità del documento.
La traduzione in italiano dei d ocumenti e della risposta di Microsoft, a cura di Flavio Ro¬
mani EmaniMnfilEIsiQèslTIB SI può trovare nel sito della Syntax Error Technology, all'in¬
dirizzo |nitp //se 4net com/|
Halloween I esamina il mercato e le tecnologie Open Source attualmente più significa¬
tive (Linux, Mozilla, Apache, Java, Samba. ...). mentre il secondo documento pone la pro¬
pria attenzione in particolare su Linux, esaminandone non solo gli aspetti tecnici, bensì
anche quelli commerciali, relativi ai prodotti ed alle aziende che vi gravitano attorno (Red
Hat, Caldera, Sun, Netscape, ...).
La parte più interessante riguarda l'analisi dei diversi modelli di sviluppo del software
adottati dall'azienda leader nel mercato del software e dal movimento che spalleggia
l'Open Source Software La stessa Microsoft riconosce molti dei vantaggi insiti in
quest’ultimo: parallelismo intrinseco, possibilità del libero scambio di idee e tecnologie,
credibilità a lungo termine, solidità del prodotto, elevata visibilità, capacita del procedi¬
mento OSS di radunare e sfruttare ITO (coefficiente intellettuale) collettivo di migliaia di
individui attraverso Internet Tutti benefici che non sono replicabili dal modello attuale di
produzione di una azienda che tratta software commerciale
La parte più discussa (e discutibile) del documento riguarda la politica di concorrenza
adottabile contro l'OSS, che dovrebbe avere come bersaglio "un procedimento più che
una compagnia" e dovrebbe prevedere, secondo Valloppillil. l'utilizzo di protocolli proprie¬
tari che aggiungano si nuove funzionalità ma nel contempo tendano a rendere più difficile
l'integrazione in rete con altri sistemi
Prima di cadere nella tentazione di giungere a conclusioni troppo affrettate e trionfalisti¬
che. è bene ricordare la posizione attuale dell'azienda di Redmond, che attualmente è ac¬
cusata dal DOJ, il Dipartimento di Giustizia americano, di aver utilizzato pratiche monopoli¬
stiche per annientare la concorrenza nel mercato del software Accusa che verrebbe a ca¬
dere nel caso Microsoft riuscisse a dimostrare di avere dei concorrenti... visto in quest'ot¬
tica. lo spirito del documento potrebbe essere riassunto in un unico, significativo, brano,
tratto dalla risposta di Microsoft (http://www.microsoft.com/ntserver/highlights/editorlet-
ter.asp): The operating System industry is characterized today by vigorous competition
This competition. of which Linux is only a part. exists at thè technology leveI as well as in
terms of business models, applications, channels and alliances L'industria dei sistemi
operativi e oggi caratterizzata da una notevole (sic !) competizione. Questa competizione,
di cui Linux è solo una parte, esiste sia a livello tecnico che in termini di modelli di busi¬
ness. applicazioni, canali ed alleanze
versione in Java del
software esistente
e la sua manuten¬
zione e di rendere possibile la scrittura di
nuovi programmi mediante un linguaggio
conosciuto.
Instant Basic permette di eseguire un
portmg molto veloce delle applicazioni, in
quanto, oltre all'ambiente di sviluppo
(IDE) ed al linguaggio vero e proprio, of¬
fre anche la versione JavaBeams dei 16
componenti standard del Visual Basic
(menù a discesa, checkbox, listbox, ,..).
Nella versione Professional sono disponi¬
bili anche i controlli DAO (Data Control,
DBGrid, DBCombo, DBList), che permet¬
tono di accedere a database SQL me¬
diante l'interfaccia standard JDBC (l'equi¬
valente Java dell'ODBC di Microsoft). I
database per i quali esiste un driver
JDBC comprendono DB2, Oracle, Infor¬
mix, Microsoft SQL, ma anche prodotti
economici o free, quali mSQL, mySQL e
Postgres.
Poiché tutti i "controlli" vengono forni¬
ti come JavaBeams, il codice ottenuto
può essere ridistribuito senza dover pa¬
gare royalty. Oltre a quelli forniti di serie
è possibile creare i propri componenti
personali o utilizzare JavaBeam scritti da
altri.
Il prodotto della Alcyon non è specifi-
I^Properties-FORMI Q
1 FORBÌ: Form
DI
appearance
i
autoredrau
false
jackcolor
sH8000000Fs
borderscyle
2
capcion
FORBÌ
cllpconcrols
tcue
controlbox
true
draumode
13
draustyle
0
drawwidth
1
enabled
true
fillcolor
sHOOOOOOOOs
fillstyle
1
font
Ms Sana Setif
forecolor
sHOOOOOOOOs
height
3870
1 La finestra per modificare le proprietà dei 1
| componenti
_
178
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
Linux Meeting ’98
Dal 7 al 9 ottobre si è svolto presso la
Facoltà di Ingegneria dell'Università La Sa¬
pienza di Roma, per il secondo anno con¬
secutivo. il Linux Meeting 1998 ILiMe 981
L'evento tradizionalmente organizzato dal
gruppo utenti Linux di Roma <LUG Roma) e
dalla IEEE Student Branch si è svolto per
questa edizione in collaborazione con il
gruppo utenti Linux nazionale IPIutol diven¬
tando LiMe 98 - Fiuto Meeting 1998 e ri¬
scuotendo una risonanza nazionale
Gabriele Paci ucci (Gabriele. Paci ucci®
pcainll.mg.uniromal iti mi ha inviato il se¬
guente resoconto. Per ulteriori informazio¬
ni \nttp://www.pluto.linux.ir/meetinqyo/i7\
dex.html
Gli organizzatori hanno voluto dare
all'evento un forte carat¬
tere di apertura tipico del
mondo Linux rendendo
gratuito a tutti la parteci¬
pazione. La manifestazio¬
ne è stata finanziata gra¬
zie agli sponsor, a tutti gli
Exhibitor e ai partner tec¬
nici.
La risonanza e le noto¬
rietà che sta avendo in
questi mesi Linux ha
spinto più di 450 persone a iscriversi a tut¬
te e tre le giornate della conferenza e non
si è trattato solamente di studenti tradizio¬
nalmente legati al mondo Linux, ma di pro¬
fessionisti del settore informatico in gene¬
rale e delle telecomunicazioni in particola¬
re Tutti gli iscritti e i non iscritti, presenta¬
tisi in massa il giorno dell'apertura, hanno
potuto ricevere la cartellina della manife¬
stazione contenente fra l'altro un CD in cui
sono stati raccolti gli atti della conferenza e
la distribuzione Debian 2.0 in italiano.
La manifestazione si è svolta nella stu¬
penda cornice del chiostro cinquecentesco
della Facoltà di Ingegneria, dove sono stati
allestiti gli stand per poter permettere ai
partecipanti di conoscere gli operatori com¬
merciali sul sistema operativo Linux Oltre
a RedHat Italia. CD Eurom ISuSE GmbH) e
Cofax (Caldera) rivenditori per l’Italia delle
maggiori distribuzioni, erano presenti Edi¬
zioni Infomedia e Libreria Athena, SciSoft,
Jolly Bergamo. Axel, Eurotech. Securtech.
Yepa e SeeWeb.
Nella sala delle lauree, attigua al chio¬
stro. si è svolto il cuore della manifestazio¬
ne. Nelle tre giornate si sono avvicendati
ben 26 interventi e due importanti tavole
rotonde.
Nella prima giornata si è trattato lo spi¬
noso problema del dualismo sempre più
marcato in Linux tra sviluppo Open Source
e attività commerciali. Tale discorso porta¬
to avanti di volta in volta dai vari interventi
con esperienze diverse, ma sempre inte¬
ressanti. è naturalmente sfociato nella ta¬
vola rotonda moderata da Alessandro Rubi¬
ni e che ha infervorato i presenti, I discorsi
più che su "Open Source - Commerciale"
sono andati a sfociare sul ruolo che dovrà
avere Linux per essere vincente sugli altri
sistemi operativi. Alcuni erano dell'idea
che era giunto il momento dello scontro
frontale sul campo dei desktop, mentre al¬
tri più moderati, credevano opportuno che
Linux continuasse a prevalere e proliferas¬
se in quelle nicchie di mercato in cui ha
maggior penetrazione... al tempo l'ardua
sentenza
La seconda giornata ha avuto un taglio
più divulgativo, sfociando nella tavola ro¬
tonda riguardante “Linux
e la didattica" moderata
da Giulio Mazzolini e che
aveva l'importante pre¬
senza del Dott. Mazza
rappresentate del Mini¬
stero della pubblica istru¬
zione. Il Dott. Mazza ha
garantito l'assoluta im¬
parzialità del Ministero
verso l'adozione da pane
degli Istituti scolastici di
un qualsiasi sistema operativo. Lo stesso
Mazza ha recepito positivamente le propo¬
ste fatte riguardo ad un forum permanente
e a un informativa fatta attraverso i canali
ministeriali per far conoscere a presidi e in¬
segnanti il sistema operativo Linux.
Nel terzo giorno, infine, si è dato spazio
sia agli interventi riguardanti aspetti tecnici,
sia ai più importanti progetti italiani che
coinvolgono questo incredibile sistema
operativo
Un afflusso eccezionale ha avuto la
showroom m cui erano a disposizione dei
presenti un certo numero di macchine In¬
tel. due Sparc e alcuni sistemi embedded.
tanto da rendere impraticabili alcune dimo¬
strazioni e tanto da dover spostare in un'al¬
tra aula le installazioni delle distribuzioni
RedHat. SuSE, Caldera e Debian
Sperando che il desiderio degli organiz¬
zatori di far conoscere Linux non tanto co¬
me un sistema operativo gratuito, quanto
di un sistema operativo LIBERO, sia anda¬
to soddisfatto, arrivederci alle prossime
edizioni del Linux Meeting e del Pluto
Meeting
Gli organizzatori vogliono ringraziare in
modo particolare la società SIPR per aver
curato l'amministrazione dell'evento e tut¬
te le ragazze della segreteria cosi volente¬
rose e disponibili.
Meeting Press Bureau
co per Linux, ma, essendo esso stesso
scritto in Java, può essere usato su qua¬
lunque sistema per cui sia disponibile
una macchina virtuale. Fra le piattaforme
in cui il programma è stato testato vi so¬
no Windows 95 , NT 4.0, Solaris. AIX.
IRIX.
Per far funzionare Instant Basic è ne¬
cessario prima di tutto installare nella
propria macchina il JDK di Sun. Se non
lo si è ancora fatto questa può essere
l'occasione buona per farlo. Esso è di¬
sponibile su http://www.blackdown.
org/|ava-linux.html.
L'ambiente di sviluppo (IDE) è molto
simile a quello di Visual Basic, con la pos¬
sibilità di disegnare in modo "visuale’’
l'interfaccia grafica del programma che si
sta scrivendo, gestire progetti, progetta¬
re menu a discesa, eseguire il codice
all'interno di un debugger II bytecode ot¬
tenuto dal compilatore interno al prodot¬
to (non viene usato quello del JDK), può
essere fatto girare come applicazione
"standalone" oppure come applet all'in¬
terno delle proprie pagine Web.
Nel caso si decida di compilare il pro¬
prio programma come standalone, le
nuove versioni del kernel di Linux offrono
la possibilità di eseguire direttamente i
programmi Java dalla linea di comando,
come se si trattasse di programmi nativi.
Il kernel si occupa di riconoscere automa¬
ticamente il formato del codice oggetto e
di richiamare in modo trasparente per
l'utente la macchina virtuale del JDK.
Oltre ai controlli per accedere ai data¬
base, di cui abbiamo già parlato, la ver¬
sione Professional offre in più rispetto a
quella Standard, uno strumento per ge¬
nerare i programmi di installazione del
software ed un convertitore che permet¬
te di creare bytecode direttamente da
sorgenti Visual Basic, senza dover passa¬
re attraverso l'IDE Essa permette inoltre
di collegarsi a JavaBeams o ActiveX fun¬
zionanti sulla stessa o su altre macchine
della rete.
Conclusioni
Instant Basic sembra coniugare in sé
due richieste importanti dei programma¬
tori: la possibilità di ottenere un prodotto
funzionante in modo semplice ed in tem¬
pi relativamente brevi (punto di forza dei
compilatori visuali) e la necessità di porta¬
bilità (la scommessa di Java)
Abbiamo già visto, parlando del
network computer di Corel, come Linux
possa inserirsi in modo efficace anche
nell'architettura Java. A mio vedere, l'ac¬
cettazione di entrambi questi sistemi da
parte dell'utente "medio" dipende, oltre
che dalla qualità, anche dalla quantità di
software disponibile In quest’ottica In-
stant Basic for Java offre la possibilità di
eseguire un porting molto veloce delle
migliaia di programmi e programmmi di¬
sponibili in Visual Basic.
I programmi creati con Instant Basic
possono funzionare senza alcuna modifi¬
ca su sistemi operativi diversi ed il fatto
che non si tratti di un prodotto progettato
in modo specifico per Linux non deve es¬
sere visto come un difetto, bensì come
un ulteriore vantaggio.
«e
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
179
a cura di Corrado Giustozzi
Creazione di una
Machine Class
Nel numero precedente della rivista abbiamo approfondito la conoscenza delle Machine
Class, individuando in queste l’elemento dai contenuti più innovativi di WorkSpace On
Demand in relazione a quanto precedentemente disponibile nell'ambiente di Remote IPL
del LAN Server. In questo articolo entreremo nel dettaglio della creazione di una
machine class tutta nostra, analizzando come "case study” il supporto ad un chipset
grafico SVGA.
di Antonio Chojwa
Il concetto di machine class è una
astrazione che nella pratica isola una
determinata collezione di file di confi¬
gurazione che implementano il sup¬
porto OS/2 ad una specifica combina¬
zione di hardware L'uso sapiente
delle machine class permette al siste¬
mista WorkSpace On Demand di
gestire con ordine e metodo la babele
di hardware che potenzialmente costi¬
tuisce il parco macchine di un'azien-
•••» SIN 'I '
Fig I■ Dettaglio dei file os2ini di una machine
class IBM350 Questo esempio ci mostra le
chiavi di una delle applicazioni legate alla risolu¬
zione VIDEO. E’ importante verificare che nella
applicazione PM DISPLAY DRIVER la chiave
DEFAULTSYSTEMRESOLUTION sia nmossa e
che la chiave RESOLUTION CHANGED sia
settata a I. In questa modo sarà possibile sele¬
zionare la risoluzione voluta per ogni singolo
Client WorkSpace On Demand in fase di crea¬
zione.
da. Dagli adattatori Video alle tipolo¬
gie di Hard Disk e CD-ROM (IDE.
SCSI), dai BUS delle periferiche (ISA,
MicroChannel, PCI, EISA) alle porte
seriali e USB, il sistemista WorkSpace
On Demand può controllare l'eteroge¬
neità delle macchine riconducendole
ad una classificazione basata sul con¬
cetto di machine class, sempre man¬
tenendo come obiettivo principale la
riduzione dei costi associati alla loro
creazione e manutenzione. Ma tutto
questo ha un costo, ed il conto ci
viene presentato quando su queste
classi si è costretti a metter mano (o
“manomettere'', come direbbe Totò).
Vediamo adesso nel dettaglio la crea¬
zione di una machine class tutta
nostra.
Gli strumenti di lavoro
Il compito che ci siamo assunti non
è dei più banali I passi per l'imple-
mentazione di un nuovo supporto
hardware dipendono molto dalla natu¬
ra del 'ferro' in questione, ma il caso
delle schede grafiche mi riporta istan¬
taneamente alla mente i famigerati
compiti delle vacanze difficili ed
ingrati Non so voi, ma nel mio caso i
professori si sbizzarrivano nel caricar¬
ci di compiti lunghi, inutili e tediosi,
salvo poi ignorare sistematicamente
la verifica del nostro lavoro alla riaper¬
tura delle scuole (roba da
Convenzione di Ginevra!!) Beh. crea¬
re una machine class con supporto
SVGA vi darò la stessa ebbrezza e
gratificazione, perché dopo avere
sudato trentadue camicie per scovare
un supporto stabile ad un oscuro chi¬
pset dalla sigla improponibile (avete
presente i codici sulle RAM? beh, li
rimpiangerete!) l'utente finale difficil¬
mente riconoscerà il miglioramento
qualitativo che gli avrete offerto, ed
anzi si premurerò di farvi sapere quan¬
to rimpiange il PC di casa dove vede
molti piu colori E poi non ditemi che
non vi avevo avvertito I
Ma adesso mettiamoci al lavoro.
Ipotizziamo che l'utente finale ci infor¬
mi di avete bisogno di “più colori"
Dopo avere vinto l'allettante tentazio¬
ne di proporgli dei pennarelli "CARIO¬
CA", ci concentreremo sul fatto che
la richiesta dell'utente si traduce nella
necessitò di implementare il supporto
SVGA sul suo PC. Prima di procedere
dovremo assicurarci di possedere gli
180
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
strumenti adeguati, ed in particolare
ci procureremo un gestore di file di
tipo INI (come per esempio INI-
MAINT) insieme ad un tool per il con¬
fronto di file di testo (ve ne sono molti
shareware sul WEB). Servirebbe
anche un tool per il confronto di direc¬
tory, come FM/2, tuttavia vedremo in
seguito come sia possibile ripiegare
su di un trucchetto meno elegante ma
altrettanto efficace, basato sull'utiliz-
zo dei comandi dire d attrib. L'editor di
file INI deve offrire le funzioni di con¬
fronto, estrazione ed inserimento di
'applicazioni' e 'chiavi'. Un file di tipo
INI di OS/2 è strutturato su due livelli
di definizione (vedi figura 1). Al primo
livello vengono specificate le 'applica¬
zioni', che a loro volta vengono detta¬
gliate da una o più chiavi. Queste ulti¬
me vengono valorizzate direttamente.
L'ordine delle applicazioni e delle rela¬
tive chiavi è ininfluente. Il tool gestore
di INI ci servirà per evidenziare ed iso¬
lare le differenze tra file di questo
tipo. In realtà nella documentazione di
WorkSpace Ori Demand è possibile
reperire i listati di alcune routine
REXX che svolgono questo compito.
Personalmente li ho usati e devo dire
che funzionano egregiamente, l'unico
problema è che bisogna trascriverli a
mano!! Per i meno pazienti l'unica
alternativa è rivolgersi al mercato
delle utility shareware. Infine ci servi¬
ranno degli strumenti di debugging,
per testare la nostra machine class
dal "vivo" e capire l’origine degli
eventuali problemi. Naturalmente l'au¬
gurio è di non dovervi mai ricorrere, in
quanto vorrebbe dire avere commes¬
so qualche errore di definizione, per
esempio una redirezione sbagliata nel
FIT file, che causa comportamenti
indesiderati e soprattutto indecifrabili.
Un tool praticamente insostituibile di
questa classe si chiama "FWATCH"
(vedi riquadro FWATCH: Spiando dal
buco della serratura), ed è stato scrit¬
to da un dipendente IBM per uso
interno. Questa utility analizza e ripor¬
ta la sequenza di file che vengono
richiesti dal Client WorkSpace On
Demand. momento per momento.
Quando un Client si rifiuta di termina¬
re il caricamento, od una applicazione
riporta strani messaggi di errore, è
giunta l'ora di dotarsi di un cavo null-
modem e di sguinzagliare FWATCH.
t I C «BMAIf OPIMACMNE S 6 EI 0 II
Fig. 2 - Struttura detta machine class ISAVCA.
La metodologia consigliata da IBM per la crea¬
zione di una machine class prevede di utilizzare
questa classe come prototipo sul quale elabora¬
re modifiche Si noti la mancanza dei lite win.ini
e System ini Questi file sono presenti solo nelle
machine class che. per implementare particolan
supporti hardware/sottoare. richiedono delle
versioni personalizzate diverse da quelle stan¬
dard presenti in \IBMLAN\RPLUSER\
BBW.IT\OS2\MDOS\WINOS2 Per gli stessi
motivi 6 assente il machine FIT file, dato che la
macchina descritta dalla classe ISAVGA non
necessita dell'accesso le quindi la redir azione)
a file speciali in directory dedicate. Client creati
da questa classe useranno il solo FIT file di
delault (dfbblOit.fit).
Un altro strumento messoci a
disposizione da WorkSpace On
Demand (ma in realtà era già presen¬
te nelle utility del Lan Server), è
"RDRDebug". Questa utility visualiz¬
za l'intero FIT file prelevandolo diret¬
tamente dalla memoria. Se non viene
istruito altrimenti. RDRDebug emette
l'output sullo schermo, rispettando
però la formattazione a pagine. Dato
che un FIT file può raggiungere la
dimensione di 64 KByte è consigliabi¬
le ridirigere l'output su di un file trami-
Fig. 4 - Sequenza di creazione dei file coinvolti
nel supporlo SVGA di un Client WorkSpace On
Demand Questi file vengono copiati nelle direc¬
tory pnvate di tettura\scnttura del Client ( IBM
LAN\RLUSER\<nomemacchina>\OS2). A!
pnmo boot. il Client troverà la chiave RESOLU¬
TION CHANGED valorizzata a TRUE. quindi
imposterà la chiave DEFAULTSYSTEMRESO-
LÙTtON sul valore indicato dal Modeld nel file
video.ctg. ed attiverà la Shell con questa risolu¬
zione.
IBM730
IBM750
ISAVGA
MCAVGA
MCAXGA
J
IBMPC730|~
IB MPC7501
ISA VGA i:
MCAVGA U
MCA XGA : v
>
Fig. 3 - -Drop down lisi' per la selezione delle
machine class. Solo creando il file ISA5434.ini.
necessariamente omonimo della machine class
che lo ospita (iSA5434.mc), l’interfaccia di
amministrazione per la creazione dei Client ci
permette già di selezionare la nuova classe La
funzione di questo file sembra puramente este¬
tica ed effettivamente la valorizzazione delle
sue chiavi è irrilevante nel funzionamento dei
Client WorkSpace On Demand II vero lavoro è
ancora li da venire.
te l'opzione /F. RDRDebug presenta i
risultati in un doppio formato, binario
e testuale. Il motivo è che i FIT file,
pur essendo dei file ASCII, vengono
interpretati dal redirector di OS/2 con
estrema fiscalità. La presenza di spazi
bianchi l'blank') sfuggirebbero alla
luce di un editor (ed agli occhi del
sistemista) ma potrebbero provocare
dei comportamenti imprevedibili del
Client WorkSpace On Demand. Per
coprire anche questi casi diventa
essenziale avere a disposizione anche
una lettura "binaria" delle righe del
FIT file.
FWATCH e RDRDebug si comple-
mentano a vicenda: quando il primo
ha rilevato una richiesta di accesso ad
un file fallita, il secondo ci può
mostrare dove in realtà quella richie¬
sta è stata rediretta.
Come procedere
Innanzitutto dovremo individuare la
machine class che, fra tutte quelle
fornite da WorkSpace On Demand,
meglio aderisce alle specifiche che
ricerchiamo. Potremmo piacevolmen¬
te scoprire che il nostro lavoro è finito
ancora prima di iniziare, se ad esem¬
pio tra le machine class predefinte ne
trovassimo una con il supporto desi¬
derato. Purtroppo noi non siamo stati
cosi fortunati, perché il nostro utente
finale dispone di un PC con chip grafi¬
co Cirrus Logic 5434, che non figura
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
181
itllM w> lenun KtllUiia
mcanmrvm. • »\«ttnvn ■»#» iuta' tcrmTvmz
ItNttM'SVCmT*.* SNMOM*Vl'«Mf ILD\DITADLY\CIW
Xi\«iWlno, • \\M0M«viu«*TtU5> termite**
Itila u» mu lattaia
I(\C*J\&LUW«aVU.r.U. M10.in<BJtVXDEC*CL«414»*V»!3VU.|.U.
JMOai>tUL«ClMlB. t»LL MIO. 1T'<*Ì\VIM<*<‘LJ4I4\CU4J4.&U
1 1\OBJ \6tL\HIPUT .OU. MIO. JTt<«\vmWCLS4l4tDim»Y.tU.
Zi \C#*\PU\V»K#IU .M.L «HO. m«lWJMOt€LM>4VVIMOfM . Hi.
tu MIO.XTt<B2tVIM<nei.ft4S4\ IMCPIt.PU.
Fig. 5 - machine FIT file per il supporto alla
scheda video CL5434. Questo FIT file verrà
aggiunto a quello di detault (dfbb 10it.fi t), il drive
£ sostituito con la lettera del boot-drive. e la
variabile DE FAULT mstanziata con il nome del
Client, quando questo verrà creato. La scelta di
una directory privata per I file read-only. aiuta a
mantenere ordinate le directory di Remote-IPL
nella lista dei "belliepronti".
Rimbocchiamoci le maniche ed eleg¬
giamo come machine class di parten¬
za quella denominata ISAVGA, una
configurazione a prova di bomba in
virtù della propria essenzialità. Dato
che non ci conviene modificare una
definizione funzionante, con il rischio
di perderla, useremo il comando
xcopy per duplicare la struttura dei
file di ISAVGA in una nuova directory,
che chiameremo ISA5435,mc.
Ricordiamo, infatti, che tutte le
machine class risiedono nel percorso
\ibmlanVpl\machme\bbW.it e custodi¬
te ciascuna in directory private aventi
estensione me. In figura 2 possiamo
vedere il contenuto dell’albero" corri¬
spondente alla machine class
ISAVGA. Dovremo poi rinominare i file
caratteristici della classe, e cioè il FIT
file e l’INI file. Nel nostro caso il FIT,
file di una macchina ISAVGA non esi¬
ste e quindi dovremo copiarcelo, rino¬
minandolo in ISA5435.mc, da un'altra
classe (per esempio la IBM350) Ci
sarà utile per gestire le redirezioni dei
file di gestione della SVGA verso le
directory dedicate che predisporremo
per ospitarli. Il file INI USA5434.ini) è
un file di tipo INI che contiene una
serie di informazioni sull'hardware
delle macchine che la classe andrà a
rappresentare. Include informazioni
sul tipo di BUS (ISA, PCI, VLB, MCA),
tastiera (101 tasti , estese..), mouse
(PS/2 o SERIAL) e memorie di massa
(IDE o SCSI), oltre che dettagli circa il
supporto alle porte parallele e seriali,
per finire con il tipo di scheda video,
monitor e risoluzione Curiosamente
non ho trovato alcuna documentazio¬
ne che spieghi la funzione di questo
REM *•»*«* SGA VIDEO ********
DEVINFO-SCR,VGA,2 :\OS2\BOOT\VIOTBL.D
SET VIDEO_DEVICES-VIO SVGA
SET VIO_SVGA-DEVICE(BVHVGA, BVHSVGA)
DEVO IE-Z : \ OS2 \ MDOS\ WGA. SYS
REM ****** SGA VIDEO: FINE ********
Fig. 6 - Modifiche del config.sys introdotte dal
supporto SVGA. Queste righe devono essere
inserite nel config.sys presente nella directory
radice della machine ctass. controllando even
tuall doppioni già presenti.
file, il cui compito sembra solo quello
di inventariare l'hardware. In realtà
riporta anche una informazione
descrittiva (la chiave NAME) che
viene usata nella GUI di amministra¬
zione, ed in particolare nel "drop
down” menu che elenca le machine
class selezionabili (vedi figura 3). Se
anche una sola machine class è priva
di questo file, sarà impossibile creare
un qualunque Client in quanto la GUI
visualizzerà un messaggio di errore
quando si tenterà di selezionare la
classe. L'unica raccomandazione che
ci viene data è quella di rimuovere le
chiavi VIDEO_MONITOR e
VIDECLRESOLUTION, pena l'impos¬
sibilità di selezionare il monitor e la
risoluzione video nella creazione dei
Client di questa classe.
Alla ricerca
delle differenze
Adesso inizia il difficile. Il nostro
compito è quello di determinare quali
modifiche devono essere applicate ai
vari file di configurazione, e quali
nuovi file devono essere aggiunti
nelle directory di WorkSpace On
Demand e conseguentemente "fitta¬
ti" (e cioè dichiarati nel machine FIT
file, passatemi il neologismo, almeno
per questo articolo) per implementare
il supporto SVGA. Il modo piu pulito di
fare questo è quello di installare
WARP4 (I!) sul personal computer
dell'utente finale per il quale stiamo
lavorando. Contrariamente alle appa¬
renze, l'operazione è senz'altro lecita
in quanto ricordiamoci che la macchi¬
na in questione è un Client
WorkSpace On Demand e quindi non
fa mai affidamento sul contenuto del
proprio hard disk locale. L'importante
è non formattare il disco nel caso che
l'utente vi abbia copiato qualche dato
privato. Durante l'installazione dovre¬
mo stare attenti a selezionare il sup¬
porto VGA base ed a non installare il
supporto di rete. Al termine dell'in¬
stallazione, prenderemo una "istanta¬
nea" dei file contenuti nella partizione
del disco dove abbiamo installato
WARP 4, quindi installeremo il sup¬
porto SVGA e faremo ripartire la mac¬
china. Al termine prenderemo una
seconda "istantanea" della partizione,
sulla base della quale ricaveremo
tutte e sole le differenze (il mitico
DELTA) introdotte daM'installazione
dei driver SVGA.
Per scattare la prima istantanea use¬
remo il seguente comando (assumen¬
do C: come partizione di installazione)
attrib -a C:V." /S
cosi facendo, avremo tolto il bit di
"archive" a tutti i file, in modo da
distinguere quali file verranno modifi¬
cati o aggiunti dalla installazione dei
driver Inoltre copieremo i file di siste¬
ma ( config.sys, autoexec.bat, os2.ini,
os2sys.ini, win.ini e System. mi] in una
directory di salvataggio.
La istantanea post-installazione la
prenderemo con il comando
dir C:\*.* /AA /S >> changed.txt
Con questo comando otterremo
una lista di tutti i file presenti sul
disco (compresi quelli nascosti, di
sistema ed in sola lettura) che sono
stati modificati o aggiunti. Questa
lista deve essere pazientemente scre¬
mata da tutti quei file che nulla hanno
a che vedere con l'attività di installa¬
zione dei driver video, Ad esempio i
file "WP ROOT. SF" (legato alla work-
place shell), sldb.dmi (System
Management Information) e pre-
vious.dat (Hardware manager Setting)
oltre ai vari log di installazione (sotto
C:\0S2\INSTALL) ed i file con esten¬
sione ".BAK”. Escludendo i file di
sistema, che tratteremo a parte,
rimangono da considerare i file com¬
pletamente nuovi e quelli "veramen¬
te" modificati. I primi si suddividono
ulteriormente in file di tipo DLL e file
182
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
di configurazione video. È buona
norma sistemare le DLL in una direc¬
tory privata (IBMLAN\RPL\BB10.
IT\VIDEO\CL5434) creata per l'occa¬
sione. Discorso diverso per i file di
configurazione video {private.dif.
svgadata.pmi e video, cfg), che mette¬
remo direttamente nella struttura
delle directory della machine class
(IBMLAN\RPL\MACHINES\BB10.IT\IS
A5434.MCNOS2). Ci penserà poi il pro¬
cesso di creazione dei Client
WorkSpace On Demand a trattare
opportunamente questi file (vedi figu¬
ra 4) e copiarli nella directory privata
del Client (IBMLAN\RPLUSER\<nome
client>\OS2). Per quanto riguarda i file
modificati e scampati al processo di
scrematura iniziale, ci accorgiamo che
questi sono generalmente degli
aggiornamenti a moduli generici di
OS/2 (come vvga.sys, screenOI sys,
seriff.fon etc.), che il produttore della
scheda video ha creduto bene di rico¬
prire. Per questi vale la regola di igno¬
rarli inizialmente, salvo poi, in caso di
problemi, sistemarli nella directory pri¬
vata delle DLL (IBMLAN\RPL\
BB10.IT\VIDEO\CL5434).
Indipendentemente dalla loro posi¬
zione, tutti i file selezionati e copiati
nelle directory di WorkSpace On
Demand. dovranno essere "fittati" in
modo che il sistema sia in grado di
trovarli quando attiverà il supporto
SVGA sul Client (figura 5).
I file di sistema
Rimangono da trattare quelli che
abbiamo chiamato "file di sistema".
:::: i;:: ait «a
Questi devono essere confrontati
nelle loro versioni PRE e POST instal¬
lazione per determinare le differenze
da estrarre ed inserire nei loro omolo¬
ghi WorkSpace On Demand.
Dall'esame delle due versioni del con¬
fig.sys. scopriamo che una serie di
Fig. 8 - La machine class è siala definita, cosi
pure come il relativo Client, con buona pace del-
l utente finale e dei suoi simpatici 256 colorili
Un problema nella implementazione del pro¬
gramma di cattura di immagini mi impedisce di
farvi vedere il vero risultalo. Ma fidatevi della
mia parola.
linee sono state modificate (vedi figu¬
ra 6). In questo caso dovremo modifi¬
care congruentemente il config.sys
appartenente alla nostra machine
class. Anche i file win.ini e system.ini
sono stati modificati e, di conseguen¬
za, dovremo aggiornare i loro "gemel¬
li" presenti nelle directory della
machine class. Il caso più ostico è
quello dei file INI. Usando un tool spe¬
cializzato nel confronto di questo tipo
di file, dovremo ottenere un delta, ini,
contenente tutte e sole le modifiche
introdotte dall'installazione dei driver.
Nel nostro caso scopriremo che il file
os2sys.ini è rimasto inalterato, men¬
tre n eWos2.ini troviamo l' applicazione
PM_DISPLAYDRIVER (vedi figura 1) e
una pletora di applicazioni
l'V/A/_fl£S_...(figura 7). Non et rimane
quindi che fondere il delta ini con
\' os2.ini della machine class.
E" finita!!! Ora, per testare la nostra
nuova machine class, procederemo
alla creazione di un Client WorkSpace
On Demand di questa classe e scopri¬
remo subito quanto siamo stati bravi.
In questo caso sono stato fortunato,
ed in figura 8 potete vedere come
quell'utente finale abbia potuto final¬
mente ottenere i colori che tanto
desiderava.
Conclusioni
In passato avevo già sottolineato la
natura "spartana" dell'ambiente di
lavoro del sistemista WorkSpace On
Demand. I lettori che avevano inter¬
pretato quella constatazione nella sua
forma figurata, e che hanno avuto la
bontà di seguirmi fino alle conclusioni,
avranno sicuramente corretto il tiro
dando credito al significato letterale di
quella parola L'implementazione di
una machine class è quanto di meno
amichevole uno possa aspettarsi e
richiede una certa pratica nel districar¬
si tra le command Shell, le ramificazio¬
ni dei file System e la gestione
manuale dei vari file di configurazione,
compresi quelli di tipo INI (nonché
una buona dose di pazienza) Non piu
guidati dalle onnipresenti mterfaccine
grafiche è facile perdere la bussola e
commettere errori ostili da individuare
e tracciare. Ma le cattive notizie per
fortuna finiscono qui, Innanzitutto
dobbiamo pensare che in un ambien¬
te "corporate" (che, ricordiamo, è
l'ambiente di riferimento di
WorkSpace On Demandi le difformità
hardware di rilievo, quelle cioè che
obbligano alla definizione di una
nuova machine class, interessano tipi¬
camente il 20% dei candidati PC
Nella maggioranza dei casi le applica¬
zioni di produzione sono eseguite su
configurazioni aziendali STANDARD
(niente SVGA ad esempio), con raris¬
sime eccezioni e, di conseguenza, il
sistemista WorkSpace On Demand
non passerà le giornate a soddisfare i
capricci dell'utente "evoluto" (scusa¬
te l'eufemismo).
Inoltre IBM ha mantenuto la pro¬
messa (ok. ok. vi concedo un mese,
dico, un mese di ritardo, ma dov'è NT
5.0?) di fare evolvere il suo sistema
operativo di network computing, ren¬
dendo disponibile dagli inizi di
Novembre la versione definitiva di
WorkSpace On Demand 2.0. Questa
versione introduce diverse interessan¬
ti novità e, soprattutto, viene decisa¬
mente incontro anche alle esigenze di
facilità di utilizzo e gestione di
WorkSpace On Demand. La novità più
evidente sotto questo profilo è un'in¬
terfaccia grafica per la creazione di
machine class, che di fatto semplifica
l'implementazione di una nuova cate¬
goria di hardware. Ma delle meraviglie
di WorkSpace On Demand 2.0 ne par¬
leremo nel prossimo articolo.
Kg
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
183
lùl-A*liÌV.vl,
coordinamento di Andrea de Prisco
Norton Utilities 4.0
di Raffaello De Masi
Anno 1966, cambia la
formula 1. Fino allora la ci¬
lindrata massima era stata
di 1.500 cc, e, improvvisa¬
mente, per volontà dei su¬
premi reggitori di questo
impero, si raddoppia. L'an¬
no successivo vede solo
due scuderie già più o me¬
no pronte, anche se per vie
diverse. Ferrari recupera il
VI2 della P3, un capolavoro
che ha appena partecipato
vittoriosamente alla 12 Ore
di Sebrmg e alla famosissi¬
ma 24 ore di Brands Match,
riducendo la cilindrata ai li¬
miti imposti e adattandola
ad un vecchio telaio misto
(monoscocca-tubi) usato
l'anno precedente nel cam¬
pionato Tasmania. Il team
Brabham, allora retto
dall'omonimo fondatore,
gioca invece una carta che
si dimostrerà spesso vin¬
cente. nelle corse; sceglie
un vecchio motore della Repco, di mo¬
desta potenza (pensate, circa 300 caval¬
li, quelli di una gran turismo di oggi) ma.
proprio perché vecchio, affidabilissimo:
ci vincerà due campionati di fila, facen¬
domi mangiare le mani fino ai gomiti.
Ma non è questo che volevo raccon¬
tare Il cambiamento repentino della for¬
mula trovò spiazzati gli altri team, che
dovettero correre ai ripari inventando
tutto ex novo. Cooper (non fate caso a
molti nomi, si tratta di scuderie, anche
famosissime, ormai scomparse dalla
scena da tempo) adottò un motore Ma-
serati (l'ultimo canto della casa del Tri¬
dente), Eagle costruì di sana pianta un
12 cilindri che potè vincere fortunosa¬
mente solo una corsa, e BRM (scuderia
onusta di gloria, paragonabile per fama
e prestigio alla stessa Ferrari) realizzò un
complicatissimo motore 16 cilindri ad H.
accoppiando due basamenti del vecchio
1.500 della precedente formula, affron¬
ta
landò senza timore la pressoché impos¬
sibile messa a punto di un mostro del
genere.
E poi arrivò Coswoorth, con un suo
otto cilindri semplicissimo, e Jim Clark e
Norton Utilities
Produttore :
Symantec Cotp
10201, Torre Avenue
Cupertino. CA 95014
tntDy/www.svmamec.i
Distributore:
Symantec Italia
Via Abbattesse 40 - 20124 Milano
Tel 02695521
Prezzo al pubblico tlVA escluseI
L 269.000
Graham Hill fecero
piazza pulita di tutta la
concorrenza, costrin¬
gendoli ad arrancale e
a lottare per le posi¬
zioni di rincalzo Cosi
va la vita; e per l'ama¬
ta Ferrari cominciaro¬
no i tempi bui.
A che prò questa
premessa ? Volevamo
dimostrare, se ce ne
fosse mai la neces¬
sità, che più sono
semplici le cose, me¬
no danno problemi. Il
rapporto guasti tra la
vecchia Coral di mia
moglie e la mia super-
sofisticatissima Maz¬
da è di 1:5, e il rap¬
porto diviene ancora
più sfavorevole quan¬
do si mette mano al
portafoglio II sistema
operativo 1 0 di Mac
stava su un floppy
singola faccia con tutte le applicazioni,
funzionava sempre, mai un'inchiodatu¬
ra: MacWrite ci portava dove volevamo,
certo senza scrivere su due colonne
(ma chi le usa?) ma con un motore da
90 cc (tanti erano i kappa della versione
iniziale). Fatti i debiti rapporti con 1 4/98
di oggi, le nostre macchine dovrebbero
avere cilindri come bottiI
Ciononostante la meccanica si è evo¬
luta. grazie anche al supporto di un
team di meccanici bravissimi e in pos¬
sesso di attrezzi di analisi, diagnosi e ri¬
parazione efficacissimi, ma l'elemento
umano, il vecchio meccanico sporco
d’olio che "ascoltava " le valvole e il tu¬
bo di scarico resta insostituibile E an¬
che m informatica i motori delle nostre
amate macchine, sempre più raffinati e
arroganti nelle prestazioni che ci metto¬
no a deposizione, non resterebbero a
punto per molto se un meccanico d'altri
tempi (quindici anni, in informatica, so-
MCrnicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
no una vita), il glorioso Peter dall'eterna
faccia di ragazzino (come un lettore una
volta fece curiosamente notare) non
continuasse, come un buon angelo cu¬
stode, a mantenere la messa a punto
dei nostri "engine" in stato a dir poco
1 perfetto. Se, quindi, girando la chiave
d'accensione del nostro amato Mac ci
accorgiamo che qualcosa non va, niente
paura; Enzo, pardon Peter, è al nostro
fianco a mettere le cose a posto.
C’erano una volta
le moto...
Norton, per quelli della mia età. è sta¬
to un nome che sfiorava il mito; era la
marca di una leggendaria motocicletta
inglese che. a cavallo degli anni Sessan¬
ta. odorava di leggenda. Marion la caval¬
cava indomito ne "Il selvaggio", era
un'utopia che combatteva per la supre¬
mazia con un'altra marca inglese, la
BSA, che oggi sopravvive costruendo
carabine, era il sogno d'ogm centauro
che girava poi con la sua Lambretta Fi¬
no a che le grosse monocilindriche la¬
sciarono il passo alle plurifrazionate giap¬
ponesi. e il nome sparì per restare solo
nei ricordi amorevoli di qualche "vec¬
chio" di cinquant'anni e più come me.
Ma il nome Norton risorgeva dalle sue
ceneri affidando la sua gloria, ancorché
per sola omonimia, a un guru dell'infor¬
matica. Le prime utility, rigorosamente
dedicate al DOS sono datate primi anni
Ottanta, e richiedevano una buona com¬
petenza da parte dell'utente, che dove¬
vo splashscreen di
Norton Utilities per
Mac
va essere capace di smanettare in loca¬
zioni di memoria e su dischi e cilindri.
Allora, ricordo, le Utilities per antonoma¬
sia riuscivano, si e no. a recuperare file
erroneamente cancellati, recuperavano
a malapena qualche crash di sistema, ri¬
chiedevano interrogazioni al PEEK e in¬
terventi al POKE lunghe quanto sedute
del parlamento in fase di ostruzionismo.
In tre lustri la Symantec le ha portate a
divenire lo stato dell'arte dell'ambiente,
con prestazioni elevate ed efficienza a
tutta prova, in tutto in un ambiente gra¬
devole. semplice da utilizzare, e tanto
potente da farci dormire finalmente son¬
La finestra d'uso di Disk Doctor; l'ambiente 6
lindo e amichevole, e non richiede interventi
specialistici da parte dell'utente
ni tranquilli. Dai lombi dell'originaria ver¬
sione per PC nasceva, quasi immediata¬
mente, anche quella per Mac che, rista¬
gnata per lungo tempo in lunghi minor
upgrade della versione 3, approda oggi
alla 4, con gran gioia dell'utenza Mac
che, nella versione 3.5 (l'ultima apparsa
sul mercato) trovava qualche segno di
decadimento e di obsolescenza di fron¬
te alle accresciute potenzialità dei nuovi
sistemi operativi.
La nuova versione delle NU per Mac
si presenta in una veste del tutto nuova,
non tanto nella grafica, molto simile a
quella precedente, quanto nella sostan¬
za e soprattutto nella maggiore efficien¬
za e potenza d'intervento, in termini di
efficacia e profondità di appoggio e assi¬
stenza. L'interfaccia, come vedremo, si
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
185
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3 Check me»
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3 multiple »y»(rm»
| U*« OHM» MD |
Una finestra delle prete
I I Ì I
Una tmastra delle preferenze: m default le piu importanti sono già sellate
4 nu mi _ looii «min» «imo _ ita
BB|
è più semplificata, liberando l'utente da
scelte forse non affrontabili da tutti, e si
ha l'impressione, usandole, di avere a
che fare con un programma più "legge¬
ro" in termini di pesantezza operativa.
Norton per Mac oggi viene fornito in
forma di CD, senza (al contrario di quan¬
to avviene per il package per PCI che
nella stessa confezione sia presente la
versione su floppy. Il motivo è presto
detto; utilizzando la maggiore elasticità
del sistema operativo Mac la macchina
può, in ogni momento e senza particola¬
ri procedure, essere avviata dal CD¬
ROM, consentendo quindi l'esecuzione
di tutte le operazioni di manutenzione e
bonifica in maniera del tutto trasparente.
E' doveroso, comunque, precisare che il
CD incorpora una rapida procedura per
creare un set di floppy da usare da pane
di chi non possiede la periferica adatta.
Una volta installato, viene creata sull'HD
una cartella di una decina di mega, con¬
tenenti tutte le pièce del pacchetto
completo. La configurazione minima ri¬
chiesta si basa su una macchina PPC,
con otto MB di memoria centrale, quin¬
dici MB di spazio per l’installazione e.
ancora, spazio sufficiente sull'HD per le
operazioni di ricupero eseguite da alcu¬
ne utility del programma.
Usando
Norton Utilities
Le NU sono composte di sei ambienti
diversi, ognuno afferente a una determi¬
nata attività. Alcune verranno usate mol¬
to frequentemente, altre di rado ma tut¬
te, nella rispettiva area di utilizzo, porte¬
la finestra d'mfor¬
mazioni di una me¬
moria di massa, in
questo caso un
HO esterno
1=1
Cuuvmum Studi-
JjtJ
B"*"
Q OC
Q«
a»
D-
= 22 :_hr—> |
- « §
lUUI.I w t, Ut
lalartvit
Norton Unerase. l'an¬
cora di salvezza quan¬
do si è cancellato qual¬
cosa troppo in fretta
Interessante la fine¬
stra che mostra l'ulti¬
mo domicilio cono¬
sciuto.
D»>»
Di
a-»»
ai*
suri»>tf | | iinumi-
ranno al raggiungimento di quel fine co¬
mune che sono chiamate ad assolvere in
forma di compito.
Certamente l'area di più grande effica¬
cia, per numero, rapidità e frequenza
d'intervento, è il Norton Disk Doctor II
suo compito dichiarato è quello di con¬
trollare, sottoporre a verifica e riparare di¬
schi danneggiati, unità esterne removibi-
li. floppy e ogni altra forma di memoria di
massa
NDD esegue una sene di test sul di¬
sco scelto per determinarne, per cosi di¬
re, la "salute" Esso verifica lo stato e la
qualità della superficie del disco, con par¬
ticolare cura per quel che riguarda le di¬
rectory e le informazioni critiche dei file.
Inoltre questo ambiente controlla le
informazioni relative alle eventuali parti¬
zioni. ripara dischi corrotti e/o illeggibili,
recupera file danneggiati, analizza e ge¬
nera report particolareggiati dei suoi in¬
terventi, cerca di "agganciare" dischi
non più visibili, crear un report completo
delle informazioni sul disco, organizza le
successive “visite" in accordo con
l'utente. Le operazioni possono essere
eseguite in maniera semiautomatica
(quando l'utente non ha grandi cono¬
scenze tecniche, o non desidera affron¬
tare interventi che ne richiedano) o pos¬
sono essere lasciate libere d'intervento
da parte di persone che abbiano dimesti¬
chezza con procedure più dettagliate
Doctor funziona in tandem con un pro¬
gramma lanciato al bootstrap. Norton Fi¬
le Saver, che lavora continuamente in
background, e interviene immediatamen¬
te in caso di problemi. In altri termini, Sa¬
ver funziona come un'applicazione di
pronto soccorso, con prestazioni più ri¬
dotte. giusto per trarci d'impiccio, per poi
poter passare alle piu complete presta¬
zioni di Doctor
Al lancio Doctor offre una finestra rin¬
novata rispetto alla vecchia versione, più
semplificata e destinata a non creare
dubbi anche nell'utente meno attento.
Nella parte sinistra compare l'elenco del¬
le periferiche di massa disponibili, nella
186
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
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destra tre bottoni, corrispondenti ad al¬
trettante azioni. Si seleziona il disco da
esaminare e si lancia il test, che è artico¬
lato su quattro verifiche diverse, funzio¬
nanti parallelamente; viene eseguito un
controllo della superficie dei media, una
verifica delle partizioni (se presenti), un
esame dello stato dell'header di sistema
e delle directory dei file (in forma fisica e
logica) e, infine (l'operazione più lunga), il
controllo dello stato dei file, uno per uno
(in questa fase viene anche verificato se
esistono più copie del System o del Fin-
der, se l'Éxtent Tree è integro, se le ico¬
ne sono appropriate ai file, se esistono
errori nelle date caratteristiche e nume¬
rosi altri test) Man mano che s'incontra¬
no problemi, Doctor avvisa della gravità
della grana, indica il mezzo per risolverla,
propone il suo fissaggio, o, nel caso que¬
sto non sia possibile, il salto, salvo poi a
intervenire in altro modo (nella maggior
parte dei casi Doctor propone di interve¬
nire, in questi casi, con qualche altra uti¬
lity di famiglia, ad esempio con Unerase
o File Recover) Al termine dell'operazio¬
ne viene comunque generato un report,
stampabile e che può essere conservato
per confrontarli con i successivi.
Nel caso che il disco sia tanto danneg¬
giato da non essere visibile nella finestra
principale, Doctor offre una via di salvez¬
za attraverso la chiamata da menu
"Show Missing". Viene tentato un rico¬
noscimento forzoso delle periferiche col¬
legate e delle partizioni smarrite, e, se
proprio le cose si mettono male, ecco
una feature nuova di zecca che permette
di specificare i parametri strutturali del
disco che si desidera ricuperare (eh, eh,
siamo proprio all'ultima spiaggia!). Certo,
occorre avere in questo caso cognizione
■Li
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7 . WhI Ito rito «*I.IM, Ito r
> I» «Mi la fato
< «a r Ma Satoctol .
«H araalto |*ato Mia
| Cantei
La possibilità di ricerca di materiale perduto, an¬
che in base a una semplice stringa di testo, o.
per i piu bravi, usando i data e i resource fork.
di causa, come partenza del settore di
partizione, grandezza fisica dello stesso,
numero e grandezza dei blocchi in un vo¬
lume e primo blocco nella bitmap del vo¬
lume; anche qui, comunque, non si è la¬
sciati a sé stessi, visto che l'ambiente ci
aiuta a verificare il livello di corrisponden¬
za dei parametri inseriti con la struttura
apparente del disco analizzato, ma se il
gioco vale la candela..
j Ambiente completo di prote-
y ; zione e di recupero delle me-
CC. ; morie di massa, comunque
Q. ; siano esse strutturate od or-
: ganizzate.
Facilità d’uso molto gradita a
chi non ha alcuna intenzione
di affrontare problematiche tecniche, ma po¬
tenza elevata da soddisfare anche i più esi¬
genti professionisti e da affrontare anche le
situazioni più critiche.
Ricomparsa della utility FastFind, davvero
efficiente e rapidissima nell'uso.
Operazioni di FileSaver periodi¬
che un po' lunghe, tanto da ri¬
chiedere una sospensione delle
attività alla macchina.
Non sempre il recupero dal crash
avviene senza perdila dei dati
Al salvataggio
di volumi e di file
Sebbene talvolta l'intervento di FileSa¬
ver appaia, dall’esterno quasi miracolo¬
so, il suo funzionamento è pressoché in¬
tuitivo. Premesso che il crash di un disco
è quasi sempre dovuto a una corruzione
della cosiddetta "descrizione" fisica del
disco stesso (un file contenente una se¬
rie di parametri e di valori che permetto¬
no di leggere il disco stesso nella corret¬
ta forma) FileSaver crea per ogni disco
due file identici, di cui uno di backup
dell’altro, destinato a sostituirsi al primo
quando questo viene, per un qualsiasi
motivo, meno. Poiché FileSaver aggiorna
continuamente i due documenti, ce ne
sarà sempre uno accessibile su cui FS
switcherà in presenza di problemi.
Quando un disco molla, FileSaver cer¬
ca su di questo il file nominato e lo utiliz¬
za per rendere di nuovo accessibile il di¬
sco Ovviamente sarà stato necessario
attivare, su questo, la creazione del file,
per cui la procedura non potrà funzionare
su dischi protetti o su vecchi dischetti
che non siano passati almeno una volta
sotto la sua egida protettrice. Quindi,
prevenzione soprattutto. Se siamo adusi
a fare operazioni di backup, è raccoman¬
dabile che ne venga eseguita una subito
dopo il montaggio di NU, per garantire
anche sulla memoria esterna l’installazio¬
ne di questo "salvagente".
Ma, nonostante le raccomandazioni,
sono in molti quelli che pensano che
"Certe cose succedono solo agli altri".
Cosa fare se si ci si è dimenticati di abili¬
tare la precedente opzione? Ci viene in
aiuto Unerase, la seconda delle utility,
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
187
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Speco Disk
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MillfHUlll.ttWl
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«*•*»
Speert Dis*. un vecchio amico che ci rimette in ordine l'HD
che è un vero coltellino svizzero, visto
che assolve a tanti compiti; ricupero di fi¬
le troppo precocemente infilati nel cesti¬
no, ricerca di file irrimediabilmente persi
magari anche per operazioni di sovra-
scrittura (si possono eseguire recuperi,
totali e parziali, anche in base a brani di
testo o tipo del file), riacquisizione di file
con scarico su floppy disk, anche se que¬
sti sono troppo lunghi per essere conte¬
nuti in uno solo, in extremis visualizzazio¬
ne a schermo di pezzi di file da poter poi
collazionare a mano. Ma l'insidia può so¬
pravvenire in forme ancora più subdole;
stiamo scrivendo l'articolo per la rubrica
Mac, è da una mezz'ora che non salvia¬
mo e abbiamo disabilitato il salvataggio
automatico (beh, ce lo siamo proprio cer¬
cato!). E a un bel (?!) momento il crash!
Niente paura, anche a questi fulmini il
buon Peter mette rimedio, offrendo una
finestra di dialogo che offre un tentativo
di recupero dei dati Non sempre funzio¬
na, ma almeno cl abbiamo provato.
Tutto quel che abbiamo appena detto,
ed altro ancora, fa ancora e sempre capo
all’onnipresente FileSaver. Se ben orga¬
nizzato nelle sue attività esso esegue
una scansione dei dischi agli intervalli
prescritti, verificando sintomi di danneg¬
giamento delle directory e tenendo op¬
portuna registrazione della distribuzione
delle frammentazioni. La possibilità di or¬
ganizzare il lavoro di FileSaver sono am¬
pie ed estese, e ci permettono di stabili¬
re tempi e modalità di salvataggio e rior¬
ganizzazione delle funzioni critiche. Ad
esempio, potremo stabilire che il nostro
svolga la sua attività (ha bisogno di alcuni
minuti di lavoro continuo, possibilmente
senza essere disturbato) in un momento
Beh, stavolta l'ab¬
biamo fatta grossa!
incrociamo le dita e
accendiamo un ce¬
ro a Santo Bill
Una fase dei test rela¬
tivi alle prestazioni del¬
la macchina, che ven¬
gono comparali alle al¬
tre macchine della
classe Mac Guardate
il bel 96001 sic transit
gloria mundi!
prestabilito di un particolare giorno della
settimana, magari durante l'intervallo
mensa. Sarà possibile stabilire che l'ope¬
razione di prevenzione sui floppy (in que¬
sto caso ragionevolmente breve) avven¬
ga sempre, mentre quella sulle memorie
di massa diverse avvenga anche su no¬
stra richiesta, in base all'uso di un hot-
key.
E, sempre nell'ottica della prevenzio¬
ne, ecco un "old favorite", come dicono
i texani, Speed disk, vecchia e cordiale
applicazione, gestisce finalmente al me¬
glio la deframmentazione e l'organizza¬
zione locatoria dei file (anche in base al
tipo) sulla nostra macchina. Il bug che af¬
fliggeva la vecchia versione, anzi per me¬
glio dire l'incompatibilità con altre appli¬
cazioni concorrenti, è stato eliminato e
non c'è più il pericolo, segnalato da qual¬
che lettore, che il restar dopo l'operazio¬
ne possa riversare qualche amara sor¬
presa. Le opzioni aggiuntive alla funzione
principale sono le stesse (verifica di bloc¬
chi rovinati, verifica dell'integrità delle di¬
rectory, cancellazione dello spazio resi¬
duo, verifica dei dati trascritti) E' stata
solo aggiunta un'estensione al "Wipe
Info"; attraverso di essa, che oggi è una
vera è propria applicazione, si può can¬
cellare un file non solo dalla directory,
ma anche e soprattutto completamente
dal disco (attenzione, comunque; dopo
quest’operazione non ci sarà recupero
che tenga). Addirittura è prevista una
cancellazione forzata ancora più sicura;
con questo procedimento, Wipe prima
scrive un pattern ripetitivo su tutte le
tracce destinate alla cancellazione, poi le
rintraccia con il complemento dei bit e in¬
fine le azzera tutte quante (praticamente
una schioppettata, una pistolettata e, per
essere sicuri, anche una cannonata). An¬
cora (eh, ma che diavolo, si sfiora la para¬
noia!) si può creare sulla scrivania un ce¬
stino "sicuro" alternativo in cui i file tra¬
scinati saranno tritati come in quelle
macchinette distruggidocumenti (atten-
188
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
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Cancelliamo bene i
nostri segreti, ma
attenzione: non c'è
via di ritorno!
L'editor di tracce e
settori di NU. vi ci rac-
capezzatei’ Beh. è più
semplice di quanto
pensiateI
chiata all'interno dei nostri file, per ve¬
derli senza veli e senza gli abiti che loro
danno i pacchetti che li maneggiano
V'interessa sapere dove sta scritta la fra¬
se "benvenuti in MacOS" dello startup,
o dov'è la password perduta del file Ex¬
cel dei nostri conti in banca? Ecco il buon
vecchio Disk Editor, che ci ha accompa¬
gnato dalla prima edizione, e che ci per¬
mette di spiare proprio nell'intimità i no¬
stri amati figli, E. se volete, ci potete an¬
che mettere le mani, cambiando qualco¬
sa, ma solo se siete davvero sicuri di
quello che fate; un avviso, che non costa
nulla; non sempre quello che si vede cor¬
risponde poi alla realtà. Nel dubbio, la¬
sciate perderei
zione, molta attenzione! se si trascina in
questo cestino un alias si distrugge irre¬
parabilmente anche l'originale; occhio,
quindi!).
Miscellanea
Che cosa sta facendo, in questo mo¬
mento, il mio disco rigido? Questo rumo¬
re che viene dal driver dei dischetti signi¬
fica davvero che ci sto scrivendo? In
questo momento quale driver sta lavo¬
rando? Queste ed altre legittime doman¬
de possono venire in mente durante il la¬
voro. Ci pensa DiskLigth a tenerci aggior¬
nato, evidenziando in un angolino della
barra menu le attività in corso. Buono an¬
che System Info, una programma che
raccoglie una serie di routine che eviden¬
ziano le performance del nostro compu¬
ter, tracciano un dettagliato report della
configurazione del sistema, compara le
prestazioni della nostra macchina con
quelle di altri modelli, permette anche di
stabilire come le estensioni, l'aggiunta di
memoria, la sostituzione del disco rigido,
la migliorata frammentazione, la presen¬
za di una partizione, l'ampliamento della
cache intervengano sulle prestazioni ge¬
nerali del sistema. I benchmark eseguiti
sono numerosi, dalla scheda video ai di¬
schi, dalla FPU alla CPU, ed è curioso no¬
tare che due macchine identiche posso¬
no differire anche di diverse unità per¬
centuali, e come disabilitando certe
estensioni le prestazioni possano essere
più gratificanti A voi la scelta!
Due parole su FastFind, un'utility
scomparsa in un paio di precedenti relea-
se e ricomparsa agli onori della cronaca.
Si tratta di un'alternativa al classico Com-
mand-F, che va senz'altro preferita per la
sua fulminea rapidità e una migliore or¬
ganizzazione dei risultati. Ed ancora, con¬
tinuando, ecco un cacciavite per speciali¬
sti, una bell'utility che, come un buco
nella parete, ci permette di dare un'oc-
Conclusioni
Finalmente ci sentiamo di nuovo al si¬
curo! La versione 3.5 non ci dava più tan¬
to affidamento, con le sue incompatibi¬
lità, piccole ma fastidiose, con i nuovi si¬
stemi operativi. Oggi tutto gira come una
macchina ben oliata, a dimostrazione che
si è raggiunto un livello di sicurezza e
d'affidabilità ben difficilmente superabile.
Norton Utilities e un pacchetto a dir poco
necessario, per chi ci tiene a dormire
sonni tranquilli e desidera evitare mal di
testa anche gravi quando l'insidia, che sta
dietro l'angolo per tutti, nessuno escluso,
colpirà (perché colpirà, siatene certi!) Al¬
lora sarà meglio avere a fianco un buon
alleato, che sappia cosa fare per mettere
a posto e risolvere i guai, prescrivendo
cure ed eseguendo espianti e trapianti. E
il bello è che dimentica sempre di pre¬
sentare la parcella! K®
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
189
a cura di Amiga Group Italia
Colonia '98
Lo scorso novembre si è tenuto a Colonia, in Germania, il più importante salone mondiale
dedicato al sistema Amiga.
Vediamo brevemente le novità più importanti della manifestazione, per occuparci poi più
in dettaglio del vero, grande avvenimento della fiera: l’annuncio del partner di Amiga per
la prossima versione del sistema operativo.
Il salone dì Co¬
lonia, essendo il
più importante
avvenimento
Amiga dell'anno,
è spesso sfrutta¬
to dalle vane ca¬
se di sviluppo per
presentare sul
mercato nuovi
prodotti o nuove
versioni di pro¬
dotti esistenti.
L'edizione di que¬
st'anno, anche se
in tono legger¬
mente più dimesso del solito, non è
stata un'eccezione.
Lo stand più grande era quello di
Amiga International e Amiga Ine, per
l'occasione riuniti sotto un unico spa¬
zio espositivo, all'interno del quale ve¬
nivano anche mostrati alcuni prodotti
terzi, quali ad esempio i case tower
della Ateo Concepts, il programma di
rendering WìldfirePPC (che, sempre
in funzione, mostrava demo mozzafia¬
to su un grande schermo) e la Melody
1200, una nuova scheda sonora dalle
caratteristiche interessanti. All'Interno
di questo stand c'erano anche i ragaz¬
zi dell'UGN (User Group Network),
l'organizzazione mondiale di utenti
della quale Amiga Group Italia fa parte
e di cui abbiamo già parlato in questo
spazio.
La Haage & Partner era presente in
forze con uno stand sempre affollatis¬
simo, e mostrava i suoi prodotti, dal
nuovo NetConnect2 a Genesis, dal
nuovo word processor Amiga ZZriter
al compilatore StormC. Presenti an¬
che alcuni prodotti italiani di successo
internazionale, quali i programmi vi¬
deo della ClassX, Tornado3D della
Eyelight e STFax di Simone Tellim.
La Schatztruhe offriva tutti i CD del
suo ricchissimo catalogo, a comincia¬
re dalla serie Aminet per arrivare al fa¬
mosissimo Directory Opus e alla nuo¬
va distribuzione di Linux RedHat per
Amiga.
Lo stand Micro-
nik, uno dei più
visitati dal pubbli¬
co, presentava,
oltre a una nutri¬
tissima serie di
interfacce e cavi
adattatori, il nuo¬
vo e molto ap¬
prezzato case
tower Infinitiv II
per l'Amiga 1200.
Le novità princi¬
pali, però, veniva¬
no dalla Village
Tronic. La società
tedesca, infatti,
mostrava per la
prima volta la nuo¬
va scheda dì rete
Ethernet Ariadne
II, e annunciava
inoltre il prossimo
probabile sviluppo
di un modulo
3DFx per le sue
schede video Pi¬
casso IV.
Altri stand mi¬
nori, occupati da
più o meno piccoli rivenditori locali,
completavano il quadro di una fiera al¬
la quale mancava, a sorpresa, solo la
società tedesca Phase V. nota
nell'ambiente per le sue schede acce-
leratrici basate su PowerPC
Le novità principali, comunque, do¬
vevano venire dalla conferenza stam¬
pa tenuta da Amiga Ine, conferenza
nella quale sono state svelate alcune
importanti caratteristiche della prossi¬
mo
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
fatto perdere ad Amiga la leadership
in molti settori dell'informatica. Per
parola a Allan Havemose per
trattare i dettagli tecnici. Ha¬
vemose ha confermato che
il team di sviluppo sta lavo¬
rando per completare l'ag¬
giornamento del sistema
operativo AmigaOS 3.5, il
cui rilascio è previsto per
l'inizio del 1999. Amiga Ine
intende inoltre ripristinare al
più presto il supporto tecni¬
co per gli sviluppatori Ami¬
ga. A tal proposito verrà rila¬
sciato il nuovo Developer
CD 2.0, che conterrà tutto il
necessario per sviluppare
applicazioni per AmigaOS
3.5.
A questo punto l'attenzio¬
ne si è spostata sui piani di
Amiga Ine per la nuova ge¬
nerazione di Amiga. Have¬
mose ha elencato le caratteristiche
salienti che contraddistìngueranno i
ma generazione di Amiga; in
particolare è stato finalmen¬
te annunciato il partner per
lo sviluppo della nuova ver¬
sione del sistema di Amiga,
AmigaOS 5.
Damele Franza
La conferenza
stampa
Venerdì 13 Novembre,
giorno di apertura della ma¬
nifestazione, Amiga Ine ha
tenuto una conferenza
stampa. La sala riunioni del
complesso espositivo di Co¬
lonia era colma di giornalisti
e di visitatori, molti dei quali
hanno dovuto seguire l'evento in pie¬
di.
In apertura della conferenza ha pre¬
so la parola Petro Tyschtschenko, at¬
tuale presidente di Amiga Internatio¬
nal. Uno scroscio di applausi ha salu¬
tato l'inizio del suo breve discorso
Per prima cosa Tyschtschenko ha di¬
chiarato che si ritiene soddisfatto di
come procede lo sviluppo di AmigaOS
3.5 e che, sebbene in passato i rap¬
porti tra gli sviluppatori europei e
quelli americani siano stati piuttosto
tesi, oggi i due gruppi collaborano con
entusiasmo alla progettazione della
prossima generazione di Amiga. Ha
inoltre assicurato che tra breve tor¬
nerà ad essere disponibile il modello
di punta di Amiga, il 4000T.
Detto questo, il presidente di Amiga
International ha presentato al pubblico
lo staff di Amiga Ine. Erano presenti
Jeff Schindler, direttore ge¬
nerale della società, Allan
Havemose, responsabile
della progettazione, e Bill
McEwen, direttore commer¬
ciale. Dopo una breve intro¬
duzione di Bill McEwen, ha
preso la parola il direttore
generale di Amiga Ine.
Secondo Schindler, Amiga
ha estremamente bisogno
di nuove tecnologie. Il rista¬
gno dello sviluppo, che è ini¬
ziato con il fallimento di
Commodore e che è poi
proseguito fino ad oggi, ha
quasi un anno, Amiga Ine ha esamina¬
to con attenzione tutte le possibilità di
rinnovare la tecnologia Amiga, scar¬
tando per prime quelle che avrebbero
condotto la società ad un tracollo fi¬
nanziario.
L'opinione di Schindler è che ripren¬
dere lo sviluppo di Amiga da dove era
stato interrotto, nel 1994, non permet¬
terebbe di riprendere gli anni perduti e
di rimontare lo svantaggio accumulato
nei confronti delle tecnologie concor¬
renti che attualmente dominano il
mercato. A quasi un anno dalla sua
fondazione, pare che Amiga Ine abbia
trovato una strategia che permetterà
di rovesciare l'attuale situazione e di
far tornare sul mercato Amiga forte
come un tempo.
Jeff Schindler ha quindi passato la
futuri modelli:
✓ Architettura 3D ad elevate presta¬
zioni
✓ Banda passante di almeno 1.2 GB/s
per il sottosistema grafico
✓ Integrazione completa con Internet
✓ Conformità con gli standard indu¬
striali esistenti
✓ Kernel di ultima generazione, effi¬
ciente e compatto
✓ Sistema operativo incentrato sul
reai tìme
Detto questo, è giunto il momento
di svelare l'identità del partner segre¬
to di Amiga Ine, ma Havemose ha vo¬
luto prolungare la suspance anticipan¬
do alcune informazioni su di esso:
✓ La società lavora da sedici anni nel
settore dei sistemi opera¬
tivi
✓ Gli sviluppatori sono uten¬
ti Amiga di lunga data
✓ Produce un RTOS (Reai Ti¬
me Operative System) di
successo
✓ I suoi clienti includono Ci¬
sco, IBM, Philips, Dupont,
VISA e NASA (Space
Shuttle)
Tutte le indicazioni confer¬
mavano le indiscrezioni che
già da alcune settimane ser¬
peggiavano nella rete.
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
191
Quando Havemose è passato alla dia¬
positiva successiva e il nome del nuo¬
vo sistema operativo. QNX, è apparso
al centro dello
schermo, per al¬
cuni secondi la
folla è rimasta
completamente
ammutolita.
Havemose,
senza aggiungere
altro, ha presenta¬
to Dan Dodge, di¬
rettore tecnico e
cofondatore della
QNX Software Sy¬
stems Ltd Questi
ha spiegato che
molti degli svilup¬
patori di QNX
possiedono o
hanno posseduto
un Amiga. E' per
questo motivo
che QNX presenta alcune somiglianze
con AmigaOS.
QNX è un sistema operativo real-ti-
me conforme allo standard POSIX, na¬
to per soddisfare le esigenze delle ap¬
plicazioni embedded e del controllo di
processo. Per questo motivo è estre¬
mamente leggero ed affidabile. Tre
anni fa QNX è stato riprogettato per
essere maggiormente portabile, e
questo ha aperto molte nuove possi¬
bilità, E 1 stata creata una interfaccia
utente a finestre estremamente ver¬
satile e leggera, chiamata Photon, e
su di essa sono state sviluppate alcu¬
ne applicazioni dedicate all’utente fi¬
nale.
Tutti i driver, i protocolli, i filesy-
stem ed i servizi di QNX si appoggia¬
no su un microkernel di dimensioni
estremamente ridotte, che permette
ai componenti del sistema operativo
di interagire tra loro tramite lo scam¬
bio di messaggi L’estrema modularità
di questo approccio consente di scala¬
re il sistema in base alle necessità,
aggiungendo e rimuovendo a run-time
Jeff Schindler: il futuro dell'informatica siamo noi
Il direttore generale di Amiga Ine svela a MC i piani della neonata società per il rilancio
della tecnologia Amiga... e non solo
Al recente salone "Computer 98” di Colonia ci siamo recati presso
lo stand di Amiga Ine, dove eravamo attesi da Jeff Schindler e da Bill
McEwan, rispettivamente il direttore generale e il direttore commer¬
ciale di Amiga Ine. E’ stata un'ottima occasione per capire meglio,
dalla viva voce dei responsabili, quale sarà il futuro della piattaforma
Amiga, e in generale come vedono loro il futuro dell'informatica.
Per cominciare, potete dirci qualcosa su Amiga Ine? In particolare,
come è nata e quali sono i suoi compiti?
Gateway è una delle più grandi e importanti aziende che operano
nel settore PC Nel marzo 1997 ha acquisito la tecnologia Amiga, e
successivamente ha creato la nostra società, Amiga Ine. Amiga Ine è
una sussidiaria di Gateway, ma di tatto le due compagnie sono com¬
pletamente indipendenti. Il nostro compito è quello di progettare e
sviluppare il futuro della tecnologia Amiga.
In questi ultimi tempi si parla molto di “convergenza digitale". Co¬
me vedete questo fenomeno, e quale sarà il ruolo di Amiga, in que¬
sto contesto?
Quando si parla di "convergenza digitale " si stanno esprimendo
due concetti ben precisi, "Digitale " significa che la tecnologia, tutta
la tecnologia, si sta trasformando da analogica in digitale: pensiamo
alla televisione, alla musica, al telefono, "convergenza " significa che
tutte queste diverse tecnologie si stanno mescolando e unificando in
vari modi I computer stanno diventando dispositivi elettronici, e i di¬
spositivi elettronici stanno diventando computer.
Ad esempio, la telecamera, la macchina fotografica e il computer
si stanno unificando in un unico prodotto già adesso.
Amiga è sempre stato particolarmente adatto in queste applicazio¬
ni. ed è su questo che lavoreremo nel futuro.
Perché secondo voi la tecnologia attuale non è
adeguata? Perché c'è bisogno di qualcosa di
nuovo?
Nelle tecnologie attuali, aggiungere nuove carat¬
teristiche al sistema è compito di noi utenti. Ogni
volta che vogliamo avere una nuova funzionalità
dobbiamo acquistare una nuova scheda dedicata II
sistema diventa piu grande e più costoso.
La futura generazione di Amiga sarà piccola, ef¬
ficiente ed economica. Amiga ha sempre avuto il
multimedia integrato, e sarà cosi anche nel futuro.
Che rapporto c'è tra questo nuovo Amiga e i
personal computer attuali?
Non c'è alcun rapporto: noi non intendiamo
competere nel mercato dei PC. ma rivolgerci a
un nuovo mercato, che finora non ha ottenuto ri¬
sposta dalla tecnologia e quindi è ancora vergine.
Per entrare in questo nuovo mercato, Amiga
Ine opererà da sola o avrà dei partner commer¬
ciali?
Certamente abbiamo un certo numero di partner, alcuni importan¬
ti, che però non possiamo ancora rivelare. Si tratta di alcune grosse
società che attualmente operano nel mercato PC e che, stanche
dell'andamento del mercato e della tecnologia dei prodotti Wintel, si
192
MCmicrocomputer n. 191 - gennaio 1999
qualsiasi cosa. Questo non è soltanto
importante per gli utenti, ma semplifi¬
ca enormemente lo sviluppo di nuovi
componenti del sistema. Inoltre, l'uso
universale della comunicazione inter-
processo basata sullo scambio di
messaggi permette di ottenere appli¬
cazioni distribuite in rete senza alcuno
sforzo aggiuntivo II presidente di
QNX si è dilungato poi nella descrizio¬
ne delle caratteristiche tecniche che
rendono questo sistema operativo
flessibile ed efficiente
La dimostrazione è proseguita con
Photon, la "MicroGUI" di QNX. Si
tratta di un ambiente grafico a fine¬
stre simile ad X11 dal punto di vista
delle caratteristiche offerte, ma deci¬
samente più snello e modulare. Dan
Dodge ha mostrato alcune applicazio¬
ni, tra cui un browser completo di Ja¬
vaScript. un player RealAudio e perfi¬
no Doom. Un secondo computer,
sempre con QNX, era collegato in re¬
te e poteva essere controllato utiliz¬
zando la tastiera ed il mouse del pri¬
mo Il pubblico ha potuto ammirare le
notevoli capacità reai time di QNX
mentre Dan Dodge deliziava i più
esperti con spiegazioni sul funziona¬
mento di Photon. Infine il pubblico è
rimasto a bocca aperta quando il pre¬
sentatore ha trascinato la finestra di
Doom verso la destra dello schermo,
facendola apparire sulla sinistra dello
schermo dell'altro computer, Poi Dan
Dodge ha spostato la finestra in modo
che si trovasse per metà in uno
schermo e per metà nell'altro L'im¬
magine si aggiornava contemporanea¬
mente su entrambi i monitor; a dir po¬
co sbalorditivo.
Conclusa la presentazione, il pubbli¬
co ha potuto rivolgere alcune domande
agli staff di Amiga Ine e di QNX. Molti
dei presenti sembravano preoccupati
dalla possibilità che QNX sostituisse di
sana pianta AmigaOS. Al termine della
conferenza alcuni apparivano più spa¬
ventati che affascinati dalle qualità di
QNX. Del resto è comprensibile che
l'integrazione di un nuovo kernel in
AmigaOS, insieme con il passaggio a
un'architettura hardware compieta-
mente diversa, costituirà un balzo tec¬
nologico talmente grande che dell'at¬
tuale Amiga rimarrebbe ben poco.
Amiga è dunque destinato a morire
oppure potrà rinascere dalle proprie
ceneri come una fenice? E' quello che
abbiamo cercato di capire nel corso
dell'intervista fatta a Jeff Schindler il
giorno dopo la conferenza, intervista
che vi proponiamo qui di seguito
Bernardo Innocenti
stanno guardando intorno alla ricerca di nuovi orizzonti.
Per quanto riguarda il sistema operativo del futuro Amiga, abbiamo
appena ufficializzato l'accordo di partnership con QNX Software Sy¬
stems. Il sistema operativo real-time di QNX è quello che ci vuole per
il futuro Amiga, e d'altra parte il futuro Amiga è quello che occorre a
QNX per sfondare nel mercato
Grazie a questo rapporto di collaborazione, sono già oggi nostri
partner gli attuali clienti di ONX: ci riferiamo a Cisco, IBM, Philips, Vi¬
sa, Nasa e molti altri
Per il futuro Amiga userete tutto QNX, oppure ne userete solo il
kernel, costruendoci sopra qualcos'altro?
QNX è solo la fondamenta del futuro AmigaOS 5.0. QNX è un si¬
stema operativo microkernel. Noi useremo solo questo, che ricordia¬
mo essere molto piccolo: circa 20 KB Sopra a questo ci saranno tut¬
te le funzionalità multimediali tipiche di Amiga II nuovo sistema avrà
un “look & teeI" di Amiga, e in particolare la stessa interfaccia uten¬
te.
In quale fascia di mercato si collocheranno i futuri Amiga?
Noi pensiamo esclusivamente al mercato di fascia media, quello
consumer Altri partner si occuperanno dei mercati di fascia bassa e
alta. Amiga è sempre stato, e a maggior ragione sarà in futuro, suffi¬
cientemente versatile per tutte le esigenze.
Presenterete workstation, server, grossi sistemi dedicati?
Non noi Siamo però aperti ad eventuali terzi che vogliano usare
per questi scopi la tecnologia Amiga. Amiga/QNX è scalabile, quindi è
adatto a rutti gli usi.
Amiga Ine ha sempre avuto, finora, un atteggiamento molto user-
di Daniele Franzo e Bernardo Innocenti
vaio. Come mai?
Questo é dovuto principalmente a tre motivi.
In primo luogo, non volevamo dare notizie non definitive, che
avremmo poi dovuto smentire.
Inoltre c'era un accordo tra QNX e noi per non divulgare subito
l'accordo raggiunto.
Infine, non volevamo risentire gli attuali utenti Amiga, che avrebbe¬
ro avuto difficoltà ad accettare queste notizie, se non fossero state
esposte nel modo corretto.
Pensate che gli attuali utenti PC Wintel saranno interessati al futu¬
ro Amiga?
SI, soprattutto gli ex-utenti Amiga che in questi ultimi anni sono
migrati verso PC o Macintosh: siamo sicuri che torneranno tutti,
A che punto è lo sviluppo del futuro Amiga?
Fino ad ora ci siamo occupati principalmente di ricerca Da qualche
tempo abbiamo cominciato, sia QNX sia Amiga, ad assumere perso¬
nale qualificato per dedicarci a questo grande progetto.
Il futuro Amiga sarà compatibile con gli Amiga attuali?
Bisogna capire che le due tecnologie sono completamente diver¬
se Stiamo attualmente studiando delle soluzioni per garantire la
compatibilità a livello software
Questo salto tecnologico che avete intenzione di introdurre nel
mercato dell'Informatica, a quale avvenimento passato può essere
paragonato, se può essere paragonato?
Sarà grande quanto l'uscita del primo modello di Amiga, nel 1985.
MCmicrocomputer n, 191 - gennaio 1999
193
Uno potane gestione dì ddtobase on-line.
Un’agile gestione in back o(fice on-line.
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ci del inondo. Im reso disponibile su Internet la consulta-
, _ _ zione on-line della sua pubblicazio-
I —-gj ne. I. applicazione realizzala è in
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car; • ~~ ca. I lui 11 -
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citari com¬
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